Ryan che è riuscito a schiantarsi sull’unico palo della luce presente
<
Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!
Ryaaaaaaaaaaaaaaan!!! Sveglia!! Wake Up!!!!.... Eddajeeeeee che se non ti svegli
crederanno che ti ho ucciso e sono troppo giovane ( e bella oserei dire) per
finire in prigione… anche se non mi dispiacerebbe qualcosa alla Prison Break
cioè.. uhhhhh hai aperto gli occhi!! Uuuuuhh ma quanto sei sghiciosoooooo >
rise.
Li riuchiusi immediatamente. Che la ragazza sadomaso-dominatrice si fosse
teletrasportata nel sedile posteriore schiavizzando Brendon o corrompendolo con
del denaro???
< Ehhyyy no tipo apri gli occhi!!! Open iour ais!! Plis! > rise di
nuovo.
No, non poteva essere lei, sembrava più che altro una matta maniaca
dislessica un po sbronza o super eccitata, magari aveva sniffato qualcosa….
Continuai a far finta di niente cullandomi nella speranza che prima o poi
avrebbe desistito lasciandomi qui mezzo morto.
< Plis tel mi iu ar alaiv or I mast do the respirescion maut to maut.
>
Riaprii i miei occhi all’istante terrorizzato e cercai di alzarmi
dimenticandomi che mi trovavo ancora seduto sul sedile davantii. Sbattei la
testa sul volante.
< Shit!!! > imprecai.
< O Mai God! Ar iu occhei? > mi chiese con un inglese piuttosto
stentato e strascicato una voce davanti a me. Ci volle un po prima che i miei
occhi si abituassero all’oscurità che ormai era calata e solo dopo averli
strizzati un paio di volte riuscii a distingere bene la figura che si stagliava
davanti a me.
Come avevo già capito si trattava di una ragazza che doveva avere più o
meno la mia età. Con le ginocchia era ancora poggiata sul sedile posteriore ma
si faceva leva sui gomiti, ben fissi sul portaoggetti di poco sopra al freno a
mano, per potersi avvicinare il più possibile a me. Capelli neri spettinati, dai quali
spuntavano varie extancion fuxia, le incorniciavano il viso e dall’espressione
profonda dei suoi occhi capì che era veramente preoccupata per me ma … ma c’era
dell’altro , come se non riuscisse a stare attenta e dovesse sforzarsi per
rimanere lucida. Incosciamente il mio sguardo si spostò sulle labbra: non erano
piene o particolari ma per qualche strano motivo nei fui immediatamente
attratto.
< Ar iu occhei? > mi ripetè cercando di scandire le
parole.
< Oh, yes, sure. > ma nello stesso momento in cui le risposi una
fortissima fitta alla testa mi fece nuovamente annebbiare la vista e richiusi
gli occhi. La sentii scavalcare il freno a mano per portarsi accanto a me e mi
sfiorò dolcemente una guancia.
<
Mmh It dasnt siims so. > Le sue
parole mi giunsero lontante, quasi indistinte e grammaticalmente scorrette ma
riuscii comunque ad afferrare il senso della frase. Poggiò l’altra mano sulla
mia fronte ma l’avvertii appena e questo voleva dire, molto probabilmente, che
stavo per perdere coscienza nuovamente. Dovetti schiarirmi la voce un paio di
volte prima di riuscire nuovamente a parlare.
< è solo… beh è solo che non riesco ad essere … è come se mi stessi
allontando da tutto e non riuscissi a… essere presente a me stesso. > faticai
molto a pronunciare le ultime parole e la mia voce si affievolì così tanto da
essere a stento udibile.
< Oh se è solo questo il problema posso rimediare facilmente. >
tentò di rassicurarmi. Stavolta non capìì subito il significato delle sue parole
e fui sul punto di aprire la bocca per chiederle cosa volesse dire ma un paio di
labbra si posarono delicatamente sulle mie forzandomi leggermente ma non
incontrarono alcuna resistenza.
