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Autore: Angy_xx    12/02/2013    5 recensioni
Che cosa ci fa a casa mia? Semplice. La mia bravissima (e qui il sarcasmo abbonda) professoressa di italiano mi ha obbligato di dare ripetizioni di letteratura a quel pollo.
Come siamo finiti a letto? Non è una novità, era da un po’ di tempo a questa parte che succedeva, non nego che l’attrazione fisica c’è da parte di entrambi, ma come sia finito nel mio amato letto non lo so.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco che mi ritrovo a rotolarmi fra quelle lenzuola, con i capelli appiccicati alla fronte a causa del sudore, il mio petto che si scontra con il suo e le mie narici che respirano a fondo il suo odore.
Ops, non mi sono presentata, anche se mi sembra una cosa futile in questo momento, ma in qualche modo dovrò pur farlo.
Mi chiamo Diana Jansen, ho 17 anni e frequento il liceo artistico. Ok, non ve ne sta fregando una ceppa.
Mentre cerco di finire la mia squallida presentazione, mi bacia un seno e sospiro di piacere.
Cerco le sue labbra e subito le trovo. Mi bacia con foga mentre cerca di levarmi le mutandine, con i pulcini stampati sopra.
-Carini i pulcini Jansen- disse con una punta di sarcasmo.
-Zitto Idiota- rise e ricominciò a baciarmi.
In un attimo eravamo tutti e due completamente nudi, stesi sopra quelle lenzuola che ormai sapevano di noi.
Con una spinta secca entrò dentro di me e entrambi sospirammo di piacere.
Raggiungemmo il piacere in poco tempo e, esausti, ci lasciammo cullare,abbracciati, fra le braccia di Morfeo.
 
-Vaffanculo, idiota- sussurrai a quel pezzo di cretino disteso nel mio letto.
Possibile che non potevo dormire perché quel bradipo mi aveva buttata fuori dal letto?! Ma guarda questo!
Scesi giù, non avendo più sonno e guardai l’ora. Spalancai gli occhi, a momenti sarebbero tornati i miei genitori e quel bradipo doveva andarsene!
Corsi di sopra e lo buttai giù dal letto, con poca delicatezza, presi i suoi vestiti e glieli buttai addosso.
-Cazzo fai Jansen- ancora mezzo addormentato il bradipo eh?
-I miei genitori saranno qui tra poco, se non l’hai ancora capito devi andartene!- la mia finezza spacca, a volte mi sorprendo pure io.
-Ma noi stavamo solo studiando no Jansen?- un sorriso malizioso spuntò sul suo volto e io involontariamente arrossii.
-Certo Tomlinson, adesso vattene però!- ok, volevo che rimanesse, ma che andavo pensando!
Si rivestì e con passo lento si avvicinò a me, mi lasciò un piccolo bacio a stampo e senza darmi il tempo di replicare era già uscito.
Ma che razza di cretino, arrogante, idiota, egoista e… bradipo!
Che cosa ci fa a casa mia? Semplice. La mia bravissima (e qui il sarcasmo abbonda) professoressa di italiano mi ha obbligato di dare ripetizioni di letteratura a quel pollo.
Come siamo finiti a letto? Non è una novità, era da un po’ di tempo a questa parte che succedeva, non nego che l’attrazione fisica c’è da parte di entrambi, ma come sia finito nel mio amato letto non lo so.
Louis Tomlinson si chiama il bradipo, occhi azzurri come il mare, capelli castani, pettorali che sembrano scolpiti nel marmo, insomma un figo in poche parole. In quanto al carattere c’è qualcosa da ridire. È presuntuoso, maschilista e deve avere sempre ragione. Ma con i suoi amici è sempre simpatico, ha un sorriso che fa invidia alle stelle per quanto è bello e… Mi sto dilungando troppo. Il problema? Lo amo
 
Io? Non mi definisco bellissima ma non sono neanche da buttare.
Occhi verdi, capelli neri e lunghi, e un fisico con le forme al punto giusto.
Il carattere? Non è meglio di quello del bradipo ma almeno sono dolce e romantica, acida quando ci vuole e un pochino isterica.
 
Il rumore della porta d’ingresso mi fa risvegliare e velocemente mi do una sistemata.
-Tesoro siamo a casa!- guarda mamma mi sembrava che era entrato un uccellino.
-Diana tutto bene?- mio padre, super protettivo, pensa ancora che io sia la sua piccolina che pensa ancora che i bambini li porta la cicogna. Ma in fondo è il mio papi e gli voglio bene.
-Si, tutto bene! Sono di sopra, appena è pronta la cena chiamatemi!-
 
