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Autore: Manila    11/02/2013    4 recensioni
Chi ha detto che si possono vivere delle avventure solo durante una guerra in corso?Per non parlare delle disavventure! Ecco cosa succede a Cloud e agli altri in periodo di pace (?).
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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31 agosto
And the winner is …


(Reno)

Il locale è ancora vuoto, la festa non comincerà prima di un’ora. Lo staff è ormai al completo, mancava solo Tifa Lockheart la quale si è presentata in ritardo e col fiatone.
Mi verso un po’ di liquore in un bicchiere e osservo la sala messa a lucido per il gala.
Sul palco al centro si stanno ultimando le prove.
La chitarra elettrica intona le prime note e da il via all’inizio di una delle canzoni che preferisco di questo gruppo.

*I don't have plans and schemes 
And I don't have hopes and dreams 
I, I, I don't have anything 
Since I don't have you


 Non è molto noto, l’ho scovato in uno di quei locali nella zona decentrata di Edge e li ho invitati ad animare la serata.

And I don't have fond desires 
And I don't have happy hours 
I don't have anything 
Since I don't have you 

 I tizi che lo compongono sono più strani di me, se possibile, e assumono spesso comportamenti decisamente sopra le righe. Osservo il chitarrista il cui viso non è visibile a causa di una massa abnorme di capelli lunghi e ricci che oscillano ad ogni movimento della testa e ripenso al gesto consueto del Presidente con cui ricompone la sua capigliatura platinata, molto diversa da quella del musicista che sta facendo letteralmente strillare lo strumento che regge tra le mani. Per non parlare dell’abbigliamento! Farà molto caso alle camice lasciate aperte e che lasciano vedere petti villosi, collane che sembrano catene per chocobo, orecchini e occhiali da sole di notte?. Forse la band è un tantino diversa dai quartetti d’archi che è solito ascoltare, ma mi ha dato carta bianca per la serata e non credo possa lamentarsi. In fin dei conti è una festa … E poi se lascia entrare Cloud Strife cosa mai potrebbe avere contro questi bravi ragazzi?

Happiness and I guess 
I never will again 
When you walked out on me 
In walked ol' misery 
And she's been here since then 

(spoken) 
Yeah, we're fucked! 


Il mese è ormai giunto al termine. Un po’ mi dispiace, ci stavo prendendo gusto a farmi pestare a destra e a manca …
Se volessi azzardare un bilancio, direi che è stato un vero disastro … per gli altri, mentre a me è andata di lusso: la moglie del Capitano, la signora Highwind cucina divinamente! Le signorine che hanno frequentato il lido si sono dimostrate meglio di quanto sperassi, qualcuna è stata anche particolarmente gentile.
Mi sistemo il collo della camicia alla coreana, fa un caldo infernale con questa roba addosso e non è neanche la divisa ufficiale.
Se a un single convinto come me agosto è stato un mese prolifico,lo stesso non si può dire per chi sperava di concludere qualche affare sentimentale o chi, suo malgrado, una vita di coppia ce l’ha già. O dovrei dire “aveva”? E’ quasi ora di cominciare e la Lockeheart è arrivata in spaventoso ritardo, con un muso lungo e l’umore a zero. Il promesso sposo non si è fatto vedere in spiaggia oggi, ho saputo che hanno litigato. Probabilmente Strife non ha gradito l’iniziativa di Rude di riaccompagnare a casa la fidanzatina. Ad essere onesti, la vera iniziativa che proprio non ha gradito è stata quella del Presidente e la sua pretesa di averli qui con o senza tutta la sacra famiglia al seguito. L’incazzatura ce l’aveva già,fin dal primo momento in cui sono sbarcati a Costa del Sol e, nonostante i tentativi di Tifa per tenerlo buono, sembra che la sua personalità labile si sia ribellata al gioco femminile. Ammetto che sulle prime ho trovato perfino divertente quella faccia nervosa che si è portato a spasso insieme alla capigliatura ridicola, però alla lunga ha rotto.  Capisco le ragioni della ragazza per non avergli detto niente, l’ex SOLDIER avrebbe reagito col rischio di vedere Rufus infilzato come uno spiedino, oppure ritrovarselo a colabrodo con l’addome pieno di piombo. Mi piace pungolare l’avversario, ma in questo caso si è trattato di uccidere un morto e la cosa non mi ha allettato affatto. E che palle!


I don't have love to share 
And I don't have one who cares 
I don't have anything 
Since I don't have you


Ciò che non riesco a comprendere sono proprio le ragioni del Presidente. Ho accantonato l’idea che avesse mire sulla Lockheart perché avrebbe come minimo dovuto provarci, cosa che non è accaduta dato che ha ancora tutti i denti in bocca, tuttavia  non è da trascurare il fatto nel gruppo di AVALANCHE ci sono altri membri femminili. Sì, ma quale gentil donzella potrebbe interessargli? La signora Shera ha dimostrato di essere un gran bel bocconcino, ma si è tenuta alla larga per tutto il mese, senza contare che quell’orso di suo marito sa come difendere il suo territorio; spero per i suoi poveri neuroni che non abbia preso una sbandata per la principessa di Wutai che, oltre ad essere figlia di un nemico storico della ShinRa, è anche una tale rottura di coglioni che sarebbe meglio evitare ( però ammetto che le chiappe ce le ha dure. La tastatina mi è costata la mandibola, però ne è valsa la pena). Ammetto, comunque, che mi sarebbe piaciuto vedere la faccia di quel vegliardo do Godo davanti al Presidente e alla figlioletta (non esattamente)adorata mano nella mano. Che sia un espediente alternativo per procurargli un infarto e togliercelo definitivamente dalle scatole? Nulla è da escludersi, però la Kisaragi avrebbe reso noto a tutto il Pianeta una fugace manomorta fatta da un pezzo così grosso.  E poi è cotta a puntino per quel Vincent Valentine, hanno fatto certe sceneggiate in spiaggia lei e la signorina Sharona che è impossibile dubitare dell’obiettivo dei suoi interessi sentimentali.
Continuando la mia accurata analisi, escludo tendenze pedofile da parte del mio capo perché, sebbene la piccola Tviest dovrebbe anagraficamente avere intorno ai venti anni, fisicamente e mentalmente non va molto oltre la figlia di Wallace, poppante anche lei.
Dieci anni a corrersi dietro e quando arrivano al dunque, Tettebelle e Testa a punta fanno scoppiare la coppia. Rude dovrebbe approfittarne …
Quelli della Lockheart e di Strife, però, non saranno gli unici cuori a sanguinare stanotte. Vedo Elena fermarsi davanti a uno so specchio cercando di chiudersi intorno al collo una collanina.

You, you, you, oh, oh! 
You, you, you, oh, oh! 
You, you, you, oh, oh! 
You, you, you, oh, oh! 
You, you, you, oh yeah

- Posso?- le chiedo, avvicinandomi silenziosamente a lei.
Annuisce, sebbene sul suo viso ci sia un’ombra di scetticismo.
Eh, eh, lo sa che è meglio non avermi mai alle spalle in nessun caso! Tuttavia stasera mi sento buono, il fatto che quei due cretini si siano presumibilmente lasciati mi trasmette un senso di disagio. Fottuto mako, sta avendo strani effetti sulla mia psiche.
Anche Elena non sembra essere molto in forma. Credo che le vicissitudini  “ Cloti ” l’abbiano in qualche modo appassionata e le siano servite per credere che i miracoli possono accadere, e che esiste qualche piccola speranza con l’inarrivabile Tseng.  Sebbene tra lei e la Lockheart non sia mai corso buon sangue, ha preso a cuore le sciagure della ragazza e le ha addirittura coperto una fuga dalla villa una decina di giorni fa. Mi sembra fosse il compleanno di Testa del cavolo … E’ stata stesso lei a raccontarmi della presunta rottura. Dico presunta perché sappiamo solo che lui non è tornato a casa la notte scorsa e che non si è fatto sentire con nessuno della famiglia. Il fatto che non siano preoccupati per questa scomparsa la dice lunga sull’abitudine di Strife di sparire, però la faccia di Tifa nelle ultime ore ha suggerito che questa volta è decisamente diverso.
Bello il collo di Elena e con il vestitino acquamarina che Rufus ha preteso dalle dipendenti è anche meglio …
- Fatto!- la informo, dopo aver sistemato la catenina.
- Bene - risponde senza entusiasmo.
Oh, quante storie per un matrimonio forse andato a monte, neanche fosse il suo!  Desiderava davvero prendere il bouquet? E poi non l’avevano neanche invitata … Quando un compagno è giù di corda, però,  non va ignorato.
La bionda sospira, guardandosi intorno.
Cid Highwind ha ragione: quando si parla di nozze, le donne diventano una coglia.
- Sai, Elena, i matrimoni sono esaltanti come i funerali. E’ meglio se li eliminassero- annuisco convinto.
La ragazza aggrotta la fronte.
- Se è un modo per tirarmi su di morale fa schifo – dice atona.
Acida, zitella, frigida e antipatica!
Però poi le si disegna un lieve sorriso sulle labbra da bambolina.
- Comunque complimenti  per la scelta, il gruppo è molto bello - e si volta a osservare i bravi ragazzi sul palco mentre bevono birra e ruttano al microfono.
- Hanno qualcosa che … ti somiglia un po’! -


* Chiedo umilmente perdono, ma non ce lo vedo Reno ad ingaggiare i One Direction come band per il gran finale. E neanche i Tokyo Hotel. E neanche Gigi D’Alessio o Tiziano Ferro. Nessuno me ne voglia, ma se devo concedere un’irruzione della vita reale in questa storia, allora come minimo deve essere ad opera dei Guns’n Roses.  E poi, sto per bestemmiare, questa canzone mi ha ricordato vagamente i motivetti anni Ottanta dei Bee Hive ( fu così che Manila fu ghigliottinata) . A proposito, per chi volesse ascoltarla, si intitola “ Since I don’t have you”.
***