Persi la cognezione del tempo e mi dimenticai all’istante il mal di
testa, il dolore al braccio e del fatto che non sapevo neanche chi fosse e mi
concetrai solo su di lei. Capii subito il motivo di quell’espressione un po
persa: era ubriaca o comunque aveva bevuto molto di recente, ma stranamente quel
sapore di alcool che adesso avevo anche io in bocca non mi dispiacque e
desiderai sentirlo meglio ed ancora.
Si allontanò da me lentamente e riaprimmo quasi contemporaneamente gli
occhi.
< Uaooo! Ho baciato Ryan Rosssssssss!! > disse felice ed eccitata.
Ebbi la conferma che era sbronza dalla sua risatina idiota. Smise di ridere però
all’improvviso e fissò un punto imprecisato alla sua sinistra corrucciando la
fronte e parlò a se stessa incurante della mia presenza nella
macchina.
< Però non è stato come me l’aspettavo, infondo non è niente di che…
> Coooooooooooooooooooooooooooooooooooooooosa? < Beh si ho provato di
meglio in effetti… vabbè Serena è stata pur sempre una bella esperienza no??
>
O.O La guardai sbigottito. “ Pur sempre”?? “ Niente di che”?? “ Provato
di meglio”???
Si riscosse nuovamente dai suoi pensieri e mi guardò con difficoltà come
se le fosse difficile mettere a fuoco la mia presenza. < Uh ma sei ancora
qui? >
E dove credeva andassi??? Rise nuovamente e poi tornò seria di
botto.
< Non è che adesso ti senti feeeeeeeeritto nel tuo orgoglio di umo
virillle ?> mi chiese modificando parole e saltando lettere, utilizzando un
alfabeto tutto suo. < Guarda che non devi micca vergognarti è!! Cioè ognunno
fa ciò che può!! > Sorrise ed annuì come se mi avesse rivelato il segreto più
importante della sua vita, compiacendosene poi si avvicinò nuovamente
e,guardando prima a destra e poi sinistra, temendo forse che qualcuno potesse sentirci , mi bisbigliò
< comunque è una cosa soggettivva sai? Cioè magari un’alra persona … > Non
le feci neanche ultimare la frase e l’azzittii baciandola nuovamente. Dovetti
girare il busto, anche se di poco, per poter essere più vicino a lei e
appoggiarmi con più fermezza al portaoggetti, evitando così di perdere
l’equilibrio. All’inizio mi limitai ad appoggiare leggermente le mie labbra
sulle sue ma il bacio divenne via via sempre meno casto e più passionale. Sentii
le sue mani sfiorarmi il collo e infilarsi tra i miei capelli leggere ma allo
stesso tempo prepotenti. Mi sorrise
quando ci staccammo lentamente appoggiando la sua fronte sulla mia ed eravamo
ancora abbastanza vicini visto che sentivo ancora le sue labbra sfiorarmi
dolcemente. Era da molto che non mi sentivo così rilassato, così in pace e
felice anche solo per un bacio e sentire il suo odore era
….
< … era meglio dell’altro
… diciamo da 1 a 10 … 6, 6 e mezzo. > disse ridacchiando sempre parlando con
quel puntino alla sua sinistra.
6-6 e mezzo ??????????????????????
Spalancai di botto gli occhi e mi scansai di rapidamente andando a
sbattere contro il finestrino violentemente e in un secondo mi si riannebbio la
vista.
Angela, Little Chapel ,
Nevada
< Ah… già giusto la benzina… beh.. lo sapevo, ovviamente ma credevo che …
> mi disse ma preferii
interrompere le sue inutile chiacchere e le mille scuse che stava cercando di
inventarsi < Senti ho bevuto un po troppo, l’amica con cui sono venuta in
questo buco è addormetata sul sedile posteriore della macchina da me noleggiata,
ho un mal di testa atroce , sono stanca e non vedo l’ora di andare via da qui
quindi non me ne frega un cazzo di ascoltarti e non c’è bisogno che tu ti metta
a fare lo spavaldo con me … tanto non ci rivedremo più molto probabilmente ok?
