Anime & Manga > Saiyuki
Ricorda la storia  |      
Autore: Ed1505    10/07/2003    5 recensioni
Goku, Sanzo, Hakkai e Gojyo arrivano ad un nuovo villaggio. Qui, Goku incontra una sua amica, che darà uno scossone non solo al suo cuore, ma anche a quello di Hakkai. Ma Goku non riesce a lasciarsi andare completamente alla gioia, troppo consapevole della sua vera natura demoniaca. Come andrà a finire per la povera scimmia?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

UNA CARA, VECCHIA AMICA

 

La combriccola di amici guidata da Sanzo, procedeva a bassa velocità all’interno di un bosco.

“Ehi…Quand’è che ci fermiamo, io ho fameee!!”

“Abbi un po’ di pazienza, Goku. Non appena usciti da questo bosco dovremmo trovare un villaggio. Mangeremo e ci riposeremo quando saremo arrivati.”

“Eh?! E quanto ci sarà da aspettare?! Io ho fame adesso, non resisto ancora per molto!!”

“Chiudi il becco, idiota di una scimmia!!! Mangeremo arrivati al villaggio e non sono ammesse repliche! CHIARO?!?!!”

Goku si tappò la bocca con entrambe le mani, notando che Sanzo era molto vicino all’esplosione. Gojyo gli si avvicinò e, a bassa voce, gli disse:

“Stai buona, scimmietta. Lo sai che quando è stanco basta niente per far degenerare il nostro bel biondino…Proprio come una donnetta isterica…”

Nonostante il tono di voce molto basso, Sanzo udì quelle parole ed estrasse subito la sua pistola. Numerose vene gli si stavano gonfiando sulla fronte.

“Ehi, idiota d’un kappa…vuoi morire? Tanto, per quel che mi riguarda, la tua insignificante vita è durata pure troppo…”

“Ehm, ti ringrazio, ma declino cortesemente la tua offerta…”

“Ecco, bravo. Tappati la bocca come ha fatto la scimmia.”

Dopo pochi minuti, Hakkai intravide l’uscita del bosco.

“Ragazzi, ci siamo! Tra pochi istanti saremo al villaggio!”

“Evviva!!! Si mangia!!”

“Chissà che ci sia qualche bella donna…”

“Era ora…Ho quasi finito le sigarette…”

Hakkai rise. Se avesse provato a scommettere sulla prima frase pronunciata da ognuno dei suoi amici nel vedere un nuovo villaggio, avrebbe sempre vinto. Anche perché quelli sembravano essere i loro più grandi interessi. Se non gli unici…

Quando furono arrivati all’interno del villaggio, scesero dalla geep/Hakuryu e Hakkai gli raccomandò di riposarsi per bene mentre loro andavano in cerca di un locale dove mangiare. Mentre i quattro camminavano per il villaggio, guardandosi intorno, una voce improvvisa alle loro spalle li fece fermare.

“Goku…? Sei tu, non è vero? Sei Son Goku!”

Tutti si voltarono a verificare chi avesse parlato e si trovarono davanti una bella ragazza, sui 19/20 anni. Goku la fissò per qualche istante, senza capire chi fosse. Poi si batté il pugno sul palmo dell’altra mano, esclamando:

“Shiori!”

Gli sguardi di Hakkai, Sanzo e Gojyo passarono dalla ragazza a Goku per svariate volte. Intanto, Shiori si era avvicinata a loro ed aveva abbracciato calorosamente il suo amico.

“Oh, Goku! Come sono felice! Non hai idea di quanto io abbia desiderato rivederti! Ed ora tu sei qui! E’ fantastico!”

“G- già…Ma che ci fai qui, Shiori? Perché non sei più al tuo villaggio?”
“Dopo che tu te ne sei andato, ho deciso che anche per me era arrivato il momento di partire. Non ero più una bambina ed era ora che lasciassi l’istituto. Dopo molto viaggiare sono capitata in questo villaggio e mi è piaciuto talmente tanto che ho deciso di stabilirmici.”

“Certo, capisco…”

In quel momento intervenne Gojyo.

“Ehi, scimmia…Che fai, non ci presenti la tua amica?”

“Ah, sì. Shiori, loro sono i miei amici e compagni di viaggio. Questo qui con la faccia da kappa pervertito è Gojyo. Ti conviene stargli alla larga.”

“Ehi, stupida scimmia! Bada a come parli! Non farmi fare brutte figure davanti a una bella ragazza!”

“Smettila, scemo! Quello lì, in fondo, con la camicia verde, è Hakkai.”

“Piacere di conoscervi, signorina. Somigliate molto ad una persona che conoscevo, sapete?”
“Piacere mio, signor Hakkai.”

“Mentre l’altro è Sanzo.”

“Il sommo Genjo Sanzo? Sono davvero onorata di fare la vostra conoscenza. In passato, Goku mi ha parlato molto di voi.”

