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Autore: siemdrew    12/02/2013    5 recensioni
"La mia preda è di fronte a me, ma mi dà le spalle. È così ingenua che non si accorge nemmeno
dell'imminente pericolo. Io.
Il ragazzo, ossia la preda, sa di cannella. Tutti quelli come lui hanno quel profumo addosso. Tra i capelli, sulle labbra, sulle braccia, sulle gambe. Certo, è più facile localizzarli. Le persone normali non profumano di cannella sette giorni su sette. Ma io odio la cannella. Purtroppo però devo ignorarla, perché nonostante tutto amo il mio lavoro. Osservo il ragazzo. Lo tengo d'occhio ormai da due settimane. Eppure non riesco a ricordarne il nome. Alcuni lo chiamano Justin, altri Drew. Altri ancora Biebz o Brò. Ma forse Justin è il suo nome. Gli sta bene. Ha dei lisci capelli biondo scuro e occhi... Non so di che colore sono. A volte mi paiono nocciola, altre miele. Ma io so che hanno sfumature rosse. Tutti loro le hanno."
Per chi vuole una storia d'amore nata tra odio, azione e l'immortalità.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pekaftet

-Quel maledetto pollo!.-

«Credo che non mi stancherò mai di te», sussurra Justin carezzandomi i capelli dolcemente.
Arrossisco lievemente, cosa per me rara, ma per fortuna è buio e lui non può vedermi. Ah, un momento... I vampiri hanno una vista perfetta al buio. Fantastico! Inoltre è a contatto con la mia pelle e riesce a sentire i miei pensieri. Porca miseria, com’è che sono così stupida? Sospiro trattenendo una piccola risata.
«Sei bella quando arrossisci, non devi sentirti stupida», ride Justin cambiando posizione nel letto.
Adoro sentire la sua nudità contro la mia, mi fa sentire così parte di lui. Nell’ombra lo vedo mettere le braccia sotto il cuscino e affondare il viso in esso. Gli faccio un sorriso semplice, poi mi distendo di lato per guardarlo. Già... Neanch’io mi stancherò mai di lui. Justin è speciale, ed è tutto per me. Chissà dove sarei adesso se Nathan non mi avesse ordinato di ucciderlo. Magari ancora al matrimonio. Ma guardare Justin è meglio che partecipare a mille matrimoni da ricchi.
«Blacky, è tardi, dovresti dormire», mormora stiracchiandosi.
Guardo l’ora sul suo cellulare: segna le tre di notte. In effetti non è il momento migliore per chiacchierare... Questo lo si potrebbe fare davanti a Mrs. Tremblay. La mia vendetta si compirà, yeah.
«Non mi va di dormire», mi lamento sbadigliando e sistemandomi meglio sotto le coperte.
«Ceeeerto!», se la ride lui. «Fra meno di cinque secondi parti e fino a domattina non...»
Piano piano la sua voce mi giunge sempre più indistinta, finché non la sento più e non lo vedo più.
 
