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Autore: elanor27    11/02/2013    5 recensioni
L' amicizia tra Theo, Blaise e Draco è sempre stata ferrea. Tra loro scherzando sostenevano di essere il Trio Nemesi, contrapponendosi al San Trio di Potter e compagnia bella.
La vita a volte però tira brutti scherzi, e se i due trii si trovassero a dover collaborare? Nasceranno nuove amicizie? Draco strangolerà Potter? Probabile.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sua madre che rideva mentre lo rincorreva, il suo bel viso illuminato dalla luce del sole che filtrava dalle finestre del soggiorno. E poi, poi quell’ attimo. Il sorriso che si blocca, si congela.
La mano che va a toccare il petto. Gli occhi che strabuzzano. Il tonfo di un corpo che cade a terra.
“Mamma?”

Ai funerali lui non era nemmeno potuto andare. Troppo duro per un bambino di nove anni.
Suo padre lo aveva lasciato in casa, con i domestici e i suoi due amichetti del cuore: Draco Malfoy e Blaise Zabini.
“Mi dispiace per la tua mamma, Theo...”
Voci di bambini che in fondo, nemmeno sapevano cosa fosse realmente la morte.

Suo padre poi, non lo guardava nemmeno più. Cosa per cui Theo ringraziava in cuor suo. Suo padre beveva, beveva troppo. E quando beveva non era più il suo papà: diventava cattivo, diceva cose cattive.
“Theodore! Tsz! Bel nome che ha scelto tua madre per te: ‘Regalo di Dio’. Bel regalo che sei. Me l’ hai portata via. Mi hai portato via la mia Meredith.”

Quanto lo odiava. Odiava quel vecchio porco che non faceva che bere e bere e bere.
Per cosa poi? Dimenticare di essere un vecchio di 70 anni suonati, solo come un cane?
E poi si malediceva: non era solo.
C’erano gli altri. Quelli come lui. I mangiamorte.
Un gruppo di stupidi che seguivano come cuccioli scodinzolanti un essere abominevole, che li usava come pedine sacrificabili per arrivare in alto.

Menomale che con lui c’erano loro: i suoi due amici.
Da dopo il pomeriggio del funerale, lui e Blaise erano diventati inseparabili. Accomunati dalla perdita di un genitore, accomunati dall’ ideale di una vita diversa.
“Dai Draco, vieni con noi! Che ti costa?”
“Non ci vengo in un locale babbano!”
“Su Dra’, giuro che ti diverti!”
“Lo sai Theo, mio padre se mi becca mi ammazza.”

Lo capiva: Draco era esattamente come era lui anni prima.
Smaniava per ricevere un po’ di credito agli occhi del padre, ed era disposto anche ad accantonare se stesso se serviva allo scopo.
Non era colpa sua, d’altronde lui aveva ancora una madre da cui andare, da abbracciare, con cui confidarsi. Da difendere. Che lo teneva a galla. Era questa l’ unica differenza, e Theo lo invidiava.

C’erano anche dei lati positivi in quella convivenza forzata che veniva etichettata sotto “parentela”. Suo padre lo ignorava, non lo aveva diseredato solo perchè era l’ unico erede delle famiglia, e l’ ultimo dei Nott. Però gli lasciava carta bianca, poteva fare-dire-pensare tutto quello che voleva, bastava che non gli capitasse tra i piedi.

C’era stata quella volta, in cui era andato in giro urlando il suo disprezzo per il lato oscuro. Era ubriaco come una pigna. Quella fu l’ unica volta in cui rischiò seriamente di rimanerci. Fortunatamente per lui però Draco lo coprì nascondendolo in una stanza del Manor finchè non era tornato sobrio.
Effettivamente Draco gli aveva salvato il culo una infinità di volte.

