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Autore: Lady_Klaine    11/02/2013    5 recensioni
( Damon x nuovo personaggio)
Che cosa succederebbe se oltre a vampiri, licantropi, streghe, ibridi… esistessero anche altre creature, come gli angeli??? Come reagirà il bellissimo vampiro dagli occhi e il cuore di ghiaccio alla comparsa di Linda, una persona molto speciale? Riuscirà ad entrare nel suo cuore come è entrata nelle loro vite?
DAL TESTO:
< Come fai a conoscermi? E perché ti sogno tutte le notti anche se non ti ho mai visto prima? > chiede curioso il vampiro dagli occhi cerulei.
< Anche io ti sogno sempre, ma ti giuro che non so il perché >
Il vampiro annuisce, mi crede.
< Perché siete uno il Dobbleganger dell’altro >
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio | Coppie: Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dobblegager Story'
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                                                                                         Capitolo 13
Inizio con il ringraziare enormemente le mie adorate 69withJoseph, Delena85, Elenina22, Lovelyvampire e _RadinA_ che recensiscono sempre la mia storia, mi danno consigli preziosi e mi fanno sentire speciale, senza di voi questa storia non andrebbe avanti:
           
                           QUESTO CAPITOLO E’ DEDICATO A VOI!!
 

 
Non so per quanto tempo rimango priva si sensi ma ad un certo punti il raggio di sole azzurro si allarga sempre di più fino ad invadere totalmente il mio campo visivo.

Riprendo a poco a poco il controllo del mio corpo e avverto tutti i muscoli del mio corpo contrarsi quando apro lentamente gli occhi e mi guardo intorno

La luce è forte e ci metto qualche secondo per abituarmi e mettere a fuoco le figure preoccupate davanti a me: Stefan ed Elena!

< Come ti senti? > chiede il primo.

< Bene, più o meno > rispondo mettendomi seduta con un po’ di fatica e notando di essere nella stanza di Damon.

 Come ci sono arrivata qui? L’ultima cosa che ricordo è il battito accelerato del mio cuore quando ho chiesto a me stessa se davvero sono innamorata di Damon.

< Che è successo? > domando spaventata e confusa.

< Sei svenuta, forse per il caldo. Damon ti ha portata a casa in braccio > mi spiega Elena

< Dov’è? > Temo che possa essere arrabbiato con me per non aver risposto alla sua domanda.

< Sono qui > risponde il diretto interessato entrando e sbattendo la porta dietro di sé.

Brutto segno!

< Vuoi riposare un po’? > mi chiede amorevolmente Elena con un sorriso sincero, questa ragazza è davvero la bontà fatta persona, mi spiace di aver pensato male di lei all’inizio.

< Dio, non è in fin di vita! Non ha rischiato di morire, è solo svenuta, smettetela di trattarla come una bambina! > sbotta Damon alterato, senza nemmeno guardarmi in faccia.

< E tu come sai che sto bene? Non ti sei neppure degnato di chiedermelo! Evidentemente non ti importa > mi arrabbio a mia volta, forse per la questione dell’Adattamento ma ora sono troppo occupata per pensarci ulteriormente.

< Vi lasciamo soli > mormora Stefan, trascinando con sé anche Elena.

Io sbuffo ripetutamente solo per rompere il silenzio che si è creato; non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi e lui non è da meno, non sento il suo sguardo su di me.

Dopo istanti interminabili la tensione accumulata è troppa e decido di spezzarla.

< Cosa è successo esattamente? Perché ho perso i sensi? > chiedo, sperando di riuscire a calmarlo.

Lui alza la testa di scatto e, dopo avermi fissata per un momento, si avvicina lentamente per poi sedersi sul letto davanti a me.

< Hai chiuso gli occhi e dopo poco sei diventata molto pallida e sei crollata, ho provato più volte a chiamarti ma sembravi in uno stato di coma profondo, così ti ho presa in braccio e portata qui di corsa > mi spiega e nel suo sguardo vedo che è tornato il mio Damon, quello dolce ma nel profondo.

< Grazie >  gli dico, avvicinandomi e circondandogli il collo con le braccia.