Mi sveglia il canto di un gallo, e se fossi lì accanto a lui lo butterei dall’ultimo piano dell’Empire State Building. Maledetto pollo...! Mugugno qualcosa di incomprensibile persino a me stessa e controllo l’ora: le sei e zero-tre del mattino! Devo ammazzare quel pollo.
Mezza addormentata e barcollante, afferro un pugnale dalla mia sacca delle armi e mi dirigo a passi pesanti verso il corridoio.
«Smettila di imitare i personaggi degli horror», dice Justin, cogliendomi di sorpresa, prima di prendermi il pugnale dalle mani e rimetterlo a posto.
«Ho dormito tre ore e tre minuti», sibilo. «E quel fottuto pennuto mi ha spennata»
«Ti ha spennata? Ah sì?»
Mi riconduce a letto lentamente.
«Sì. Mi ha spenna... Cioè, aspetta. Mi ha svegliata», mi correggo mentre sento di nuovo le coperte calde sul mio corpo e le sue braccia forti attorno a me.
«Non mi lasciare mai», sussurro rannicchiandomi di più sotto il suo collo e contro il suo petto. «Ti prego»
«Come potrei lasciarti?», mormora dandomi un lieve bacio. «Sei la mia Blacky e ti amo da morire»
Torno così beatamente nel mondo dei sogni. Ma per fortuna la seconda volta vengo svegliata con maggior amore, infatti Chaz mi sta scuotendo le spalle come un forsennato. Be’, sì, sempre meglio di un gallo che rompe i coglioni.
«Dana!», esclama. «Charissa ha preparato dei dolciii, ne ho qui un po’! Li vuoi? Eh?»
«CHAAAAZ», bofonchio rabbiosa coprendomi le orecchie con il cuscino.
Ma Chaz prende a cantare We Are the Champions dei Queen. Quasi quasi preferivo il gallo. Aiuto!
«Va’ via», gli dico spingendolo giù dal letto.
«AND WEEEEE KEEP ON FIGHTIIIIING ‘TILL THE EEEEEND!»
«Santo cielo, quanto casino fai!», si intromette Charissa Tremblay entrando in camera.
«Ma è una canzone epica!», ribatte lui.
«Cantala alla nonnina qui e non rompere le palle a me, voglio dormire», concludo spingendolo definitivamente dal letto.
«Uffa, sii simpatica», si lamenta con una faccia da cucciolo.
«Ma sparisci»
Chaz ricomincia a cantare un’altra canzone, così Charissa si lamenta e lo minaccia di prenderlo a mestolate e Justin entra in stanza indossando solo i jeans e pregandoli di smetterla; ma Charissa, brandendo il mestolo, continua a seguire Chaz, che le sguiscia via e prende a saltare sul letto, addosso a me. Sotto la canzone, le grida della nonnina e le preghiera vane di Justin, credo non mi riaddormenterò mai più.
«Qualcuno mi salvi», sussurro arrendendomi a questa tortura.
Mi metto a sedere, schivando ogni tanto i saltelli di Chaz, e mangio qualche dolce che ha portato lui per la colazione. Sono buoni, mi stupisce che li abbia fatti Mrs. Tremblay, quella donna senza tatto.
«BASTA!», grida per la centesima volta Justin, senza venire ascoltato. «Vi scongiuro, smettetela!»
L’unica cosa che ottiene è qualche mestolata in testa da Chaz, che ha fregato il mestolo a Charissa. Ignorando del tutto la confusione creatasi, scelgo dei vestiti da mettermi, prendo la trousse e vado in cerca di un bagno per lavarmi. Ne trovo uno accanto alla mia camera e ne approfitto per fare una doccia veloce. Ovviamente chiudo a chiave la porta, non vorrei mai che Mrs. Tremblay entri per rinfacciarmi che le sue tette sono più grandi delle mie, o che Chaz venga a saltellare e cantare sul gabinetto chiuso.
Mentre aspetto che l’acqua diventi calda, mi chiedo che cavolo ho appena pensato. Mrs. Tremblay con le tette più grandi delle mie? Ma che dico? Ovvio che le ha, cioè, è una vecchia decrepita che ha allattato chissà quanti pargoli. Io devo ancora fare diciotto anni! Un momento... devo fare diciotto anni... Ma che giorno sarà oggi? Il mio compleanno è passato o no? Oddio, spero di no che cavolo! I diciott’anni sono importanti per chiunque, e sì, persino per una (ex?) cacciatrice di vampiri. No, non può essere passato il 21 dicembre, il giorno del mio compleanno. Che tristezza, uffa.
