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Autore: Athanate    30/08/2007    1 recensioni
Certe volte non puoi cambiare il tuo destino. Nemmeno quando conosci in anticipo gli avvenimenti. A volte la vita gioca sporco.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cody Meyers
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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P.O.V Narratore

Cody si svegliò verso le 11 del mattino. Non era riuscita ad addormentarsi prima delle 4 e aveva dovuto recuperare in qualche modo. Tanto, in ogni caso, doveva stare chiusa in camera quindi il fatto non poteva di sicuro nuocerle. Si risvegliò svogliatamente. Restò per qualche minuto a contemplare il soffitto illuminato dalla poca luce che passava dalla finestra chiusa.
Si fece forza e si mise a sedere. Aveva un assoluto bisogno di una doccia. Così si alzò, andò ad aprire la finestra per cambiare aria ed illuminare la stanza. Si soffermò per un attimo a guardare nella direzione dei campi da tennis, poi, scuotendo la testa, prese gli asciugamani ed andò verso il bagno.
Squib intanto aveva saltato l’allenamento ed era nella sua stanza insieme a Nate.
Sq: - Gunnerson sarà a dir poco furioso -
Na: - è inutile che fai il duro Squib. Lo so che sei agitato e che tieni a questa cosa più di tutta la tua carriera tennistica… -
Squib guardò Nate e poi si lasciò sfuggire un sorriso imbarazzato.
Sq: - a volte proprio non ti capisco Nate. -
Na: - pensa che buffo..nemmeno io! -
Sq: - perché mi stai aiutando? -
Na: - perché aiutare te significa anche aiutare Cody. -
Sq: - sì, ma perché non ci vai tu? -
Na: - semplicemente perché prima di tutto Cody vorrebbe e vuole te, secondo perché ho capito che con me non si aprirebbe, terzo tra noi non potrebbe mai esserci una storia e quarto non ne sono più innamorato, ma resta comunque una mia amica. Così come lo sei tu. -
Anche questa volta Squib rimase in silenzio. Non sapeva che cosa avrebbe dovuto dire di preciso a Nate, ma gli era estremamente riconoscente.
Sq: - grazie Nate. Comunque vadano a finire le cose. Quando questa storia sarà finita farò in modo di sdebitarmi. -
Na: - non lo sto facendo per avere qualcosa in cambio Squib. -
Sq: - lo so, ma io mi sento in debito comunque. -
Na: - non dovresti. Sai di solito tra amici è normale che ci sia aiuti a vicenda senza doppi fini. -
Sq: - già hai ragione. Tra amici. -
Squib gli sorrise e poi lo abbracciò.
Na: - ok ok. Ricevuto Squib! -
Squib sciolse l’abbraccio e gli sorrise .
Na: - ci stai provando con me? Guarda che non cedo eh! -
Sq: - ma per favore, non ci ho nemmeno pensato! -
Ed i due risero. Era un modo come un altro per sciogliere un po’ la tensione.
Na: - bene. Direi che sei pronto. Ti ricordi tutto? -
Sq: - sì. -
Na: - bene. -
Sq: - stiamo facendo la cosa giusta? -
Na: - vedi altre soluzioni? -
Sq: - no -
Na: - allora stiamo facendo l’unica cosa che possiamo fare. Giusta o sbagliata che sia. -
Squib annuì e poi uscì dalla stanza.
Intanto Cody aveva finito di farsi la doccia.
Uscì dal bagno e si vestì. Aveva ancora i capelli bagnati che le ricadevano sulle spalle quando bussarono alla porta. Si alzò per andare ad aprire.
Co: “strano, pensavo che la dottoressa sarebbe arrivata più tardi…”
Aprì la porta.
Rimase paralizzata.
Davanti a lei c’era Squib vestito con jeans e camicia nera (un po’ stropicciata come suo solito) ed aveva in mano un enorme mazzo di rose rosse.