“Conoscendolo non avrà detto che stupidaggini.”

“Ragazzi, lei è Shiori. Una mia vecchia amica.”

“Piacere, Shiori. Sinceramente, non riesco a capire cosa una ragazza bella come te abbia da spartire con quella sottospecie di scimmia riuscita male.”

“Goku è il più caro amico che io abbia mai avuto. L’ho conosciuto perché, un paio d’anni fa, veniva spesso a far giocare i bambini ospiti dell’istituto dove vivevo io. Eravamo tutti orfani e Goku veniva sempre a trovarci e a giocare con i più piccoli. E’ così che siamo diventati amici.”

“Certo. Con quel piccolo cervello che si ritrova, Goku va molto d’accordo con i bambini…”

“Scusate se interrompo la vostra idilliaca conversazione, ma noi non dovevamo cercare un posto dove dormire e dove mangiare?”
“E’ vero. Scusaci tanto, dolce Shiori, ma dobbiamo andare. Spero di rivederti presto.”

“Arrivederci, signorina Shiori. Conoscervi è stato un piacere.”

“Arrivederci…”

“Ciao, Shiori.”

Goku s’incamminò, ma Shiori lo rincorse e lo fermò.

“Aspetta! Goku, ti fermerai qui per qualche giorno?”
“Ancora non lo so. Sono Sanzo e Hakkai a decidere.”

“Hakuryu è molto stanco, quindi non credo che ripartiremo prima di quattro giorni.”

“Davvero? Allora potremo passare un po’ di tempo insieme. Ne sono molto felice. Verrai a trovarmi, in questi giorni, Goku?”
“Beh, credo di sì. Comunque, ci vedremo da qualche parte. Ciao.”

E così andarono a cercarsi una sistemazione per la notte. Mezz’ora più tardi, si trovavano seduti al tavolo di un ristorante.

“Dì un po’, Goku. Quella ragazza…dove l’hai conosciuta?”
“Viveva in un villaggio vicino al tempio principale. Nei periodi in cui tu viaggiavi e mi lasciavi da solo, scendevo spesso al suo villaggio.”

“E pensare che mi raccomandavo sempre di non lasciarti uscire dal tempio.”

“Immagino che fosse piuttosto dura tenere Goku fermo in un posto per più di due ore…I sambutsushin devono aver fatto una bella fatica.”

“Hakkai ha ragione. Probabilmente lo lasciavano andare per avere qualche ora di pace!”

Goku non raccolse la provocazione. Continuava a fissare un punto imprecisato sul muro. Poi, all’improvviso, disse:

“Shiori è speciale. E’ diversa da tutte le altre persone. E’ rimasta orfana a sei anni. I suoi genitori sono stati uccisi da alcuni demoni davanti ai suoi occhi. Eppure, quando ha scoperto che anch’io sono un demone, non mi ha odiato come fanno tutti gli altri. Mi ha sorriso e ha detto . E ha continuato a starmi vicina.”

I tre osservarono Goku, stupiti per la sua espressione, insolitamente seria. Poi, Gojyo fece un sorrisetto e disse:

“Però mi sembra un po’ troppo fuori dal mondo. Peccato, come aspetto fisico era il mio tipo…Ma se non mi piacciono anche interiormente non riesco a combinarci nulla!”

“Lasciala in pace, pervertito d’un kappa! Ti ho appena detto che lei è speciale!”

“Tranquillo, tranquillo. Stavo giusto dicendo che non m’interessa! Ha gusti troppo strani, in fatto di amici!”

In quel momento arrivarono le pietanze ordinate. Ma Goku, dopo aver mangiato appena due piatti di carne, dichiarò di non avere più fame. Sanzo, Hakkai e Gojyo lo fissarono sconvolti, chiedendosi se per caso non si fosse ammalato.

“Ma se fino a un’ora fa non facevi che ripetere che morivi di fame!”

“Beh, mi è passata. Io vado a fare un giretto qui fuori, per sgranchirmi le gambe. Ci vediamo dopo alla locanda.”

Ed uscì, senza badare alle espressioni a dir poco stupite sui volti dei sui tre amici.

“Non è assolutamente da Goku un comportamento del genere. Lui di solito mangia almeno dieci volte ciò che ha mangiato stasera. E non va mai in giro da solo, anzi, insiste sempre perché lo accompagniamo.”

“Forse aver rincontrato quella Shiori l’ha sconvolto più di quanto non voglia dare a vedere…”

“Per quanto mi riguarda può andarsene a spasso quanto gli pare. Basta che non combini danni cacciando nei guai anche me. Io vado alla locanda, voi che fate? Hakkai?”
“Beh, vengo con te. Tanto Goku è forte abbastanza per cavarsela da solo.”

“Gojyo?”

“Vengo anch’io. Ho voglia di farmi una partita a carte. Il massimo che può succedere alla stupida scimmia è perdersi e non riuscire a trovare la via del ritorno. Mal che vada lo cercheremo domattina.”

