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Autore: Kutaki Arikumo    13/02/2013    1 recensioni
Ricordate il Red Ribbon? Bene è tornato alla carica ancora più spietato di prima e ora Goku e i suoi amici dovranno affrontare questa nuova sfida dopo lo scontro finale con Kid Bu
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Crilin, Goku, Mr. Satan, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Muten e Kappa si studiavano attentamente. Uno basso, con la barba bianca, un po’ gobbo e il suo fedele bastone in mano, l’altro alto, senza una ruga, un baffo nero che gli tagliava il volto e un pettine nel taschino della giacca. Erano completamente diversi. Eppure, dal racconto di C-18, i due erano quasi coetanei. Erano stati allievi del Maestro Mutaito.
- Povero vecchio Muten, sembra ieri la tua prima lezione con il nostro grande maestro. Guardati adesso invece. Un patetico, buffo vecchio. Un po’ goffo lo sei sempre stato, ma quando ti ho visto inciampare dall’aereo ho capito che sei degenerato.
- Patetico io? Io trovo patetico un’impaziente frettoloso come te. Uno che non ha voluto aspettare due settimane per avere l’elisir di lunga vita. Uno che deruba il maestro che lo ha trattato come un figlio, della sua ricetta. Ma per tua sfortuna hai rubato la pergamena sbagliata.
- Per mia fortuna forse volevi dire ! Guardami! Ancora nel pieno delle forze. Il mio obiettivo era l’eterna giovinezza e non la vita eterna. E l’ho ottenuto.
- Si ma hai mandato anche in fumo anni e anni di duri allenamenti e sacrifici solo per il tuo vile arrivismo. Tu sei sempre stato un codardo sleale arrivista. Solo questo.
- Io amo le regole, ma solo quando sono io a dettarle. Quelle altrui le piego a mio vantaggio, non le infrango mai, semplicemente le uso a mio vantaggio. Sono furbo io.
- Ah ! Furbo ! Non direi proprio Kappa. Il miglior generale di un grande esercito costretto a fuggire per tutti questi anni non è assolutamente furbo. E’ solo un codardo fallito.
- Adesso mi hai stancato vecchio d quattro soldi. Se solo non mi fossi utile ti avrei già ucciso. Sappilo.
- Sono lusingato! Il grande Kappa che ha bisogno di me. E come potrei esserti utile con esattezza?
- Lo scoprirai tra qualche istante. Ti prego di seguirmi.
Mentre il gruppetto stava avanzando verso la  stanza a fianco si aprì la porta scorrevole dell’ascensore e apparve, con il volto raggiante, il Dr. Flappe che intanto era tornato ai suoi studi di laboratorio. Teneva stretta in mano una siringa da venti millilitri con dentro una sostanza verde – Ce l’abbiamo fatta Generale! Le cavie hanno risposto bene. Ho la formula per accelerare i tempi.
- Bene. Adesso scansati. Devo mostrare al mio amico il nostro operato e illustrargli il suo compito. Tu intanto inizia con l’aumentò di età. Dobbiamo darci una mossa.
Intanto fuori dal laboratorio segreto Goku, Vegeta, Junior, Gohan, Tensing, Yamcha, Crillin e C-18 stavano cercando un masso con sopra incise due R. Secondo C-18 quella era la chiave per avere accesso alla base.
A Goten e Trunks fu proibito di partire con il gruppo, perché troppo piccoli, quindi restarono in casa insieme a Chichi, Bulma e Videl.
- Non siamo troppo piccoli come insinuano. Abbiamo dato prova più volte di essere dei guerrieri valorosi.
- Sono d’accordo con te Trunks. Però forse ci vogliono così bene e ci lasciano qua per non farci correre inutili rischi.
- Ma Goten! Tu da che parte stai? Non hai voglia di incontrare avversari sempre più forti?
- Certo! Ma questi avversari sono stati sconfitti da mio padre quando aveva la mia età. Quindi non credo che siano poi così valenti.
- Anche tu hai ragione. Però io sono del parere che ogni occasione è buona per imparare qualcosa.
- Cosa hai in mente di fare?
- Voglio partire. Adesso. Vieni con me?
- Non lo so Trunks. I grandi si arrabbieranno di sicuro.
- Ok fifone. Ti saluto. Tu goditi questa bella giornata a non far niente da solo annoiandoti e sbadigliando come un orso polare.
- Aspettami. Sto arrivando.
Mentre Goten e Trunks partirono all’inseguimento del gruppo, gli altri cercavano impazientemente il masso e c’era già qualcuno che iniziava a perdere la calma. Vegeta iniziò a scagliare alcuni Big Bang Attack sperando di trovare così l’ingresso.
