Il 22 maggio... una data che per tutti non è niente di speciale, ma non per una signora seduta su un angolo di un monolocale vuoto nella periferia di Londra. Guarda fisso la finestra alla sua destra, pensierosa, con una lacrima che le riga il viso, illuminata da la fioca luce delle sei. 'Ancora questa dannata data...' mormora con malinconia. Capelli biondi mossi e lunghi fino al sedere, un vestito professionale, sobrio, color blu spento, occhi grigi, con una luce spenta, fisico snello e slanciato. 'L'ho tenuto perchè mi ricorda di te... Del nostro amore... e dell'amore che ancora provo per te.' mormora ancora, guardando sempre fuori dalla finestra. La bocca le si curva in sorrisetto triste, osserva tutto il monolocale con uno sguardo, poi lo ripone di nuovo fuori dalla finestra. 'A volte penso che venire quì e fingere di parlare con te è una sciocchezza, ma poi mi ricordo cosa mi dicesti prima di morire e...' Lasciando a metà la frase si rannicchio su se stessa e incominciarono a scorrergli sul viso lacrime, senza singhiozzi o gemiti, solo lacrime. ' Quando avrai bisogno di me vai nel nostro nascondiglio, così lo chiamavi, e parlami... Così faccio, ma la tua assenza è incolmabile, ho pensato di suicidarmi ma penso che non ti sarebbe piaciuto, quindi l'ho escluso' con le lacrime che le scendevano ancora sul viso. 'Perchè mi hai fatto questo Zayn? Mi hai detto che sarei dovuta andare avanti, ma tu lo sapevi... Lo sapevi che non lo avrei potuto fare.'Sono 12 anni che te ne sei andato, e io nè dovrò vivere molti altri anni. Come farò mi chiedo. Davanti a me vedo solo buio. Avrei voluto morire io al posto tuo.'