E così se ne andarono anche loro. Intanto Goku camminava per le vie del villaggio, pensando a Shiori. Durante quell’assurdo viaggio in compagnia dei suoi amici, si era scordato di lei. Ma rivederla aveva fatto riaffiorare in lui vecchi sentimenti. Nel periodo in cui andava a trovare Shiori al suo istituto, stava benissimo in sua compagnia. Era l’unica persona, a parte Sanzo, con cui si trovasse davvero a suo agio. Gli piaceva giocare con i bambini, ma ciò che preferiva erano le interminabili chiacchierate che faceva con Shiori. Probabilmente quello che provava per lei era ciò che gli uomini chiamavano amore. Ma lui era un demone e anche se Shiori accettava la sua vera natura, non aveva idea di cosa diventasse senza il suo dispositivo di controllo. Sarebbe stato capace di uccidere anche lei. Ne era certo. Per questo doveva stare il più lontano possibile da lei. Per evitare di innamorarsene ancora di più. E per evitare che anche lei cominciasse a provare qualcosa.

Riscuotendosi dai suoi pensieri Goku si guardò intorno. Si accorse che era arrivato fino al limite del villaggio. Si voltò e tornò indietro, ma dopo aver imboccato alcune stradine che non ricordava, si guardò nuovamente intorno e disse, piagnucolando:

“Mi sono peeersoooo!!!”

In quel momento, mentre Sanzo e Gojyo giocavano a carte, Hakkai stava disteso sul letto a pensare. Quella ragazza, Shiori, aveva qualcosa che gli ricordava Kana. Forse gli occhi, o forse il modo di parlare. Sicuramente, in comune con lei, aveva la mancanza di pregiudizi nei confronti dei demoni. Kana non odiava i demoni, anzi. Sosteneva che loro erano esattamente come gli uomini, ce n’erano di buoni e di cattivi. E non si poteva togliere a quelli buoni il diritto di vivere in mezzo alle persone.

A quei ricordi, Hakkai si rattristò. Ricordando il volto di Kana, la sua immagine si sovrappose a quella di Shiori. Poi, pensò:

Goku continuava a camminare per le strade del villaggio, chiedendo informazioni qua e là. Ma quando qualcuno gli spiegava come arrivare alla sua locanda, seguendo le indicazioni si perdeva di nuovo. Ad un certo punto si ritrovò in una serie di vicoli bui e dall’aria malfamata. All’improvviso, un grido squarciò il silenzio. Subito Goku corse a controllare cosa stesse accadendo e vide Shiori circondata da quattro uomini. A Goku bastò un’occhiata per capire che erano ubriachi e che stavano molestando la sua amica.

“Dai, Shiori. Non è normale che una bella ragazza, alla tua età, non abbia nemmeno un fidanzato. Perché non scegli uno di noi?”
“Eh eh, ma come, non lo sai? Shiori un fidanzato ce l’ha, ne parla sempre! Il suo adorato e misterioso salvatore!”

“Allora, mentre aspetti di rivederlo, è meglio che ti tieni un po’ in esercizio, dolcezza. Altrimenti lo deluderai, poverino!! Uah uah uah!!”

Shiori era terrorizzata e piangeva. Goku non attese un istante di più. Vedendoli avvicinarsi minacciosamente alla sua amica, spiccò un balzo e si sovrappose tra i quattro ubriachi e la ragazza.

“Non azzardatevi a toccarla, o me la pagherete molto cara!”

“E tu chi diavolo sei, microbo?! Sparisci, non sono cose che ti riguardano!”

“Invece mi riguardano. Non perdono chi fa piangere i miei amici!!”

I quattro lo attaccarono contemporaneamente. Goku non usò il bastone. Con gente tanto meschina preferiva sempre combattere come un normale essere umano. In pochi istanti gli ubriachi furono sistemati. Goku se la cavò con un paio di lividi ed una piccola ferita sanguinante sul braccio. Preoccupandosi per la ragazza, durante il combattimento, si era distratto, permettendo loro di colpirlo con un coltello.

Goku e Shiori si allontanarono dalla zona buia e si ritrovarono in una piccola piazza, con una fontana. Lì Shiori bagnò il suo fazzoletto e lo legò attorno al braccio di Goku, coprendo la ferita.

“Ecco fatto. Non è grave, per fortuna.”

Goku rimase un po’ in silenzio, poi disse:

“Che ci facevi in giro da sola, a quest’ora? Dovresti ben sapere che è pericoloso.”

“Lo so. Ma…ti stavo cercando. Volevo fare quattro chiacchiere con il mio caro, vecchio amico Goku. Poi, nella via principale, quei quattro mi hanno circondata e portata in quel vicoletto.”

“Devi stare più attenta, Shiori. Se in quel momento non fossi arrivato io…”

“Già. Tu arrivi sempre al momento giusto. Proprio come il giorno in cui ci siamo conosciuti. Ricordi?”
Il demone sorrise, perdendosi in vecchi ricordi.