Solo a 16 anni, quando le cose si mettevano male durante la guerra, Theo capì la sua fortuna: non doveva scegliere. Poteva fare la Svizzera, e aspettare che tutto fosse finito.
Blaise come lui, se ne chiamò fuori. Fuggirono in America.
Purtroppo Draco non poteva. Non aveva scampo. Era stato marchiato come un animale.
Era stato punito per i fallimenti di quell’ inetto di suo padre. Draco infine lo aveva capito: non era il Dio che aveva sempre creduto. Era un fallito.

Quando la guerra finì, Potter aveva levato dai calderoni di tutti Voldemort. Cosa di cui lui gli sarebbe stato eternamente grato. La vita aveva un nuovo inizio, ed aveva un ottimo sapore.
                                                                       
                                                                                ***
 
3 luglio 1998

Driiiiin. Driiiiin.
Il ragazzo Che-Era-Sopravvissuto-Ma-Che-Ne-Aveva-Piene-Le-Palle, strisciò fino all’ ingresso.
Giuro che se è l’ ennesimo giornalista cagacazzo lo Crucio...
Aprì la porta con un po’ troppa enfasi, e si trovò a fissare due profondi occhi neri.
“Desidera?”
“ Forse non ti ricordi di me, Potter.”
“Dovrei?”
“Sono Theodore Nott, ero nel tuo anno. Serpeverde.”
Un guizzo di realizzazione passò per gli occhi color smeraldo del ragazzo. Nott.
“Nott! Che sorpresa vederti!”
Un cespuglio di riccioli castani ostruì la visuale di Harry.
“Granger, è un piacere rivederti. Come siamo in forma!”
“Ehi ehi ehi, mi sta sfuggendo qualcosa.” Fece il moro.
“Dai entra! Non badare ad Harry, è come i cani, deve fiutarti un po’ di volte prima di scodinzolare il via libera.”
La ragazza guidò il Serpeverde nella piccola cucina, ignorando il ringhio “SAREI COSA SCUSA?!”
proveniente dal suo migliore amico.
La ex Serpe si guardò in giro: la cucina era piccola ma funzionale con un’ isola al centro che fungeva da tavolo da pranzo e bancone da lavoro. Si accomodò in modo alquanto precario sullo sgabello più vicino.
“Allora, qual buon vento ti porta qui da noi? Pensavo che la casa del Golden Trio fosse l’ ultimo posto in cui saresti entrato di tua sponte...”
“Vento da bufera purtroppo, non è una visita di cortesia o almeno, lo è in parte.”
“Immaginavo che uno come te sarebbe venuto solo per raccimolare qualcosa.” Grugnì Harry alle sue spalle. Il ragazzo si irrigidì sul posto.
“No Potter, non voglio raccimolare nulla. Sono qui per un consulto con l’ avvocatessa più giovane degli ultimi vent’anni.” Disse in tono gelido l’ ospite, per poi rivolgersi in modo molto più delicato alla ragazza. “Granger, voglio chiederti una mano,” –alzò una mano in segno di non interrompere. “Non ti mentirò fin dall’ inizio. Voglio che Draco Malfoy venga tirato fuori da Azkaban.”
Harry trattenne il fiato: non riuscì nemmeno a opporsi, tanto era sbigottito.
“Nott, quello che mi chiedi è praticamente impossibile! Il processo si terrà tra soli tre giorni. Lo sai anche tu poi che l’ intero Ministero lo vuole in gatta buia.” Disse Hermione come se stesse sottolineando l’ ovvio.
“Lo so benissimo in che situazione si è cacciato: è nello sterco fino a sopra le orecchie. E non ti sto chiedendo di fargli da avvocato difensore. Sarebbe un suicidio su svariati fronti una richiesta di quel genere.”
“E allora cosa cazzo suggerisci Nott?” chiese incattivito Harry. Quella situazione non gli piaceva per nulla, voleva quel ragazzo fuori da casa in tempo record. Solo le occhiatacce della sua migliore amica lo frenavano dall’ affatturargli il culo.
“Non suggerisco niente. Sono venuto solo per aprirvi un po’ gli orizzonti. So che tu Potter preferiresti inghiottire Pus di Bubotubero, ma io e Blaise abbiamo provato lo stesso a fare un tentativo.”