Squib la fissò a lungo senza proferir parola. Poi, senza che Cody potesse reagire, si avvicinò al suo volto e la baciò velocemente sulle labbra. Rimase a fissarla negli occhi per un periodo indefinito.
Sq: - Come un libro aperto leggo nel fondo dei tuoi occhi. Perché la bocca sorride se gli occhi la smentiscono? Piangi, non vergognarti di confessare che mi amasti. Piangi. Nessuno vede. Guarda. Io sono un uomo, eppure piango. -
Così dicendo Squib lasciò che una lacrima scendesse piano sul suo volto. Con una mano aveva costretto Cody a guardarlo in faccia. Dolcemente.
Cody non poteva credere a quello che era appena successo.
Rimase senza parole a lungo, fino a quando si riscosse. Non poteva arretrare nemmeno di un passo dalla sua decisione.
Co: - Becquer. -
Sq: - già. -
Co: - scommetto che è stato Nate a suggerirti questi versi… -
Sq: - lo sai che non sono mai stato un intellettuale. Ma che male c’è? –
Co: - proprio nessuno. Bene. Ora…se non ti spiace…ho ancora delle faccende da sistemare… -
Sq: - non ti credo Cody. -
Co: - è un problema tuo, non mio. -
Sq: - no, è un problema nostro. Cody smettila con tutte queste scene. Ormai qualsiasi cosa tu abbia architettato è diventata una pagliacciata agli occhi di tutti.-
Cody restò immobile. Non si fidava della sua voce e tantomeno delle parole che potevano uscirne.
Sq: - Cody lo sai. Siamo i tuoi amici. Non puoi escluderci dalla tua vita così. Non ci stiamo ad essere messi da parte. -
Co: - perché non rispettate le mie decisioni? -
Sq: - perché la tua decisione implica che noi dovremmo essere fuori dalla tua vita. E tu dalla nostra. E questo non ci sta bene. -
Co: - e di quello che penso io non vi importa? -
Sq: - certo che ci importa. Ma vorremmo almeno una spiegazione. Non è così che finiscono le cose o si risolvono. Così lasciano solo l’amaro in bocca. Lo sai bene Cody. Lo sai meglio di me. -
Co: - in ogni caso, non crederai che per me sia semplice vero Squib? -
Sq: - no. Ma noi possiamo aiutarti. Lo sai Cody che possiamo farlo. È sempre stato così in ogni momento. Sempre. -
Co: - non questa volta Squib. Ci sono occasioni in cui non si può far niente. -
Sq: - non ci credo Cody. Non lo credo possibile. -
Co: - anche questo è un problema tuo, dal momento che io invece lo credo possibile. -
Sq: - Cody per favore. Mi ferisci facendo così. Come fai a non capirlo? -
Co: - chi ti ha detto che non lo capisco..? -
Squib rimase interdetto. Poteva leggere negli occhi di Cody la sofferenza, i dubbi, ma lei non sembrava disposta a cedere o a lasciarsi andare.
Appoggiò i fiori su uno scaffale. Le mise le mani sulle spalle ed incominciò ad accarezzarle. Poi la strinse a sé.
Sq: - fatti aiutare Cody. Ti prego. Se non per noi fallo almeno per te. -
Co: - Squib. Maledizione… -
Squib la senti piangere. Sentiva il suo respiro contro il suo petto. Sentiva i suoi singhiozzi.
Le prese il volto tra le mani e la baciò. Cody fece per ritrarsi, ma lui le mise una mano dietro la nuca e la tenne stretta a sé.
Sq: - non scappare Cody. Non di nuovo. -
Cody non seppe come rispondere. Tutti i suoi dubbi erano emersi di botto in quell’istante: quando Squib l’aveva presa tra le sue braccia e l’aveva baciata. Non aveva capito più niente. Sapeva solo che lo amava alla follia.
Ma non poteva permettersi di cedere. Non adesso.
Squib, ignaro dello sconvolgimento interno a Cody continuò a stringerla tra le sue braccia.