(Shelke)

Non imparerò mai come ci si sistema per una festa!
Questo vestito è molto carino, l’ho scelto insieme a Tifa e Shera, le quali hanno insistito affinché lo prendessi perché, a detta loro, mi sta benissimo, però non riesco ad abbottonarlo. Alzo la testa e lo specchio mi rimanda l’immagine di un mostriciattolo: i miei capelli sono inguardabili! Oh, stavo meglio prima, con i Deepground, almeno lì ignoravo concetti complicati come pieghe ai capelli, abiti eleganti, scarpe coordinate, ecc …
- Ehm, posso aiutarti?-
Una voce gallinacea mi fa sussultare.
Ci mancava solo miss Wutai …
Si avvicina lentamente, ha la testa tutta piena di beccucci ed è comica all’inverosimile. Se non fosse che mi è antipatica potrei anche ridere …
- Aspetta, faccio io- mi toglie l’asciugacapelli di mano, recupera una spazzola e cominci a darsi da fare.
- Sai che sei cresciuta un po’? Sei diventata più alta, devo chiederti di metterti seduta o non riuscirò a sistemarti -
Alzo gli occhi al cielo e recupero una sedia su cui mi siedo.
Sono cresciuta un po’?
- Hai dei capelli bellissimi, dello stesso colore di tua sorella -
Adesso un sorriso affiora leggermente sulle mie labbra, ma ha il sapore amaro del ricordo sbiadito.
- A dire il vero non è la sola cosa che avete in comune … -
La guardo attraverso il riflesso dello specchio.
- E hai lo stesso modo di comunicare di Vincent- ridacchia. Cosa significa? Forse si riferisce a quando ha osato tagliargli i capelli …
- Eravate molto amiche tu e … - mi muoiono le parole in bocca.
- Io e Shalua?- finisce per me.
Scuote il capo.
- Non la conoscevo benissimo, non abbiamo trascorso molto tempo insieme, però qualche volta abbiamo parlato -
Annuisco.
- Indovina qual era l’argomento che preferiva ?-
Sorride. Sorride sempre. Yuffie ha la capacità innata di passare da uno stato d’animo all’altro come se si cambiasse le mutande e riesce ad appigliarsi a qualsiasi pretesto per increspare le labbra all’insù.
Di me. Shalua amava parlare di me.
- Dava anima e corpo per le sue ricerche, per giungere alla sua unica ragione di vita e la sua determinazione era fonte di ammirazione da parte di tutti i membri della W.R.O.- continua, mentre i miei capelli cominciano a prendere forma.
-Comunque la sua determinazione non si fermava solo a quello, era così anche nelle piccole cose. Sapeva essere anche molto dolce! I suoi occhi … beh, insomma, gli occhi erano bellissimi, gradi ed espressivi, la sua bocca era quella di una bambolina e cucinava anche piuttosto bene. Reeve a volte la sgridava, perché non faceva altro che pensare al lavoro, le diceva che doveva preoccuparsi anche di formarsi una famiglia tutta sua, però rispondeva sempre che la sua famiglia eri tu -
Mi stanno salendo le lacrime.
- Oh, Shelke, non volevo metterti tristezza!- sgrana gli occhi a mandorla.
- A volte ho come l’ impressione che tu avverta l’esigenza di farti spazio a furia di gomitate. Beh, qui non serve. Vincent non ti abbandonerà mai, e se pure accadesse, ci sono sempre Tifa, Cloud, Cid e tutti gli altri! Ci sono anche io, nonostante non goda della tua simpatia … -
Non credevo se ne fosse seriamente accorta.
- Tu non hai fratelli?- le chiedo a bruciapelo, più per sviare attenzione dalla mia emotività che per reale interesse.
Scuote la testa.
- Mi sarebbe piaciuto avere almeno una sorella, credo che sarebbe stato stupendo e magari sarebbe riuscita a mediare un po’ i rapporti tra me e mio padre. Mia madre è morta quando ero piccola e lui non si è mai più risposato … -
Dieci mila parole per rispondere a una semplice domanda. Non poteva dire solo sì o no?
- Ricordi qualcosa di lei?-
- Di mia madre, intendi? Credo che i suoi ricordi siano il tesoro più prezioso che io abbia mai custodito e mi dispiace di non essere una ladra così abile da rubare la memoria delle persone, perché vorrei conoscere ancora più cose di lei, cose che non ho potuto vivere perché non ero ancora nata-
Non c’è ombra di tristezza né nella sua voce, né nel suo sguardo, solo nostalgia. Forse io e Vincent dovremmo imparare qualcosa da lei …
- Ecco, ho finito! Hai visto come sei bella?- mi chiede tutta allegra.
Avrà capito che non sono una bambola ma una persona?
Mi volto verso lo specchio e i miei capelli sono in perfetto ordine. Chi lo avrebbe mai detto che questa matta fosse capace di fare la messa in piega … Beh, avrei dovuto sospettarlo visto che la chioma di Vincent è stata accorciata un po’, però si presenta ancora decorosa.
- E per finire, un tocco di classe!-
E tira fuori dalla tasca dell’accappatoio una molletta a forma di fiore esotico. Senza tante cerimonie me la fissa sopra l’orecchio destro e il suo sorriso si allarga.
- Questo dove lo hai rubato?- le chiedo con tono incolore.
- Oh, ma che malpensante! Per una volta che compro qualcosa in modo onesto … -mi fa la linguaccia e scappa fuori dalla mia stanza. Decisamente non la si riesce a tenere ferma due minuti.
Torno alla mia immagine riflessa nello specchio.
Somiglio a Shalua …
Sorrido anche io.
***

(Tifa)

- Pronta a stravincere su tutte le altre?-
La voce allegra di Barret stride terribilmente con il mio umore nero. Entra nella stanza a grandi passi e mi regala uno dei suoi sorrisi minacciosi che si spegne appena incrocia il mio sguardo.
- Tif, ma cosa c’è? Cos’è quella faccia ?-
Mi volto verso lo specchio, non è vero che il trucco fa miracoli! Afferro il fondotinta e il correttore per cancellare i segni della mia tristezza.
- Oh, Barret, devo avere una faccia orribile! Vedi, questo mese per me è stato terrificante, massacrante e frenetico all’inverosimile. Credevo di riuscire a riposarmi un pochino tra un turno e l’altro, ma sono sempre la solita ingenua e ho un aspetto sfatto proprio stasera che c’è il gala. Scusami, forse ho bisogno di qualche ritocco e …  -
Mi toglie il pennello da mano e mi fissa intensamente.
- Lo sai che a me non puoi darla a bere? E’ da giorni che stai così e nelle ultime trentasei ore la situazione è addirittura peggiorata-
Mi mordo il labbro inferiore. Adesso cosa gli racconto?
- C’entra testa a punta?-
Non riesco a rispondere.
- Avete litigato?- mi incalza.
Il mio respiro trema.
- Avanti, sai che non esiste nulla che tu non possa dirmi! Sono qui per te … -
Non ce la faccio più a trattenermi, la vista di quest’omone di due metri viene offuscata dalle lacrime e scoppio a singhiozzargli contro il petto quando gli butto le bracci al collo.
La spinta deve essere stata tanta, ma lui ha i piedi ben puntati al suolo, quasi si aspettasse una reazione del genere.
- Oh, Tifa … -
***
- … E mi ha detto che forse era il caso di annullare tutto e di non sposarci più-   concludo tirando su col naso.
Barret non ha fiatato durante il mio racconto, non ha mosso un muscolo e ha continuato a tenermi la mano, seduto accanto a me sul letto che ho diviso con quello che era il mio fidanzato. Sinceramente mi ero aspettata una lista infinita di invettive e di minacce di morte, invece è rimasto calmissimo.
Mi stringe un po’ di più la mano, così piccola e fragile dentro la sua, e mi passa un fazzoletto.
Sospira.
- Sai, Tif, ti tu fai sempre in quattro per proteggerlo e per evitargli ogni più piccolo dispiacere, però questa volta un po’ comprendo il suo punto di vista-
Sbatto le palpebre per metterlo a fuoco.
- State per diventare marito e moglie e tu seguiti a mentire, tenendogli nascosta una cosa simile-
Tiro su col naso.
- Cos’avrei dovuto fare? Raccontargli come stavano le cose con il rischio che andasse a trovare Rufus in compagnia della sua spada?-
Si gratta la tempia.
- Tif, ti sembrerà strano ciò che sto per dirti e ti spaventerà che sia proprio io a farlo però … Perché cominci a non aver fiducia in lui proprio adesso che tutti noi siamo disposti a dargliela? Voglio dire, almeno sotto il punto di vista sentimentale! -
Mi ricorda un po’ le parole di Vincent davanti alla chiesa del settore 5.
- Francamente, se mia moglie mi avesse nascosto una cosa simile mi sarei arrabbiato moltissimo anche io. Lo so che vuoi proteggerlo da tutte le sciagure del mondo, però pensa che nella vita non potrai sempre farlo e che, probabilmente, anche lui vuole proteggere te! Forse se gli avessi spiegato le cose fin dall’inizio la sua reazione sarebbe stata diversa e questo mese non sarebbe stato per voi due un autentico tormento-
Cloud avrebbe voluto proteggermi?
- Sta per diventare la tua metà, in un certo senso lo è sempre stato e tu gli hai impedito di dimostrarti di essere in grado di starti accanto -
Il mio eroe …
- Nel matrimonio si condivide tutto, nella buona e nella cattiva sorte -
Sono stata proprio io a carpirgli quella promessa …
- Rufus ShinRa è un bastardo figlio di puttana e non capisco il perché di tanto accanimento, però, sinceramente, credo che Cloud avrebbe risolto la cosa in modo sensato -
E non ho esitato a tagliarlo fuori da tutto.
- Lascia che cresca anche sotto questo punto di vista, ne ha il diritto e sono certo che la cosa renderà la vita più facile anche a te. Hai deciso di sposarlo, devi fidarti di lui, altrimenti penserà che seguiti a considerarlo un burattino. E tutti noi sappiamo benissimo quanto la cosa lo faccia soffrire … -
Sono … peggio di Sephiroth …
Mi guarda un attimo ancora e poi scrolla le spalle.
- Cazzo, è la prima volta che ti vedo piangere per colpa sua senza nutrire il forte desiderio di usarlo come bersaglio per il mio mitra! – ridacchia agitando un po’ il braccio.
- Adesso, però, è troppo tardi - i miei occhi si riempiono di nuovo di lacrime, pensando a ciò che sono riuscita a combinare.
- Ma cosa dici? Figurati se quel deficiente fa saltare un matrimonio per una cosa del genere. Sta’ pur certa che tra poco te lo vedrai arrivare qui, in sella a quella roba ferrosa che gli hanno attaccato al culo e cadrà ai tuoi piedi!-
Mi mette la mano sul viso, accarezzandomi una guancia.
- Adesso basta piangere. Alzati, lavati la faccia e fatti bella. Io e Shera ci portiamo via i bambini, tu prenditi un po’ di tempo, poi vai al locale. C’è una festa barbosamente divertente ad attenderci-
E mi fa l’occhiolino, lasciando la stanza.
Ti voglio bene, Barret.
***

