Ora capisco.
Ora che la osservo davvero, negli ultimi momenti della sua vita.
Ora che è più stanca che mai.
Il viso pallido, l’espressione tirata, il respiro affannato, la consapevolezza della fine.
Non potrebbe esserci un momento peggiore.
Eppure capisco.
La prima volta che realizzai che tra loro c’era qualcosa, non volli nemmeno pensarci.
Lui è mio padre, dannazione! E lei è il Presidente e io...bhè, non l’ho mai vista come una donna.
Eppure loro, incuranti del mio imbarazzo, non si sono risparmiati occhiate e smancerie davanti a me.
Non capivo come potessero amarsi.
Erano, e sono, così diversi.
All’inizio erano pronti a scannarsi reciprocamente, lo ricordo bene. Ed ora, non possono fare a meno l’uno dell’altro.
Non avrei mai pensato di vedere mio padre guardare qualcuno in quel modo.
Con quello sguardo dolce, di chi non ha altri al mondo se non l’oggetto del proprio amore.
So che sarà difficile dirle addio. Lo è anche per me; Laura è stata per me una madre. E so che in certi momenti non mi sono comportato al meglio nei suoi confronti, ma l’ho fatto per la flotta.
Non mi sono mai piegato ad un compromesso, non ho mai macchiato un ideale. So che lei questo può capirlo.
È questa la sua bellezza.
Laura ha la straordinaria capacità di capire chi le fa del male, chi le va contro.
È bella.
Magari non è più giovane o avvenente, il suo corpo non è quello di una ventenne, ma la sua anima è pura, elegante.
Per questo mio padre la ama, per questo la amerà sempre.