Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: HippyQueen    10/02/2013    0 recensioni
“Ma che cosa spari?! Hai tutto. Hai le ragazze. Hai un’auto. Hai il campionato di football. Hai tutto, cazzo, e certo, sarai bocciato l’anno prossimo, se non quest’anno, ma non puoi volere altro dalla vita adesso.”
Delle volte Blake sa convincermi. Delle volte penso davvero di avere tutto ciò che mai potrò desiderare.
Ma ho sedici anni. Sono al liceo, non ho una ragazza fissa. Il sesso ormai è abitudine. Sono il capitano della squadra del football. Non ho una buona media scolastica, è vero, ma è perché non c’ho palle di studiare.
Blake dice che ho tutto, ma non è vero.
Quello in cui credo davvero non c’è e non lo so trovare.
Non ho davvero motivi, io.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Torno a casa in macchina, ho lasciato Blake davanti al bar, dove Abigail lo andrà a recuperare più tardi. Andranno a casa sua, chiuderanno la porta della stanza dei suoi genitori, scoperanno per un’ora e poi Abigail prenderà le sue cose e se ne tornerà a casa. Non capisco perché Blake non si trovi un’altra ragazza, tenendo Abigail come scorta per il sesso. Abigail è una bomba. 
Appena giro le chiavi della serratura, la voce squillante di mia madre mi raggiunge e mi irrita al massimo.
“Dove sei stato?”
Quando entra mia sorella, la mia gemella, lei le va incontro e le sorride, chiedendole se fosse uscita col suo ragazzo. Mia sorella ha messo su questa strana storia che ha un ragazzo, quando tutto il mondo sa che se la fa con un paio di persone. Mia sorella è una di quelle figlie dei fiori che partecipano alle ammucchiate quando sono strafatti di maria. Ascolta i Beatles mentre balla da sola in camera, ridendo e cantando. 
“Fuori.”, rispondo.
“Fra poco è pronta la cena.”
Odio passare il giovedì sera a casa. Il giorno dopo è venerdì, sarò fuori ad ubriacarmi e non dovrò vedere le facce dei miei famigliari. Non dovrò vedere il mio patrigno che sorride mentre scruta con gli occhi mia sorella. Sono sicuro che ha sogni su di lei. Ma lei è troppo fatta per rendersene conto. 
Mentre mi dirigo verso la mia stanza, noto che lei è proprio accanto a me. I suoi occhi sono lucidi ed arrossati, segno che non è nelle sue piene facoltà mentali.
“Cazzo, sei uscita oggi, vero?”
“Che spari? Sono stata a casa tutto il tempo.”
Non so che dirle, perché immagino ciò che vuole dire: non è uscita, ma quelli del centro che frequenta sono venuti a trovarli, se li è scopati tutti  mentre nostra madre probabilmente usciva a fare la spesa.
Non capisco che genere di problema ci sia nella mia famiglia.
“A cena!”, ci richiama nostra madre dopo qualche secondo.
“Cazzo. E adesso come faccio? Mi viene da vomitare.”, dice mia sorella.
“Non me ne frega niente. Adesso tu muovi il culo e vieni di là con me.”
Ci dirigiamo verso la sala da pranzo. Per quanto la rimproveri, mia sorella è la mia  roccia. Non potrei vivere senza di lei. Ma rimane ugualmente una cretina assurda. 
Mi siedo a tavola, ma ciò che vedo sul piatto non mi piace.
“Che cazzo è?”
“Una minestra.”
“Non mangerò questa merda.”, dico, alzandomi.
“Almeno è salutare.”, dice mia sorella. Muove la sua gonna mentre gioca con il cibo.
Prendo del pane e mi preparo un sandwich sotto lo sguardo di disapprovazione di mia madre. 
“Darren, ti prego, siediti.”, mi supplica mia madre. Ha le lacrime agli occhi e capisco che il comportamento mio e di mia sorella non l’aiuta nemmeno un po’. Nasce in me un po’ di compassione per questa donna mentre accetto di sedermi a tavola. Non sa gestire questa famiglia come dovrebbe. “Ecco, grazie. Io e Paul vorremmo parlarvi.”. Paul è il suo nuovo marito. Come vedova sarebbe stata un disastro ancora peggiore. 
“Lascia stare.”, prende parola Paul. Lui lascia che sia mia madre a prendersi le responsabilità la maggior parte delle volte, ma quando si tratta di cose serie preferisce fingersi un padre per noi. Un padre di cui noi non abbiamo nessun bisogno. “Ragazzi. Io e vostra madre abbiamo deciso di farvi partire.”
“Partire?! Ma che cazzo stai dicendo?!”, non può trattenersi mia sorella.
“Calma, ragazza.”, gli occhi di Paul brillano. Mi chiedo se si stia immaginando mia sorella nuda che sbraita. “Ricordate, quest’inverno, quando parlavamo di mandarvi a studiare all’estero? Crediamo sia giunto il momento di farvi partire entrambi. Abbiamo contattato una famiglia che è disposta ad ospitarvi. Avrete una scuola, dei passatempi, sarete liberi di fare ciò che volete. Per un anno. In Italia.”
Mia sorella è troppo allibita anche solo per pensare a una risposta.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: HippyQueen