(Cid)

- Aspetta, ti sistemo un po’ il fiocco-
Shera sorride, mentre perde tempo dietro la figlia di Barret.
E’ mai possibile che le donne siano fissate con queste stronzate fin da bambine? Marlene scuote la testa ancora una volta per vedere se i capelli intrecciati e attaccati alla sua cute seguano correttamente il movimento impresso dal suo collo. Nei cari vecchi tempi le avrebbero fatto lo scalpo come bottino di guerra. Ricordo che durante la guerra contro Wutai il primo Presidente voleva che tutti i prigionieri facess…
- Ma lo sai che sei proprio carina? Cid, è vero che è carina?-
Eh, cosa?
Riporto l’attenzione su di loro, non ho capito cosa vogliano da me, mi fissano. Forse mi hanno chiesto qualcosa.
Mi volto verso Vincent, nascosto tra la tenda e la finestra e gli chiedo aiuto.
- Beh, non saprei. Vincent, tu che ne pensi?-
- … -
Marlene gli sorride soddisfatta.
Il gattaccio di Reeve mi salta sulla testa.
- Sei così tonto da non riuscire a rispondere a una domanda così semplice?-
Con una manata lo scaccio via e atterra sulla schiena di Red.
- Cosa vuoi che ne sappia io di queste cose?-
- Ammetti che non stavi ascoltando- mi suggerisce il grande felino.
- Certo che stavo ascoltando!- protesto, pur sapendo che non è vero.
- Allora, come ti sembro, zio Cid?-
La mocciosa si avvicina, fa un giro su se stessa e si piega in un inchino. Eccolo qui il tipico atteggiamento femminile: quando vuole qualcosa divento magicamente “lo zio Cid”.
Indossa un vestitino rosa e un giubbetto di jeans a mezze maniche a coprirle le spalle. Ha qualcosa di vagamente familiare …
- Bene, bene- rispondo frettolosamente per togliermela dalle scatole.
- E io?- domanda Shelke scendendo le scale.
Ma che hanno tutti stasera? Non è bastato Strife a chiedermi di fare il consulente d’immagine per il suo vestito del cavolo, ci mancavano solo le femmine!
- Dai, ti prego, rispondimi!- insiste speranzosa.
- Perché non lo chiedi a Vincent? Tutte a chiederlo a me!-
Sul suo viso compare un’espressione un po’ delusa. Shera mi lancia un’occhiataccia che suona un po’ come “ Bada bene a quel che dici, altrimenti niente thè e niente cucchiaino nello zucchero per almeno una settimana”. Sospiro sconfitto.
- Stai come Marlene … -
La risposta sembra soddisfarla, quindi si volta e si avvicina al vampiro.
- E tu che ne pensi?-
Riecco il giro teatrale su se stessa, con l’inchino, il sorriso dal cui dentino in bella mostra appare uno sbarluccichio e l’occhiolino finale.
- … - è la risposta di Vincent.
- Oh, ero sicura che ti sarebbe piaciuto-
Cioè, se io non rispondo tutti mi mettono il muso e hanno da ragliare sulla mia asocialità, Valentine non dice un cazzo di niente e tutti felici e contenti? Non ho capito nulla della vita.
- E io invece come sto?-
Cazzarola sfigata, ci si mette anche mia moglie adesso! Come vuole che stia? E’ truccata, ha i tacchi alti, ha le lenti a contatto, soprattutto è ancora vestita, è ovvio che stia male!
- Potevi fartelo aprire ancora un po’ quello spacco – sono serio, le cose o si fanno per bene o non si fanno.
Mi guarda come se avessi profetizzato la fine del mondo.
-Lo ha detto davvero?- miagola Cait Sith.
- Non posso crederci- bisbiglia Red.
- Non lo credevo possibile- ammette Shelke.
- … - conferma Vincent
Santa Jenova, bastava rivolgersi a un sarto e fare una modifica, mica ho scoperto l’acqua calda.
Shera arrossisce un po’, nascondendo un sorrisetto leggermente compiaciuto prettamente femminile, il che mi indica la recezione sbagliata di un involontario messaggio da parte mia.
- Suvvia, Cid, tanta gelosia è del tutto immotivata – mi rimbrotta il felide, agitando la coda come a voler scacciare qualcosa.
Gelosia? Io geloso di Shera?!?
Sgrano gli occhi oltraggiato, attribuire a me un sentimento prettamente femminile è come affermare di aver visto Jenova ballare il limbo con una gonnellina di paglia.
- Tua moglie è bellissima ma è troppo cieca per vedere che razza di bifolco ha sposato, quindi stai tranquillo che pensa solo a te-
- Cait, hai bisogno di una supposta effervescente- sibilo.
- Tu sì che sai come far sentire importante una donna- ammette Shelke, ricordandomi vagamente la svampita di Wutai.
Ma ci sono o ci fanno?
- Ti ci vedo benissimo con almeno tre figlie femmine- saltella felice Marlene battendo le manine.
Sciò, pussa via!
- Sai che hai ragione? Fa tanto lo spaccone ma sotto sotto ha un animo sensibile- insiste Barret, che ci ha raggiunto dal piano di sopra ghignando come un mentecatto.
- £$%&/&%$£? !!!!! -  E’ tutto ciò che riesco a rispondere.
***
(Vincent)

