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Autore: Superwoman_yeah    13/02/2013    8 recensioni
Marika è diversa da tutte le ragazze della sua età: non ama la moda, i ragazzi o le feste. Inoltre, nella sua classe, c'è un ragazzo che le rende la vita impossibile, un certo Louis Tomlinson. Non sa, però, che questo ragazzo le nasconde un segreto, che sarà la causa di molti disastri. E se tutto cambiasse?
 
Tratto dalla storia.
"Inizialmente ero corso in spiaggia, sicuro che l'avrei trovata, andava sempre lì quando qualcosa andava storto. Ma fui lieto di sapere che quel qualcosa non ero io. Continuai a guardarla negli occhi, amavo vederne il mio riflesso. Non c'era niente in quel momento... solo noi ed il rumore delle onde. Mi ritrovai a dover ammettere a me stesso quello a cui non avrei mai voluto credere. Ancora alzai lo sguardo verso il manto di stelle e subito lo riportai sul suo viso. Ribaciai nel modo più dolce possibile le sue labbra e mi maledissi chiedendomi ancora come fosse stato possibile che fra tante ragazze nel mondo mi fossi innamorato proprio di una tipa meschina e impossibile come lei."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                          I am in trouble.

Era una calda sera di fine giugno e dalla mia finestra potevo vedere la punta di quel grande orologio, che era l'unico contatto che avevo con il tempo, quando ero immersa in conversazioni anonime su internet, con persone che probabilmente non avevano niente da fare come me. Proprio in quel momento, sentii il Big Ben suonare: dovevano essere le 20. Decisi di riprendere quel dannato libro di letteratura inglese cercando di impegnarmi, il che sembrava impossibile... tutto intorno sembrava più interessante, perfino la corsa di due lumache lo sarebbe stato. Stavo per iniziare a studiare, quando sentii mio padre urlare dal piano di sotto "Marika scendi, Devo parlarti!"
Subito posai il libro e corsi, avrei preferito tutto allo studio.
"Dimmi papà." risposi scocciata, mentre scendevo le scale.
"Piccola mia, come sai, sono nuovo al lavoro. I miei capi, mi hanno appena chiesto di mangiare una pizza con loro, per conoscerci meglio. Non potevo rifiutare ovviamente..." disse quasi dispiaciuto.
Lo fissai senza dire niente. Odiavo, quando metteva al primo posto il lavoro, ma sapevo che lo faceva per me, quindi mi limitai a fare un cenno con la testa.
"Bene, questi sono i soldi. Comprati un pizza o quel che vuoi, ma mi raccomando non comprare troppo fritto non vorra..." lo interruppi prima che finisse la frase.
"Non vorrai mica diventare una balena come Flora." Lo imitai. Scoppiammo tutti e due in una risatina.
"Ora che ci penso sarebbe meglio. I ragazzi non ti correrebbero dietro."
"Non preoccuparti, fino ad ora nessun ragazzo mi è mai corso dietro." Ero imbrazzata, ma lo nascosi.
"Hanno ragione, quando dicono che ormai i ragazzi non hanno più buon gusto." fece per risollevarmi lui.
Dopo che mio padre se ne era andato mi venne fame. Decisi di farmi portare la pizza a casa dal fattorino e non di cenare in locale. Odiavo ascoltare Flora, la cassiera, che mi parlava di tutti i suoi problemi, come se non ne avessi già abbastanza io. Quando arrivò la consegna, presi la pizza, mi catapultai sul letto davanti al pc e iniziai ad addentare quel soffice impasto, mentre giravo per il web. Mi ero iscritta in un social network popolare. Vidi la finestra dei messaggi aprirsi, era un certo 'BlueWolf', mi contattava da un paio di giorni. La mia e-mail era SweetMermaid. Erano nomi abbastanza stupidi, ma era questo il bello: nessuno sapeva chi eri.
BlueWolf: "Hei bellezza xx"
SweetMermaid: "Hei c:"
BlueWolf: "Che fai?"
SweetMermaid:"Solite cose... te?"
BlueWolf: "Niente di che. Scrivo ad una ragazza stupenda."
SweetMermadi:"Salutamela." In realtà avevo capito il giochetto.
BlueWolf: "Allora guardati allo specchio e salutati."
SweetMermaid: "Io? Ma se non mi hai mai visto."
BlueWolf: "Non ho bisogno di vederti per capire quanto stupenda sei."
SweetMermaid: "Che dolce." In realtà, sembrava tanto una presa per culo.
BlueWolf:"Grazie:)"
SweetMermaid:"Io vado. Ho un libro di letteratura che non vuole aprirsi."
BlueWolf: "LOL a domani."
Chiusi la chat e inizia a studiare. Quel ragazzo mi faceva sentire meglio, anche se non lo conoscevo e se non sapevo se davvero pensava quel che mi scriveva. Esausta mi feci una doccia e andai a dormire. Era l'una. Non sapevo con quale coraggio mi sarei svegliata il giorno dopo.
 
