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Autore: Iwantasmile    13/02/2013    22 recensioni
Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1789, Providence, Inghilterra


Ci avviammo verso il ruscello nuovamente, dove Azelle ci attendeva, o meglio attendeva Justin, speranzosa.
“Allora, tutto bene?” Chiese guardandomi malamente.
Annuimmo entrambi distrattamente.
Mi andai a sedere sotto il salice, fingendomi furiosa.
Justin andò a sedersi sulla riva del ruscello e iniziò a tirare dei sassi colpendo la caverna nascosta dietro la cascata.
Di colpo si bloccò, e si voltò a guardarmi qualche istante. Non colsi il senso di quel gesto, e portai avanti quella farsa.
Azelle guardò senza capire prima lui, poi me, dopo di che mi sorrise maliziosamente e andò a sedersi accanto a Justin.
La rabbia iniziò a montarmi dentro, ma mi imposi di restare calma.
“Cos’è successo, perché è tornata?” Sentii Azelle chiedere a Justin.
Justin impiegò parecchio a rispondere  e quando lo fece, fu talmente tanto sotto voce che non riuscii a sentire nulla.
Azelle si voltò verso di me varie volte, e mi guardò storto.
La ignorai ancora una volta.
Il resto della giornata trascorse in maniera lenta e straziante. Non poter avvicinarmi a Justin, non potergli parlare, non poterlo toccare.. fu una tortura.
Al calare della sera, ci riunimmo tutti attorno al fuoco, anche se come serata era abbastanza afosa.
Finalmente, dopo non so quanto tempo mangiai.
Justin con cura e attenzione, ma contemporaneamente con distacco si mise a ripulire per bene la carne, dopo di che la riscaldò e ce ne diede un pezzo ciascuno.
Mangiai senza nemmeno fare caso al sapore, dopo di che mi sentii sazia.
Quando per molto tempo non ti nutri, lo stomaco inizia pian piano a chiudersi e riesci a mangiare sempre di meno.
“Caroline hai finito di già?” Mi chiese Justin.
Lo guardai storto, e lui si accorse subito di aver dimenticato il piano.
“Menomale, per favore vattene a dormire.” Aggiunse poco dopo.
Annuii tristemente, mi alzai e mi diressi verso il salice sotto lo sguardo compiaciuto di Azelle.
Li sentii ridacchiare e farfugliare, fin quando non caddi nel sonno.


“Caroline..Caroline..” Sentii sussurrare.
Mi alzai di colpo da terra e spalancai gli occhi. Mi trovai di fronte solo una notte scura come non mai, illuminata solo da qualche sterra e un piccolo tratto di luna.
Sobbalzai quando sentii una presenza accanto a me.
Prima che potessi urlare, mi venne tappata la bocca. Mi spaventai e cercai di dimenarmi, dopo di che mi guardai intorno.
Azelle dormiva beatamente accanto al falò, e Justin non nei paragi..ma certo.
Quando Justin mi baciò la testa mi calmai immediatamente e mi voltai verso di lui.
Stetti per chiedergli cosa ci facesse qui, quando mi poggiò un dito sulle labbra e ci appoggiò sopra le sue.
“Shhh” Sussurrò ad un dito di distanza dalle mie labbra, prima di sorridermi maliziosamente.
Feci come mi dissi, e mi limitai ad afferrare la mano che mi porse e ad alzarmi da terra.
Iniziò a trascinarmi con passo lento e attento fino alla riva del ruscello, ed io senza timore ne dubbi lo seguii.
Si tolse la camicia e le scarpe, e tenne i pantaloni, dopo di che mi invitò a fare lo stesso.
Scossi la testa, imbarazzata solo dall’idea di mostrargli il mio corpo nudo, e d’istinto mi avvolsi fra le mie stesse braccia.
Sin da bambina, mostrarmi nuda era sempre stato il mio punto debole.. temevo troppo di essere fissata.