Sto per baciarlo quando lui inaspettatamente mi allontana, sciogliendo il mio abbraccio con le mani.

< Non posso Linda, finché non rispondi alla mia domanda non posso toccarti >

< Non puoi o non vuoi? > gli domando un po’ arrabbiata, delusa e ferita.

< Forse entrambe > risponde di getto e io sento le lacrime premere per uscire ma le blocco prima che sia troppo tardi.

Decido di dirgli la verità, di spiegargli esattamente che cosa ho provato prima di perdere i senti:

< E’ una sensazione molto strana, tutto il mio corpo teme che il mio amore per te non sia sincero, ma non ne è sicuro, mentre i cuore è convinto al 100% che sia tutto reale. E’ difficile ascoltare solo il
cuore e abbandonare le insicurezze > rispondo, contenta per essere riuscita ad esternare
perfettamente  i miei pensieri.

< Anche per me è così ed è strano perché fino a poco tempo fa credevo di non avere un cuore o almeno mi sforzavo di credere che fosse così. Il dubbio che sia tutta una farsa non mi abbandona nemmeno per un istante e la cosa è davvero estenuante > mi spiega, con tono irritato e stanco.

Ho paura; non capisco dove possa portare questo discorso ma un sospetto c’è e spero con tutta me stessa di sbagliarmi.


< E quindi? Che cosa vuoi fare, lasciarmi? > domando spaventata dalla mia stessa ipotesi e con le lacrime agli occhi.

Non voglio che finisca così, non dopo tutto quello che mi è costato arrivare fino a qui, insieme.

< No, perché sono arrivato alla conclusione che se anche ci provassi non ci riuscirei. Per questo voglio solo sapere se vuoi provarci, nonostante sia una pazzia, sia una causa persa in partenza e probabilmente ci farà soffrire entrambi, voglio sapere se vorresti provare > mi chiede guardandomi, visibilmente a disagio nel fare un discorso del genere, non è una cosa da tutti i giorni e per questo voglio godermela al meglio.

Certo con me è sempre stato più aperto, più disponibile al dialogo, ma non è mai arrivato a questi livelli.

< Provare a fare che cosa? > domando, sfoderando la mia migliore faccia da ingenua munita di occhi da cucciolo.

Lui mi guarda di sottecchi ma alla fine si arrende e sospira pesantemente, per poi continuare:

< Vuoi provare a superare questo ostacolo insieme a me? > usa quel tono dolce a cui non riesco a resistere.

< Sì! > rispondo prontamente, prima ancora di aver realizzato a pieno che è davvero così.


< Sul serio? Ne sei sicura? > è visibilmente sorpreso di aver ricevuto subito una risposta.

< Certo, farò di tutto pur di non abbandonarti, tu sei importante per me, anzi sei essenziale >

Spalanca gli occhi e apre la bocca per parlare e questa volta sono convinta che lo faccia ma dopo qualche secondo la richiude e si avvicina ancora di più a me, prendendomi per i fianchi e facendo scontrare le nostre bocche.

Fin dal principio è un bacio che non ha nulla di casto ma non è neppure rude o troppo impetuoso.

E’ semplicemente atteso, ricercato e passionale e pian piano diventa sempre più inteso, mentre lentamente scendo con lui sopra che accarezza ogni singola parte del mio corpo, facendomi fremere.

Ormai il mio corpo aderisce perfettamente al materasso e il suo a me.
 
Per me ogni volta con lui è come la prima, perché ogni volta mi concede di poter ascoltare il suo cuore che batte, bevendo il mio sangue e offrendomi poi il suo per guarire più velocemente.

E così succede anche oggi, lo amo con tutta me stessa mentre entrambi affrontiamo la lunga salita che ci porta al piacere più assoluto e mi ritrovo contenta al pensiero che nulla è cambiato ora che so la verità.

Provo le stesse forti, consumanti ed incredibili emozioni che provavo prima, ignara del destino crudele e intriso di dubbi che mi è stato riservato.
 
 
POV DAMON:

Sono sorpreso.

Piacevolmente colpito.