-Stupida sveglia- bel modo di svegliarsi.
Come ogni santa mattina mi alzo, jeans, maglietta e un filo di trucco.
Scendo e non vedo nessuno. Fantastico mi tocca prendere l’autobus!
Esco e aspetto alla solita fermata. Cinque minuti, dieci minuti, è in ritardo. Che sfiga!
-Ehi Jensen ti serve un passaggio?- Il bradipo che mi offre un passaggio? Dove mi avete portata?
-Si, e nonostante la mia voglia di salire in quella macchina con te è pari a zero, non voglio arrivare ancora più tardi.- salgo, e già mi pento amaramente di quello ho fatto.
-Tieniti forte Jansen, oggi si va in spiaggia- eh? Cosa? Sta scherzando spero! Anche se la cosa non mi dispiace… Stare tutta la mattina con lui, in spiaggia… Basta Diana!
-Stai scherzando spero!- sorride, il sorriso più bello che abbia mai visto, e so che non sta scherzando (s)fortunatamente.
Accendo la radio tanto per passare un po’ il tempo, visto che il signorino non mi ha ancora detto precisamente dove andremo.
Diamonds, finalmente una canzone decente. Amo Rihanna e questa è una canzone stupenda.
Avvicino la mano alla radio per alzare il volume, proprio quando anche lui stava per farlo. Le nostre mani si toccano e un brivido mi attraversa la schiena. Scosto la mia mano per permettere a lui di alzare e comincio a canticchiare a bassa voce per non farmi sentire. Ovviamente fallisco nel mio intento.
-Hai una bella voce Diana- Diana… Non mi aveva mai chiamata cosi, e pronunciato da lui sembra un nome bellissimo.
-G-grazie…- comincia a cantare anche lui e solo in questo momento mi accorgo che ha una voce bellissima.
-Anche tu Louis- Non so con quale coraggio l’ho chiamato per nome, sta di fatto che lui sorrise e questo mi risollevò, e non poco.
Calò un silenzio imbarazzante fino a quando non mi disse di chiudere gli occhi. Non mi fidavo molto ma lo feci.
Scesi dall’auto con il suo aiuto, giusto per non cadere e fare una figura di cacca.
-Adesso apri gli occhi- lentamente li aprii e rimasi paralizzata. Era davvero bellissimo, la sabbia dorata e il mare che splendeva alla luce del sole. Si vedeva un piccolo chiosco in lontananza con qualche tavolino accanto.
-È bellissimo Lou- ero cosi presa da quello che avevo davanti che non mi resi conto di averlo chiamato Lou.
-Lou? Mi piace!- sbigottita. Era questa la mia espressione. Non è lui il ragazzo che conosco…
-Perché?- gli chiesi.
-Perché cosa Diana?- ora faceva anche il finto tonto?
-Sei cambiato, da egoista, maschilista, arrogante, presunt-
-Ok, hai reso l’idea- era anche deluso? Ma chi li capisce gli uomini!
-Comunque, che ti è preso? Non sei il solito Tomlinson- ed ecco che il mio orgoglio mi riporta ai cognomi.
-Davvero non l’hai capito Jansen?- anche lui, perfetto.
-No Tomlinson, e adesso se vuoi scusarmi vorrei tornare a casa!- un attimo prima dolce, l’attimo dopo fredda. È questo quello che si merita! Prima fa tutto il superficiale, poi diventa carino e adesso è deluso? Peggio di me il ragazzo.
Stavo per andarmene, ma mi sento tirare per un braccio, mi costringe a voltarmi e arrivo a un palmo dal suo naso.
I nostri occhi si scontrano, verde nel blu, e non riesco a sostenerlo. Chiudo gli occhi e lo sento avvicinarsi, le nostre labbra si sfiorano. È un contatto intimo, dolce e vorrei non finisse mai.
-Ti amo Diana- un sussurro, che mi fa spalancare gli occhi.
-L-louis, che hai detto?- si allontana e comincia a parlare.
-Che ti amo, dal primo giorno che ti ho vista. Mi hai stregato Jansen, non ero mai stato cosi preso da una ragazza e poi sei arrivata tu, con i tuoi occhi.
E' da tanto che ti osservo, mi sei sempre piaciuta e stando con te credo che quel sentimento d'odio, se si può definire cosi, abbia lasciato spazio a un nuovo sentimento, l’amore, e sinceramente non sopporto di dover stare con te solo per portarti a letto, ma vorrei che tra noi ci fosse qualcosa di più!-
Dire che ero rimasta senza parole è un eufemismo, e gli occhi spalancati non aiutavano di certo il bradipo a sentirsi meglio.
-Dimmi qualcosa Diana!- come se fosse facile coglione! La mia capacità di rovinare momenti come questo è da oscar.
Non sapevo cosa dire, non riuscivo nemmeno a respirare come pretendeva che dicessi qualcosa!!
Mi avvicinai lentamente e poggiai le mie labbra sulle sue. Rimase stupito, ma mi strinse più a se e approfondì il bacio.
-Ti amo anch’io idiota!-
Sarebbe stato difficile con un idiota cosi, ma lo amo…
Cosa non si farebbe per amore?
 

CIAOOO BELEEE!
Se siete arrivate qua sotto vuol dire che siete sopravvissute a questo delirio :')
Questa è la mia prim a one shot, siate clementi
Che dire, avete capito che sono una directioner? Si, che domande
Bhe, sarei felice se mi lasciaste una recensione , anche per dire 'fa schifo' :3
Non vi liberete presto di me u.u per vostra sfortuna e.e
Ok, basta con le faccine.
Al mio prossimo delirio, sciaoo



  
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