“E come potrei dimenticare? Era buio, proprio come oggi, e tu eri stata bloccata da altri balordi.”

“Quel giorno, uno dei bambini era fuggito dall’istituto ed io lo stavo cercando. Senza accorgermene ero finita in una brutta zona e dei ragazzi più grandi mi avevano aggredita. In quel momento, vidi un ragazzino piombare su di loro, urlando di lasciarmi in pace. Poi, non appena sistemati i delinquenti, si voltò verso di me, sorridendomi e chiedendomi se andava tutto bene. Ed un istante dopo crollò a terra, piagnucolando che aveva fame!”

“Sì, è vero. Ero affamato! Ed avevo pure combattuto! Per fortuna tu mi portasti all’istituto, dandomi qualcosa da mangiare, altrimenti sarei sicuramente morto di fame!”

“E tu rimanesti tanto soddisfatto dalla cena, che per ricambiare mi aiutasti a cercare il bambino. E quando lo trovammo, l’unica cosa che gli dicesti, fu: . Sia io che il bimbo scoppiammo a ridere e la risata sistemò tutto. Da quel giorno, cominciasti a venire regolarmente. Un po’ per giocare con i piccoli, un po’ per mangiare.”

“Beh, venivo anche per chiacchierare un po’ con te! Al tempio dove stavo, i sambutsushin avevano paura di me e non mi rivolgevano quasi mai la parola. Mentre con te e i bambini mi divertivo sempre un sacco!”

Dopo aver ricordato e riso insieme per un paio d’ore, Goku si rese conto dell’ora tarda.

“Cavolo, è tardi! Gli altri si staranno preoccupando! E anche tu devi tornare a casa.”

“Allora ti accompagno alla locanda, così non rischi più di perderti.”

“Ti ringrazio. Anzi, no. E’ meglio che tu non vada in giro da sola. Hai visto cos’è successo. Ti accompagno io fino a casa tua. Poi, per trovare la locanda, mi arrangerò.”

“Ma…Va bene. Andiamo, allora.”

Circa dieci minuti dopo, i due si stavano salutando sulla porta di casa di lei.

“Allora, Goku. Ti ricordi la strada per arrivare alla locanda?”
“Sì, certo. Ormai l’ho imparata. Grazie per la spiegazione. Ora non dovrei più perdermi.”

“Speriamo…Anche se, conoscendoti, ho qualche dubbio…”

“Ehi!! Adesso mi prendi in giro anche tu?! Ti assicuro che Gojyo mi tormenta già abbastanza!”

“Eh eh, scusami! Allora, buonanotte. E grazie.”

“Figurati. Era mio dovere. Buonanotte.”

“Ah, Goku! Domani…ti andrebbe di andare a fare una passeggiata? Sai, c’è un posto che somiglia moltissimo al laghetto dove facevamo i picnic un tempo…”

Goku stava per rispondere di sì, quando un’ombra scura gli passò davanti agli occhi. La consapevolezza della sua natura demoniaca gli impediva di lasciarsi andare completamente. E gli ricordò quali erano i suoi propositi. No, doveva allontanarsi da Shiori, prima che corresse dei pericoli a causa sua!

“Ecco, a dire il vero non posso. Mi dispiace. Nei prossimi giorni avrò molto da fare, quindi dubito che ci rivedremo. Addio, Shiori. Abbi cura di te.”

E corse via, lasciando la ragazza affranta.

Il giorno successivo, Gojyo gli chiese dove fosse finito la sera precedente. Era tornato che stavano già tutti dormendo. Goku rispose che aveva girato a lungo, alla disperata ricerca della locanda. Dopo essersi sorbito un po’ di prese in giro, il demone annunciò che andava a fare una passeggiata e sparì di nuovo. Sanzo, Gojyo e Hakkai erano sempre più interdetti. O meglio, a Sanzo importava poco di cosa facesse la scimmia nel tempo libero, Gojyo aveva già intuito cosa gli stesse accadendo, mentre Hakkai aveva anche altri pensieri per la testa. Mentre, nel pomeriggio, i tre facevano un giro del villaggio, incontrarono Shiori. La ragazza li salutò, poi si guardò intorno. Prontamente, Gojyo disse:

“Goku non è con noi. E’ sparito questa mattina, dicendo che andava a fare una passeggiata. Non abbiamo idea di dove sia.”

“Oh…Sì, capisco…”

La ragazza s’intristì. Non capiva perché Goku non volesse vederla. Eppure, la sera prima avevano parlato proprio come un tempo. Sembrava non fosse cambiato nulla. Gojyo sorrise, mentre Hakkai la fissava, cercando di capire cosa, in lei, gli ricordasse tanto Kana. Comunque, voleva conoscerla meglio, quindi decise di inventare una scusa.