“Blaise?”
“Zabini ci raggiungerà a momenti, è andato a prelevare del materiale che potrebbe essere utile alla nostra causa.”
“Herm, non me lo hai detto? Hai indetto una Serpo-Party! Aspetta chiamo quel tesoro di Pansy, non se la vorrà mica perdere!” fece ironico il Salvatore del Mondo Magico, avvicinandosi ai fornelli.
Una camomilla mi serve. Calma i nervi.
“C’è nessunooooo? Yu-huuuu! Sono Blaise Zabini!”
Corretta con Grappa.
“Vieni dentro Zabini, siamo in cucina!”
“C’è anche Narcissa!”
“Buongiorno.”
La piccola cucina incominciava a essere un po’ troppo piccola appena si aggiunsero la piazzata figura di Blaise Zabini e quella elegante di Narcissa Malfoy.
Vada per solo Grappa, pensò sconsolato il Bambino-Sopravvissuto sospirando.
Dopo tre secondi di silenzio la Grifona si fece coraggio: “Buongiorno Miss Malfoy, vorrei dire che è un piacere rivederla, ma non sarei del tutto sincera.”
“Miss Granger, sprezzante come suo solito. E’ un piacere vedere che la gloria non ha cambiato il suo carattere.” Il tono tagliente della donna non faceva presagire nulla di buono.
“Narcissa, per cortesia, evita di scaldare gli animi. Ricordati perchè siamo qui.” Disse Blaise in tono conciliante. Dopo aver parlato estrasse dalla tasca interna della giacca un libricino di pelle porpora.
Il gesto, non fu dei più felici, visto che Harry con i nervi tesi per la strana compagnia aveva estratto la bacchetta in modo fulmineo.
“Harry!” Hermione lo redarguì con un tono che non ammetteva repliche “Non alzare la bacchetta sui miei ospiti. Non ho mai cercato di affatturare Ginny io.”
“Cosa diamine c’entra Herm?! Gin è la tua migliore amica, questi qui hanno tentato di ammazzarci. Ricordi? La guerra? Loro di sicuro non militavano tra le nostre file!”
“Potter, abbassa la bacchetta e fammi parlare. Se tutto andrà come previsto in meno di dieci minuti noi saremo fuori da qui e voi avrete tutto il tempo di litigare.”
“Parla Nott.” Hermione ignorò gli sbraiti dell’ amico e diede tutta la sua attenzione al Serpeverde seduto di fronte a lei.
“Questo libricino qui è il diario personale di Draco. Vorrei che lo leggeste insieme a Weasley.
Dentro ci sono le prove che Draco è stato obbligato a schierarsi nelle file Nere. Sappiamo tutti che tipo di uomo era Lucius Malfoy, grazie a dio ha avuto la fine che si meritava. Narcissa qui, forse non è esattamente d’accordo col mio parere personale, ma daltronde quando ho saputo della condanna al Bacio di quegli uomini ho gioito. So che non è molto di classe ricordarti che, tra l’ altro, Narcissa ti ha salvato la pellaccia Potter. E sai di avere un debito nei suoi confronti. Magari non ti piace ammetterlo, ma è così.-“ “Qui sbagli Nott,” lo interruppe Harry “personalmente penso che sia lei ad aver pagato un debito nei miei confronti in quella occasione: Hermione ne porta ancora la cicatrice.”
Instintivamente la ragazza portò una mano sull’ avambraccio. Grazie alla cannottiera estiva che portava la scritta “Sanguesporco” era visibile a chiunque prestasse attenzione.
La donna bionda sospirò.
“Potter,  sai bene quanto me che quel giorno non fui io a torturare la ragazza. Non confondermi con mia sorella.” Fece una breve pausa e aggiunse fievolmente “Andiamo ragazzi, abbiamo fatto la nostra parte. Abbiamo tentato. Non c’è nulla per noi qui.”
I ragazzi salurarono e si avviarono. Harry li seguì tenendoli d’occhio, nemmeno fossero dei cleptomani e temesse per i suoi averi.
Poco prima di varcare la porta, la donna si girò a guardarlo dritto negli occhi.
“Quello che ti chiedo è semplice: salva mio figlio. Salva l’ unica cosa che mi è rimasta.” e poi si smaterializzò, senza lasciargli la possibilità di replicare.


