Forgotten Dreams
Il vento del nord soffiava dolcemente quella
sera d’estate. Una donna si avvicinò alla finestra e aprì un po’ le persiane,
poi si diresse verso il comodino vicino al letto e spense la luce dell’ abatjour.
Una bambina dai capelli rossi poco più in là dormiva sonni agitati sotto lo
sguardo vigile della madre. La piccola si girava e rigirava sotto le coperte
come se qualcosa nei suoi sogni la stesse spaventando. Da almeno tre notti
infatti ogni qual volta chiudeva gli occhi si ritrovava in un labirinto che
lei, per qualche strano motivo, sapeva non avere via d'uscita.
Quell'ultima volta però, al contrario delle
altre volte in cui era rimasta ferma e immobile aspettando che qualcuno la
venisse a prendere, si fece forza e percorse a piccoli passi un lungo corridoio
di mattoni grigi.
Chiamò la mamma. Una, due volte. Nessuno
rispose e continuò a camminare sorprendendosi lei stessa del coraggio che stava
dimostrando. Ad un tratto, con la potenza di un terremoto, nel pavimento si
aprirono voraggini senza fine e le mura sprofondarono risucchiate dalla terra.
Si ritrovò al buio, in quello che sembrava un
grande salone. Percepì immediatamente il freddo che le gelava i piedi, mentre
una strana luce si diffuse tutto intorno a lei. Si guardò attorno nel tentativo di trovare una
via d'uscita, poi alzò gli occhi in alto, sempre più alto, cercando di trovare
la fonte di quel bagliore. Al cospetto dell'essere più orribile che i suoi
occhi da bambina avessero mai visto, Hermione indietreggiò spaventata. Un
combra dalle dimensioni spaventose e con enormi occhi rossi si preparava a
sferrare il suo colpo mortale. La bestia non aspettò un minuto di più, si
scagliò su di lei con le fauci aperte, ma improvvisamente qualcuno le si parò
davanti salvandole la vita e sacrificando la propria. La piccola aprì gli occhi e gridò
con tutto il fiato che aveva in gola. La madre si precipitò su di lei cercando
di scuoterla dal torpore in cui ancora si trovava e la strinse forte a sè.
"Era solo un brutto sogno tesoro...solo
un brutto sogno..."
La bambina annuì sollevata, appoggiò la testa
sul cuscino e cercò di riaddormentarsi mentre la mamma continuava a sussurrarle
che andava tutto bene. Prima di piombare di nuovo in un sonno profondo però,
ripensò al sogno che aveva fatto e alla persona che l'aveva salvata da
quell’essere mostruoso.
Era un ragazzo molto più alto di lei e forse
aveva anche cercato di dirle qualcosa che in quel momento proprio non
ricordava. Non ricordava neanche il suo viso, ma nella nebbia in cui era
avvolti quei pochi ricordi riusciva chiaramente a distinguere dei bellissimi
occhi chiari e qualcosa in mezzo alla fronte...qualcosa di molto simile a…
…una cicatrice.