“Scusate, signorina Shiori. Mi piacerebbe molto visitare per bene questo villaggio. Non sareste così gentile da farmi da guida, oggi pomeriggio?”
“Ma certo. Gli amici di Goku sono miei amici, quindi sarò ben felice di accompagnarvi, signor…”

Il fatto che non si ricordasse il suo nome, indusse Hakkai a pensare che non fosse poi così interessata, ma era deciso a non arrendersi. Per lui, era come avere davanti una seconda Kana.

“Hakkai. Mi chiamo Cho Hakkai.”

“Sì, giusto. Perdonatemi, non ho buona memoria, per i nomi. Allora, a più tardi. Verrò io alla vostra locanda, più tardi. Arrivederci.”

E se ne andò, con passo svelto.

Quella sera, quando tornò alla locanda, Hakkai trovò soltanto Gojyo, in camera.

“E gli altri?”
“Goku non è ancora tornato, Sanzo è andato a fare un giro. Dice che sente odore di demoni.”

“Meglio di un segugio, il nostro Sanzo, eh?”
“Tsk, quel bonzo maledetto…Scommetto che era solo una scusa per non darmi la rivincita a carte! Ieri sera mi ha derubato!”

“Ma non eri stato tu ad insistere tanto per giocare a soldi?”
“Lasciamo perdere, che è meglio. Piuttosto, dimmi. Com’è andata la visita guidata?”
“Piuttosto bene, direi. La signorina Shiori è una compagnia piuttosto interessante.”

“…Senti un po’, Hakkai. Ma quella ragazza t’interessa davvero?”
“Eh? Perché mi fai una domanda del genere, Gojyo?”
“Beh, perché non è da te uscire da solo con una ragazza per un tuo piacere personale. Piuttosto, è una cosa da me…”

“Ciò che stupisce me è che tu non ci provi con lei. Mi pare sia una ragazza davvero carina.”

“Diciamo che ho le mie ragioni. Non voglio complicare le cose più del necessario. Piuttosto…sei tu, questa volta, a complicarle.”

“Che intendi dire?”
“Ma come, proprio tu, che in genere sei il primo a capire cosa provano gli altri, non ti sei accorto di nulla? Credo che persino Sanzo abbia capito, anche se lui, a dire il vero, se ne frega.”

“Scusami, Gojyo, ma proprio non ti seguo…”

“La scimmia! Perché credi che Goku sia così strano, in questi giorni?”
“Non ne ho idea…Ad essere sincero sono un po’ preoccupato, perché non è assolutamente da lui comportarsi così.”

“E fai bene. Perché se continui a comportarti così accrescerai la sua angoscia. Non hai capito che Goku è innamorato di Shiori?”
“Che?!?”

“Ma dai, Hakkai! E’ diventato strano proprio da quando l’ha incontrata. E poi è stato proprio lui a dire che lei è speciale. Ieri sera sono certo che abbiano passato del tempo insieme e che sia successo qualcosa. Per questo oggi Shiori era così ansiosa di vedere la scimmietta. Ma lui ha pensato bene di sparire. Proprio per non essere costretto a vederla. Tanto più che Shiori ha deciso di venirti a prendere qui. Non ti sei chiesto perché?”
“Perché voleva incontrare Goku…”

“Esatto. E’ per questo che ho preferito lasciar perdere quella ragazza. E’ carina, ma complicherebbe troppo le cose. E poi, è chiaro che Goku tiene veramente a lei. Non l’ho mai visto così serio per via di qualcuno. Non ho intenzione di intromettermi nei suoi affari e di dirgli di farsi avanti. E’ libero di fare come crede. Ma di certo non gli metterò neanche i bastoni tra le ruote. Quel moccioso di scimmia è pur sempre mio amico.”

“Che sciocco…Come ho fatto a non rendermene conto? Ero così preso dall’idea che quella ragazza mi ricordava Kana, che non ho neanche fatto caso a ciò che accadeva attorno a me. E poi…forse mi interessavo a lei solo perché nei suoi occhi rivedevo Kana. Non è giusto stare con una persona pensando ad un’altra. Grazie, Gojyo. Mi hai aperto nuovamente gli occhi.”

“Tsk. In fondo, non è forse a questo che servono gli amici?”
“Esatto. Ed è proprio per questo motivo che voglio parlare con Goku. E’ giusto che si tenga tutto dentro. Altrimenti finirà per scoppiare.”

“Non ti preoccupare, Hakkai.”

La porta si era aperta, e Goku era entrato nella stanza. I due lo fissarono sorpresi, mentre lui sorrideva tristemente.

