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Autore: Bellatrix_ Black    11/02/2013    5 recensioni
Nuova vita. Nuovo lavoro. Nuova casa. Nuova città. Cambierà qualcosa? L'orgoglio si può perdere? E se si perde lo si può ritrovare?
Estratto dal capitolo 8:
-'' No Bridgette! È schifosamente schifoso! Come potrei mettermi... questa cosa? ''- Presi il pomposo e orribile abito e lo gettai in un angolo sotto il furioso sguardo dell'ossigenata commessa.
Chiedevo così tanto?
-'' Aspetta Gwen! Era bellissimo e poi ti stava d'incanto! Non fare così! ''-
-'' No Bridgette! Forse quello era il tuo stile! Non il mio, cavolo! ''-
-'' Signorina, se vuole... -''
-'' No! Non voglio un accidenti e arrivederci! ''- Mi rivestii velocemente e trascinai fuori Bridgette da quella sottospecie di... Argh! Lasciamo stare, non ne vale la pena.
-'' Senti Gwen, mi dispiace! Ti va di andare a provarne qualcun altro? Magari da un'altra parte, eh? ''- Mi sorrise gentilmente; quella ragazza riusciva sempre a farmi stare calma.
-'' Sì, però prima devo andare da una persona! Non che tu non fossi abbastanza, ma lei potrebbe sicuramente aiutarmi a trovare quello che cerco! ''-
*STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA*
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale, A tutto reality - Il tour
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La vendetta è un piatto che va servito freddo



Questa volta quell'oca montata di Ive me l'avrebbe pagata di sicuro. Oh sì, su questo non ci piove nemmeno!
E si sa, io sono bravissima nell'architettare vendette.
Il problema è che non so quale tipo di vendetta. Argh! Mi serviva per metterla al suo posto, dovevo farle capire che ero arrivata ed ora, ero io la migliore! Ma certo...ho trovato.
Potrei umiliarla, rubarle i clienti. Farla soffrire, e magari farla licenziare. Non mi dispiacerebbe togliermela dalle scatole. Mi serviva qualcuno, ma chi?
Pensa Courtney, pensa Courtney!

*Flashback*

- Ciao ragazze!-
- Ciao Eve! Bella giornata?- A parlare era stata una ragazza bionda con delle ciocche verdi.
- Sì, certo, come sempre!
Guardavo quel gruppetto di ragazze da lontano, o meglio dall'altra parte della sala comune. Quella sala dove quattro volte a settimana, i clienti ci venivano a scegliere, oppure noi sceglievamo loro; nel resto invece, aspettavamo semplicemente ognuna nella nostra stanza. Ogni mese inoltre, le migliori venivano scelte per fare una specie di sfilata, per i clienti più ricchi, o in occasioni estremamente speciali. La situazione non era molto imbarazzante, infatti io mi adeguo in ogni occasione. Sempre.
- Sapete, oggi mi è venuto a trovare il mio ragazzo, a lui non importa che lavoro faccio, mi amerebbe comunque, mi ha detto!-
- Ah, davvero? E non viene mai a trovarti?-
- Certo! Qualche volta. Ma non lo faccio mai pagare, ci mancherebbe! A proposito, domani appunto, mi viene a fare un saluto.-
- Wow! Ragazza mia, che fortuna! Attenta però, sai che la Madama non lo permette. Se lo viene a scoprire, tu verrai sbattuta fuori.-
- Certo che lo so. Starò attenta, come sempre, ma poi infondo, la migliore di tutte deve avere una vita migliore.-
Ora so cosa fare. Ho tutto chiaro, chiaro come l'acqua limpida. Fra poco il piano sarà metto in atto e non vedo l'ora.

*Fine Flashback*

Sono in sala comune con le altre, sono stanca di aspettare, sono sempre stata stufa ed impaziente.
Uff, che scatole. Mi passo tra le dita i miei setosi capelli color ebano e sbuffo sonoramente.
- Che volete voi? - Rispondo acidamente a tutte coloro che mi hanno guardato storto, solo io posso farlo.
Finalmente la porta si apre, facendo suonare quel odioso e pacchiano campanellino posto all'entrata.
Un enorme ghigno mi si stampa sul volto, mi alzo stringendomi velocemente la spallina del reggiseno color blu notte, mi sistemo gli shorts di jeans decisamente troppo corti e il corto gilè color panna, che lascia scoperta la parte davanti. Sono davvero soddisfatta, per fortuna che quell'oca è occupata con un cliente. Mi avvicino, sensualmente.
*Nel piano di sopra intanto*


- Ma che diavolo! La porta è chiusa! Maledetta lo so che è opera tua, Courtney! Fatemi uscire di qui! -
- Meno male che la Principessa ha curato tutto in perfetti dettagli. Però so benissimo che quando Eve uscirà da lì, la nostra Courtney dovrà vedersela. Quasi quasi ho paura di lei! E per fortuna che ha scelto la stanza insonorizzata, altrimenti. Non pensi anche tu Olivia? -
- Hai proprio ragione, Frankie. Infondo, ben le sta. Ahahah, se lo scorda che andiamo ad aiutarla. Così impara a fare la sbruffona con tutte noi. Crede di essere superiore, ma infondo l'unica superiore qui è solo e soltanto la Madama. Ora andiamo, e ti ricordo che abbiamo promesso a Courtney il nostro appoggio, acqua in bocca. E poi ci ha dato un mucchio di soldi, come non rifiutare? -
- Ahahaha, certo. Ora andiamo Olivia.