                                                                                  ***

Quando quella sera Ronald Weasley tornò a casa trovò una curiosa scena ad aspettarlo: la sua migliore amica cucinava imbufalita mentre il suo migliore amico lucidava la sua scopa con una tale forza che ancora due passate e si sarebbe spezzata.
Indeciso se parlare o meno decise che il miglior modo di affrontare la situazione era di sicuro con una birra in mano. Provò ad approcciarsi con la ragazza, ma ricevette solo grugniti.
Tornò in soggiorno, sedette sulla poltrona rossa e iniziò a parlare col suo amico. Resosi conto che questi manco lo degnava iniziò ad incazzarsi. Stava giusto per sbottare quando i toni soavi della donna di casa li richiamarono per la cena.
Dopo due forchettate di polpettone, non ce la fece più.
“Ma si può sapere che cazzo c’ avete oggi?!”
“Non lo so, chiedilo a Miss Reptilia 1998!”
“Smettila, dimostra l’ età che hai cavolo! Miss un corno!”
“Ok, partite dall’ inizio che qui non ci capisco nulla!”
“Oggi, SORPRESA DELLE SORPRESE, si presentano alla porta niente popò di meno che Theodore Nott, Blaise Zabini e Narcissa Malfoy, e LEI li fa entrare e accomodare. Ecco che è successo!”
“CHE COSA?!”
“Già! Ma il bello è che lei ha anche acconsentito a cercare di far scagionare Malfoy jr.!”
“Porco Godric”
Hermione non ci vedeva più dalla rabbia: “Non ho detto che lo faccio scagionare, ho detto che ci penserò. E sapete cosa vi dico: siete degli imbecilli! Se si trattasse di un’ altra persona ci pensereste anche voi prima di spedirla ad Azkaban. Ma no! E’ Malfoy! Prendiamola sul personale!”
“Porca puttana Herm! E’ personale! E’ MALFOY!”
“Ehi, perchè sono imbecille pure io?! Io ti do ragione.”
“Cos...?” Harry si girò di scatto verso il rosso, e quasi ci lasciò il collo. “Cosa?”
“Vedi Harry, io non sono con Herm al 100%. E non ci ho ancora pensato molto sopra. Però sentire quello che avevano da dire, mi sembra il minimo. Se dovessi essere condannato io vorrei che almeno prendessero tutto in considerazione.”
“Grazie Ron. Almeno un uomo dotato di neuroni è rimasto in questa casa.”
“Io non ho intenzione di leggere quel libricino. Non perdono.”
E detto questo, Harry Potter lasciò la tavola.
 
***

Dopo aver finito di cenare (ed aver lasciato una abbondante porzione nel frigo, cocciuto di un quattr’occhi) Hermione e Ron andarono in soggiorno ed iniziarono a sfogliare il diario.
Era incredibile quanto era contenuto lì dentro, sfogliando tra le date erano arrivati a constatare che come minimo copriva gli scorsi tre anni.
Stufi però di dover leggere le innumerevoli pare di un adolescente, Hermione incantò il diario in modo che evidenziasse le parole “Lord Voldemort”, “Mangiamorte” e “Potter”.
Uscirono tantissimi risultati, e si fecero anche due risate notando che il cognome “Potter” usciva solo in due di essi. Per la maggiorparte avrebbero dovuto cercare sotto “Sfregiato”, “Demente Saettato” e una infinità di storpiature di “Il Ragazzo-Che-E’-Sopravvissuto”.
“Diamine Herm, non finiremo mai!” brontolò il Rosso, pentito di aver accondisceso a quella situazione.
“Non abbiamo nemmeno iniziato Ron!” e dicendo questo si mise a leggere ad alta voce.


