Spoiler
settimo libro.
ATTENZIONE
Mi
ha scioccato scoprire alla fine che Tonks e Lupin erano
morti.
Ma
come sono morti, mi chiedo?
La
Rowling non ha sprecato una parola su questo fatto,
stranamente.
Perciò,
in sua mancanza, subentra la mia fantasia. ^_-
Pain
[…]
Tonks
sembrava angosciata.
«Hai
visto Remus?»
«Stava
organizzando un gruppo di combattenti nei sotterranei…» E
senza
nessun’altra
parola, Tonks scappò via.
[…]
«Hai
visto Remus?» gli chiese Tonks.
«Stava
duellando con Dolohov, » urlò Aberforth. «Non lo vedo da
allora»
Doveva
sbrigarsi.
Mancava poco ai sotterranei.
«Stupeficium»
Urlò
verso un Mangiamorte che la stava ricorrendo.
La
battaglia imperversava nei corridoi e mieteva le sue
vittime.
«Protego»
gridò, indirizzando l’incantesimo di protezione verso una ragazzina che stava
per essere colpita da una Maledizione.
Non
le importava di essere in pericolo a girare così a capo scoperto, l’unica cosa a
cui pensava era a Remus.
Ecco
l’entrata dei sotterranei.
«Scappa
Colin»
La
voce di Lupin giunse alle sue orecchie.
Aumentò
il passo con il cuore in gola.
«Ritardi
solo la sua morte, non capisci? »
Gridò in risposta qualcun altro e una luce rossa illuminò la buia scalinata che
stava percorrendo.
Mancavano
pochi scalini.
Tre.
Due.
Uno.
Si
bloccò.
Di
fronte a lei, Lupin stava combattendo contro Dolohv.
«
Sei finito ibrido » esclamò
il Mangiamorte con un ghigno, disarmandolo.
«Remus»
Fu
un sussurro ma venne udito perfettamente dall’uomo che si voltò verso
Thonks.
Le
sorrise.
Un
sorriso storto, triste, prima che una luce verde lo
colpisse.
Il
cuore della donna perse un battito.
Vide
cadere a terra il corpo privo di vita di suo marito senza far
nulla.
E
rimase lì, in piedi, le braccia inermi lungo i fianchi, lo sguardo vitreo
rivolto davanti a sé e i capelli neri, spenti.
«Professor
Lupin»
«Remus»
Voci di giovani studenti e di qualche
professore urlavano il suo nome, ma Thonks non li sentiva.
Per
lei non esisteva più nulla, né la battaglia, né mangiamorti, né
studenti.
C’erano
solo lei e quel corpo steso a terra.
Mosse
un passo, poi un altro, lentamente, uno dopo l’altro, fino a raggiungere
l’uomo.
Quell’uomo
che neanche un anno fa aveva sposato, con cui aveva un figlio di pochi mesi,
l’uomo di cui era perdutamente innamorata, ora giaceva a terra, proprio sotto di
lei, in una posa innaturale, con lo sguardo perso nel vuoto e un rivolo di
sangue che scendeva dalla bocca.
«Remus» sussurrò con dolcezza Thonks,
inginocchiandosi al suo fianco e poggiando la sua testa sul proprio grembo «Remus svegliati. » gli
accarezzò
lentamente i capelli « Ti prego, tesoro » la voce era diventata un lamento
strozzato.
Piccole
gocce salate caddero una dopo l’altra sul viso dell’uomo.
«REMUS»
Fu
un urlo pieno di dolore, rassegnazione, di rabbia.
E
una risata fredda l’accompagnò.
«
Non vedi, Auror, che il tuo amato è morto? »
Thonks
sembrò non udire quelle parole.
Con
estrema dolcezza posò nuovamente il capo del marito sul pavimento e gli scostò
dagli occhi un ciuffo dei capelli ingrigiti.
Poi
si avvicinò al suo viso e, posandogli un bacio sulle labbra, gli
sussurrò
«A
presto»
Con
calcolata lentezza si alzò in piedi e si voltò verso Dolohv che l’osservava
divertito.
«A
noi due, adesso»
Era
tornata di nuovo alla realtà, alla battaglia, a Hogwarts.
Con
lo sguardo deciso e i capelli ancora neri, richiamò alla mente il viso di Ted,
del suo piccolo Ted che probabilmente non avrebbe più
rivisto.
Strinse
in una morsa la sua banchetta.
«Sei
così ansiosa di raggiungere il tuo uomo, auror? » la
derise il Mangiamorte.
«Stupeficium»
La
sua bacchetta era mossa dalla forza della disperazione.
«Protego
» «Avada Kedavra» urlò nuovamente
Dolohv.
Thonks
si scansò appena in tempo prima di essere colpita dalla maledizione, ma non
riuscì a schivare la seguente.
«Crucio»
Gli
occhi del Mangiamorte brillavano di una luce di pazzia e di sadico
divertimento.
Pur
essendo costretta al dolore, la donna, guidata dalla rabbia e voglia di vedetta,
aprì con sforzo gli occhi e alzò la bacchetta.
«Costi
quel c-che costi, D-Dolohv, ma ti porterò nella t-tomba con me!
Sectusempra»
E,
prima che l’uomo potesse scostarsi, una serie di profondi tagli apparvero sul
suo corpo e cadde a terra in preda a dolori lacinanti.
Thonks,
liberatasi dalla maledizione, abbozzò un sorriso e si voltò verso il marito,
pochi passi lontano da lei.
Il
suo viso fu l’ultima cosa che vide, colpita alle spalle dalla più potente
Maledizione Senza Perdono.
«Ted» sussurrò prima di crollare a terra senza
vita.
:::::::::::::::::::
Fine ::::::::::::::::::::::::
Allora
come vi è sembrata??
Vi
prego, commentate!!!
Bacioni
MORFEa
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor