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Autore: Shayla_the_angel    12/02/2013    1 recensioni
Buon giorno care lettrici e cari lettori di EFP...che dire su questa mia nuova fic senza rivelare troppo? Non lo so. Ovviamente i protagonisti indiscussi sono sempre e solo loro (^^) e la loro storia si intreccia con quella di Clare, una ragazza particolare, con un passato difficile da dimenticare, soprattutto perché ci sono evidenti testimonianze di quel passato, che tornano a tormentarla ogni volta che guarda gli occhi azzurrissimi del bambino che dorme nel lettino accanto al suo. I titoli dei capitoli sono strettamente legati alla musica. Che so...potrebbero essere titoli di canzoni oppure frasi che magari mi hanno colpita o che semplicemente ci stanno bene...in ogni caso alla fine di ogni cap vi avviserò riguardo autore e canzone (almeno se non le conoscete le andate a sentire poi mi fate sapere =D)...poi che altro rivelarvi? Non saprei...vi chiedo perdono se verrà fuori una schifezza (il che mi sembra abbastanza probabile visto il mio umore da topo morto =D) e se, come al solito, Gustav avrà un ruolo piuttosto marginale. Mi impegnerò tantissimo per tenerlo in mezzo alla storia, ma ho letto pochissima roba sul suo conto e non so proprio come gestire il personaggio...vabbè...in ogni caso vi auguro buona lettura.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Memy grazie mille ^_^ m’impegnerò apposta per te!!!

Dunque, facciamo un breve riassuntivo almeno facciamo il punto della situazione.

Tom e Clare sono partiti il 13 febbraio per festeggiare S. Valentino a Parigi.

So che è un cliché trito e ritrito però mi piaceva come idea, anche perché mi ha fatto un po’ sognare, visto che probabilmente io a Parigi per S. Valentino non ci andrò mai! Comunque, fatto sta che la sera di S. Valentino Tom s’inginocchia e fa la fatidica proposta a Clare, che ovviamente accetta!!!

Nel capitolo successivo ho fatto un bel salto temporale, ma semplicemente perché temevo di risultare ripetitiva. E quindi ci troviamo a tre settimane dalla data fissata per il matrimonio.

I giornalisti sgomitano per avere notizie, ma la cosa che preoccupa maggiormente Clare è Simone, la mamma di Tom, la temibile suocera.

Il loro incontro è appena iniziato. Per ora si sono solo presentate. Come finirà la convivenza? Sarà rose e fiori, oppure partiranno colpi di fucile?

Lo scopriremo solo vivendo!

Let’s go!

 

47. I am here with you, you’re always in my heart

 

L’aria si distese quasi subito.

Mia madre si avvicinò a Bill.

«Posso conoscere anche il mio nipotino?» chiese, tendendo le mani verso Michail.

Il piccolo la osservò un attimo, rimanendo aggrappato alla maglia di Bill, dopodiché sorrise e si protese verso Simone.

«Ciao piccino. Io sono la tua nonna» disse con voce mielosa.

Conoscevo quell’intonazione. Era la stessa che usava quando eravamo bambini.

Clare corse via mentre tutti quanti la seguivamo con lo sguardo.

La raggiunsi di corsa, preoccupato.

«Clare, tutto bene?» domandai, teso.

Annuì, mentre vomitava.

«Ancora Thai? Ma sei sicura che non fosse avariato?» le chiesi.

«Mi sa che a sto punto non è il Thai. In vita mia ho avuto nausee del genere solo una volta, più di un anno fa. Ed ero incinta di Michail».

Mi appoggiai alla porta. Incredulo.

«Come scusa?» domandai al limite dello shock.

Si alzò, si sciacquò la bocca e si lavò i denti, poi mi guardò.

«Mi sa che sono incinta. Vado a comprare un test» disse, seria.

La presi per un braccio.

«Ma da quanto?»

«Non saprei, anche perché in questi mesi comunque un piccolo ciclo l’ho avuto» sospirò.

Sospirai anche io.

«E adesso? Chi glielo dice a tua mamma? Mi ha appena conosciuta e le dico “Signora Kaulitz sono anche incinta!” secondo me poi tira fuori il fucile e mi spara» disse, sedendosi sul letto.

«Cosa?!?» strillò Lydia, che era fuori dalla porta.

Sobbalzammo entrambi.

La ragazza entrò come una furia in camera.

«Clare, è vero?»

«Non lo so…è solo una sensazione. Magari mi sbaglio» rispose lei sull’orlo di una crisi di pianto.