- Hey, Vincent, dici che ci metterà ancora molto?-
Denzel è seduto sul mobile basso del soggiorno, dondolando i piedi nel vuoto nell’attesa che Yuffiesi decida ascendere.
Gli rispondo con un’alzata di spalle.
 Si sono avviati tutti, prima il gruppo con Cid, Shera, Shelke, Marlene, Cait Sit, Barret e Red, poi dopo un po’ è scesa Tifa. Non  era esattamente in forma smagliante e Cloud non si è visto per tutto il giorno, la sua Fenrir manca all’appello. Non mi ha detto niente, quindi non le ho rivolto alcuna domanda. Ha salutato il ragazzino con un veloce bacio sulla guancia ed è uscita di corsa, avendo fatto molto tardi. In effetti l’apertura del gala dovrebbe spettare proprio ai dipendenti appartenenti al gentil sesso.
- Forse ha ragione Cid quando dice che le donne sono geneticamente programmate per fare ritardo- sbuffa ancora il piccoletto.
Inclino un po’ la testa.
- Anche tu hai fatto tardi- gli ricordo.
- Ho tardato solo di qualche minuto ma non per colpa mia, ci hanno messo tutte un’ora in bagno e a me è toccato entrare per ultimo! - incrocia le braccia stizzito.
Tifa non sbaglia quando afferma che è poco paziente e che subisce un po’ troppo l’influenza del Capitano. Se per certi aspetti somiglia a Cloud, per il resto sta prendendo la strana tendenza di Cid ad incolpare le donne per ogni sua minima mancanza. Per fortuna non si vedono tantissimo.
Quando dovrà farsi anche la barba prima di uscire cosa inventerà?
I nostri sguardi si incrociano e mi dedica un sorrisone, poi però torna imbronciato in una modalità tutta Cloud Strife.
E’ solo un bambino, ne ha subite di tutti i colori, eppure conserva ancora nello sguardo quell’innocenza incontaminata di chi continua ad osservare il mondo con meraviglia. Nonostante qualche capriccio, retaggio della sua precedente condizione privilegiata, Denzel è in gamba e sono certo che darà molta soddisfazione ai genitori adottivi. In lui non rivedo il bambino che ero io ...
- Yuffie, ti dai una mossa?- sbraita sempre più spazientito.
Sorrido da dietro il collo del mantello, in questo mese ho imparato cosa significa vivere nel caos. Erano secoli che non sentivo più tante voci insieme tutte nello stesso luogo. Non so se la cosa sia stata divertente o meno, non penso più a queste cose da tantissimo tempo; una cosa è certa: spero caldamente che quei sogni smettano di tormentarmi una volta tornato a casa.
-Allora?- Denzel attende.
Ha parlato?
Lo guardo non capendo a cosa si riferisce.
- Vuoi dire che non hai votato nessuno per il concorso?-
Ah, ecco cosa vuole sapere. Ne ho le tasche piene di questa storia, per colpa di questa insulsa iniziativa ho avuto nelle orecchie un cicaleccio ininterrotto ad opera di Sharona ShinRa,che non ho capito se più interessata a infilarsi sotto le mie lenzuola o preoccupata di procurarsi un voto. In un certo senso nel mio letto c’è finita davvero: se non ho fatto quegli strani sogni con … lei ( non mi va neanche di pronunciare ilsuo nome tanto è assurda la cosa), mi sono ritrovato ad avere incubi in cui era inclusa la cugina del Presidente.
Denzel sbatte le palpebre in attesa di una risposta .
- Le donne non sono oggettini su cui si può porre un’etichetta. Ognuna ha una sua caratteristica peculiare ed  è speciale a modo suo, apprezzarle non significa dare un voto ma trattarle con rispetto. Cloud non te lo ha spiegato?-
E’ faticoso parlare.
Il bambino scuote la testa.
- In questo mese è stato distratto da qualcosa e non gli ho chiesto niente, si è solo raccomandato di tenermi lontano da Reno -
Questo è vero, Strife ha trascorso trenta giorni a rimuginare e ad arrabbiarsi. Ovviamente non si è lamentato con nessuno, ma è stato fin troppo evidente e non sono sicuro che il problema sia stato del tutto superato; la faccia di Tifa non mi piaceva affatto …
La piccola peste non si lascia scoraggiare dal mio silenzio e continua imperterrito.
- Sai, io ero molto indeciso. Quando ho saputo del concorso ho pensato di votare per Tifa, lei è super speciale, è super bella, è super brava,è super forte, cucina super bene … -
Spero non si metta a fare apprezzamenti sul suo seno, altrimenti Cid sarà davvero nei guai e non mi va di spiegare a un bambino della sua età la differenza tra una mamma e una donna.
- … Però poi mi sono ricordato di Marlene!-
Sì, e del divorzio temporaneo ad opera del terzo piccolo incomodo. E’ possibile che anche i ragazzini in questo mese siano stati peggio dei protagonisti di quei filmetti psicotici che Yuffie ci ha costretti a seguire?
- Anche Marlene è forte anche se è più piccola- ammette candidamente.
E’ bello essere bambini, valuti una donna in base alla forza fisica e rispetto a ciò che la spaventa di più come se fosse un uomo. Insomma, la femminuccia è una valida spalla e compagna di gioco se mena più botte di te. Peccato che, crescendo, chi provoca gli urti più forti siano proprio loro senza bisogno di ricorrere alle mani …
- Quindi hai votato per tua sorella? -
- Ehm, veramente no … -
Oddio, spero non venga a saperlo.
- Il fatto è che Clara ha insistito tantissimo per farsi votare e a quel punto è diventato ancora più difficile scegliere- e si scompiglia i capelli già di per sé arruffati.
E’ davvero così volubile? Sembra Cloud nel periodo in cui viveva sospeso tra una carezza di Aerith e la minigonna di Tifa …
- Clara sarà stata contenta di aver ottenuto il tuo favore-
Scuote la testa con più convinzione.
- Ma non l’ho mica dato a Clara!-
Allora non ho capito nulla.
- … ? -
- Vedi, ero così dispiaciuto di offendere quelle ragazze a cui non avrei dato il voto che ho deciso di non darlo a nessuna delle tre- se ne esce con un’alzata di spalle.
Cielo, se avessi avuto ancora vent’anni, qualche colpa da scontare in meno  e non avessi vissuto in una bara sarei scoppiato a ridere. Farà strage di cuori da grande, se prima Marlene non lo pelerà come una patata lessa.
- E chi sarebbe la fortunata? -
No, dico, è talmente spassoso che riesce addirittura a farmi entrare in conversazione senza che le parole mi si blocchino tra le corde vocali e la lingua.
- Non posso dirtelo, il voto è segreto .. .-
Giusto. Ecco perché ha chiesto a me quale preferenza ho espresso.
- … Però sono sicuro di aver scelto bene, l’altra ragazza è veramente super anche lei. Sai mantenere un segreto?-
Io? Silenzioso come una mummia, è proprio il caso di ammetterlo.
Annuisco.
- Se non avessi avuto Tifa come mamma, avrei scelto lei. Però non devi dirlo a nessuno, Tifa per me è sempre come la mia mamma!-
Promesso, piccolo Cloud Strife dal complesso Edipico.
Un rumore in cima alle scale ci avverte dell’arrivo di una terza persona.
Era ora! Ma con lei come al solito parlo troppo presto …
Immersa nell’ombra del piano superiore le cui luci sono spente, comincia la sua tiritera.
- *Sono la campionessa del cielo e  della terra, sono la conquistatrice del male, l’unica rosa bianca di Wutai …-  E fa un passo avanti, lasciando che la luce la illumini tutta.
- … Yuffie Kisaragi!- dice tutta eccitata.
Denzel è rimasto a bocca aperta e io scuoto leggermente la testa. Il caso è veramente troppo disperato per poterlo recuperare.
Perché deve fare così tutte le volte?
Volteggia su se stessa per farsi vedere bene. Cleptomane, teatrale, logorroica e ipercinetica, ma con quale farina l’hanno impastata i suoi genitori?
- Rallegratevi alla mia vista e … - mette un piede in fallo e arriva giù veloce come un proiettile, solo la mia presa le impedisce di atterrare di faccia direttamente sul pavimento e di rompersi il naso.
- Ops- dice quando i nostri occhi si incrociano per un momento.
Scuoto la testa per l’ennesima volta nel giro di cinque minuti  e sospiro. Credo sia un modo tutto particolare per scontare i miei peccati. Giusto, Yuffie Kisaragi?
Denzel si gratta la nuca confuso.
- Per fortuna che non mi ha chiesto il voto anche lei … -


* E’ il modo in cui Yuffie si presenta in Dirge of Cerberus.
***

(Cloud)

Fenrir sfreccia solida e veloce sull’asfalto. Il motore ruggisce, l’acceleratore asseconda dolcemente il movimento del mio polso e il manubrio obbedisce alle pieghe che gli impongo, mentre sento che solo in questo modo riesco a mantenere il controllo delle cose che mi circondano.
* Talk to me softly 
There's something in your eyes 
Don't hang your head in sorrow 

Non vedo niente, solo l’asfalto riarso dal sole di fine estate ormai tramontato, non sento niente oltre al vento che mi sferza  il viso e mi frusta i capelli rendendoli ancora più disordinati.
Solo io e la mia moto, come i vecchi tempi.
Aumento la velocità, non voglio che alcun pensiero mi raggiunga.

And please don't cry 
I know how you feel inside I've 
I've been there before 
Somethin's changin' inside you 
And don't you know 

Non voglio ripensare a ciò che è successo, non voglio ricordare l’espressione di Tifa e neanche la delusione che ho provato io stesso quando mi sono accorto di non essere riuscito a gestire la situazione.
Sarà così per sempre? Ogni volta che le nubi sembreranno dissiparsi arriveranno  nuove intemperie che cancelleranno il sereno , mentre lei mi taglia fuori da tutto?
Per tutta la vita ho inseguito qualcosa a cui non ho mai saputo dare un nome, e proprio quando credevo di averla trovata sono scappato.
Mi dispiace, Marlene, ma sembra che io non sia capace di dare e di ricevere. Forse quel fratellino lo avrai da qualcun altro , oppure aspetterai di averne uno tutto tuo.
Mi dispiace …

Don't you cry tonight 
I still love you baby 
Don't you cry tonight 
Don't you cry tonight 
There's a heaven above you baby 
And don't you cry tonight 

E, Denzel, mi dispiace anche per te se non riesco ad essere il padre che tanto cerchi.

Give me a whisper 
And give me a sigh 
Give me a kiss before you tell me goodbye 
Don't you take it so hard now 
And please don't take it so bad 
I'll still be thinkin' of you 
And the times we had... baby 

Evito il villaggio passando per una via secondaria un po’ fuori mano, per poi tornare sulla costa. A strapiombo, proprio sotto di me, il mare riflette le luci che cominciano ad accendersi. Nonostante trovi il panorama molto bello, mai come in questo momento mi rendo conto che il fatto di essere  cresciuto in montagna, tra le nebbie e le temperature fredde, ha forgiato il mio carattere rendendomi estraneo tutto ciò che si presenta mite e accogliente. Come il mare d’estate, come Tifa e la sua sincerità che viene a mancare quando meno me lo aspetto.
Ma è davvero così?

And don't you cry tonight 
Don't you cry tonight 
Don't you cry tonight 
There's a heaven above you baby 
And don't you cry tonight 

So di averla fatta piangere.
So che in questo momento è probabilissimo che stia ancora piangendo …
 E’ stata la scelta migliore, eppure il pensiero di averla lasciata in lacrime e che stia soffrendo per l’ennesima volta per colpa mia mi fa sentire ancora più uno schifo, anche se ho ceduto per colpa sua, anche se a star male non è solo lei.