Senza insistere, mi afferrò la mano e mi fece percorrere il ruscello, fin dove la riva terminava,e l’acqua diventava più profonda fino ad arrivarmi al seno.
Quando arrivammo li, lui si allontanò ancora di più, riuscendo a padroneggiare il movimento delle acque il gelo che ci avvolse improvvisamente, io restai indietro.
“Justin, che vuoi fare?” Chiesi, poi ,per la prima volta.
“Shh.. tu seguimi e basta..” Rispose sorridendo.
Ignorai per un attimo la paura di annegare, e mi voltai verso Azelle, che dandoci le spalle continuava a dormire beata.
“Potrebbe svegliarsi.” Sussurrai.
“Fidati di me.” Rispose infine, immergendosi completamente sott’acqua.
Di colpo non lo vidi e mi ritrovai sola in quelle gelide acque.. sarei fuggita se due braccia non mi avessero abbracciato le gambe.
Justin, sott’acqua poggiò il viso contro la mia pancia e potei sentire dei dolci ed eccitanti baci.
Feci un passo indietro, dopo di che allungai le mani per portarlo a galla.
Quando spuntò fuori dall’acqua, scurita dalla notte, mi sorrise.
Quei denti splendenti, quegli occhi speranzosi.. mi fissarono qualche istante, mentre tutto il suo corpo iniziò a gocciolare.
Sentii un fremito al ventre, e provai il desiderio di abbracciarlo.. ma fui trattenuta dalla paura di affogare.
“Dobbiamo andare dietro la cascata..” Disse porgendomi una mano.
“Io non so..” Farfugliai senza completare la frase.
“Non devi preoccuparti, penso a tutto io.” Rispose incitandomi a prendere la sua mano.
Lentamente, ma con sicurezza la afferrai e feci qualche passo, ma appena non sentii più il terreno sotto i piedi mi ritrassi.
Justin sorrise, tornò indietro e mi diede le spalle.
“Abbracciami.” Lo sentii bisbigliare.
“No Justin, ti manderei giù..” Risposi.
“Caroline, fidati di me. Abbracciami.” Insistette.
Lui alzale braccia all’altezza dell’acqua mentre io avvolsi le mie braccia attorno al suo petto.
Con passo deciso, ma cauto avanzò superando la riva.
Quando non percepii più solidità sotto i miei piedi un vuoto mi riempii lo stomaco, minacciando di salire alla bocca. Mi dimenticai presto della nausea poiché il mio corpo venne immediatamente spinto dalle correnti contro quello di Justin.
Improvvisamente il vuoto sparii e mi sentii tranquilla e sicura.. accanto a lui.
Iniziò a muoversi aprendo le braccia in maniera circolare attorno a se, dopo di che raggiunto il centro del ruscello iniziò a farle roteare fuori dall’acqua come un mulino.
Sentii tutti i muscoli del suo corpo muoversi, come le sue gambe.
Capii immediatamente che per aiutarlo avrei dovuto muovermi anch’io, così iniziai a muovere i piedi alternandoli.
Justin rise di gusto e mi incitò a continuare, poiché iniziammo a prendere velocità.
Quando arrivammo di fronte la cascata, Justin si voltò verso di me liberandomi dalla presa, e per un attimo mi persi nel vuoto.
Ma presto le sue mani recuperarono il mio corpo afferrandolo dalla vita.
Mi rilassai e poggiai i polsi sulle sue spalle, trovandomi faccia a faccia con la tentazione di baciarlo.
Questa tensione, questo dolore piacevole al ventre.. erano sensazioni nuove per me.
“Ora dobbiamo fare una piccola immersione, l’acqua cadendo da quell’altezza ci farebbe male ..” Disse, in un soffio.
“Continua a muovere i piedi.” Aggiunse.
Feci come mi disse, seppur la forza di mandarli avanti e indietro cominciò a diminuire.
“Non so immergermi.. non so trattenere l’aria.” Ammisi vergognandomene.
