Storie originali > Nonsense
Segui la storia  |       
Autore: didy98    13/02/2013    1 recensioni
No.
No. Non posso. Non posso crederci. Ecco l'unica spiegazione possibile: io non esisto. Nessuno esiste. Ma no, starò sicuramente sognando. Eppure sono perfettamente sveglia...
No, no, non ci credo. Tutto questo NON può essere vero.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Trilogia Del Bosco (con la “speciale” collaborazione di zio Enzo)
PARTE 1- L’inizio

E siamo qua, che con le ultime forze ci dirigiamo verso la luce di una casa, mentre mia zia rivolge una preghiera di ringraziamento al Signore, tipo film. Io non ho paura, so bene che i lupi non ci sono, e ho smesso di credere alla favola di Hansel e Gretel molto tempo fa. Sono solo preoccupata per mio zio, perché se si accorgesse che sono in maniche corte e ho le braccia tutte graffiate, potrebbe dare di matto. Ci accoglie una specie di contadina, con una cuffia in testa che solo lei sa dove l’ha comprata e un vestito di lana, quella che punge, come se fossimo in pieno inverno. Ma siamo ad Agosto. –Oh povera bambina! È tutta un livido! Ma cosa vi è successo?- Dovrei forse dirle che quello scemo di mio zio si è perso nel bosco pur di non ammettere davanti a mio padre di aver sprecato un pomeriggio per niente e di non essere più in grado di tornare alla macchina? No, forse è meglio stare zitta. Anche perché sono apparse alla porta sette bambine, che dimostrano non più di sette anni. Oddio, ma questa è una favola. Ora mi aspetto che la signora dica con aria preoccupata: - Ma cosa vi è saltato in mente di bussare a questa porta? Mio marito potrebbe tornare a momenti! È un orco cattivissimo…- Invece ci fa entrare e, dopo averci fatto sedere su una… cosa, no no no fermi un secondo che cos’è QUELLO? Sembra una palla di quelle gonfiabili da portare al mare, imbottita di… paglia? Paglia? No, i pazzi anche in mezzo al bosco! Ma quando mi lasceranno in pace! Dopo aver bevuto, mio zio si inventa una storia strampalata:- Ma sì, eravamo qui, nei paraggi credo, cercavamo fragole e mirtilli, c’era anche mio fratello. Siamo qua dalla mattina, ci stavamo divertendo, quando a un certo punto lei –e qui ha indicato ME- ha cominciato a correre come se fossi impazzita, attraverso fiumi, laghi, montagne e campi di grano, noi allora l’abbiamo inseguita, e alla fine l’abbiamo presa.- Adesso mia zia prende la parola, perché lo zio, a causa del fatto che si è sentito in dovere di mimare la scena, non ha più fiato. –Abbiamo girato nel bosco per un bel po’, poi è arrivata la notte e  abbiamo perso l’orizzonte. Per fortuna che vi abbiamo trovati!- Non ho parole. Le lascio tutte a voi. La porta sbatte e sentiamo dei passi pesanti nel corridoio. Bum! L’essere ha appoggiato qualcosa. Bam! Ora si è tolto il cappello, credo. Crash! Ha forse rotto un vetro? Non lo so, perché tutti questi rumori sono fatti con la voce di chiunque sia entrato. Ora sono proprio curiosa di vedere che apparirà alla porta. È un uomo con una giacca di lana (ma perché la lana? È Agosto!) che appena ci vede comincia a gridare e la moglie rovescia il TAVOLO!!!! Addirittura il tavolo? Le figlie, spaventate da tutta questa confusione cominciano a gridare e anzi, la più grandicella abbraccia la piccola e le rivolta la testa contro di sé, neanche se fossimo davanti alla scena clou di un film horror. Ma cos’è successo? L’uomo ha una faccia strana, molto strana, ma non sta guardando noi. Seguendo il suo sguardo finisco fuori dalla finestra e non vedo assolutamente nulla. Lui invece è già corso fuori, e tutti gli altri con lui. Fuori, si vede lui, in ginocchio che grida:- È l’angelo! È l’angelo!- Per completare la scena, posso dirvi che mia zia sta guardando il cielo e annuisce, mio zio sta guardandosi intorno un po’ perplesso, forse cercando di localizzare l’angelo. La moglie di… come chiamarlo… va be, quell’uomo, lancia UNA ZAPPA per aria ridendo e scherzando. La zappa? Ma qui qualcuno non arriva vivo fino alla fine della giornata. Ricapitolando, prima ha rovesciato il tavolo, poi ha lanciato una zappa, ma questa vuole distruggerci, non salvarci! E noi dobbiamo stare qui? Siamo forse idioti? No, per cui vado da mio zio e cerco di fargli capire che, insomma, sarebbe il caso di scappare più veloci della luce. Credevo che mi avrebbe dato ragione, ma mi sbagliavo. Ha detto che non bisogna essere ingrati, e che prima di tutto bisogna trovare mio padre. Respiro profondo. Continuiamo. Siamo tutti dentro. L’uomo si è messo a raccontare la sua giornata e non ha dato spiegazione per quello che è successo prima. Stiamo parlando attorno alla tavola che non c’è, quando lui dice –Ma eravate da soli nel bosco o c’era anche qualcun altro?- C’era mio padre, zio diglielo, perché non rispondi subito? Ah, si vergogna di essersi perso, lo scemo. Perché infatti solo io e la zia Ornella sappiamo LA VERITÀ, e non c’era nessun lago, né tantomeno campi di grano. C’erano solo lui e mio padre che litigavano nel bel mezzo del bosco…
PICCOLA NOTA: Ciao! Finalmente ho scritto il primo capitolo della Trilogia Del Bosco. Lo so che è venuto una schifezza, ma non sapevo bene come cominciarla, ero anche piuttosto piccola quando è successo e molte cose non le ricordo… Ditemi comunque come vi sembra! Dal prossimo capitolo cominceranno le vere avventure! :-)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: didy98