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Autore: ImAya    02/09/2007    4 recensioni
L’amore può lasciare ferite difficili da rimarginare ma a volte basta poco per trovare un nuovo percorso e credendo di solcare vie già segnate, finiamo in posti dove non avremmo mai creduto di poter arrivare.
La storia di due ragazza : Angela, che ha trovato l'amore, l'ha abbracciato ma le è scivolato tra le mani e l'ha perso per sempre; Serena che lo cerca ma sempre nei posti sbagliati. Ma quando la prima proporrà alla seconda di partire per Las Vegas, apparentemente senza motivo, riscopriranno la loro amicizia, se stesse ed impareranno a crescere.
Mia Fan Fiction sui Panic at the disco che putroppo per voi, appariranno solo dal 2-3 capitolo, nella quale ho voluto mischiare un po di tutto : amore, amicizia, alternando pezzi divertenti a emozioni raffiorate trasportate dei ricordi ed a volte anche un po di mistero.
Hope You Like!!
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Avete visto quanto sono stata bravaaaaa??? Vi posto il seguito dopo neanche due giorni! Beh questo capitolo non capisco per quale motivo invece di diventare via via più intelligente diventa sempre più demente man mano che vado avanti. vabbè. Grazie come al solito per i commenti!!!!!

ps: per l'inglese di Serena dovete leggerlo esattamente come  l'ho scritto.

* * * * * *** *

Ryan che è riuscito a schiantarsi sull’unico palo della luce presente

< Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Ryaaaaaaaaaaaaaaan!!! Sveglia!! Wake Up!!!!.... Eddajeeeeee che se non ti svegli crederanno che ti ho ucciso e sono troppo giovane ( e bella oserei dire) per finire in prigione… anche se non mi dispiacerebbe qualcosa alla Prison Break cioè.. uhhhhh hai aperto gli occhi!! Uuuuuhh ma quanto sei sghiciosoooooo > rise.

Li riuchiusi immediatamente. Che la ragazza sadomaso-dominatrice si fosse teletrasportata nel sedile posteriore schiavizzando Brendon o corrompendolo con del denaro???

< Ehhyyy no tipo apri gli occhi!!! Open iour ais!! Plis! > rise di nuovo.

No, non poteva essere lei, sembrava più che altro una matta maniaca dislessica un po sbronza o super eccitata, magari aveva sniffato qualcosa…. Continuai a far finta di niente cullandomi nella speranza che prima o poi avrebbe desistito lasciandomi qui mezzo morto.

< Plis tel mi iu ar alaiv or I mast do the respirescion maut to maut. >

Riaprii i miei occhi all’istante terrorizzato e cercai di alzarmi dimenticandomi che mi trovavo ancora seduto sul sedile davantii. Sbattei la testa sul volante.

< Shit!!! > imprecai.

< O Mai God! Ar iu occhei? > mi chiese con un inglese piuttosto stentato e strascicato una voce davanti a me. Ci volle un po prima che i miei occhi si abituassero all’oscurità che ormai era calata e solo dopo averli strizzati un paio di volte riuscii a distingere bene la figura che si stagliava davanti a me.

Come avevo già capito si trattava di una ragazza che doveva avere più o meno la mia età. Con le ginocchia era ancora poggiata sul sedile posteriore ma si faceva leva sui gomiti, ben fissi sul portaoggetti di poco sopra al freno a mano, per potersi avvicinare il più possibile a me.  Capelli neri spettinati, dai quali spuntavano varie extancion fuxia, le incorniciavano il viso e dall’espressione profonda dei suoi occhi capì che era veramente preoccupata per me ma … ma c’era dell’altro , come se non riuscisse a stare attenta e dovesse sforzarsi per rimanere lucida. Incosciamente il mio sguardo si spostò sulle labbra: non erano piene o particolari ma per qualche strano motivo nei fui immediatamente attratto.

< Ar iu occhei? > mi ripetè cercando di scandire le parole.

< Oh, yes, sure. > ma nello stesso momento in cui le risposi una fortissima fitta alla testa mi fece nuovamente annebbiare la vista e richiusi gli occhi. La sentii scavalcare il freno a mano per portarsi accanto a me e mi sfiorò dolcemente una guancia.