- Così non risolvi niente Vegeta! – gridava Junior – Questa abse è come se scomparisse nel nulla, l’ho visto io poco fa.
- Tu fatti i fattacci tuoi muso verde e continua a cercare l’ago nel pagliaio. Io faccio di testa mia
- Vegeta, Junior ha ragione, calmati. Non sempre le cose si risolvono con la forza bruta, spesso bisogna usare l’intelligenza e portare pazienza.
- Kakarot risparmiami la paternale. Sono venuto qua per combattere e non per controllare i sassolini. Visto che voi avete pazienza io mi sdraierò lassù e quando troverete l’ingresso vi raggiungerò. Datevi una mossa perché ho bisogno di sgranchirmi le ossa e se non troveremo l’entrata mi allenerò un po’ con il muso verde.
- Con molto piacere. Possiamo iniziare anche ora.
Vegeta colse la sfida al volo e si scagliò verso Junior ma Goku si mise tra i due litiganti sbarrando la strada con le braccia – Non è questo il momento di litigare. Se non vuoi aiutarci sei liberissimo di farlo. Mettiti in disparte ma ti chiedo gentilmente di non interferire con le nostre ricerche.
- Buon divertimento allora – rispose vegeta con un gesto della mano noncurante.
La base segreta del Red Ribbon era sviluppata in cinque piani. Muten atterrò al primo piano. Intorno alla pista di atterraggio c’erano dieci mostri armati fino ai denti e due di grandezza maggiore sorvegliavano l’ascensore. All’interno dell’ascensore entravano a malapena cinque persone ed era molto lento. Il secondo piano era adibito a zona addestramento. La palestra era piena zeppa di creature mai viste prima, alcune simili a quelle del primo piano, altre completamente diverse. Al terzo piano c’era il laboratorio del Dr. Flappe e un piccolo ufficio. Il quarto piano era riservato a Bu-Bi. Mentre il quinto e ultimo piano era la centrale operativa del Red Ribbon.
Muten era molto sorpreso della grandezza di quella base, delle centinaia di creature che vide e della riverenza che portavano al Generale.
- Adesso Muten ti presenterò il tuo nuovo allievo. Dovrai insegnargli tutto quello che sai sulle arti marziali, soprattutto le tecniche più segrete – e dicendo queste parole scesero al quarto piano dove il piccolo Bu-Bi aspettava in mezzo alla stanza.
Alla vista del mostriciattolo Muten ebbe un’altra epistassi, forse più forte della prima.
- Non c’è bisogno di emozionarsi così. Lo so. E’ un gioiellino – disse Kappa sorridendo a Bu-Bi.
- Ma quella massa informe non è nemmeno in grado di tenere una tazza in mano. Come posso mai insegnargli qualcosa?
- Bu-Bi, Bu-Bi – ripeteva il mostro agitandosi.
- Ecco lo hai offeso. E’ più intelligente e sensibile di quanto sembri. E poi non avere problemi, finora un mese della sua vita corrispondeva a un anno della nostra, ma con la nuova formula di Flappe un’ora di vita corrisponderà a un anno. Tra dieci ore avrà sedici anni e sarà perfetto per iniziare gli allenamenti.
- Ma chi ti ha detto che io ti voglia aiutare Kappa?
- Adesso arriva il bello vecchio mio. Brown ! – gridò Kappa facendo un segno col capo. La brutta sensazione che provocò lo stridore delle porte che si aprirono era inversamente proporzionale alla bellezza della ragazza che uscì da esse. Alta, capelli ebano, occhi verdi, due labbra carnose e curve mozzafiato. Muten non ebbe il tempo di riprendersi dall’epistassi precedente che ne ebbe un’altra. Stava perdendo così tanto sangue che cadde a terra svenuto.
- E’ morto? – chiese Brown, mentre Bu-Bi girava attorno al maestro Muten.
- Niente affatto. Si sta riprendendo – rispose il Generale Kappa.
Quando Muten tornò in sé, la ragazza era di fianco a lui e gli carezzava la pelata. Il Maestro era come in estasi.
- Bene Muten, se deciderai di aiutarmi lei sarà tua. Completamente tua.
- Tutta mia?
- Esattamente.
- Beh. Spiegami meglio i dettagli allora.
Proprio quando Muten si stava “alleando” con il nemico C-18 chiamò tutto il gruppo a se. Aveva trovato l’incisione. Passo il dito indice sulla prima e sulla seconda R e come per incanto si aprì una piccola fessura e le due ante del portone iniziarono a spalancarsi. A Goku non restò altro da dire che – URKA !!!
  
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