Si guardò intorno, dopo di che mi sorrise ,e azzerò completamente le distanze.
“Quando te lo dico io baciami.” Disse riprendendo a nuotare.
Giungemmo di fronte la cascata, e molte gocce mi bagnarono il viso, facendomi bruciare gli occhi.
Ci posizionammo proprio accanto ad essa, dopo di che Justin mi sorrise.
“Baciami.” Disse poi.
Con un pizzico di vergogna, mescolato al desiderio della sua pelle, mi avvicinai ancora di più a lui e lo baciai.
Le sue labbra fredde iniziarono a riscaldarsi assieme alle mie, poi ad un tratto sentii l’acqua bagnarmi il viso ed entrarmi nelle orecchie.
Feci per distaccarmi, ma lui mi bloccò la testa e continuò a baciarmi.. allora mi arresi alle sue labbra, fin quando pochi istanti dopo non salimmo a galla.
Aprii gli occhi, e tenendomi con una sola mano da Justin me li strofinai per asciugare l’acqua.
La prima cosa che vidi fu il suo splendido sorriso di fronte a me, dopo di che misi bene a fuoco tutta la scena.
Una splendida arcata di pietra ricopriva le nostre teste, e a poco spazio da noi troneggiavano delle rocce disposte in circolo, sempre circondate dall’acqua.
La cascata era come un portale a questo mondo di tranquillità.
Justin riprese a nuotare sorreggendomi fin quando non i miei piedi non toccarono terra.. ma anche allora non mi mollò, ed io non mollai lui.
“è bellissimo..” Dissi sorridendo e continuando a guardarmi intorno.
Lui non si guardò intorno, il che mi fece pensare che forse lui fosse già stato qui, ma continuò a fissarmi.
“L’unica cosa che riesco a vedere in questo momento sei tu.” Disse spingendomi con la schiena contro una delle rocce.
Fu delicato a tal punto che non sentii nemmeno l’impatto con la pietra.
Con i corpi sommersi per metà, contemporaneamente ci fiondammo l’uno sull’altro baciandoci con foga.
Ogni volta che le sue labbra toccavano le mie, ogni volta che le sue mani tastavano indisturbate la mia pelle, tutte quelle intense emozioni all’addome sembravano nutrirsi di ciò.
Ma nutrendole, non svanivano.. anzi diventavano più bramose di lui, dei suoi tocchi, dei suoi baci..
Le sue mani iniziarono a percorrere la pelle della mia schiena, sotto quel poco di camicia bagnata che mi restava.
Fra un bacio e l’altro non mi resi nemmeno conto che ben presto quell’indumento fradicio volò sulla roccia.
Audacemente gli circondai il busto spingendomi ancora di più contro di esso.
“L’Italia.. è proprio li che vuoi andare giusto?” Chiese ansimando fra le mie labbra.
Annuii distratta da ogni suo singolo respiro e ripresi a baciarlo, fin quando non si staccò di nuovo.
“Ci andremo. Te lo prometto.” Disse, dopo di che riprese lui a baciarmi.
Quella piccola promessa fatta in quel posto, ormai nostro, mi si conservò dentro, e bruciò assieme al mio desiderio di averlo..
Ad un tratto, percepii un nuovo contatto con qualcosa che gradualmente aumentò la pressione contro il mio bacino.
Non ci feci caso, poiché, Justin abbandonò le mie labbra per dedicarsi al collo.
Appoggiò le labbra contro di esso, mentre io gli misi una mano fra i capelli, poi lentamente iniziò a baciarmi ogni singolo spazio, fino all’ultimo, dopo di che ritornò daccapo, questa volta mordicchiando leggermente.
La strana sensazione all’addome aumento, divorata dal piacere di quei piccoli morsi a tal punto da farmi ansimare.
Fino a quel momento non feci molto caso alle sue mani, ma quando mi sfiorò il seno ,dentro di me, sobbalzai.
