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Autore: _RockEver_    12/02/2013    6 recensioni
Ore 01:48. Una lussuosa Audi Q7 percorreva solitaria una stradina deserta ad ovest dell’autostrada che portava da Berlino ad Amburgo. Il clima all’interno della vettura sembrava una bomba ad aria compressa pronta a esplodere da un momento all’altro..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 01:48. Una lussuosa Audi Q7 percorreva solitaria una stradina deserta ad ovest dell’autostrada che portava da Berlino ad Amburgo. Il clima all’interno della vettura sembrava una bomba ad aria compressa pronta a esplodere da un momento all’altro..
 
-Io te l’avevo detto Bill! IO ti avevo detto di prendere l’autostrada come all’andata ma TU hai preferito fare di testa tua, come al solito, e hai pensato “Perché farla così facile? Prendiamo la scorciatoia!”. E ora eccoci qui in un posto dimenticato da Dio!- borbottò rabbiosa Olivia incrociando le braccia al petto.
-Ma perché devi vedere per forza tutto nero!? Vedrai che troveremo l’uscita e arriveremo a casa! Solo che ci metteremo più tempo a causa di questo piccolo inconveniente..-
-Piccolo inconveniente!? Siamo smarriti nel bel mezzo del nulla! Usa il GPS!-
-E’ scarica la batteria! E smettila di urlare!-
-Sei uno stupido, Kaulitz-
-Ok,cazzo, adesso basta!-
Bill accostò l’auto e spense i motori.
-Io ho bisogno di fumare- sbottò uscendo dall’auto e sbattendo con forza la porta alle sue spalle. Si appoggiò alla fiancata e accese una sigaretta.
Olivia intanto poggiò la schiena sul sedile e si mise una mano tra i capelli. Posò lo sguardo fuori dal finestrino. I fari dell’Audi illuminavano il guard-rail e la campagna desolata oltre questo. Qualche albero si stagliava qua e là e le uniche luci erano quelle dei fari e quelle a centinaia di Km di distanza. La ragazza sospirò e si tirò più giù il vestito, che le arrivava fino a metà coscia.
Erano in quella situazione per colpa di una festa,una stupida,futile festa a cui lei e Bill erano stati invitati a Berlino. Olivia odiava i vestiti e,ironia della sorte, le poche volte che li indossava c’erano sempre dei problemi. In questo caso stava morendo di freddo.
Bill gettò la sigaretta consumata per terra ed entrò in macchina.
-Allora,ecco cosa faremo: adesso riposiamoci un po’,la lucidità non è dalla nostra parte stasera. Domattina penseremo a una soluzione- disse Bill togliendo le chiavi dal volante e mettendosele in tasca.
Senza dire una parola,Olivia diede le spalle al ragazzo,si accoccolò su sé stessa per riscaldarsi e si strinse nella giacca.
Bill sospirò e cercò di dormire per qualche ora.
Il suo sonno durò si e no mezz’ora. La pallida luce della luna illuminava i profili degli alberi,della macchina e dei due corpi al suo interno.
-Liv..Liv sei sveglia?- sussurrò il ragazzo.
-Si-
-Se hai fame ci sono dei cornetti nel cruscotto..-
-Sto benissimo-
Bill si accorse che Olivia stava tutt’altro che bene..Infatti tremava vistosamente. Tremolio celato anche nella sua voce.
-Dai,vieni qui- disse il ragazzo portando un braccio attorno la vita della ragazza e attirandola a sé.
-Non ce n’è alcun bisogno,sto bene..- mormorò lei. Appena Bill l’ebbe abbracciata il suo orgoglio venne meno e si strinse tremante al petto del ragazzo,che nel frattempo le strofinava con la mano le gambe nude per riscaldarle.
Ad un tratto il ragazzo si sollevò,costringendo anche la ragazza, e si spostò sul sedile posteriore. Tese le mani per aiutare Olivia e la fece distendere,per quanto possibile,tra il sedile e il suo corpo,per tenerla al caldo. Si coprirono con la grande giacca di Bill e si abbracciarono.
-Mi dispiace.. Mi dispiace che tu sia qui per colpa mia. Avrei dovuto ascoltarti..Mi perdoni?- mormorò Bill con occhi imploranti.
-Certo che ti perdono,stupido-. Olivia sorrise e avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo,che incatenò dolcemente la sua lingua a quella della ragazza. Le accarezzò il viso,scendendo poi lungo il fianco fino a posarle la mano sul sedere,quando lei lo fermò.
-Guarda che non ti ho perdonato fino a quel punto,tesoro- sussurrò Olivia con una minuscola vena di malizia nella voce.
Bill fece una smorfia di disapprovazione.
-Cosa devo fare per farmi perdonare completamente?-
-Ti perdonerò del tutto quando starò a casa,al caldo,nel nostro letto,e tu mi porterai un budino al cioccolato prima di guardare insieme “Scrubs”- disse sorridente la ragazza.
Bill le posò un bacio sulla fronte e la strinse più forte. Pochi minuti dopo si addormentarono tra le braccia di Morfeo..
 
 
Il mattino dopo Olivia si svegliò non percependo più quel calore così piacevole che le aveva conciliato il sonno. Bill infatti non era in macchina. Leggermente intimorita si sollevò e uscì dall’auto,avvolgendosi nella giacca del ragazzo che le era rimasta addosso.
Bill era in ginocchio e stava fissando qualcosa ai piedi del guard-rail e Olivia corse preoccupata verso di lui.
-Bill! Ma sei impazzito?! Tieni la giacca altrimenti ti ammali!-
Il ragazzo le fece cenno di abbassare la voce e di avvicinarsi. La ragazza si avvicinò lentamente e con un po’ di titubanza e seguì lo sguardo di Bill. Appena sotto il guard-rail c’era un porcospino con i suoi cuccioli. Olivia si intenerì a quella scena e guardò Bill sorridendo amabilmente.
-Hai visto come sono carini?- sussurrò il biondo per non spaventare le bestioline.
Olivia si sollevò e portò il ragazzo un po’ più lontano,gli mise le braccia attorno al collo e lo baciò.
-Tu..Tu sei il ragazzo più fantastico e meraviglioso che io abbia mai incontrato. Ti amo,Bill..Ed essere smarrita nel nulla non è poi così male se con me ci sei tu-
-Ah ha! L’hai ammesso!- rispose il ragazzo beccandosi un pizzico da parte di Olivia. Come effettiva risposta riprese a baciarla per qualche minuto,nella flebile luce dell’alba.
-Bene Liv, salutiamo i nostri nuovi amici e andiamo,ti porto a casa..-
I ragazzi si avvicinarono per l’ultima volta ai porcospini e fecero un cenno di saluto con la mano,dopodiché salirono in macchina,e prima di partire divorarono i cornetti nel cruscotto.
-Ok,dimmi dove devo andare-
-No,Bill.. Ho fiducia in te. Andiamo a  casa, tu mi ci sapresti portare sempre, anche se a volte ne dubito,scusa..Le tue braccia sono la mia casa,ti amo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ok,comincio col dire che è la mia prima one-shot e potrebbe far schifo,mi dispiace xD spero comunque che vi piaccia :) Ringrazio coloro che la leggeranno e che recensiranno,un bacio! A presto!! :*
 
  
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