“Io ho già preso la mia decisione. Non vedrò più Shiori. Anzi, a questo proposito…Non sarebbe possibile affrettare la partenza?”
“Aspetta, Goku! Da quanto tempo ci ascoltavi?”
“Praticamente dall’inizio. Ho sentito che parlavate di Shiori ed ho preferito restarne fuori. Ma poi siete passati a parlare di me, così…”

“Goku, ma perché non vuoi più vederla? A prescindere dal fatto che la ami, lei resta comunque tua amica…”

“Vedi, Hakkai, nel periodo in cui conobbi Shiori, io non mi rendevo perfettamente conto di cosa significasse essere un demone. Il mio dispositivo di controllo mi bloccava talmente da tanto tempo che non ricordavo chi…o meglio, COSA fossi realmente. Per questo potevo stare in mezzo alla gente, senza preoccuparmi di nulla. Ora, invece, so…cosa sono in realtà. Uno spietato assassino, per nulla diverso da coloro che uccisero i suoi genitori. Anzi, per quanto ne so, potrei essere stato davvero io a farlo. Sono certo…che se mi trovassi di fronte Shiori, mentre sono senza il dispositivo…la aggredirei. Proprio come ho fatto con voi due e Sanzo. Però lei, al contrario di voi, non sarebbe in grado di difendersi e…morirebbe. Io la ucciderei. Per questo è giusto che lei mi dimentichi. Io non sono la persona buona e gentile che lei crede di conoscere! Sono uno sporco assassino, un mostro assetato di sangue e violenza! Un essere spregevole, che ha attaccato e tentato di uccidere i suoi stessi amici! Se Sanzo, quella volta, non fosse riuscito ad intervenire, lui, voi due, ed anche Kogaiji e Dokugakuji, il fratello di Gojyo…sareste tutti morti! Per mano mia…”

Hakkai e Gojyo lo fissarono sbalorditi, mentre chinava la testa e si accasciava al suolo, prendendosela tra le mani. Nessuno dei due credeva che il demone pensasse ancora a ciò che era accaduto quel giorno. Era vero. Stavano per essere uccisi da lui. Ma nessuno di loro aveva mai provato del risentimento, per ciò che era accaduto. Nemmeno per un istante. Allora Hakkai gli si avvicinò, posandogli una mano sulla spalla.

“Goku…Devi smettere di fartene una colpa. In fondo tutti noi siamo sopravvissuti. E non ci faremo mai più sorprendere. Se dovesse accadere un’altra volta, saremmo pronti a difenderci. E poi, quella volta Sanzo stava male, ed è riuscito a intervenire solo alla fine. Ma in un’altra occasione, se fosse stato in piena forma, ti avrebbe bloccato subito. Quindi smettila di preoccuparti di questo.”

“Però…comunque, Shiori deve stare lontana da me. Se resta vicino a me rischia di cacciarsi nei guai. Se qualche seguace di Homura  la vedesse in mia compagnia, potrebbe approfittarne per usarla come ostaggio. E quindi metterei in pericolo la sua vita. Finché restiamo in questo villaggio, lei sarà in pericolo. Per questo, vorrei che ce ne andassimo prima possibile. Vi prego. Non voglio che Shiori muoia a causa mia…”

Hakkai e Gojyo lo fissarono, poi si scambiarono un’occhiata. Comprendevano le sue ragioni ed entrambi sapevano che, in fondo, aveva ragione. Loro non potevano permettersi il lusso di legarsi alla gente. Altrimenti avrebbero finito col portare alla rovina i loro stessi cari.

“Tsk. Tanto è troppo tardi.”

Sanzo irruppe nella stanza, con aria seccata ed una sigaretta tra le labbra.

“Che intendi dire?”
“Tutto il villaggio è circondato da schiere di demoni che aspettano l’occasione giusta per colpire. Tra loro colgo la presenza di un elemento tremendamente potente. Devono essere stati mandati contro di noi da Kogaiji.”

“No, Kogaiji ha smesso di darci fastidio da un pezzo. Forse si tratta del suo capo. Del demone che vuole la resurrezione di Gyakuganmaoh.”

“Che facciamo? Andiamo stanotte?”
“No. Sono troppi. Mentre ne combattiamo alcuni, altri entrerebbero nel villaggio e farebbero una strage. Purtroppo non possiamo fare altro che aspettare una loro mossa. Tsk, maledizione! Ci siamo fatti mettere in trappola come degli stupidi topi!”

“A questo punto, quindi, non ci resta che aspettare…”

Per tutto il giorno seguente, i quattro pattugliarono le strade del villaggio, in cerca del segno di qualche demone. Durante la cena, discussero sul da farsi.

“Domani saremmo dovuti partire, secondo il nostro programma. Invece, per colpa di quei bastardi, siamo bloccati qui. Stanno cercando di farci perdere la pazienza…”

“E ci stanno riuscendo perfettamente. Non ne posso più di stare fermo, sapendo che siamo circondati da demoni pronti ad attaccare!”

“Stai buono, stupido kappa! Non risolvi proprio niente agitandoti.”

“Senti chi parla, il grande bonzo corrotto! Guarda che lo so che anche tu sei impaziente di farli fuori tutti quanti!”

“Io vado a fare un altro giro, per sicurezza.”