And please remember that I never lied 
And please remember 
How I felt inside now honey 
You gotta make it your own way 
But you'll be alright now sugar 
You'll feel better tomorrow 
Come the morning light now baby 

Arrivo sul punto più alto della costa, fermo la moto e guardo verso il basso.
L’aria è piacevolmente fresca e asciuga ciò che riga le mie guance e che cerco di far scomparire furiosamente con dorso della mano. Non ammetterò mai che c’è qualcosa che esce dagli occhi anche a me. MAI!
E va bene, sono un vigliacco. Ho lasciato che Tifa mi portasse qui con passività, non mi sono mai veramente imposto e non sono stato in grado di dialogare, di comunicarle in modo deciso il mio disappunto. Certo, lei avrebbe potuto anche evitare di fare la misteriosa, è una condizione che non le si addice. Non a lei. Perché rinunciare ad essere schietta e sincera proprio ora che ne avevo più bisogno?  Credevo che fossimo una coppia, ero convinto  che un suo problema fosse anche il mio, mi sono illuso di poter essere una spalla per lei e non un pivellino inaffidabile a cui bisogna tenere nascoste le cose.
Raccolgo un pugno di ciottoli e comincio a buttarli in acqua. Non riesco nemmeno a vederli mentre arrivano a destinazione e neanche posso udire il suono dell’acqua calma che viene violata dalla mia rabbia.
Un salto nel buio, ecco cosa ho imposto a questi sassi, ecco cosa mi è stato imposto venendo qui.
Calcio via la sabbia, sono un idiota!
Mi infilo le mano nelle tasche dei pantaloni neri e avverto qualcosa sotto i polpastrelli della destra. Ho una stretta al petto, so benissimo cos’è e ho quasi paura ad estrarlo.
Lentamente lo tiro fuori e lascio che la luce fioca del lampione sotto il quale mi sono fermato lo sfidi in una gara di riflessi luminosi.
L’anello che avevo regalato a Tifa quando le ho chiesto di sposarmi.
Ok, non gliel’ho proprio chiesto, però il concetto era chiaro. E poi ho largamente dimostrato di non saper usare la bocca se non per fare casini.
“Tifa, dobbiamo parlare … ”
Sbuffo rigirandomi il piccolo monile tra le mani. Eppure dicono che sia per sempre …


And don't you cry tonight 
An don't you cry tonight 
An don't you cry tonight 
There's a heaven above you baby 
And don't you cry 
Don't you ever cry 
Don't you cry tonight 
Baby maybe someday 
Don't you cry 
Don't you ever cry 
Don't you cry 
Tonight

Stringo l’anello nel pugno e carico il braccio all’indietro per imprimere forza al lancio, ma quando arriva al momento cruciale la mia mano si rifiuta di abbandonarlo a quel salto nel buio in cui sono precipitato io stesso.
Ma sto facendo la cosa giusta?

A rispondere al mio muto quesito ci pensa lo squillo del mio cellulare, dimenticato acceso nella custodia appesa alla moto.

* Don’t cry, Guns’n roses
***

(Barret)

- Brutto deficiente con la testa a punta, va’ da lei! -  sbraito per telefono.
Mi meraviglia il fatto che non soloabbiail cellulare acceso, ma mi abbia addirittura risposto.
- Sai che l’hai lasciata disperata e in lacrime?-
Un attimo di silenzio.
- Non mi interessa- risponde lapidario.
- Ma interesserebbe al tuo culo se lo prendessi a calci!- lo minaccio.
- Non mi interessa- altra risposta secca.
- Sai che sto perdendo la pazienza ? -
- Non mi interessa!-
Oh, poi mi chiedono perché non lo sopporto!!!
- Posso almeno sapere cos’è successo?- vediamo se ho colto il suo punto di vista.
Silenzio.
- Barret, non prendermi per il culo, io con te non lo faccio mai … -
Touché.
- Cloud, ha sbagliato, lo so anche io, però non voleva imbrogliarti, lo ha fatto a fin di bene e se solo le permettessi di spiegare … -
Sbuffa dall’altra parte del ricevitore.
In effetti Tifa ha avuto tante di quelle possibilità che viene voglia di strozzala, però la sua buonafede è indubbia.
- Pensa a tutte le volte in cui lei ha dovuto avere pazienza con te-
Un altro respiro.
- Dov’è?-
Eh, eh, lo sapevo! Testa di chocobo cotto come un pollo …
***

( Rufus)

* Oh, life is bigger
It’s bigger than you
And you are not me
The lengths that I will go to
The distance in your eyes
Oh no, I’ve said too much
I set it up


L’acqua della doccia scroscia e soffoca le note della canzone che danno alla radio.
Ormai manca davvero poco all’evento che conclude il mese, aspettano solo me per iniziare. La stagione estiva è stato un autentico successo, la ShinRa deve andare fiera di essere riuscita a restare a galla nonostante tutto. Non è semplice sorreggere un simile impero cambiandone radicalmente le basi. Più o meno radicalmente. La conversione delle attività è stata una vera e propria sfida che posso affermare conclusasi a nostro vantaggio.

That’s me in the corner
That’s me in the spotlight, I’m
Losing my religion
Trying to keep up with you
And I don’t know if I can do it
Oh no, I’ve said too much
I haven’t said enough
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think I thought I saw you try


Il gala di stasera è la ciliegina sulla torta di un’estate inizata male ma sviluppatasi in modo inspospettabilmente favorevole all’azienda. E’ l’emblema della vittoria.
Eppure non ne ho voglia …

Every whisper
Of every waking hour I’m
Choosing my confessions
Trying to keep an eye on you
Like a hurt lost and blinded fool, fool
Oh no, I’ve said too much
I set it up
Consider this
Consider this
The hint of the century
Consider this
The slip that brought me
To my knees failed
What if all these fantasies
Come flailing around
Now I’ve said too much
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think I thought I saw you try


I frangenti che mi separano dalla festa sono una sorta di ponte sospeso sul vuoto tra ciò che ho vinto e ciò che ho perso ed è difficile per uno come me ammettere la sconfitta come fosse niente.
E’ come avere la consapevolezza di essere nel pieno di un bel sogno e di trovarsi nell’attimo in cui bisogna svegliarsi. Non che sia successo qualcosa di particolare in questi giorni, ma almeno ho avuto l’illusione di riuscire a fermare qualcosa che è già scritto.
Dover fare i conti con se stessi è la prova più difficile che la vita ci impone, perché non si hanno mai abbastanza armi per difenderci da ciò che ci spaventa da noi stessi prodotto.
E nei mesi passati ho avuto davvero paura di ciò che avrei potuto fare.
Il grande Rufus ShinRa piegato ai voleri di un insulso capriccio, un’illusione. E’ stato dannatamente complicato non cedere, non lasciarsi completamente scoperti e vulnerabili e questo segreto morirà con me.

But that was just a dream
That was just a dream
 
Mi bastava anche solo osservare da lontano con il binocolo.
L’amore è un sentimento che ti fornisce appigli dannatamente effimeri.
La vergogna è una condizione a cui non sono avvezzo, non ne ho mai provata in vita mia e continuerò a non farlo, però devo ammettere con me stesso che il mezzuccio con cui ho trascinato qui una certa Persona non è qualcosa di cui andare fieri. E per cosa, poi? Per dimostrare a me stesso una verità che già conoscevo.
Sbuffo.
 Esco dal vano doccia e mi stringo nell’accappatoio.

That’s me in the corner
That’s me in the spotlight, I’m
Losing my religion
Trying to keep up with you
And I don’t know if I can do it
Oh no, I’ve said too much
I haven’t said enough
I thought that I heard you laughing
I thought that I heard you sing
I think I thought I saw you try


Mi dispiace quasi di aver fatto tribolare la Lockheart  ed è strano che a dirlo sia uno come me,non mi faccio mai molti scrupoli quando si tratta di interessi personali.  In fin dei conti non mi è neanche antipatica,anzi! Mio padre avrebbe apprezzato il suo spirito di sacrificio e l’estrema fedeltà alla famiglia; nonostante l’aspetto fisico credo che sia un modello di donna vecchio stampo encomiabile. Diciamo che non sono stato esattamente una zolletta di zucchero con lei, ma era necessario , rientrava nei miei piani.
La conclusione? Quella che davo per scontata fin dall’inizio. E’ stato esageratamente puerile, Persona non mi considererà mai come qualcosa di diverso da un nemico e sinceramente, arrivato a questo punto, non vorrei essergli neanche amico.
Vorrei che sparisse e basta, vorrei che sparisse questa smania irrazionale che mi ha salassato fino a farmi rendermi ridicolo ai miei stessi occhi…

But that was just a dream
Try, cry, why try?
That was just a dream
Just a dream, just a dream
Dream


 Mio malgrado devo arrendermi, l’amore non si compra e potrei  cimentarmi in altre mille macchinazioni, una più subdola dell’altra, ma la verità è che quella Persona ha già deciso e non sarà mai mia. Ma poi è davvero ciò che volevo? Averla mia? Forse osservare da lontano, mettere alle strette, giocare con la pazienza altrui era un modo come un altro per non affrontare seriamente il problema.
Guardo la mia immagine nello specchio appannato dal vapore.
Non sarò mai nulla di più di un fantasma dai contorni indefiniti.
Bah, credo che sopravvivrò al trauma, in fin dei conti uno come me non campa di certo d’amore!
Sento il rumore di una moto rombare furiosamente e sfrecciare verso il villaggio.
Quella moto?
Bah, al diavolo tutti e due!

