Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: LyStyles    11/02/2013    1 recensioni
Harry alla fine non è cresciuto come crede di essere, ha ancora bisogno del “ti amo” giornaliero da parte di Louis, ha ancora bisogno di certezze, ha bisogno di abbracci, di sorrisi.
Harry ha diciannove anni solo sulla carta, nella realtà, sorride facendo spuntare quelle fossette che nel tempo non sono cambiate, e Louis incastra una mano in quei ricci che sono sempre lì.
Harry vuole fare tanto il duro, vuole far vedere che è cresciuto, mentre Louis, sul divano di casa loro coccola ancora il piccolo sedicenne sdraiato su di lui.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mask.




E arriva un momento in cui le lacrime sono rimaste incastonate nei tuoi occhi senza scendere per troppo tempo, quel momento in cui senti tutto il naso pizzicare, in cui fissi il vuoto e sei pronto, pronto affinché le lacrime ti invadano il viso.
Le senti lì, quelle bastarde, pronte ad uscire, a mandare in briciole in pochi secondi la maschera che ti sei creato per anni, non puoi piangere davanti a tutti, no di certo.
E ti ritrovi a trattenerle, a socchiudere gli occhi mordendoti il labbro inferiore forte coi denti, il naso pizzica così forte che non ce la fai più… stai per scoppiare.

Tutte le emozioni che hai sentito incanalarsi piano piano dentro di te, che non hai mai fatto uscire, sopprimendo sempre un singhiozzo stanno per uscire.
Stai per riversare tutto quello che non hai mai fatto.

Lasciarsi andare o trattenere tutto?




Lo studio televisivo è troppo grande le luci sono accecanti, un giramento di testa ed è costretto ad appoggiarsi a Zayn, sorreggersi sulla sua spalla, sperando che gli chieda come sta, o sperando in un abbraccio sincero.
Nessuno alla fine si è accorto che lui e Louis non si sono ancora rivolti la parola stamani.

Sono arrivati in macchina insieme, Louis al voltante come al solito, sono entrati in camerino, il volto del maggiore coperto perfettamente dalla sua solita maschera impeccabile.
Harry invece è il problema, quel piccolo riccio che è costretto a tenersi il ciuffo sugli occhi per non far notare a nessuno le profonde occhiaie.
Lou se ne è accorta, ma l’unica cosa che ha fatto è stata coprire le occhiaie e dedicargli un sorriso sbieco di rassicurazioni.

Zayn sta parlando vivacemente con l’intervistatore, Louis sta ridendo con Niall e Liam, come se non fosse successo nulla..
Sente la risata di Niall invadergli le  orecchie, mentre gli si stringe lo stomaco, crede che potrebbe vomitare da un momento all’altro.
Vede un sorriso spuntare sul volto di Louis, spuntano le rughe intorno agli occhi, inclina appena indietro la testa, la risata arriva fino a lui, e la testa gira ancora di più.
Si gira intorno, tutti sono felici, tutti stanno parlando con altra gente.
Le lacrime pungono, vogliono sgorgare fuori dai perfetti occhi verdi, ma lui prontamente,  come ha sempre fatto le ricaccia indentro.

Gli hanno detto che doveva essere forte, che solo così avrebbe resistito, solo così non sarebbe caduto in qualche baratro.
Invece eccolo lì, rinchiuso in una maschera che gli sta troppo stretta, non gli sta come dovrebbe stare, vorrebbe piangere, come quando sedicenne, piangeva sulla spalla di Louis.

Ma no, ora Harry Styles non è più un piccolo sedicenne, ora Harry non può più piangere sulla spalla di Louis, ora è solo, ora non c’è nessuno a rassicurarlo, ora deve fare tutto da solo.
Ora deve imparare a vivere.

“Un minuto!” Urla qualcuno, e l’intervistatore li invita a sedersi nei posti che avevano già previsto.
Ovviamente è lontano da Louis, e normalmente questa cosa lo avrebbe infastidito, ma è felice che non gli stia vicino, anche se avrebbe voluto sfiorare la mano con la sua sotto le parole dell’intervistatore.

Louis ride ancora con Liam, altro colpo al cuore.
Non può sentire la sua risata.. è come se non gliene fregasse nulla alla fine, nulla di loro.

“Dieci secondi” E poi inizia il conto alla rovescia.
Si gira un secondo verso Louis, ma Louis non lo sta fissando, “A Louis non importa nulla” si ritrova a pensare.
E questo pensiero fa venire a Harry ancora più voglia di piangere.