“Aspetta, Goku. Non è prudente che tu vada da solo. Dobbiamo collaborare tutti e quattro.”

“Dai, Hakkai. Voglio solo fare una passeggiata! Prometto che, se accade qualcosa, corro subito ad avvertirvi. O, mal che vada, mando qualcun altro a farlo. Va bene? A dopo!”

E corse via, senza dare agli altri il tempo di rispondere. Goku era il più nervoso. Una montagna di demoni erano nell’ombra, pronti ad attaccare il villaggio, così vicini alla sua Shiori. Non avrebbe permesso loro di farle del male. Avrebbe voluto andare a trovarla, per sincerarsi che stesse bene, ma non voleva infrangere la promessa fatta con se stesso. Non vederla mai più. Dopo molte indecisioni, si diresse a passo svelto verso casa della giovane. Quando arrivò, capì subito che qualcosa non andava. La porta era aperta. Un po’ titubante provò a mettere dentro la testa. E subito spalancò la porta guardandosi attorno. Ciò che vide gli raggelò il sangue nelle vene. Tutto era stato distrutto. Brandelli di mobili giacevano a terra, pezzi di arredamento erano sparpagliati per tutto il pavimento. Sul muro di fronte a lui, una scritta, rossa. Lo stesso rosso del sangue.

Son Goku, se vuoi rivedere la tua amichetta viva, presentati da solo al tempio sulla collina vicina al villaggio. Se non verrai entro mezzanotte, uccideremo la ragazza.

La rabbia s’impadronì di Goku. In un istante scordò le raccomandazioni dei suoi amici e la sua promessa di avvertirli. Impugnò il suo bastone e corse come una furia verso la collinetta. Quando arrivò, non vide nessuno. Stava già pensando ad una presa in giro, quando, dal nulla, apparvero due demoni che spingevano Shiori. Un po’ alla volta, Goku si trovò circondato da decine di demoni. Forse un centinaio. Ma a lui non interessava. Tutto ciò che riusciva a vedere era Shiori, in preda al terrore, che lo fissava piangendo.

“Perché? Perché sei venuto? Ti uccideranno! Scappa!”

“Taci, donna!”

Un demone le tirò una sberla, che le fece sanguinare il naso ed un labbro. A quella vista, Goku esplose. Si scagliò con tutta la sua forza contro il demone che l’aveva colpita, e con un solo colpo lo fece sparire. Come una furia, iniziò a colpire a morte tutti i demoni che si trovava davanti, uno dopo l’altro. Sembrava lo stesso di quando si toglieva il dispositivo di controllo, con la differenza che, in quel caso, era pienamente cosciente. Ed animato da odio puro. Shiori lo fissava, sorpresa per quella carneficina. Fino a quel momento non era mai riuscita a comprendere quale fosse la natura demoniaca di Goku. A lei sembrava un normalissimo umano. Un po’ tonto, forse. Ma simpaticissimo. E bello. Shiori adorava Goku. Lo considerava un po’ come la sua famiglia. Ma ora lo vedeva sotto una luce diversa. Se ne rendeva davvero conto per la prima volta. Goku, il dolce Goku, era un terribile demone. Però questo non cambiava nulla. Era comunque il suo adorato Goku.

Intanto, il demone aveva fatto fuori circa metà dei suoi simili ma, all’improvviso, si sentì afferrare per le spalle e fu scaraventato a terra. Alzandosi dolorante, guardò l’autore di quel gesto. Un demone alto più di due metri lo fissava dall’altro in basso. Da lui, Goku sentì scaturire un’enorme energia maligna. Intuì subito che doveva trattarsi del capo di tutti quei demoni.

“Sei tu il loro capo, non è vero? Sei tu che hai ordinato loro di rapire Shiori!?”
Una risata malvagia uscì dalle labbra del gigantesco demone.

“Già. Hai proprio indovinato. E, non appena ti avrò sconfitto, sarò sempre io a divorarmela!”

“Prima devi riuscire a battermi!”

E così dicendo si scagliò su di lui. La lotta tra i due demoni ebbe inizio. Per un po’ furono pari, ma presto la situazione cominciò a volgere a favore del demone malvagio. Goku era accecato dalla rabbia per ciò che stavano facendo a Shiori e non riusciva a combattere come al solito. Così cominciò a subire i colpi dell’avversario, che andavano giù molto pesanti. Ben presto Goku fece fatica anche a reggersi in piedi. Ma resisteva, aiutandosi con il bastone. Sapeva che Shiori era ancora in balia di quei bastardi e se non si fosse sbrigato a sconfiggere il loro capo sarebbe stata in serio pericolo. Ancora una volta partì all’attacco, ma subito fu scagliato a terra, sbattendo violentemente il capo. Con la mente annebbiata e le idee confuse, provò ad alzarsi, ma ricadde subito. In quel momento udì una voce alle sue spalle, senza però capire da dove provenisse esattamente. Non riusciva a vedere bene, la botta che aveva preso in testa era stata troppo forte.