*Nel piano di sotto*


- Ciao bel ragazzo. Come ti chiami? - Il ragazzo in questione era alto magro e biondo. Quasi bello quanto Alejandro. Ma che dico, impossibile!
- Alex, hai per caso visto Eve? -
- Chi? Ehm, no sai. Penso che tu abbia sbagliato casa. Qui non c'è nessuna Eve.
- Impossibile, sei sicura? -
- Certo. Fidati, un nome così non me lo scorderei mai. -
- Ah, peccato. Beh, allora se non ti spiace, io andrei. Grazie mille dell'informazione.-
- Aspetta!- Mi sento le guance rosse. Si gira velocemente, posa gli occhi sul mio seno. Sì! Ho fatto centro! Brava Courtney!
- Sì?-
- Che ne dici, ecco...di venire di sopra con me? Sai ultimamente mi sento sola, soprattutto dopo che i mie genitori sono morti e così anche il mio ragazzo. - Lo so, lo so, non dovrei, ma mi serve pur una scusa!
- Oh, mi dispiace tanto. Sai, anche i miei genitori sono morti. Ma sì, dai. Mi farebbe piacere un po' di compagnia, e magari anche qualche chiacchiera.- Certo come no, qualche chiacchiera.
Lo prendo per mano e insieme saliamo. Lo porto nella mia stanza e lo spingo sul letto.
- Aspetta, non mi sembra il caso. -
- Tranquillo, nessuno lo saprà mai, e poi per te è gratis. - Salgo a cavalcioni sopra di lui e inizio a baciargli ripetutamente il collo.
Gli slaccio i pantaloni.
- Shsss.- Gli sussurro nell'orecchio.

§§§


- Wow, ragazzo mio, ci sai proprio fare alla grande! - Era completamente rosso in volto, ma si vedeva che era soddisfatto.
- Ora scusami, aspetta un attimo qui in stanza, torno subito, ma mi raccomando, non scappare!-
Furtiva, con ancora la biancheria intima addosso, mi dirigo nella stanza in cui è chiusa dentro Eve. La apro velocemente e poi scappo via, ritornando nella mia stanza, chiudo la porta alle mie spalle.
- Ecco fatto. Allora, vuoi fare un altro giro? - Domando maliziosa.
In neanche due secondi la porta di camera mia si spalanca.
- Ma che diavolo ti è venuto in mente stupida sgualdrina!- Davanti a me vi era un' Eve un tantino sopra alle righe.
- Ma come ti permetti di piombare qui, in camera mia! Con un cliente per giunta! -
- Cosa? Alex? Ma che diavolo ci fai qui? - Le lacrime iniziarono a rigarle il volto, lasciando dietro di loro una scia di mascara.
- Aspetta, Eve. Ti giuro che non lo sapevo che eri qui! Ti prego torna indietro! -
Ive corse di sotto piangendo come una fontana, Alex la rincorreva.
- Brava Courtney, il tuo lavoro è svolto. Ma non è ancora finito.- Dissi tra i denti stretti, tra me e me. Sono soddisfatta, quasi quasi è meglio del sesso.
Scesi nel piano di sotto, maliziosa.
- Eve! Che ti è successo! -
- Madama, il mio ragazzo. Quella sgualdrina se lo è portato a letto! - Disse l'oca indicandomi. Stava piangendo a dirotto. Sorrido, bastarda.
Uno schiaffo arrivò in faccia ad Eve. Ben le sta.
- Ecco! Vedi! Lo sai che qui è proibito avere ragazzi! Ed ecco il motivo! Ti spezzano il cuore, e qui tu non sei più utile dopo! Cara mia, sei fuori! Prendi le tue cose e sparisci! -
Sono felicissima. Finalmente me la sono tolta dai piedi. Che sollievo! Era peggio del prezzemolo, ed io, l'ho tolto dal patto.
Tra i vari singhiozzi Eve se ne corse fuori, ancora mezza nuda. Alex la inseguiva, disperatamente.
- Su, forza voi! Ritornate al lavoro! - Disse la Madama battendo le mani.
Ora finalmente potevo lavorare in pace.
  
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