Ero convinto che dopo le ultime scoperte, amarla.. carnalmente non avrebbe avuto più lo stesso sapore, il dolce torpore che mi attraversa ogni volta che il mio corpo si fonde al suo.

Ho sempre bevuto il suo sangue e non nascondo che il timore di non riuscirmi a trattenere  c’è sempre stato.

E invece sono sempre riuscito a controllarmi, a respingere la stranamente leggera voglia di ucciderla, di privare il suo corpo di ogni singola goccia.

Mi è bastato sentire un suo live lamento di dolore misto al piacere per allontanarmi delicatamente e  abbandonarmi a tutte le piacevoli sensazioni che comporta il tornare umano temporaneamente.

Ed anche ora, che la abbraccio mentre lei è crollata per la stanchezza, sento che non c’è nulla di sbagliato in questo, deve essere così e basta, questo è il mio posto.
 
Basta, devo smetterla di intrattenermi con auto-sedute psichiatriche che non fanno altro che confondermi ulteriormente!

Decido di abbandonarmi anche io ad un sonno profondo e magari qualche bel sogno che preveda Linda, il suo profumo e magari anche la sua biancheria intima sexy, quando il suo telefono prende a squillare ininterrottamente e fastidiosamente.

Rispondo prima che quel rumore irritante la svegli.

< Pronto? > dico, non riuscendo a trattenere del tutto la seccatura.


< Damon, sei tu? – no, sono un ovetto di Pasqua! – Comunque sia mi passeresti Linda, ho una cosa importante da chiederle > mi risponde Caroline, anche lei particolarmente entusiasta nel sentire la mia voce.

< Non posso sta dormendo, che vuoi? > taglio corto, sperando di poter tornare ai miei sogni non proprio casti.

< C’è un ballo stasera e ho bisogno di più gente possibile perché sia un successo! Voi venite vero? Stefan ed Elena, Bonnie e Jeremy, io e Tayler ci saremo! Verranno persino Alaric e Jenna! Sarà una festa stile 1864 e poi si riunisce anche il consiglio non potete mancare altr.. > inizia con i suoi soliti attacchi logorroici.

< Sì, ci saremo. A dopo > la interrompo, consapevole del fatto che non mi avrebbe dato pace altrimenti.

Chiudo la chiamata senza dare il tempo alla bionda di ribattere e poso il telefono sul comodino al mio fianco, per poi sistemarmi meglio accanto a Linda, sperando di non svegliarla.

Ma subito dopo il suo respiro si fa più leggero e le sue palpebre si muovono impercettibilmente.

< Chi era? > mormora con la voce ancora impastata dal sonno.

E’ tremendamente sexy con quel timbro, i lunghi capelli sparsi sul cuscino e il lenzuolo di lino bianco che lascia intravedere il suo corpo nudo al di sotto.

< Caroline che ci ha invitato ad un ballo questa sera > rispondo senza dare troppo peso alla cosa, abbracciandola da dietro e facendo aderire la sua schiena calda al mio petto.

< E tu le hai rifilato un bel bidone, vero? > mi chiede speranzosa e preoccupata dell’esito.

< No, le ho detto che ci saremo e non fare quella faccia perché sai benissimo che altrimenti non mi avrebbe più dato tregua > le rispondo  e lei mi dà ragione alzando le spalle.

< Che tipo di ballo sarà? E chi verrà oltre a noi poveri malcapitati? >
 
< Da quel che ho capito dal discorso senza senso di BarbieVampire, ci saranno anche tutti gli altri e sarò una festa in stile ottocentesco per permettere al consiglio di riunirsi > le spiego svogliatamente.

< In che senso “ in stile ottocentesco”? dove lo trovo io un vestito pomposo da mettere?! > sbotta subito.

Oh, le ragazze e i loro vestiti!

Linda scatta subito giù dal letto, incurante del fatto di essere completamente nuda, e cammina avanti e indietro per la stanza borbottando qualcosa del tipo “ stupida Caroline” e “ shopping sfrenato”.

Sarà meglio intervenire prima che la cosa degeneri.


