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Autore: Welt    11/02/2013    4 recensioni
-Donghae esci da quella maledetta porta e giuro che non avrai un migliore amico dopo!- Disse urlando mentre sentiva con chiarezza il cuore del suo migliore amico creparsi ancora ed il suo fare altrettanto. Sapeva che sarebbe andato da lei, nonostante gli avesse implorato di stare lì e di vedersi un film con lui.
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Che dire, grazie mille a chiunque abbia messo nelle seguite le storia, nelle preferite e chi ha recensito, ma anche a chi ha semplicemente letto!
E' eccezionale sapere che la storia piaccia e che sia seguita. 
Spero davvero di non deludere mai le vostre aspettative e che  i capitoli continuino a piacere ed a essere seguiti.
Ringrazio infinitamente colei che si mette con la santa pazienza a mettere in ordine ogni capitolo mettendo e togliendo quella maletta punteggiatura.
Logicamente chi se non PatheticRomance e vi esorto davvero a leggere le sue di storie!
Giuro che per ogni cattiva parola che si dicono ci sono delle spiegazioni, anche per il comportamento strano di Donghae.
Ringrazio in anticipo chiunque leggerà e recensirà la storia.
Mi fa piacere sapere cosa ne pensiate.
Detto questo vi auguro una buona lettura!
A presto spero!
W.
 

 