* R.E.M.  Losing my religion

Francamente non credo di averci preso molto con Rufus, chiedo umilmente scusa.
***

( Cloud)

Ma non può andare più veloce questa maledetta moto? Accelero ma mi sembra lenta come una lumaca!
Quando la sagoma di casa si fa più definita, però, ho un senso di disagio. Starò facendo la cosa giusta?
Barret non bada mai ai fatti suoi …
Parcheggio maldestramente nel vialetto e prendo a bussare alla porta, poi tiro fuori dalla tasca le chiavi ed entro senza aspettare che qualcuno mi risponda.
Chiamo Tifa, ma non mi risponde, la cerco in tutte le stanze senza trovarla. Arrivo alla cucina, alzo lo sguardo e l’orologio mi suggerisce che sono le 22:00. Maledizione, ma non mi mai dato di arrivare puntuale?
Il galà sarà già iniziato?
Chi se ne frega, ho bisogno di parlarle!
***
(Elena)

La festa è F.A.V.O.L.O.S.A.!
Non avrei mai immaginato potesse riuscire così bene. E’ appena iniziata e già tutti ridono, scherzano, ballano, partecipano ai vari intrattenimenti; il Presidente deve ritenersi soddisfatto.
Ad essere sincera, però, l’ allegria generale non riesce a contagiarmi. Mi do della stupida, che diamine me ne frega se la Lockheart ha quella faccia da funerale! Che mi importa se in un solo mese la sua storia è andata al diavolo? Non sarà né la prima, né l’ultima! E poi ha avuto molto più di quanto non sia spettato a me, quindi non può lamentarsi. Eppure ho un fastidio al petto che non riesco a piegarmi, come una bolla d’aria che tiene intrappolate tutte le mie emozioni, costringendomi a uno strano senso di malessere.
Abbandono la sala, dirigendomi sul retro, una barista mi ha fatto presente che mancano delle bevande da recuperare in frigo.
Volto l’angolo e vedo la porta secondaria spalancarsi con una tale violenza che mi meraviglio sia rimasta sui suoi cardini.
Cloud Strife ha la faccia sconvolta di chi è alla disperata ricerca di una goccia d’acqua dopo giorni nel deserto. Sebbene mi è sempre stato simpatico come una spina in un dito e che questo mese non sia stato sufficiente per stabilire una tregua alla guerra innescata ai tempi di Sephiroth, in questo preciso momento ai miei occhi appare inspiegabilmente tenero.
Non mi nota neanche nascosta dietro una colonna, avanza con passo deciso verso l’interno, però viene intercettato da Rude che lo ferma. In effetti non può sostare, né transitare in quest’area del locale, anche se sospetto che il taciturno Turk stia semplicemente facendo appello all’ultimo granello di speranza che gli rimane per trascorrere un altro po’ di tempo con la ninfetta di AVALANCHE.
- Non puoi stare qui- lo redarguisce Reno, sbucato dal deposito di birra.
- Non mi interessa!- risponde senza neanche guardarlo.
- Strife, se non te ne vai finisce male- lo avvisa per la seconda volta.
- Non mi interessa - ribadisce il biondo con più convinzione.
- Cloud, ma che cazzo sei venuto a fare?- domanda assai retorica se si tiene conto che il rosso conosce benissimo le ragioni dell’avversario. Ho come l’impressione che voglia provocarlo di proposito, come quando si incocca una freccia. Più l’arco e teso, più la freccia arriva lontano …
- Voglio … voglio … - stringe i pungi in modo convulso.
- Spostati, fammi passare!- protesta, spingendo via il mio collega che non si da per vinto e lo afferra da tergo.
Da lì inizia una lotta che ha un che di comico/grottesco, fatta di tirate di capelli, pizzicotti, pugni che fanno male solo a causa degli anelli che hanno indossato non si capisce bene perchè e schiaffi che vanno a vuoto. Ci manca solo che si afferrino per i capezzoli e stiamo a posto.
E se il biondo tirasse fuori lo spadone che succederebbe?
Il tafferuglio e il conseguente caos attira l’attenzione dei dipendenti impegnati tra i depositi e le cucine, favorendo la creazione di un gruppetto di curiosi che iniziano a fare scommesse su chi dei tre, perché si è unito anche Rude al balletto, cadrà a terra per ultimo.
- Cosa sta succedendo qui?- domanda adirato il Presidente, appena uscito dal suo studio privato, accompagnato da Tseng. Devono aver udito la confusione e gli schiamazzi. Nonostante il tono minaccioso usato da Rufus, Strife sembra non averlo neanche notato e continua a menare botte a destra e a manca, nel tentativo di scrollarsi di dosso i due Turks.
- C … Cloud?!? -
E’ un richiamo tenue, ma così potente da superare qualsiasi strepito.
E’ bastata questa voce per interrompere la furia scatenata che è diventato il ragazzo passivo e musone di sempre. La sua voce, quella della Lockheart.
Il forse/all’incirca/probabilmente/ma ancora non si è capito con certezza promesso sposo tira un ultimo cazzotto a Reno e schiva abilmente il calcio che Rude tenta di assestargli, la piccola folla si apre e lascia che i due riescano a guardarsi negli occhi.
Dio, che schifo, è tutto insulsamente patetico!
Però lo ammetto, quella faccia mezza pesta, quel fiatone provocato dalla lotta e l’espressione preoccupata sono irresistibili. Perché Tseng non mi ha mai guardata così?
Di fronte a lui, ma diversi metri più distante, Tifa ricambia le sue occhiate con l’emozione di chi vede una persona amata dopo tantissimo tempo. Come se non avesse mai visto nulla di più bello. Non è al top, altre volte la sua forma fisica avrebbe risaltato sulle altre ragazze dello staff, ma stranamente oggi mi sembra più bella in quell’abitino acquamarina che siamo state tutte costrette a indossare.
E io somiglierò mai anche solo un pochino a lei?
Nel silenzio irreale che si è venuto a creare una sola voce ci ricorda che le favole durano poco e niente: Reno si tocca una mandibola oltraggiato.
- Vaffanculo,mi hai lasciato il segno, verrò male sulle foto della premiazione ! – si lamenta, ma Strife neanche lo ascolta. Nessuno lo ascolta, abbiamo tutti gli occhi che si alternano da una parte all’altra del corridoio, punti in cui i due si sono fermati.
La Lockheart mi morde il labbro mentre Strife muove qualche passo verso di lei, ma a sbarrargli la strada inaspettatamente arriva il Presidente.  I loro occhi si incrociano e sembrano fare scintille. In quelli di Cloud si può ravvisare tutta la rabbia repressa in questo mese, mentre in quelli di Rufus … Beh, faccio fatica ad ammetterlo, ma sembra quasi ci siano delusione e una punta di rassegnazione. L’ex SOLDIER, però, non cede alla sua ira, quindi supera l’uomo dai capelli platinati, afferra la mano della sua ragazza e la trascina con sé. Tra gli sguardi dei curiosi spalanca nuovamente la porta da cui è entrato, toglie la moto dal cavalletto, dà il tempo a Tifa di salire in sella e parte con un gran boato.
Rufus scuote la mano con un gesto di stizza, come a voler scacciare una mosca esageratamente fastidiosa, gira i tacchi e torna a essere l’uomo scostante e  snob di sempre.
La folla si disperde lasciandomi sola con i colleghi di sempre.
Scuoto la testa, vado in cucina e recupero del ghiaccio per Reni, lo avvolgo in un tovagliolo e glielo porto.
-  Ogni scusa è buona per fare a gara a chi ha la spada più lunga – dico sospirando.
- Hey, io non ho una spada !-  protesta leggermente.
- Sì, lo so … - gli rispondo sperando che colga la sfumatura ironica.
Rude ridacchia.
- Beh, a quanto pare a settembre abbiamo un matrimonio -  riflette il rosso.
- Ma cosa dici, non siamo mica stati invitati?- gli faccio notare.
- E credi davvero che mi lasci pestare da quel tipo senza farmi risarcire almeno con un pranzo esemplare?-
In effetti l’idea non è male.
Ok, vado ad avvertire la signora Shera di aggiungere almeno tre nomi alla lista degli invitati. Ah, e già che ci sono le racconto anche quel che è successo.
***

(Marlene)

- Tifa e Cloud tornano tra poco, intanto hai voglia di mangiare qualcosa?I tavoli del buffet sono stracolmi di roba buona! -
Sorrido a Shera e dico di sì con la testa.
Cloud non si è fatto vedere per un po’, ma lo sapevo che sarebbe tornato. Ha promesso che non andrà mai più via e io ci credo.
- Guarda, questo ti piace? -
Il mio papà mi porge un piatto pieno di spiedini. Sì che mi piacciono! Vado per allungare una mano ma Denzel mi precede.
- Hey tu, prima le signore!- lo sgrida papà, dandogli uno scappellotto dietro la nuca.
Rido.
La festa è cominciata da poco e il locale ha degli addobbi davvero belli, ci sono tante sculture fatte con la frutta e poi c’è tanta gente che balla!
Mi guardo un po’ in torno. Al lato del lungo bancone c’è un gruppo di donne con vestiti bellissimi. Parlano e ridono, però non capisco cosa si dicono. Poco lontano da loro c’è una persona più bassa seduta su uno sgabello. E’ Clara.
Io e lei non siamo andate molto d’accordo, specie all’inizio del mese. Non lo so se è simpatica o no, forse piagnucola un po’ troppo. La guardo senza che se ne accorga, ha la faccia un po’ triste. E’ da settimane che dice che il suo papà sarebbe venuto alla festa, però non mi sembra di vederlo. Sua madre è sempre stata impegnata, non è venuta mai a fare il bagno con noi e neanche ha mai voluto costruire i castelli con la sabbia. Quando abbiamo giocato al minivolley non ha voluto farlo anche lei, si annoiava. Ha passato tanto tempo al telefono o al pc, ha sfogliato tante riviste ma non ha mai letto una favola per sua figlia.
E adesso neanche il padre ha mantenuto la promessa.
Forse è per questo che ha trascorso tutto il tempo con noi, si sentiva sola.
Papà mi accarezza ala testa e mi sorride .
- Tutto bene?- mi domanda.
Annuisco. A me sì, a qualcun altro no e mi dispiace tanto.
***

( Vincent)