Subito lui si staccò dal mio collo e mi fissò negli occhi, scusandosi con lo sguardo.
Mi resi conto che il suo tocco non aveva fatto altro che accentuare la voglia della sua pelle, facendomi desiderare di più.
Sorrisi, e afferrai le sue mani lentamente, dopo di che io stessa, stupendomi della mia audacia gli poggiai le mani sui miei seni nudi.
Lui sorpreso, e meravigliato, riprese a baciarmi con gli occhi luminosi.
Le sue mani accarezzarono delicatamente i miei seni, dopo di che si diressero vera quella parte di pelle ancora ricoperta da un tessuto.
Sentii i pantaloni maschili che avevo indosso allargarsi, fino a scivolarmi lungo le gambe.
Prima di sfilarmeli completamente Justin mi guardò chiedendomi il permesso, per risposta lo baciai nuovamente, non volendo perdermi nemmeno un istante di lui.
Anche il mio ultimo indumento raggiunsi la roccia, e di seguito Justin pensò di fare lo stesso per se.. ma mi resi subito conto che era compito mio quello.
Afferrai le sue mani e le riportai alla mia vita, dopo di che gli sfilai i pantaloni bagnandomi nuovamente il viso.. infine li misi sulla pietra accanto ai miei indumenti.
“I tuoi capelli sembrano  più scuri.” Farfugliò ad un tratto spingendomi ancora di più contro la roccia.
Era forse il momento adatto per pensare ai miei capelli, bagnati e sicuramente in disordine?
.. Ero li, nuda, di fronte a lui, seppure immersa in quel  poco d’acqua che ci permetteva il ruscello, e per la prima volta in vita mia non mi vergognai di esserlo.
Desiderai di restarlo per sempre.
Nuda, con lui. Nudo con me. Saremmo stati io e  lui per sempre, insieme.  Qualcosa di immenso da concepire.
Ad un tratto si rese conto della sua domanda e mi guardò in maniera buffa.
“Scusa.. è che tu mi confondi, mi.. fai sentire in un modo in cui non mi sono mai sentito e che non so gestire.” Disse poi tutto d’un fiato.
“Ti amo.” Risposi riprendendo a baciarlo.
Mi stese lentamente contro la pietra e mi guardò qualche istante, come per permettermi di ritrarmi se lo avessi voluto.
Sarebbe stata la cosa giusta, poiché lui non era il mio sposo, eppure accidenti, sorrisi e lasciai che facesse ciò che avevo desiderato sin dal primo giorno.
Mi riempii all’improvviso, ma pur sempre delicatamente, dopo di che mi fissò qualche istante.
Si trovò in procinto di chiedermi qualcosa, ma lo baciai prima che potesse farlo.
La piccola sensazione all’addome aumentò e diminuì a seconda dei suoi movimenti, fino ad esplodere in un assoluto momento di piacere, e gioia.
I suoi respiri veloci e pieni mi asciugarono la pelle, fin quando non mi baciò nuovamente, impedendomi di poter gemere.
Quando si staccò per prendere aria mi resi conto di essere totalmente innamorata da essere sopraffatta da questo amore.
“.. Ti amo.” Disse, sopraggiungendomi nuovamente.
Quella notte fu la più bella della mia vita. Quella che avrei dato tutto per rivivere, quella che avrei raccontato a mia figlia.. Quella notte in cui il nostro amore era diventato qualcosa di concreto.
Quella notte mi sentii talmente viva e innamorata da non riuscire a  pensare ad altro che non fosse lui.

Ciao ragazze (:
Tutto bene?! *ok mi sto vergognando tantissimo.*
In tutte le mie precedenti ff non mi sono mai vergognata a fare capitoli del genere.. eppure ora si ahahahahah
Spero di non essere stata troppo volgare, ne troppo superficiale.. insomma spero che vi piaccia e aspetto i vostri pareri.
Sapete quanto vi adoro.
Erika


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