L’intervistatore inizia, e la maschera di Harry viene rimontata perfettamente. Sorride, come gli hanno detto di fare, scherza, come gli hanno detto di fare.
Muore ad ogni sorriso che si sforza di fare, però perlomeno non fa vedere quanto è debole.
E Forse Louis, vedendo che non piange più per ogni litigio potrà amarlo, forse potrà piacergli di più.

Passano i minuti, Harry aspetta, i minuti sembrano anni passati a ricacciare le lacrime dentro.
No, non può piangere in Tv, no.


L’intervistatore finisce, finalmente, ecco la pubblicità, e Harry si fionda in camerino, senza aspettare gli altri, senza parlare con nessuno e si chiude in bagno.

Chiude a chiave la porta con le mani tremanti, appoggia la schiena al muro e piange.
Finalmente piange.
Il groppo in gola si scioglie e comincia a singhiozzare.
Quasi non respira, non si preoccupa nemmeno di asciugarsi le lacrime col dorso della mano, no, si lascia scivolare un po’ più in basso, e le lacrime cadono a terra.
“Dov’è Harry?” Dice Zayn.
“In bagno” Risponde Louis.

Udire la voce di Louis lo fa solo piangere ancora più forte, e sente bussare a quella porta, così apre, senza pensare.
Immagina di trovarci gli occhi indagatori di Zayn, pronto per un abbraccio, magari, i suoi capelli sempre in ordine, la sua camicia sgualcita, invece eccolo lì, solo occhi azzurri, capelli castani, e un sorriso che riconoscerebbe fra mille.

Non c’è tempo di parole, Harry si aggrappa a Louis, stringe forte le braccia intorno al suo piccolo corpo, e Louis ricambia la presa forte.
Stringe il maglione di Louis, lo macchia di Lacrime e piange.
Piange sulla sua spalla come faceva il sedicenne ad Xfactor, piange come faceva il bambino, l’immaturo, tutto quello che gli ha urlato contro Louis durante il loro litigio.
“Shh, Harry smetti.”

E la schiena di Harry sobbalza insieme a causa dei singhiozzi, tira su col naso per le troppe lacrime.
“Amore, smettila… Sta calmo”

Non sa quanto tempo passa ancora, mentre Louis gli sussurra rassicurazioni all’orecchio e Harry piange.
Si sente fragile Harry, si sente ancora il piccolo sedicenne, e tutte le preoccupazioni passano in secondo piano, tutto viene dimenticato, ci sono solo lui e Louis che ha deciso di tornare da lui.
L’ha abbracciato, l’ha chiamato “amore”, forse Harry è perdonato.

Si allontana solo di un po’, si guardano negli occhi, sorridono prima di avvicinarsi, inclinare le teste dolcemente e lasciarsi cullare in un dolce bacio che ripara ogni ferita nel cuore, che asciuga ogni lacrima.

“Scusami, non sei un bambino, io amo cullarti.” Dice Louis.
Harry lo abbraccia e “Dimmi che ami e che non te ne vai.” Dice solo.

Harry alla fine non è cresciuto come crede di essere, ha ancora bisogno del “ti amo” giornaliero da parte di Louis,  ha ancora bisogno di certezze, ha bisogno di abbracci, di sorrisi.
Harry ha diciannove anni solo sulla carta, nella realtà, sorride facendo spuntare quelle fossette che nel tempo non sono cambiate, e Louis incastra una mano in quei ricci che sono sempre lì.
Harry vuole fare tanto il duro, vuole far vedere che è cresciuto, mentre Louis, sul divano di casa loro coccola ancora il piccolo sedicenne sdraiato su di lui.

E Louis potrà dire che Harry è piccolo, infantile, noioso e rompiscatole, ma ama stringere le mani intono al suo petto e sussurrargli che lo ama in un orecchio per calmarlo.
Louis potrà dire quello che vuole, ma alla fine si è innamorato del piccolo sedicenne ed è lui che mai smetterà di amare.



__________________________________________________________________________________________________________________________________________



Potete uccidermi, sono millenni che non posto una Os, e quando ne posto una mi fa sempre schifo.
Vi avverto che sto lavorando a qualche long e qualche OS, ma la scuola mi uccide e l’ispirazione si volatizza.
Questa storia non sta né in cielo né in terrà, l’ho scritta come sfogo in un oretta.
Mi farebbe piacere una recensione, una critica, o solo sentire il vostro parere.

Vi linko la long che ho scritto insieme a Francesckik: It's nothing whithout you
E il mio twitter sul quale potete trovarmi tranquillamente:LyStyles

-Ly.
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: LyStyles