< Ora tu ti calmi, indossi la biancheria intima e mi aspetti qui, capito? > le dico, alzandomi a mia volta e afferrandola per le spalle in modo da fermarla.

Lei mi guarda negli occhi, sospira e poi si dirige verso l’armadio per ricavarne qualcosa con cui coprirsi.

Se non sbaglio, in soffitta dovrebbero ancora esserci i miei vecchi vestiti che indossavo nel 1864 e perfino qualcosa di Katherine.

Se non ricordo male dovrebbero essere nel baule di Stefan, ed infatti..

Eccoli!!


Tra le mani mi capitano proprio i vestiti che indossavamo io e Katherine la sera del nostro ballo insieme, quando poi è andata a fare una visitina anche a mio fratello.

Pensavo che questi ricordi mi avrebbero fatto male e in effetti è così, ma non perché senta la sua mancanza, anzi.

Fanno male perché mi ricorda quanto sia stato stupido e quanto i sentimenti che provavo a quei tempi non sono nulla a confronto con quelli di adesso.

E incredibile come quella ragazzina, la mia ragazzina, sia riuscita a guarirmi da tutto il male che avevo dentro.


Non sento neppure il consueto bisogno di uccidere quando le cose si fanno difficili da gestire o da affrontare.
 
Basta con questi pensieri mielosi, Linda mi sta aspettando e spero di riuscire a stupirla.


Scelgo proprio quei due vestiti e facendo attenzione a non rovinarli scendo al piano di sotto e entro nella mia stanza, dove Linda mi attende seduta sul letto a gambe incrociate.

< Guarda che ti ho portato > esclamo più entusiasta di quanto dovrei essere, mostrandole il raffinato vestito di seta azzurra scura con ricami in oro e merletti vari.

< Oh mio Dio è bellissimo, ma dove lo hai preso? > mi chiede anche lei contenta.

< Era di Katherine > rispondo noncurante.

A quel punto la sua faccia passa da un ampio sorriso a un’espressione di chiaro disgusto.

< E tu hai conservato i suoi vestito dopo aver passato 145 anni a cercare di liberarla da una prigione in cui non è mai stata? > sbotta abbastanza inc.. ehm, arrabbiata.

< Sì, perché? > domando innocentemente, davvero non capisco quale sia adesso il problema.

< Perché? Lei è una parte importante del tuo passato e il fatto che conservi i suoi oggetti è un chiaro segno che tu non l’hai ancora dimenticata! >

< Questo non è vero e tu lo sai. Ho deciso di tenere i suoi affetti solo per ricordarmi di quanto sono stato idiota nel passato. E con passato non mi riferisco solo a Katherine ma anche ad Elena. Tutto questo mi ricorda quanto sia diversa, quanto tu sia il mio presente e spero anche il mio futuro > le dico dolce, sperando di quietare li animi.

Tanto siamo soli e con lei posso anche tornare ad essere il ragazzo dolce e gentile che ero prima di incontrare Katherine e dichiarare guerra al mio stesso fratello.

 < Sì Damon > mi dice lei, confondendomi.

Inarco un sopraciglio per porgli una domanda tacita e lei si avvicina e mi abbraccia, posando la testa sulla mia spalla.


< Sarò il tuo presente  e anche il tuo futuro > risponde.

Provo un forte desiderio di abbracciarla e lo faccio, perché adesso non devo più temere di non essere ben  accetto, perché adesso ho finalmente trovato quella persona che mi ama tanto quanto io amo lei.
 
 
 
Angolo autrice:


Salve!
Scusate il madornale ritardo, avevo promesso di postare Mercoledì e oggi è Lunedì, sono imperdonabile.
Spero comunque che qualcuno  avrà pietà di me deciderà  ugualmente di leggere e magari lasciare una piccola recensione.
So che il capitolo non è molto emozionante ma l’azione arriverà presto, anche perché non manca molto alla fine.
Ho deciso che saranno esattamente 17 capitoli.
Detto questo, ringrazio che legge, recensisce, chi inserisce la storia tra preferite, seguita, da ricordare.
Bacioni a tutti

Niko
 
   
 
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