Quasi non ci credo: Mio padre è finito ad Azkaban! Insomma, so che sarà fuori di lì in tre giorni, ma ancora non riesco a crederci.


Di mio padre ancora nessuna notizia, zia Bella dice che non verranno liberati dal Signore Oscuro perchè devono scontare il loro fallimento. Ma che non mi devo preoccupare. Detto da lei è fonte di ansia.


Domani devo recarmi al cospetto di Lord Voldemort. Mia madre da quando lo ha saputo non fa che piangere. Cosa posso fare?


Mi hanno marchiato. Ormai è fatta. Ho una missione. Uccidere Silente.



Non sono in grado di uccidere, e Lui lo sa. Mi sta punendo per colpa di mio padre. Mia madre è disperata... mi sento in trappola.


Ho avuto una idea, potrebbe funzionare. Farò entrare tutti quegli stupidi Mangiamorte dall’ armadio svanitore. Incomincio a sperare che Silente muoia di infarto per evitarmi il tutto. Maledetto vecchio, se la campa troppo bene per tirare le cuoia da solo.


Da quando sono tornata a Hogwarts Severus non mi lascia un secondo in pace. Quel maledetto vuole rubarmi la missione. Ma posso farcela. Devo farcela.


Giusto perchè non sono abbastanza sotto pressione, zia Bella mi ha scritto la buona nuova: se non ce la faccio mia madre ci andrà di mezzo. Sono solo, e questa cosa è più grande  di me.


Ultimamente non mi riconosco più. Mi viene una gran voglia di scappare. Prendere mia madre e darmi alla macchia. Forse posso farlo. Cosa dico, mi troverebbero e mi ammazzerebbero.



San Potter oggi mi ha trovato a piangere nel bagno. Maledetto. Mi ha quasi dissanguato col suo cazzo di incantesimo. Non capisce perchè me la prendo sempre con lui, quel coglione? Pagherei per essere dall’ altra parte della barricata.


Mancano due giorni, e poi il mio piano inizierà. Ho paura. So che al momento ce la farò. Posso farcela!
Draco Malfoy non è un codardo.


E’ finita. Sono a casa. Silente è morto.


Severus ha ucciso Silente. Dannato vecchio. Non ce l’ ho fatta. Mia madre adesso la pagherà. Voldemort mi ha detto che pagherò per i miei errori. Ho perso.


Silente lo sapeva. Lo sapeva che non ero in grado di farlo. Lo sapeva che io non volevo seguire quel pazzo maniaco. Ho passato la maggiorparte dei miei giorni ad idolatrare quello stronzo di mio padre, e in cambio cosa ho ricevuto? Una vita di merda, senza mai poter scegliere.


Mia madre è viva per fortuna. La mia schiena un po’ meno. Zia Bella ha sempre avuto una manina di fata. Ma almeno ora è finita.


Il Lord Oscuro ha deciso di trasferirsi a casa nostra. Ci punisce, ancora. Con lui qui saremo braccati. Ha paura che disertassimo. Se guardo in faccia mio padre, vedo che anche lui non vuole più combattere. Come potrebbe? Voldemort gli ha rubato la bacchetta. E’ l’ onta peggiore per un mago. Per di più oggi hanno ucciso una donna davanti ai miei occhi. Pensavo di vomitare. Come ho fatto a pensare che questa poteva essere la strada giusta? Non c’è onore ad uccidere una donna disarmata e immobilizzata.

 



“Doveva essere la professoressa Burbage, quella di Babbanologia. E’ stata data per scomparsa lo scorso agosto...” disse Hermione, per la prima volta commentando ad alta voce.