< Mmh It dasnt siims so. > Le sue parole mi giunsero lontante, quasi indistinte e grammaticalmente scorrette ma riuscii comunque ad afferrare il senso della frase. Poggiò l’altra mano sulla mia fronte ma l’avvertii appena e questo voleva dire, molto probabilmente, che stavo per perdere coscienza nuovamente. Dovetti schiarirmi la voce un paio di volte prima di riuscire nuovamente a parlare.

< è solo… beh è solo che non riesco ad essere … è come se mi stessi allontando da tutto e non riuscissi a…  essere presente a me stesso. > faticai molto a pronunciare le ultime parole e la mia voce si affievolì così tanto da essere a stento udibile.

< Oh se è solo questo il problema posso rimediare facilmente. > tentò di rassicurarmi. Stavolta non capìì subito il significato delle sue parole e fui sul punto di aprire la bocca per chiederle cosa volesse dire ma un paio di labbra si posarono delicatamente sulle mie forzandomi leggermente ma non incontrarono alcuna resistenza.

Persi la cognezione del tempo e mi dimenticai all’istante il mal di testa, il dolore al braccio e del fatto che non sapevo neanche chi fosse e mi concetrai solo su di lei. Capii subito il motivo di quell’espressione un po persa: era ubriaca o comunque aveva bevuto molto di recente, ma stranamente quel sapore di alcool che adesso avevo anche io in bocca non mi dispiacque e desiderai sentirlo meglio ed ancora.

Si allontanò da me lentamente e riaprimmo quasi contemporaneamente gli occhi.

< Uaooo! Ho baciato Ryan Rosssssssss!! > disse felice ed eccitata. Ebbi la conferma che era sbronza dalla sua risatina idiota. Smise di ridere però all’improvviso e fissò un punto imprecisato alla sua sinistra corrucciando la fronte e parlò a se stessa incurante della mia presenza nella macchina.

< Però non è stato come me l’aspettavo, infondo non è niente di che… > Coooooooooooooooooooooooooooooooooooooooosa? < Beh si ho provato di meglio in effetti… vabbè Serena è stata pur sempre una bella esperienza no?? >

O.O La guardai sbigottito. “ Pur sempre”?? “ Niente di che”?? “ Provato di meglio”???

Si riscosse nuovamente dai suoi pensieri e mi guardò con difficoltà come se le fosse difficile mettere a fuoco la mia presenza. < Uh ma sei ancora qui? >

E dove credeva andassi??? Rise nuovamente e poi tornò seria di botto. 

< Non è che adesso ti senti feeeeeeeeritto nel tuo orgoglio di umo virillle ?> mi chiese modificando parole e saltando lettere, utilizzando un alfabeto tutto suo. < Guarda che non devi micca vergognarti è!! Cioè ognunno fa ciò che può!! > Sorrise ed annuì come se mi avesse rivelato il segreto più importante della sua vita, compiacendosene poi si avvicinò nuovamente e,guardando prima a destra e poi sinistra, temendo forse che  qualcuno potesse sentirci , mi bisbigliò < comunque è una cosa soggettivva sai? Cioè magari un’alra persona … > Non le feci neanche ultimare la frase e l’azzittii baciandola nuovamente. Dovetti girare il busto, anche se di poco, per poter essere più vicino a lei e appoggiarmi con più fermezza al portaoggetti, evitando così di perdere l’equilibrio. All’inizio mi limitai ad appoggiare leggermente le mie labbra sulle sue ma il bacio divenne via via sempre meno casto e più passionale. Sentii le sue mani sfiorarmi il collo e infilarsi tra i miei capelli leggere ma allo stesso tempo prepotenti.  Mi sorrise quando ci staccammo lentamente appoggiando la sua fronte sulla mia ed eravamo ancora abbastanza vicini visto che sentivo ancora le sue labbra sfiorarmi dolcemente. Era da molto che non mi sentivo così rilassato, così in pace e felice anche solo per un bacio e sentire il suo odore era ….

< …  era meglio dell’altro … diciamo da 1 a 10 … 6, 6 e mezzo. > disse ridacchiando sempre parlando con quel puntino alla sua sinistra.

6-6 e mezzo ??????????????????????

Spalancai di botto gli occhi e mi scansai di rapidamente andando a sbattere contro il finestrino violentemente e in un secondo mi si riannebbio la vista.