> Conclusi ed appoggiai stancamente la testa sul volante. Non mi rispose e
credetti, dopo un paio di minuti di assoluto silenzio, che mi fossi addormentata
così mi forzai ad alzare la testa ma lui era lì, esattamente dove lo avevo
lasciato e vidi susseguirsi una serie di emozioni : mi stava studiando come se avesse paura di essere morso da me ma
allo stesso tempo sembrava arrabbiato e stupido ma soprattutto ferito. Sospirai
e scesi lentamente dal sedile e richiusi senza troppa forza la portiera
avvicinandomi strascicando i piedi a lui.
< Apri bene le orecchie perché non so se sentirai nuovamente qualcosa
del genere da me : “ S-c-u-s-a” e
smettila di fare quella faccia da cucciolo abbandonato!!! > e senza aspettare
una sua risposta mi girai e
cominciai ad incamminarmi verso il mio minivan. Non sentendo il suono dei suoi
passi seguirmi, mi voltai verso di lui e gli feci segno di
raggiungermi.
< Eh comunque mi chiamo Brendon! > mi informò tendendomi una mano
ma ormai ero già di parecchi passi avanti a lui.
< Dovrei avere una bottiglia vuota in macchina ti posso presentare un
po della mia benzina, l’ho già
fatto con il mio motorino una volta
quindi non temere per l’incolumità della tua macchina > gli spiegai < La
mia vettura dovrebbe essere proprio lagg… Oh merda!! È sparita!!!!> Lo sentii
ridacchiare. Lo fronteggiai incazzata facendogli notare che era la nostra unica
possibilità di allontanarci dal quel posto, zittendolo.
Proprio in quel momento squillò un cellulare. Dopo svariati squilli mi
accorsi che era il mio.
< Pronto?? > risposti in italiano
< Uuhhhhhhh ahahahahahahahah > mi disse una voce che molto
probabilmente doveva essere di serena.
< Ehm , tesoro, tutto bene??
>
< Sisisisisisi. Lo sai ho baciato Ryan Ross. > rise. “ ok ok”
pensai “ o ha le allucinazioni oppure…. Oppure comincio a
preoccuparmi”
< Ehm, non per metterti
fretta, ovviamente, ma non è che
per caso potresti dirmi dove ti trovi?? > cercai di essere il più
genitle e docile possibilie: con serena ubriaca quello era l’ unico modo per
ottenere qualcosa, arrabbiarsi o mostrarsi impazziente avrebbe portato solo ad
essere insultati ocn epiteti inventati al momento come “ brutta elefante zotica
ladro maiale” , inventati e grammaticalmente scorretti
ovviamente.
< In macchina. >
< Si, che bello ma dove? Puoi dirmelo?
>
< Si certo allora sono sul sedile anteriore, accanto a giudatore ma ho
un piede ancora in quello posteriore. In effetti sto un po scomoda.
>
“ok Angela conta fino a 10 prima di darle della deficiente
ok???”
< Bene tesoro e la Macchina dove è? >
< è tipo in mezzo al deserto, nella strada per tornare a las vegas.
Siamo schiantati su un palo della luce… in effetti è molto grande non so
come abbia fatto a non vederlo
forse è tutta colpa di > fermai anche lei prima che spostasse la sua
attenzione da me a lei impelagandosi in uno dei suoi discorsi tra lei ed il suo
cervello < Ehm lui chi?? >
< Ryan Ross. > rispose come se fosse più che scontato < vienici
a prendere mi si sta scaricando il cel ciaooooooo > mi
attaccò.
Rimasi una decina di minuti a guardare il cellulare sotto lo sguardo
incuriosito di Brendon. Figurarsi se la trovava in macchina con il chitarrista
dei Panic.
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