3 Capitolo.


Con il passare inesorabile dei giorni le cose non erano affatto migliorate. Hyuk sapeva che probabilmente non sarebbero migliorate mai e che, neanche lontanamente, il loro rapporto sarebbe ricresciuto. Eppure lui non l’odiava, l’amava dal più profondo e nascosto angolo del suo cuore e nonostante il biondo fosse disposto a soffrire per vederlo felice, Donghae si era allontanato. Non era arrabbiato perché lui aveva trovato l’amore, anzi si augurava solo il meglio per lui, ma perché non dirglielo? Se l’aspettava un minimo di rispetto dopo quello che gli aveva confessato. Glielo doveva no? Dopo tutto quello che c’era tra di loro una cosa del genere doveva farla. Perché poi allontanarsi totalmente da lui? Cosa  c’era di così sbagliato in quelle parole che gli aveva detto? Perché era convinto che quel suo comportamento derivasse solo ed esclusivamente da ciò che aveva ammesso, non c’erano altre apparenti motivazioni. Evidentemente gli faceva così schifo tutto quello, e questa cosa non faceva altro che continuare a farlo cadere nello sconforto.
Cacciò in malo modo nuovamente quei pensieri e riprese a pensare cosa avrebbe dovuto fare quel giorno. Interviste con i Super Junior M, preparazione per la loro prossima apparizione, discussione con i loro manager per organizzare i vari impegni personali e non, e soprattutto sopravvivere al silenzio che ci sarebbe stato.
La solita giornata pesante insomma, ma almeno si teneva impegnato e si distraeva, e quella cosa era l’unica che lo faceva andare avanti. Il suo lavoro, che era anche la sua più grande passione, ed il condividere il tutto con delle persone eccezionali a cui era decisamente fin troppo legato gli faceva pensare che meglio di così non poteva andargli
L’intervista nonostante risultò lunga, fu piacevole. Furono tutti divertenti come al solito e nessuno sembrò mai in imbarazzato. Riuscivano sempre a sembrare così spontanei ed uniti, era un loro tratto fondamentale ed un motivo per cui le fan li amavano tanto, senza tralasciare poi le loro incredibili capacità. Anche se erano un gruppo numeroso loro riuscivano comunque in qualche modo a far splendere le qualità di ognuno di loro, senza mai lasciare in ombra qualcuno, o almeno era quello il loro intendo principale.
-Allora Eunhyuk-sshi sei innamorato?- La domanda dell’intervistatrice fece quasi cadere il ragazzo dalla sedia, che nonostante fosse stato appena richiamato all’attenzione da quelle parole, sembrò tranquillo e rilassato o almeno così cercò di apparire, il cuore di Donghae si fermò, non perché temesse che dicesse qualcosa sull’amore che provava nei suoi confronti, sapeva che non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma era terrorizzato all’idea che lui potesse aver trovato un nuovo amore che non fosse lui, sarebbe impazzito di gelosia, anche se non ne aveva nessun diritto di farlo infondo. Era lui il primo ad essersi fidanzato e che l’aveva rifiutato in quel modo del tutto esagerato.-Oh si certo, sono innamorato di tutte le nostre fan.- Il boato che si scatenò in sala fece sorridere tutti, compreso il biondo che sentiva il cuore battergli fin troppo velocemente, le mani fredde ed il respiro corto. Quella risposta fece rilassare notevolmente anche il moro che combatteva sempre contro se stesso per non dire niente e per rimanere seduto lì fermo al suo posto invece che alzarsi e correre via.
Per pochissimi istanti Hyuk girò a guardare il suo migliore amico, anche se chiamarlo ancora così era decisamente strano, che fino a quel momento non aveva guardato. Quando lo trovò con lo sguardo rivolto verso di lui quasi cadde nuovamente dalla sedia. Durò pochissimi attimi, ma si sentì in soggezione. Prima avrebbe scherzato molto su questa cosa e magari Hae avrebbe anche fatto il geloso, il FINTO geloso, per far urlare le fan, ma adesso era tutto finito. Cosa restava della loro amicizia? Ormai solo ricordi, da quel che sembrava, ricordi che gli andavano ad allargare il buco che si era aperto nel suo cuore.
La giornata passò parecchio veloce, anche se continuavano ad evitarsi come se avessero la peste. Entrambi sembravano spensierati e felici, come sempredel resto. Almeno davanti le telecamere Hyuk fingeva una spensieratezza fuori da comune che però non gli apparteneva più, mentre Donghae non aveva motivi apparenti secondo lui di essere depresso, perciò era normale fosse sorridente.
Il non parlare più con lui l’aveva reso vuoto e le mille attività che doveva affrontare di certo non lo riempivano, non come solo la sua presenza aveva sempre fatto. Era quello il punto fondamentale. Non sapeva più come reagire a tutto quello.  Quell’assenza gli pesava davvero troppo ed aveva paura che allungo andare avrebbe causato problemi a cui nessuno avrebbe trovato una soluzione tanto facilmente. Quando si ritrovarono tutti intorno a quel tavolo a parlare con i manager erano tutti stanchi e stressati, ma mantennero la loro classica serietà, era lavoro quello e sul lavoro erano abituati a farsi vedere sempre nel migliore dei modi nonostante tutto.
I manager furono intransigenti con alcuni dei membri, volevano di più, maggiore impegno e meno distrazioni, come se poi non facessero già abbastanza. Per non parlare dell’umore basso che c’era in quei mesi che non rendeva piacevole neanche l’idea di doversi impegnare di più.
-Inoltre Donghae-sshi e Eunhyuk-sshi, i fan vogliono vedervi più uniti, da quand’è che non fate un po’ di fanservice come si deve?- Il biondo quasi si strozzò con il sorso d’acqua che aveva preso e la reazione del suo migliore amico non fu molto differente. No, cos’era quella la giornata del ricordiamo ciò che si vuole dimenticare? I due non risposero, non sapevano cosa dire. O meglio qualcosa ci sarebbe stato, come ad esempio che non potevano farlo perché adesso uno dei due era fidanzato e non sarebbe stato credibile, o che facendo così si facevano solo del male a vicenda, o meglio avrebbe fatto del male ad Hyuk. Ma non parlarono e si tennero tutto dentro fino ad esplodere quasi, si poteva sentire l’aria pesante o almeno i Super Junior poterono percepirla. Non potevano disubbidire agli “ordini” e quindi alla loro prossima apparizione avrebbero dovuto fare i carini tra di loro nonostante la voglia fosse scarsa, considerando quanto poco si parlassero e come si continuavano ad evitarsi. Alcuni dei ragazzi videro gli sguardi dei due farsi più duri, ma anche loro non dissero niente, non potevano. Kangin represse la voglia di urlare di smetterla di essere così sciocchi e di approfittare del tempo che gli era stato concesso insieme. Lui che di tempo perso vicino alla persona che amava ne sapeva davvero qualcosa. Li guardò ripromettendosi però di prendersi cura di quella situazione personalmente, non potevano continuare così. 
Siwon, che era decisamente più calmo di quest’ultimo, iniziò a pensare ad un modo meno rude e più razionale per far aprire gli occhi ad entrambi. A lui la situazione era sempre stata così chiara, come se non ci fosse niente di più semplice al mondo. Vedeva lo sguardo di Hyuk, e vedeva invece quello di Hae. Loro due avevano decisamente l’amore nei loro occhi e se fossero stati più svegli avrebbero capito quanto quel loro sentimento li stava distruggendo. Perché si, lui ignorava il motivo del loro litigio, ma sapeva con certezza che qualsiasi cosa fosse successa a quei due niente li avrebbe mai divisi davvero. Bisognava solo capire come rendere partecipi anche loro di quella verità così eclatante.
 