Mi sistemo in un angolo appartato, tutta questa baraonda non mi piace. Da qui riesco ad avere la visuale completa del locale e, contemporaneamente, sono difficile da notare. Una barista mi passa accanto con un vassoio pieno di bicchieri colmi, nota la mia ombra e mi offre un cocktail analcolico che accetto volentieri. Sto riscoprendo i piaceri della tavola, bevande comprese, tuttavia cerco di non dare a vedere troppo la cosa, ho paura che una certa persona potrebbe scoprirlo e cimentarsi nella preparazione di intrugli rivoltanti. Yuffie si impegna, lo ammetto, però non raggiunge i livelli di Shera e Tifa …
- Signor Vincent?-
Una voce a me purtroppo nota mi costringe ad alzare la testa dal bicchiere variopinto.
Sharona ShinRa mi sorride. Tanto per cambiare, indossa una  specie di sottana.
- Mi chiedevo se fosse libero dopo il galà, vorrei festeggiare in modo esemplare la vittoria -
Ah, è vero, è convinta di avere già la corona in testa.
Scuoto la testa.
- No?! Ma ne è sicuro? Non si è scocciato di fare da baby sitter a due ragazzine petulanti?-
In realtà a loro ci sono abituato, è la ninfomane che non sono in grado di gestire mio malgrado.
- Signorina ShinRa, mi permetta una parola sincera. Lei è bella, giovane e piena di iniziativa, non ricorra a certi mezzucci per raggiungere i suoi scopi. Cerchi di impegnarsi in qualcosa di concreto, credo che sarà più fiera di se stessa e ne trarrà maggiore gratificazione-
La vedo farsi rossa in volto.
- Non mi dica che è davvero innamorato di quella!- e indica Yuffie dall’altra parte della sala, intenta a catturare un cubetto di ghiaccio sul fondo del bicchiere da cui ha bevuto un succo di frutta. Se ci riuscissi, sorriderei. Non ha nulla di sensuale quel gesto, alla principessa di Wutai piace sgranocchiare ghiaccio come i coniglietti amano mordicchiare le carote.
Scuoto nuovamente la testa.
- Quindi sono io che non le piaccio!- sbotta.
- Non è questo il punto- sospiro -Neanche io piaccio a lei, signorina, è per questo che le suggerisco di impegnarsi tanto per un uomo per cui prova almeno un po’ di sentimento. Per lei sarei solo lo scaldaletto estivo e, sebbene un’alta percentuale appartenente al mio genere non si porrebbe minimamente il problema, preferisco non ricoprire quel ruolo. Se lei ha tanta voglia di impegnarsi in una storia di una notte, io non ne ho minimamente voglia. E poi credo davvero di non essere il genere di uomo che possa seriamente soddisfare le sue esigenze -
- Un intero mese di monosillabi e le viene in mente di parlare per farmi la paternale!- mi risponde stizzita.
Non ha capito nulla di quel che le ho detto.
- E per dirmi cosa, poi? Di come trovarmi un uomo e di come essere donna! Ma che ne sa lei di donne? Guardi con che maschiacci decerebrati ha a che fare tutti i giorni!!!- protesta.
Le rispondo con un’ alzata di spalle.
Credo che Cid sarebbe orgoglioso di me, per una volta non mi sono fatto fregare da una femmina. Oppure no, mi darebbe dell’imbecille perché non ho approfittato della mercanzia offerta dalla donnina in preda agli ormoni. Sorvolo sul fatto che sicuramente mi suggerirebbe di stordirla con l’alcol per metterla a tacere …
Evito anche di spiegare a questa signorina annoiata cosa significhi essere una vera donna, non perdo tempo a raccontare di Lucrecia con qualcuno con seri problemi di autostima.
- In bocca al lupo per il concorso – le auguro, prendendo il mio bicchiere e allontanandomi da lei senza più prestare ascolto alle sue invettive.
Seguendo l’enorme diametro del locale, raggiungo un altro angolo appartato da cui si vede meglio il palco.
Non male la band, questa volta devo ammettere che Reno ci ha visto giusto.
- Heilà!- la voce di Red.
Gli sorrido appena, credo che basti.
Bevo un altro sorso del mio cocktail quasi finito.
- Chi è la donna che hai sognato così tanto spesso?- mi chiede il mio amico così, all’improvviso.
Mi si ferma qualcosa all’altezza dello stomaco.
- Come hai fatto a capirlo?-
- Non ci voleva la sfera di cristallo … - mi fa notare.
- E tu invece come farai con Pink? Il tempo a nostra disposizione qui è finito -
Red sorride ed agita la coda.
- Per quelli come noi il tempo non è esattamente un problema … -
Annuisco.
- Non mi va di dire il suo nome, è una cosa troppo assurda – ammetto bisbigliando.
Non so come abbia fatto a sentire con questo trambusto, però mi risponde.
- Credo che vada bene anche così – mi rassicura.
- Però … A volte ti farebbe bene seguire un po’ i consigli di Cid- si snete di aggiungere senza togliere gli occhi dalla pista.
Che cosa?!?


Noto che tutti, ma proprio TUTTI avete pensato a Yuffie come la protagonista dei sogni a luci rosse di Vincent, ma non è mica l’unica ragazza giunta a Costa del Sol! Ci sono Elena, Shera, Tifa, nei suoi ricordi anche Shalua …  insomma, a voi la scelta!
***

( Tifa )

Cloud si decide ad arrestare la corsa furiosa della moto.
Scendiamo e ci affacciamo silenziosi al terrazzo naturale scavato nella roccia. Ormai siamo distanti dal locale da cui mi ha prelevata con impeto e non si sente più la musica, si ode solo lo sciabordio dolce del mare. Non fa freddo, tuttavia mi strofino le braccia con i palmi , ho i brividi.
Non mi sarei mai aspettata un gesto così plateale da parte sua … Però adesso tace e non mi degna di un’occhiata.
- Non succederà più, lo giuro!-
E’ un bisbiglio che mi esce dalle labbra.
Cloud mi guarda senza una vera espressione. Mi faccio coraggio e decido di continuare.
- Lo so che non ti devo solo delle scuse e so che non basta un “mi dispiace” per rimettere le cose al loro posto. Voglio solo che tu sappia che mai, nemmeno per un momento, ho pensato che tu non fossi all’altezza della situazione. Mi sono illusa di poterti proteggere tenendoti allo scuro di qualcosa che riguardava noi, non solo me. E’ paradossale che proprio io, che sto sempre a predicare sulla condivisione di ciò che succede in una famiglia, abbia commesso l’errore di omettere la verità, però ti prego di credermi quando ti dico che non è stato a causa di una scarsa fiducia in te da parte mia. Ho ceduto al ricatto di Rufus per paura che potesse farti del male. Farci del male. E non ho tenuto conto del fatto che insieme potevamo essere imbattibili . Indipendentemente da ciò che deciderai di fare, sappi che non ti raggirerò mai più e che non ti escluderò da niente - sempre ce lui non decida di tagliarmi fuori definitivamente dalla sua vita.
Cloud è rimasto appoggiato alla ringhiera dando le palle al mare, con le braccia incrociate e la solita aria imbronciata.
- Cosa voleva da te?- domanda in modo asciutto riferendosi a Rufus.
Se lo avessi saputo avrei fatto di tutto per combatterlo.
- Da me niente-  ammetto.
- Cosa ti ha fatto in questo mese?-
Il suo corpo si irrigidisce. Intuisco che la domanda che vorrebbe rivolgermi è un’altra.
“ Ci ha provato con te in questo mese? E tu quanto gli hai concesso?”
Irrazionalmente mi sento lusingata ed emozionata, Cloud non lascia trasparire così palesemente i suoi sentimenti.
- Oltre ad avermi stremata con turni massacranti comunicati all’improvviso tramite cellulare di cui NON sono stata io a  fornirgli il numero, niente. L’ho incrociato poche volte, non si è mai presentato al lido e solo raramente si è fatto vedere al locale. Il giorno del tuo compleanno mi ha costretta a cucinare per lui in villa, ma non siamo rimasti soli mai, neanche per un minuto. Ha trascorso quasi interamente il mese sul suo yacht ormeggiato di fronte alla spiaggia che anche voi avete frequentato-
Soppesa le mie parole.
- Perché ti ha trascinata qui?-
Pagherei per conoscere la risposta a questa domanda, anche se un’idea me la sono vagamente fatta.
- A questo punto credo che io sia stata solo una scusa-
Alza lo sguardo su di me e vi leggo sorpresa.
- Sì, insomma, credo che io sia stata solo una scusa, uno specchietto per le allodole per portare a Costa del Sol una terza persona. Quando ho rifiutato la sua offerta non si è limitato a minacciarmi, ma ha addirittura esteso “l’invito” a tutta la famiglia. Se il suo obiettivo fossi stata io, perché coinvolgere tutti voi? Non mi sembra tipo da farsi scrupoli. E poi ci avrebbe provato -
Sembra riflettere su ciò che gli sto dicendo.
- Beh, qualsiasi cosa volesse, ormai è finito tutto- dico fioca, comprendendo il quel “tutto” anche il nostro matrimonio.
- Io e quella persona non abbiamo più nulla da spartire- dice quasi con stizza.
- Allora forse mirava era qualcun altro. Alla fine credo che non abbia vinto nessuno -
E’ buffo, nonostante io  lo abbia accontentato su tutto,il Presidente è riuscito a mandare a monte le nozze. Questi SHinRa sono una sciagura sotto ogni punto di vista.
Scuoto la testa e lascio che la brezza marina accarezzi le mie gote arrossate. Non voglio piangere, sarebbe davvero fuori luogo. Respiro profondamente e ho come l’impressione che , insieme alla salsedine, ci sia profumo di fiori.
Dopo interminabili minuti di silenzio, Cloud lascia la ringhiera e si avvicina a me,tende il pugno chiuso e apre lentamente la mano.
Qualche mese fa quel monile mi ha fatto tremare il cuore, adesso invece mi provoca un senso di sconfitta che ha il sapore di un colpo allo stomaco.
- Mi stai restituendo l’anello? - domando affranta.
Scuote la testa.
- No, ti sto chiedendo di sposarmi -
Il mio cuore perde un battito.
Sorrido incredula e le sue iridi opaline sembrano un po’ più azzurre del solito.


