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Autore: medahmalfoy_    11/02/2013    0 recensioni
Dudley Dursley e la sua famiglia devono lasciare Privet Drive. L'Ordine della Fenice ha conseguito un piano nella quale avranno la massima protezione. Nel momento in cui Dudley, deve salutare Harry, non riesce a soffocare i pensieri che lo tormentavano da tempo...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dudley Dursley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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My Life Has Been A Completely Failure


Guardavo Harry, vicino alla soglia della porta.
Mia madre e mio padre non vedevano l'ora di andarsene, di abbandonare Harry, anche se in fondo non volevano lasciare la casa da loro tanto amata. Lo guardavo. Era diventato abbastanza alto e magari forse anche un bel ragazzo, ma a parte certi cambiamenti dovuti all'età rimaneva lo stesso Harry di sempre. Capelli disordinati, neri e corvini, occhi verdi quasi penetranti e abbaglianti che somigliavano a vari strati d'erba lucida e candida, spettacolari. Sembravano dipinti dalla delicata e abile  mano di un pittore impressionista. 
Abbastanza smilzo e impacciato nei movimenti, ma determinato e pronto a scagliare le sue idee. Sorrisi vagamente.
Era l'ultimo giorno in cui l'avrei rivisto. Una fitta nel mio cuore mi fece sprofondare in un abisso nero. Ero controllato da una forza onnipotente che mi trascinava giù nel baratro dell'insulsa e traditrice vergogna.
Soltanto dopo che avevo visto la mia disgustosa immagine durante l'attacco dei Dissenatori capii che ero un bastardo .Un'idiota che non aveva fatto altro che sfidare i più deboli, viziato tremendamente dai propri genitori, i quali erano talmente ingenui quando dovevano concentrarsi su di me.
Mia madre, in primo luogo, era persa in modo malsano nei suoi più remoti sogni nella quale io ero un angioletto, un santo, una divinità, sminuendo e dissimulando in questo modo qualsiais bravata commettessi. Mio padre invece era ancora più pazzo di mia madre. Il suo unico desiderio era quello di vedermi fare successo, che fossi una specie macchina da guerra che incuteva timore agli altri tanto da farli pentire di essere nati.
Harry era l'unico che sapeva vedermi in modo diverso dagli altri. Io non ero sotto i suoi riflettori, bensì ero dietro le quinte. Ero il mostro, il Gobbo Di Notre Dame, la Bestia.

Non ero degno di essere felice, dovevo essere destinato alle braccia taglienti e sanguinsi dell'infelicità. Solo in quel momento, nel quale dovevo abbandonare la mia casa e mio cugino capii che la mia vita era un totale fallimento.

  
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