A casa…

 
Chi stanco, chi un po’ nervoso e chi scocciato ognuno dei ragazzi cercava di non infastidire l’altro, sperando almeno così di poter passare una serata senza litigate, urla o sguardi rancorosi, anche se non sembrava proprio possibile.
-Non pensare che per me sia una cosa piacevole eh!- La voce dura e più alta del solito di Hyuk rimbombava nell’appartamento e faceva temere agli altri per il peggio. La cosa che lasciò tutti perplessi fu la risata carica di ironia del moro che era fin troppo conosciuto per la sua dolcezza e che capace di provare odio proprio non sembrava essere. -Mettiamo le cose in chiaro questo non cambierà nulla tra di noi.- Di nuovo la sorpresa fu esagerata da parte di tutti, cosa diavolo stava succedendo a quei due? -Donghae smettila di pensarti Dio, sei solo il solito pallone gonfiato, per me possiamo anche non parlarci mai più, non ho bisogno di te.- Stavano mentendo entrambi così spudoratamente che neanche se ne rendevano conto che fosse decisamente palese per tutti quanti. Alcuni cercarono di mettersi in mezzo, di calmarli, ma furono solo trattati male e la scena non fu delle migliori. Soprattutto nel momento in cui a rimetterci furono quei ragazzi che erano conosciuti per la loro dolcezza e fragilità. -Oh perfetto finalmente sei diventato autosufficiente Hyukkie.- Fu un colpo basso chiamarlo così e rinfacciargli quelle cose, anche perché la maggior parte delle volte era stesso lui che si affidava al biondo e non il contrario. Anzi, il ballerino si era sempre dimostrato molto più forte di quanto apparisse. Quante volte lui si era presentato nel bel mezzo della notte nella loro ormai stanza pronto a scaricare tutte le sue insicurezze e paura sul suo migliore amico? Hyuk non si era mai neanche sognato di cacciarlo, né tanto meno di dirgli di stare zitto. Aveva ascoltato ed aveva sempre riattaccato i pezzi del dolce e tenero moro, non aveva mai chiesto niente in cambio e neanche si era mai permesso di rinfacciarglielo, come invece aveva fatto in quel preciso momento preso dall’ira. -Spero lo possa diventare prima o poi anche tu.- La porta d’ingresso si chiuse violentemente ed il biondo iniziò a correre con le lacrime agli occhi ripetendosi che non doveva piangere, non doveva farlo. Non doveva dimostrarsi debole davanti nessuno. Non per orgoglio o perché non volesse far vedere le sue debolezze davanti ai suoi fratelli, ma perché era abituato a sopportare qualsiasi tipo di emozione, se si voleva fare quel lavoro era necessario e se non riusciva a trattenere semplici lacrime di dolore come poteva sperare di riuscire a convincere qualcuno quando diceva che andava tutto bene? No, non poteva perdere il suo autocontrollo, non doveva farlo sarebbe stata la fine. Non doveva rompersi sotto il peso di quel dolore, anche perché nessuno sapeva come ricucirlo, nessuno tranne la persona che adesso l’aveva rotto irrimediabilmente.
Le reazioni a casa furono tra le più disparate. Alcuni guardarono semplicemente male Hae che fingeva assoluto menefreghismo, mentre altri erano preoccupati per Hyuk che non avevano idee di dove potesse andare così disperatamente a quell’ora. Perché, per quanto lui avesse voluto far vedere la sua forza, era apparso a tutti quanto fosse debole e disperato in quei lunghi giorni, ed in quel momento in particolar modo. Kagin aveva tentato di fermarlo, ma gli era stato impossibile, soprattutto quando quel suo sguardo aveva colpito i suoi occhi. C’era troppo dolore e vuoto che non era riuscito neanche a pensare razionalmente, aveva provato solo paura di averlo perso e di non poter fare più nulla. Solo Siwon, che nonostante volesse bene ad entrambi era davvero preoccupato per il biondino,  lo seguì prendendo la giacca di quest’ultimo che era corso via come un pazzo. Nessuno proferì parola ma si poteva intuire quanta freddezza e dolore ci fosse. Con Leeteuk tutto questo si sarebbe risolto in maniera differente, o magari non sarebbe mai successo. Anche Hae era preoccupato, chi lo conosceva meglio di tutti l’avrebbe capito immediatamente, sapeva che aveva esagerato con lui, che continuare così avrebbe solo distrutto entrambi. Per quanto si illudesse che non fosse vero, a lui mancava troppo la sua presenza, la sua voce, ma soprattutto il suo sorriso. Rideva così poco in quei giorni, e forse era per quello che quando durante l’intervista aveva sorriso finalmente, impedirsi di incantarsi ad ammirarlo gli era stato impossibile.
Non capiva cosa gli fosse preso sinceramente. Non riconosceva più se stesso e gli mancava quella sua spontaneità ed ingenuità che lo caratterizzava. Lui non era quel tipo di persona così…Cattiva!
 
  
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