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Autore: Totta_blu98    10/02/2013    2 recensioni
Questa è la storia di una notte magica e mervagliosa di una ragazza innamorata. è come dovrebbe andare ogni prima volta!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ti vidi, finalmente, che contemplavi il paesaggio. Mi davi le spalle. Corsi verso di te. Ti girasti. Il cuore sobbalzò. Avevo dimenticato l'effetto che mi facevi. Tremavo. Mi si aggrovigliava lo stomaco. Mi baciasti passionalmente. Ricambiai. Iniziasti a baciarmi il collo mentre tenevi le mani sul mio fondo schiena. Ti bloccai e ti guardai con occhi tristi. Scoppiai a piangere. Mi guardasti allarmato. Ti raccontai delle parole dei miei genitori. Il tuo sguardo si fece triste, ma non sorpreso. Era misterioso. C'era qualcosa di strano nei tuoi occhi profondamente blu. Ma non riuscii a captare cosa.

Mi prendesti per mano. Iniziammo a camminare a vuoto. I nostri occhi evitavano di incrociarsi. Io non volevo mostrare la mia tristezza e non volevo vedere il tuo sguardo indecifrabile. Mi stringevi forte la mano e io ricambiavo con una forza maggiore. Avevo paura di allentare la presa. Temevo svanissi da un momento all'altro, anche se la cosa era insensata.

Ad un tratto ti fermasti. Dissi poche parole, ma inevitabilmente comprensibili. Dissi che non ci saremmo dovuti più frequentare. Tu non andavi bene per me. Non avevi risorse per darmi una vita dignitosa e non avresti potuto allevare figli. Ripresi il mio pianto. Ti implorai di non lasciarmi, di non abbandonarmi per stupide parole di mio padre. Ti dissi che avrei lavorato e che, quando ci saremmo sistemati, avrei lasciato il lavoro e accudito i figli. Tu non volessi sentire altro. Mi dissi che ti piangeva il cuore, ma dovevi farlo per il mio bene. Ti urlai che se volevi il mio bene non avresti dovuto lasciarmi perchè tu eri parte integrante di me. Perderti era come far morire una parte di me, quella più importante. Mi baciasti con vigore, mentre le mie e le tue lacrime scorrevano calde, lente ma implacabili.

Poi saltasti sulla tua moto e mi lasciasti lì, sperduta tra una via ed un'altra.

Non capivo più niente. Caddi per terra in ginocchio. Iniziai a piangere. Il cuore straziato dal dolore. La vista appannata da quel pianto che non avrebbe avuto fine.

Cominciò a piovere. Le mie lacrime si mescolarono e si confusero le gocce fredde della pioggia.

I miei lamenti amalgamati dal rumore dei tuoni.

Non mi importava, rimasi lì. A custodire i pezzi del mio cuore che si disperdevano tutt'intorno a me. 

  
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