Con questi pensieri, mi butto sotto il getto caldo dell’acqua. Adoro l’acqua calda, soprattutto d’inverno. È rilassante e rigenerante. Sì, mi piace tantissimo.
Mi lavo per bene i capelli e il corpo e dopo circa mezzora – in cui sono indecisa tra l’abbandonare l’acqua calda e restare sotto ancora un po’ – esco dal box doccia. Afferro un accappatoio – che prima di entrare in doccia ho attaccato al calorifero, così ora è piacevolmente caldo – e mi ci nascondo dentro. Ah, che bella doccia calda. Ci sarei restata tutto il dì. Mi avvicino al lavandino per lavarmi i denti, poi mi volto per mettere i vestiti. Ma quando mi ritrovo Chaz a pochissima distanza, mi chiedo come sia entrato.
«Stupido, ma che ci fai qui?», rido. «Mrs. Tremblay non ti stava mica rincorrendo per la casa?»
È quando non risponde, che mi spavento.
«Oh, merda...»
Scatto verso la porta lanciando un urlo, ma il gemello crudele di Chaz mi afferra da dietro e mi tappa la bocca con la mano. Poi, con non molta delicatezza, mi sbatte contro la parete interna del box doccia e ne chiude le ante.
«Lasciami!», esclamo cercando di divincolante, ma la sua forza mi opprime.
«Stai ferma, Dana», sussurra sensualmente.
Il mio cuore perde un colpo. Sta usando l’attrazione sessuale per neutralizzarmi. Pensa te che bastardo...
«No, vattene!»
Gli do uno spintone che lo fa sbattere contro le ante della doccia, e lo sguardo di fuoco che mi lancia mi intimorisce alquanto. Mi prende i polsi e li poggia sopra la mia testa, contro la parete. Con una mano tiene fermi i miei polsi, con l’altra mi liscia i capelli. Mi divincolo in qualsiasi modo, ma poi mette una sua gamba tra le mie impedendomi qualsiasi movimento. Lentamente, le sue dita mi toccano la cicatrice lasciata dai suoi denti e un brivido mi percorre la schiena. Si china verso di me. Oh, cazzo... Sto entrando nel panico. No. Dana? Stai calma. Justin è nella tua stessa casa, sta arrivando. Tranquilla…
Mi riprendo un attimo quando le labbra di Chaz, bellissimo ed erotico mentre le goccioline d’acqua del doccino gli cadono sui capelli, si poggiano sulla ferita. Il ricordo di ciò che è successo poco tempo fa al parco mi fa arrossire violentemente, così provo di nuovo a divincolarmi dalla sua presa. Invano, ovvio. Opto per le grida.
«AIUTO!», urlo spaventata. «JUSTIN MUOVI IL CULO E SALVAMI, CAZZO!»
«Smettila», dice tranquillo Chaz. «Ho approfittato del momento in cui sono tutti e tre fuori in giardino per dare da mangiare ai polli»
Lo sapevo che dovevo uccidere  quel gallo maledetto.
«Ti prego, non farmi del male», lo supplico, in preda alle lacrime.
«Shh, tranquilla, non te ne farò», sussurra mentre sfiora le mie labbra con le sue. «A meno che tu non mi costringerai»
Sono fottuta, perfetto.
Chiudo gli occhi quando una sua mano mi carezza morbidamente una guancia. Poi la sento passare sulle mie palpebre.
«No, non tenerli chiusi»
Mentre sento un lieve – e sbagliato, soprattutto – calore al basso ventre, apro gli occhi e guardo le sue gote. La sua mano mi sfiora dolcemente la gola, poi il petto. Arrossisco lievemente, ma quando poi slaccia la corda dell’accappatoio trattengo il fiato, scioccata.
«Non mi toccare», gli sibilo contro.
Fa un sorriso sensuale e poggia la sua fronte sulla mia. Come a sfidarmi, passa una mano tra i miei seni e poi lungo la pancia, fino ad arrivare all’interno coscia. Merda... merda! Mi ha vista nuda! Anzi, mi sta ancora vedendo nuda! Chiudo di nuovo gli occhi, per evitare di guardarlo mentre esplora con lo sguardo il mio corpo. Ma poi sento una pressione sulle labbra e la sua lingua che carezza la mia. Il massimo che posso fare è interrompere il bacio e sputargli in faccia. Ed è quello che faccio. Poi riprendo le urla.
«JUSTIN! CHAZ! CHARISSA! CAZZO AIUTATEMI, VI PREGO!»