“Eh eh, che bella figura che stai facendo, stupida scimmia!”

“Io te l’avevo detto che sarebbe stato pericoloso andartene da solo, ma non vuoi mai ascoltarmi…”

“Tsk, lo sapevo. Quando ci sei di mezzo tu sono sempre seccature!”

Nonostante le molte ferite, anche sul volto, Goku sorrise. L’arrivo dei suoi amici gli diede la forza di rialzarsi in piedi.

“Mi raccomando, Goku. Noi ci occupiamo dei pesci piccoli e della signorina Shiori. Tu pensa al bestione!”

“Ti ringrazio, Hakkai. Fatti sotto, gigante! Ora sono certo di batterti!”

“Stiamo un po’ a vedere, microbo!”

Di nuovo Goku si scagliò contro l’avversario, ma questa volta la sua velocità era notevolmente aumentata. Il demone scagliò un pugno contro la scimmia, ma Goku l’aveva già superato e, prendendolo alle spalle, lo colpì ripetutamente. Poi spiccò un balzo e, dall’alto, gli diede il colpo di grazia. Dopo che il demone fu scomparso, crollò a terra, esausto e ricoperto di ferite più e meno gravi. Gli altri avevano finito e Shiori, ormai in salvo, corse subito dal suo amico. Passandogli un braccio dietro alle spalle, gli sollevò il busto, chiamandolo e piangendo.

“Goku! Goku, rispondimi, ti prego!”

Goku rispose al suo richiamo e aprì faticosamente gli occhi. La vista era offuscata ed a fatica riuscì a capire chi aveva davanti.

“Shiori…Sei salva…Meno…Meno male…”

“Sì, ed è solo merito tuo, Goku! Se non fosse stato per te…”

“Se non fosse stato per me, non saresti mai stata rapita né tantomeno picchiata. Perdonami…”

“No, non dire così! Io sono felice che tu sia qui con me! Non importa se tu sei un demone e se per questo devi combattere! Tu sei buono, io lo so!”

“…Sei gentile…”

Gli occhi di Goku si richiusero. Hakkai lo osservò rapidamente e gettò un’occhiata preoccupata a Gojyo e Sanzo.

“E’ ridotto davvero male. Dobbiamo curarlo immediatamente.”

“Tsk. Non c’è da preoccuparsi. La scimmia è più resistente delle erbacce…”

“Dai, Hakkai. Ti do una mano a portarlo…”

Gojyo e Hakkai fecero per tirarlo su, ma Shiori continuava ad abbracciarlo e chiese un altro istante per potergli parlare. I due annuirono e si allontanarono un po’, per lasciarla libera. Lei, intanto, stava accarezzando il volto del demone, continuando a piangere.

“Goku…Non devi sentirti in colpa. A me…non importa se corro dei rischi, standoti vicino…Mi basta vederti per essere felice! Oh, Goku, io…ti voglio bene! Ti voglio tanto, tanto, tanto bene!”

E, così dicendo, si chinò su di lui e posò le labbra sulle sue.

Nella sua semi-incoscienza, Goku avvertì le sue parole e quel lieve tocco sulle labbra, ma credette di aver sognato.

Il demone/scimmia, si svegliò tre giorni più tardi, di nuovo in piena forma, e con un grande appetito. Il giorno successivo, i quattro si prepararono per partire. Gojyo, Hakkai e Sanzo erano già a bordo di Hakuryu e stavano aspettando Goku, intento a salutare Shiori.

“Shiori…Mi dispiace per tutto ciò che ti è accaduto.”

“Smettila, Goku! Ti ho già spiegato che non ti ritengo assolutamente responsabile!”

“Ma dovresti, perché è così!”

“Ora basta, altrimenti mi farai arrabbiare sul serio. Allora, mi prometti che tornerai a trovarmi, una volta finito il tuo viaggio?”
“Beh, sì.”

“Goku…Sul serio. Promettimelo.”

“E va bene. Te lo giuro, Shiori. Cascasse il mondo, non appena terminato il mio viaggio tornerò a trovarti.”

“Davvero?”
“Davvero.”

“Bene. Ti credo. Allora, a presto. Fai attenzione, mi raccomando. E non dimenticarmi.”

“Non accadrà, stai tranquilla. Ciao, ci vediamo!”

Prima che salisse sulla geep, Shiori gli si avvicinò e lo baciò teneramente su una guancia. Poi gli sussurrò all’orecchio:

“Ti prego, Goku. Torna da me, un giorno. Io ti aspetterò…Per sempre…”

Goku salì sulla geep, rosso in volto, e rimase a guardarla mentre si allontanavano. Poi, quando Shiori non fu che un puntino all’orizzonte, sussurrò:

“Ma allora…non era un sogno…”

FINE

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiyuki / Vai alla pagina dell'autore: Ed1505