Per Rufus vale lo stesso discorso di Vincent. Anche lui è andato in fissa per qualcuno, ma chi ha detto che deve essere per forza Tifa? Non ha neanche apertamente ammesso di essersi innamorato, quindi potrebbe trattarsi solo di un’infatuazione passeggera al di fuori degli schemi convenzionali.
***

(Shelke)


Il gelato è delizioso, la festa fantastica, la band strana e tutti sembrano divertirsi.
Reno prende il microfono e il D.J. fa partire una musica lenta.
-Bene, signore e signori, è finalmente giunto il momento che tanto aspettavamo. La vincitrice del concorso di bellezza Miss Seventh Heaven beach è colei che ha dimostrato spiccate doti fisiche, freschezza e simpatia …. -
Le macchie fotografiche sono già pronte e puntate sulla cugina di Rufus Shinra, la quale si è messa in posa e sta fabbricando una lacrima d’effetto per calarsi meglio nella parte di reginetta inconsapevolmente vincitrice. Scommetto che farà una faccia sorpresa oltre ogni limite, eppure ha tormentato tutta la spiaggia per racimolare un voto in più.
- … è colei che ha messo in mostra la sua femminilità con discrezione ed eleganza, dimostrando che una vera donna non è solo minigonna e tacchi alti … -
Il sorriso della cugina del Presidente si allarga.
- E’ con immenso piacere che dichiaro vincitrice  … la signora Shera Highwind!-
Coooooooooosa?!?
- Santo cazzo!- urla Cid.
Yuffie applaude entusiasta, Barret scoppia a ridere, a Vincent va di traverso il drink,  Cloud e Tifa entrano in sala mano nella mano e quando si rendono conto di ciò che sta succedendo i loro occhi escono fuori dalle orbite. Dov’erano finiti?
- Anche io ho votato per lei!- ammette tutto entusiasta Denzel.
I riflettori vengono puntati sulla vincitrice, mentre Rufus ed Elena si avvicinano con fascia, scettro e corona . La diretta interessata arrossisce mentre i flash la accecano e le vallette la ricoprono di fasci di fiori.
-  Papà, io non ho vinto niente. Non sono abbastanza bella?- la vocina di Marlene sembra incrinarsi un po’.
Barret abbassa lo sguardo su sua figlia e la prende in braccio.
- Ma certo che sei bella, solo che sei ancora piccolina. Per il momento sei la miss del tuo papone, va bene? – le da un bacio sulla guancia.
- E poi è una gara scema- rimarca Denzel - tu non sei scema, sei coraggiosa! -
La sorellina sorride. Credo che ci sia un significato di segreto in questa affermazione …
Un braccio mi avvolge la spalla e Yuffie Kisaragi mi guarda con quella sua aria sbarazzina.
- Neanche noi abbiamo vinto niente, però hai notato come ci guarda Vincent?-
Il diretto interessato ci lancia un’occhiata distratta e torna al suo drink.
- Visto?- sghignazza la principessa di Wutai. La osservo un po’ meglio e devo ammettere  che la minigonna nera le sta particolarmente bene  e il top color smeraldo valorizza la sua abbronzatura e fa risaltare gli occhi e i capelli scuri. Non credo che diventeremo mai davvero amiche, però in questo mese di convivenza forzata è stata molto tollerante con me e paziente con Vincent, è grazie a lei se adesso sappiamo che ha anche i piedi.
Shera sale sul palco tra un ininterrotto scroscio di applausi. Reno guarda tra la folla e punta il dito verso Cid.
- Yo, quello è il maritino della nostra miss …  Signor Highwind, salga sul palco!-
Cid è rimasto seduto sullo sgabello del bar con le braccia incrociate e il muso lungo. E’ sempre il solito burbero, però la sua gelosia lo rende tenero.
- Salici tu brutto figlio di p … - la mano di Barret tappa la bocca del capitano, il quale viene spinto dalla folla fino a raggiungere sua moglie.
- Discorso! Discorso! Discorso!- urlano numerosi presenti.
Shera sorride con la corona brillantinata sulla testa e lo scettro tra le mani. Il vestito di seta la fascia delicatamente e lo spacco mette bene in vista lo stacco che in genere tiene ben nascosto dal camice da laboratorio. Non so il perché, ma mi sembra abbia una luce diversa negli occhi, è più radiosa.
- Beh, ecco … - comincia un po’ titubante quando Rufus le passa il microfono  - … è inutile dire che non me lo aspettavo proprio ed ammetto che è emozionante, non immaginavo che alla mia età potessi vincere un concorso del genere … -
I presenti le fanno un applauso di incoraggiamento.
- Non credo di avere nulla di più delle ragazze del villaggio, sono giovani, belle, intelligenti e promettenti, quindi ritengo che siano tutte vincitrici e stupende agli occhi di chi le ama. Ringrazio la persona che ha permesso a noi tutti di vivere questa bellissima esperienza qui, a Costa del Sol, e per farlo ha lavorato notte e giorno. Tifa, sei un tesoro! E ringrazio anche mio marito per avermi sempre visto come una miss indifferentemente da ciò che indosso a casa. E’ stata un’estate pazzesca ma per noi non è ancora finita, c’è un matrimonio da celebrare al più presto, ma per il momento si balla!- urla divertita.
E’ vero, abbiamo un matrimonio a cui partecipare  e il vestitino che abbiamo scelto per le damigelle è troppo carino, sarà un piacere indossarlo, e poi non sono mai stata a un evento simile, ho voglia di imparare!
Cloud sorride lievemente e arrossisce un po’, mentre la musica parte e Tifa gli mette le mani sulle spalle.
E’ vero ciò che Shera ha detto, è merito suo se tutto ciò è stato possibile; Strife fa l’affare della sua vita sposandola.
Yuffie mi afferra la mano e trascina me e Marlene in pista, Denzel e Barret ci seguono a ruota con buffi movimenti e Cid viene catturato da sua moglie. Reno arriva trascinandosi dietro Elena e Rude, il quale non sembra propenso a ballare, ma credo che l’alcol stia facendo la sua parte. Vincent non si muove dal bancone e nessuno osa avvicinarlo, insieme a Red ci osserva da lontano. Credo che la danza tradizionale sia stata una prova troppo dura per lui, però può ritenersi soddisfatto: è stato tra i più bravi e non ha pestato i piedi a nessuno.
Lo guardo ricordandolo intorno al falò e non riesco a non ridere.
Sharona Shinra esce dalla toilette con il trucco praticamente tutto sui denti, mentre Pink cerca di farle capire che è solo una stupida gara e che l’importante è essersi divertiti. Sharona - Straziata - Sconvolta- Sconfitta – Snobbata - ShinRa, ormai è diventato troppo divertente non infierire sulle S del suo nome!
Clara si avvicina a Denzel che si ferma, si guardano un attimo negli occhi ma poi arriva Marlene che prende la mano della bimba e la invita a ballare con il resto del gruppo. Cait Sith saltella allegro mentre Rufus osserva il lido in festa e annuisce compiaciuto verso Tseng.
Non lo ammetterò mai ad alta voce, però non è male questa danza … danza … Oddio, non ricorderò mai il titolo, ma non ha importanza. Imprimo nella mente i visi sorridenti di tutti noi e mi sento felice.
Questa è senza dubbio l’estate più bella della mia vita,la prima che vivo lontana dai Deepground. Un anno fa non credevo che potesse esserci tutto questo nel mondo esterno e se sono serena lo devo a queste persone strane e prive di ogni forma di razionalità. Non mi sono mai divertita tanto e la foto con la faccia disgustata del capitano è quella che verrà incorniciata e conservata con maggiore cura.

Questo è il diario di Shelke Rui, qui è tutto da Costa del Sol, ci vediamo a settembre!









Ebbene sì, non verranno mai svelati i nomi delle persone che hanno assillato le menti di Vincent e Rufus. All’inizio volevo farlo, però poi ho preferito lasciare al lettore lo sfizio di decidere per l’una o l’altra possibilità In fin dei conti entrambi i personaggi hanno una sorta di pudica discrezione in fatto di sentimenti e non palesarli mi è sembrato il modo migliore per rendere loro l’onore di cui li ho privati in questi scorsi estivi ( e non solo).
Bene, le vacanze sono finite e devo ammettere che mi mancheranno tantissimo. Mi dispiace di non aver potuto prestare la giusta attenzione a questo capitolo immenso e non è escluso che ci ritornerò su per migliorarlo, smussare gli angoli, correggerne le tante imperfezioni. Tutto ciò accadrà in un futuro non proprio immediato. So che quest’ultima parte è piena di scarole e frutta andata a male, quindi sarò grata a tutti voi se mi farete la gentilezza di segnalare anche il più piccolo errore. Purtroppo la beta è al manicomio per cause di forza maggiore e preferisco non lasciar passare altro tempo per farvi leggere la fine dei frammenti estivi. Mi rimetto alla vostra grande pazienza e spero di non aver tirato troppo la corda rendendo inverosimili oltre ogni limite vicende che possono accadere in un mese di ferie ( chi lo ha mai visto un mese di ferie? Boh!).
Ringrazio tutti voi per il calore con cui mi accogliete ogni volta che vi propongo le mie brutture, non potete saperlo ma contribuite all’evoluzione della mia malattia mentale. Abbraccio ognuno di voi e spero di avervi strappato un sorriso anche questa volta. Sì, lo so che si ride anche per non piangere, però facciamo finta che siano risate divertite.
A breve risponderò alle recensioni e recensirò chi aspetta un’opinione sulle storie bellissime con cui alcuni di voi mi fa compagnia, purtroppo il periodo non è dei migliori e sono costretta a centellinare il tempo.
Un bacione a tutti.
A presto, Manila.
  
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