Il Chaz “cattivo”, ignorando il mio sputo, riprova a baciarmi, ma viene interrotto dallo spalancarsi della porta e dell’irruzione di Justin in bagno. Apre le ante del box doccia e, guardando un attimo Chaz e me, prende lui per il colletto della maglietta e lo tira fuori dalla doccia. Mi affretto a chiudermi l’accappatoio, con mani tremanti e impiegandoci quindi più tempo del dovuto. Infine esco dal bagno, osservando Justin e Chaz prendersi a pugni e ringhiarsi contro.
«Lasciala in pace, lei non ti ha fatto niente!», gli grida Justin, per poi sbatterlo contro la finestra.
Ma Chaz risponde con un pugno in faccia, che spinge Justin contro il lavello. Oh miseriaccia! Corro in camera mia e prendo la Browning Hi-Power e ci infilo dentro le pallottole con l’acquasanta dentro. Faccio un respiro profondo e torno in bagno, dove anche Chaz “buono” si è unito alla lotta. Justin sta grondando sangue da una tempia e dal petto e con lo sguardo da cattivo è davvero molto sexy.
Ah, non ci devo pensare! Tolgo la sicura della pistola e prendo la mira contro Chaz “cattivo”, che riconosco per il fatto che il suo gemello è in pigiama e che lui è vestito di nero. Dovrei trovare il modo di immobilizzare il nemico, così da ucciderlo.
Ma dal momento che continuano a lottare, non stanno fermi neanche un attimo. Continuo a spostare la mira dal basso verso l’alto, cercando di centrare la testa di Chaz “cattivo”. Decido di sparare alla cieca, nella speranza di non colpire il suo gemello o Justin.
«Sto per far fuoco!», avviso prima di sparare.
La pallottola colpisce le mattonelle del bagno, proprio dove prima c’era lo stomaco di Bad Chaz, che si è spostato in tempo.
Impreco, per poi sparare di nuovo. Per poco non colpisco la testa di Justin.
«Scusa», mormoro.
Chaz “cattivo” viene distratto da suo gemello, che lo immobilizza contro la finestra. È il mio momento.
Prendo la mira e sparo, ma Chaz spacca la finestra, mandandola in frantumi, e si butta giù, nella neve. Corro alla finestra e sparo di nuovo, ma con il fatto che è veloce gli becco una mano. Ma non mi abbatto e sparo alla cieca nel campo ricoperto di neve candida.
«Dana!», esclama Justin togliendomi di mano la pistola. «Fermati, okay?»
«Ma sta scappando, cazzo!»
Mi divincolo dalla sua presa e corro giù dalle scale per uscire dalla villa e inseguirlo, furiosa. Furiosa per come ha osato indugiare con le sue mani sul mio corpo. Furiosa per come ha osato baciarmi e sfidarmi.
«No, ferma!»
Prima che possa uscire dalla villa, Justin mi ferma di nuovo e mi attanaglia in un abbraccio. Mi stringe a sé, riprendendo fiato. Le sue dita si infilano tra i miei capelli, per calmarmi, e mi passa una mano sulla schiena.
«Calmati, ti prego», sussurra nascondendo il mio viso contro il suo petto. «Per ora è andato via, ci sono io con te»
Non mi importa se è sporco di sangue fresco, lo abbraccio ugualmente. E mi abbandono alle lacrime, che Justin asciuga con i suoi baci.

ma saaalve! scusate il ritardo, non è stata una settimana bella. purtroppo mercoledì hanno trovato morta una mia amica e sabato c'è stato il funerale. madò, se ci penso mi viene così tanto da piangere.. non se lo meritava. era una persona fantastica.
tornando a noi, eccovi il capitolo 25 *capitan ovvio!*, che ve ne pare? l'ho scritto stanotte alle due lol ed ero in modalità Chaz-è-figo-e-deve-fare-qualcosa-di-hot-con-Dana. se lo odiate, perdonatemi, non so se ricapiterà più ahah non so neanche se la storia stia per volgere al termine o: so come finirla, ma non so quando.. D: ci penserò su, sì u.u
da voi nevica c:? da me tutto ieri nvfjkfdv ora è tutto bianco, che bello çç dopo vado a giocare allegramente c:
vi ringranzio per le recensioni e per le visualizzazioni, davvero, je ve adoire (?) boh ahah non parlo francese :') correggetemi! grazie di tutto, davvero. un baciooone!
siemdrew

 #RIPfausta

   
 
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