 

Angela,  Little Chapel , Nevada

< Ah… già giusto la benzina… beh..  lo sapevo, ovviamente ma credevo che … >  mi disse ma preferii interrompere le sue inutile chiacchere e le mille scuse che stava cercando di inventarsi < Senti ho bevuto un po troppo, l’amica con cui sono venuta in questo buco è addormetata sul sedile posteriore della macchina da me noleggiata, ho un mal di testa atroce , sono stanca e non vedo l’ora di andare via da qui quindi non me ne frega un cazzo di ascoltarti e non c’è bisogno che tu ti metta a fare lo spavaldo con me … tanto non ci rivedremo più molto probabilmente ok? > Conclusi ed appoggiai stancamente la testa sul volante. Non mi rispose e credetti, dopo un paio di minuti di assoluto silenzio, che mi fossi addormentata così mi forzai ad alzare la testa ma lui era lì, esattamente dove lo avevo lasciato e vidi susseguirsi una serie di emozioni : mi stava studiando come  se avesse paura di essere morso da me ma allo stesso tempo sembrava arrabbiato e stupido ma soprattutto ferito. Sospirai e scesi lentamente dal sedile e richiusi senza troppa forza la portiera avvicinandomi strascicando i piedi a lui.

< Apri bene le orecchie perché non so se sentirai nuovamente qualcosa del genere da me : “ S-c-u-s-a”  e smettila di fare quella faccia da cucciolo abbandonato!!! > e senza aspettare una  sua risposta mi girai e cominciai ad incamminarmi verso il mio minivan. Non sentendo il suono dei suoi passi seguirmi, mi voltai verso di lui e gli feci segno di raggiungermi.

< Eh comunque mi chiamo Brendon! > mi informò tendendomi una mano ma ormai ero già di parecchi passi avanti a lui.

< Dovrei avere una bottiglia vuota in macchina ti posso presentare un po della mia benzina,  l’ho già fatto con il mio motorino una  volta quindi non temere per l’incolumità della tua macchina > gli spiegai < La mia vettura dovrebbe essere proprio lagg… Oh merda!! È sparita!!!!> Lo sentii ridacchiare. Lo fronteggiai incazzata facendogli notare che era la nostra unica possibilità di allontanarci dal quel posto,  zittendolo.

Proprio in quel momento squillò un cellulare. Dopo svariati squilli mi accorsi che era il mio.

< Pronto?? > risposti in italiano

< Uuhhhhhhh ahahahahahahahah > mi disse una voce che molto probabilmente doveva essere di serena.

< Ehm ,  tesoro,  tutto bene?? >

< Sisisisisisi. Lo sai ho baciato Ryan Ross. > rise. “ ok ok” pensai “ o ha le allucinazioni oppure…. Oppure comincio a preoccuparmi”

< Ehm,  non per metterti fretta, ovviamente, ma non è che  per caso potresti dirmi dove ti trovi?? > cercai di essere il più genitle e docile possibilie: con serena ubriaca quello era l’ unico modo per ottenere qualcosa, arrabbiarsi o mostrarsi impazziente avrebbe portato solo ad essere insultati ocn epiteti inventati al momento come “ brutta elefante zotica ladro maiale” , inventati e grammaticalmente scorretti ovviamente.

< In macchina. >

< Si, che  bello ma  dove? Puoi dirmelo? >

< Si certo allora sono sul sedile anteriore, accanto a giudatore ma ho un piede ancora in quello posteriore. In effetti sto un po scomoda. >

“ok Angela conta fino a 10 prima di darle della deficiente ok???”

< Bene tesoro e la Macchina dove è? >

< è tipo in mezzo al deserto, nella strada per tornare a las vegas. Siamo schiantati su un palo della luce… in effetti è molto grande non so come  abbia fatto a non vederlo forse è tutta colpa di > fermai anche lei prima che spostasse la sua attenzione da me a lei impelagandosi in uno dei suoi discorsi tra lei ed il suo cervello < Ehm lui chi?? >

< Ryan Ross. > rispose come se fosse più che scontato < vienici a prendere mi si sta scaricando il cel ciaooooooo > mi attaccò.

Rimasi una decina di minuti a guardare il cellulare sotto lo sguardo incuriosito di Brendon. Figurarsi se la trovava in macchina con il chitarrista dei Panic.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

  
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