Sq: - Cody, io ti amo. -
Così dicendo prese a baciarla sul naso, sulle guancie ed infine sul collo. Cody si lasciò scappare un sospiro tremante pieno di desiderio e di passione.
Squib chiuse dietro di sé la porta, poi sollevò Cody da terra continuando a baciarla con trasporto ed andò verso il letto. Si sedette su di esso con Cody sulle ginocchia.
Continuarono a baciarsi, ormai erano entrambi senza freno.
Squib cominciò ad accarezzare la schiena di Cody sotto la maglietta, lei si inarcò al suo tocco.
Sq: - ti amo, ti amo ti amo… -
La fece distendere sul letto e rimase sopra di lei a fissarla. Le scostò una ciocca di capelli dal viso e si chinò a baciarla. Ancora e ancora.
Cody gli passo le mani nei capelli e li afferrò con forza vicino al cuoio capelluto. Lo costrinse a staccarsi, lo guardò negli occhi e riprese a baciarlo.
Continuarono così per diversi minuti.
Cody ad un certo puntò sentì una fitta che le percorse tutto il corpo riportandola alla realtà. Sgranò gli occhi in un’espressione di dolore e sorpresa. Squib se ne accorse.
Sq: - che succede? -
Co: - non…non posso… -
Sq: - cosa? -
Co: - non posso. Non possiamo continuare. -
Così dicendo sgusciò fuori dall’abbraccio di Squib ed andò a sedersi sull’altro bordo del letto.
Sq: - perché no? -
Co: - perché non riuscirei più a fermarmi se dovessimo continuare -
Sq: - e sarebbe così brutto? -
Co: - sì…no…sì….oh accidenti…sì lo sarebbe, sarebbe sbagliato. Per te. Per me. -
Sq: - non vedo come potrebbe esserlo… -
Co: - Squib non rendere tutto più difficile. -
Sq: - più di come stai facendo tu è impossibile Cody! Ci hai cacciati dalla tua vita senza nemmeno una spiegazione. Ora veniamo a sapere che in realtà stavi fingendo, ma nonostante tutto continui a volerci fuori. Perché? -
Co: - non ne voglio parlare ok? -
Sq: - bè io sì invece. Hai idea di che mesi ci ha fatto passare? -
Cody non ce la fece più. Scoppiò a piangere proprio davanti a Squib. Lui fece per avvicinarsi ed abbracciarla, ma lei si scansò ed iniziò ad urlargli contro.
Co: - Squib vai fuori! Vattene! Adesso! Esci dalla mia stanza! Non ho voglia di parlarne né con te né con gli altri! -
Cominciò a spingerlo fuori. Squib la lasciò fare visto che sembrava in preda ad una sorta di crisi isterica ed aveva capito che in quel momento non sarebbe riuscito a ragionarci.
Sq: - come vuoi Cody, me ne vado. Ma non pensare che molli così facilmente. -
Cody gli sbattè la porta in faccia.
Squib rimase imbambolato a fissare la porta. Sentiva distintamente la presenza di Cody al di là di essa. Aveva ancora la mano sulla maniglia e stava piangendo con la fronte attaccata alla porta. Lo sentiva distintamente come se potesse vederla. Appoggiò una mano alla porta, la strinse a pugno e poi si decise ad allontanarsi.
Cody si girò appoggiando la schiena alla porta. Aveva sentito Squib allontanarsi. Si lasciò scivolare a terra.
Pianse.

P.O.V Cody

Mi ero spinta troppo in là. Ma vedere Squib così davanti alla mia porta era stato troppo. Ero debole. Ero confusa. Ero innamorata. Sì, lo amavo alla follia. Lo amo ancora a dire il vero. Lo amo lo amo. Quel giorno non fu semplice lussuria, quel giorno fu l’amore a farmi cedere. Ma subito mi ricordai perché per quei mesi avevo tenuto quel comportamento. Un fulmine a ciel sereno.
Una lotta tra ragione e sentimento, passione. Prevalse la ragione.
Se così si poteva chiamare.
  
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