 



Non tornerò a scuola quest’ anno. Non voglio. Non voglio vedere come quello lì ha ridotto Hogwarts.
Blaise e Theo sono fuggiti. Non so dove siano andati, hanno cercato di farmi andare con loro. Ma sono troppo infilato in questa storia. Li avrei messi nei cazzi, e avrei messo nei cazzi i miei.


Voglio uscirne. Qualcuno mi dica come fuggire senza che ammazzino i miei, e io lo farò.
Sto diventando apatico. Ora torturano la gente davanti a me e non provo più niente. Forse me lo merito.


Oggi il marchio ha bruciato. Pensavo di perdere il braccio, il dolore è lancinante. Ho cercato di cavarlo via, ma non è servito. L’ unica cosa è che ora oltre ad essere marchiato sono anche sfigurato. Ho un cicatrice profonda. Mia madre è dovuta venire a medicarmi in gran segreto. L’ Oscuro non voleva che mi alleviassero il dolore.


Oggi Potter, Granger e Weasley sono stati portati al Manor. Li ho riconosciuti subito. Non potevo tradirli però: loro forse sono la nostra unica vera speranza. Ho finto di non esserne sicuro. Purtroppo nessuno ci ha creduto. Anche mia madre ha provato a difenderli, non voleva chiamare l’ Oscuro. Ma quella pazza di zia Bella l’ ha fatto. Ha torturato la mia Granger. Non riuscivo a sopportare le sue urla. Se avessi potuto avrei ammazzato io stesso Bellatrix. Ma come al solito sono troppo codardo.
Non sono mai stato così felice di vedere quell’ elfo domestico in vita mia.

 



“...mia? Malfoy ha veramente messo un pronome possessivo davanti al tuo nome?” chiese Ron allibito.
Hermione non sapeva cosa dire. Perfortuna una voce ruppe il silenzio:
“Quindi non ha voluto riconoscerci?” disse Harry dalla tromba delle scale. Evidentemente era rimasto ad ascoltare da un pezzo. “Forse allora dovrò un po’ rivedere la mia posizione. Non è il Malfoy che pensavo di conoscere. Pensavo a lui come fiero di se stesso e della parte che aveva scelto. A quanto pare lui non ha avuto scelta, proprio come me.”
“Miseriaccia Harry, cosa facciamo adesso?”
Hermione chiuse il diario e lo appoggiò al tavolino. “Bisogna ammetterlo che se questo è tutto vero, Malfoy non si merita l’ ergastolo ad Azkaban.”
“Sembrerebbe di no. Nott sembrava molto felice oggi quando ha saputo che Malfoy senior è stato giustiziato. Se pensa che Junior non meriti la stessa fine forse possiamo concedergli la nostra attenzione.”
“Harry, Nott era sincero. E’ capitato in passato che ci incontrassimo in biblioteca. E’ un ragazzo intelligente. Insieme a Zabini sono le uniche persone che conosco a non avermi mai preso in giro ai tempi. Questo glielo devi riconoscere. Per di più, i giustiziati di cui parlava oggi. Suo padre era uno di loro.”
I ragazzi guardarono l’ amica. Come poteva un ragazzo essere felice della morte del padre? Evidentemente Nott non era una persona molto normale. Aveva anche scelto la latitanza per non dover seguire Lord Voldemort in quella follia. Evidentemente Serpeverde non aveva solo del marcio da offrire.
“Herm, scrivi una lettera a Nott. Aveva ragione, devo un favore a Narcissa Malfoy.”














 

ELANOR
 

Buonasera a tutti! Prima FF su Harry Potter della sottoscritta (ho fatto dei tentativi in passato, ma sono tutti miseramente morti sul nascere), quindi non andateci troppo pesanti! 
Vi prego, scrivetemi una recensione, voglio poter migliorare, quindi magari qualche aiutino mi farebbe comodo! Inoltre, mi fa piacere sapere cosa altri pensano delle mie storie, io non sono molto oggettiva :D
Al prossimo capitolo!

  
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