24 Marzo 2012

 

'Vuoi fare un gioco?'  rise lui.

'Louis, tu vuoi sempre giocare!' sbottai ridacchiando sotto i baffi.

'Allora, vuoi partecipare si o no?' fece un sorriso malizioso.

Inarcai un sopracciglio; 

Iniziò a ripetere 'dai' affinchè potessi cambiare idea.

'Okay, partecipo!' sospirai.

'Il gioco è a chi si innamora prima.' 

Spalancai gli occhi a più non posso.

'Che cosa?' urlai tanto da far allontanare Louis.

'E' un bel gioco!' bofonchiò lui.

Sbuffai molte volte, mentre lui mi guardava per una risposta affermativa.

'Vabbene..giocheremo a questo gioco..' sussurrai.

Alzò le braccia al cielo in segno di vittoria.

Roteai gli occhi per poi sorridergli, lui ricambiò.

 

 

27 Maggio 2012

 

'Harriet si fa vecchia!' sussurrò lui sorridendo.

Aprii le palpebre, lui era accanto al mio letto

'Non ho mica compiuto 80 anni!' iniziai a ridere energicamente.

'Sei maggiorenne!' affermò.

Al sentire di quelle parole lo abbracciai forte.

'Vuoi fare una passeggiata?' chiese lui.

Diedi uno sguardo alla finestra, era una bella giornata, c'erano poche nuvole, perforate da alcuni raggi di sole.

Annuii alzandomi, diretta verso l'armadio.

Dopo circa un quarto d'ora ero pronta.

'Andiamo?' domandò.

'Certo!' gli rivolsi un sorriso.

Una volta usciti di casa mi afferrò la mano ed iniziò ad accelerare il passo; lo rallentò quando vide in lontananza la gelateria.

Entrò dentro producendo il rumore della campanellina, riposta proprio al di sopra della piccola porticina.

Ci avvicinammo al bancone, ordinando il solito gelato.

Lui alla fragola, io al cioccolato.

Il nostro tavolo preferito era quello accanto alla vetrata, che però lasciava ampia veduta alla piccola stradina di Londra.  

Entrambi avvicinammo il gelato alla bocca; un brivido attraversò la mia schiena.

Alzai gli occhi verso Louis, aveva tutta la bocca sporca di gelato.

Iniziai a ridere energicamente a quell'immagine.

'Che c'è?' sussurrò lui, col suo solito tono di voce dolce e rassicurante.

'Non sei più Louis, sei un gelato!' iniziai a ridere nuovamente.

Socchiuse gli occhi; 

'Non è divertente!' fece il finto offeso.

Mi avvicinai alle sue labbra, anch'esse sporche di gelato. 

Ci guardammo negli occhi per un attimo, che sembrò un'eternità.

Finalmente quella distanza tra noi sparì.

Louis adagiò una mano sulla mia guancia per poter avvicinarsi meglio a me.

Ci allontanammo entrambi e ci guardammo, nuovamente, negli occhi. 

Ritornammo a mangiare il proprio gelato, senza spiccicare parola.

Durante il tragitto per casa nessuno dei due rivolgeva una parola.

Louis aveva sempre il suo sguardo rivolto verso il basso.

Di scatto ci fermammo.

'Ma che ti succede?' sbottai io.

Rimase in silenzio.

'Ho perso..' sussurrò rivolgendomi i suoi occhi azzurri, ormai lucidi.

'Non sei l'unico.' gli rivolsi un sorriso.

Anche lui mi rivolse uno dei suoi sorrisi più belli.

Le nostre labbra ebbero un nuovo contatto, le nostre lingue si intrecciavano, accompagnate dal suono dei nostri cuori che battevano all'impazzata.