«Ascolta faccio una telefonata lampo in ospedale e vedo se c’è il dottor Körtig. Era il mio tutor durante lo stage ed è un bravissimo ginecologo. Con lui andiamo sul sicuro!» disse correndo fuori dalla stanza.

Ero completamente inebetito.

Padre…

Non sapevo cosa dire, finché non sentii il pianto sommesso di Clare. Mi voltai subito verso di lei e la vidi rannicchiata con il volto tra le mani.

«Amore, che succede?» domandai.

«Io ho paura» sussurrò.

La strinsi a me, ricordando di quanto fosse stata traumatica la sua prima gravidanza.

«Amore, ci sono qui io con te. Non sei da sola. Non sarai mai più sola» le sussurrai.

Si strinse a me, piangendo.

Gli altri arrivarono in camera nostra.

Michail stava piangendo e reclamava la mamma.

Clare si alzò dal letto, si asciugò il viso con le mani poi prese il piccolo in braccio.

«Ssst amore, la mamma è qui. Non piangere» disse, stringendoselo al petto e cullandolo.

Mi guardò, poi uscì dalla stanza, lasciando a me l’incombenza di spiegare tutto.

Mia madre ancora non sapeva di come fosse nato Michail.

 

---

 

«Clare è incinta. O quantomeno, crediamo sia così» dissi, alzandomi in piedi.

Bill cominciò a saltellare e mi abbracciò.

Mia madre si avvicinò e mi accarezzò il viso.

«Sono contenta per voi, ma non trovo spiegazione per le sue lacrime. Cos’è successo?» mi domandò.

Mi alzai.

«Andiamo in balcone mamma, te ne parlo davanti ad una sigaretta».

Una volta sistemati fummo raggiunti anche da Gordon e Georg, fumatori entrambi.

«Cosa devi dirmi Tom?»

Presi un lungo respiro, poi le raccontai tutto.

Del lavoro di Clare, di come l’avevo incontrata, di come era nato il suo bambino.

Dell’udienza in tribunale, dell’arresto del padre di Michail.

Le raccontai ogni cosa e lei mi ascoltò senza mai interrompermi.

Sentivo lo sguardo di Clare su di me, sapevo che mi stava osservando dalla finestra della cucina.

Mia madre levò il capo e vide Clare. Con un cenno della mano le chiese di raggiungerci.

Non appena uscì in terrazzo mia madre le andò incontro e l’abbracciò.

«Non hai nulla da temere adesso. Ci siamo qui noi» disse.

Rimasero abbracciate a lungo e in quel momento capii che le preoccupazioni di Clare riguardo mia madre erano completamente inutili.

«Scusatemi, ma a questo punto direi di ridere un po’, o sbaglio? Che Clare sia incinta o meno, siamo venuti qui per festeggiare, e festeggeremo! Che si tratti solo del matrimonio o anche di un bimbo in arrivo!» esclamò Gordon.

 

---

 

La giornata passò più serenamente e Lydia mi comunicò che il dottor Körtig voleva visitarmi il giorno dopo, alle 9.00.

Non ero psicologicamente pronta ad affrontare un’altra gravidanza, ma sia Tom, sia sua madre avevano ragione. Questa volta non sarei stata sola.

 

 

Capitolo miserevole e corto, però non volevo dilungarmi tanto sull’argomento, anche perché sinceramente non ero nel pieno delle idee. Memy avevi proprio ragione.

All’inizio non ero del tutto sicura se inserire la gravidanza adesso o più avanti, poi però mi sono lasciata guidare dagli eventi come faccio sempre quando scrivo.

Per quanto riguarda un sequel…beh sono un po’ scettica a riguardo perché ho paura che risulterebbe ridondante e barboso…e poi non me la sento di cominciare un’altra fic sui Tokio Hotel. Non per altro, ma perché mi sembra di averli un po’ traditi. Non so più nulla di loro, non mi sono più informata. Non sono più curiosa di vedere come proseguono le loro vite. E forse non è il caso che li “sfrutti” per scrivere storie e ricevere apprezzamenti.

Comunque ci penserò.

Duuuuunque per quanto riguarda la canzone, riciclo un vecchio titolo. Stralcio preso dalla canzone “You are not alone” di Michael Jackson.

L’originale è così “You are not alone/I am here with you/Though we’re far apart/You’re always in my heart/You are not alone”.

Bene, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Vi abbraccio con affetto. Alla prossima :D

   
 
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