Il giorno dopo.
'DRIN, DRIN, DRIN' sentii al mio risveglio. Non sopportavo quell'aggeggio infernale: era come un cartello che diceva 'Quello che hai appena vissuto è tutto falso, ritorna alla tua vita di merda!'. Mi feci forza e coraggio e mi alzai dal letto, erano già le 8.45 e le lezioni iniziavano alle 9.00. Infilai di fretta la divisa, pettinai i capelli di corsa e non ebbi il tempo di truccarmi, così rimasi in bella vista le occhiaie, dovute alla nottata bianca, passata a studiare. Arrivai in classe giusto poco prima del suono della campanella. Appena entrata dovetti subire le battutacce dei mie amici. Il capo gruppo era Louis, un certo Louis Tomlinson, uno di quei ragazzi che non odiarlo era impossibile, se non eri un'ochetta svampita. Infatti, fu lui a prendere la parola.
"Hei, Miss Occhiaie. Ti è finito l'abbonamento a ClioMakeUp?" disse con uno sguardo malizioso. Tutta la classe scoppiò a ridere. Odiavo i miei 'compagni' con tutta me stessa, era un gruppo di idioti che seguiva la massa e che non aveva un proprio cervello. Trattavano quel Louis da re solo perchè era più grande, che poi lo era solo perchè era stato bocciato e soprattutto tutti gli correvano dietro perchè era l'unico con la patente. Avrei voluto urlare tutto questo, ma mi limitai a fargli una smorfia. Dopo, mi venne vicino, si sedette sul mio banco e con fare da duro domandò "Allora, cosa fai questa sera?" 
"Non sono affari che ti riguardano." dissi dandogli una spinta e facendolo cadere dal banco
"Hai mai provato a divertirti? Fammi indovinare sei la solita figlia perfettina che segue a punto gli ordini dei genitori. Perchè non esci questa sera?" continuò.
"Ho di meglio da fare." in verità non avevo nulla da fare. Avrei passato la serata al pc.
"Tipo studiare?" tutta la classe scoppiò di nuovo a ridere. 
"No, tipo non perdere tempo con idioti come te." gli urlai.
Louis stava continuando, quando entrò la prof in classe e preferimmo fare finta non fosse successo niente. Passarono le ore e non riuscii a non addormentarmi, ma durò poco. Infatti, sentii una penna sbattere bruscamente sul mio banco, era la mia prof di matematica.
"Signorina, le pare questo il modo di comportarsi durante la lezione? Non bastano i buoni voti, conta pure l'educazione. Cosa che mi sembra lei non abbia affatto!" 
"Mi scusi... non mi sento molto bene." mentii.
"Lei crede che basti questo?" Certo che si. Cosa avrei dovuto dire? La sua lezione è noiosissima? Invece non dissi nulla.
A quel punto, intervenne un altro buffone, Stan, la pecora preferita di Louis. Così lo definivo: una pecora.
"Suvvia prof, non la tratti in questo modo, non vede che sta per piangere? Non ha una vita sociale, passa tutto il tempo sui libri, almeno in qualcosa le dia soddisfazioni." 
"Non sono problemi tuoi, come diamine passo la giornata, idota!" lo aggredii, alzandomi e sbattendo violentemente le mie mani sul suo banco."Sono convinta di potermi divertire più di tutti voi!" continuai.
"Oh mi sembra una sfida." disse malizioso Stan, guardando Louis.
"Incontriamoci questa sera a casa mia. Ci sarà una festa. Vediamo come te la cavi Marika!" fece con aria di sfida.
"Basta ragazzi! Tutti e tre in presidenza e domani pretendo un incontro con i vostri genitori, ho un paio di cose da dire!" si lamentò la nostra prof.
Finalmente quell'inferno finì e tornai a casa. Entrata vidi con mia sorpresa che mio padre era già tornato.
"Che succede?" domandò mio padre.
"Niente... cosa dovrebbe succedere?"
"Non lo so, dovresti dirmelo tu!" disse aumentando il tono della voce.
"Cosa vuoi che ti dica?!"
"Non so... non so nemmeno io cosa voglio da te. Anzi ora che ci penso credo di averne un'idea: vorrei sapere perchè mai la preside mi ha chiamato per il tuo comportamento, perchè passi ore al pc senza uscire un giorno con gli amici, perchè non ti curi un poco. Insomma, non è questo quello che voglio da te!"
Non so precisamente perchè, ma scoppiai a piangere, sentii qualcosa nel cuore, ma non qualcosa di bello. Così riuscii solo a rispondergli mentre correvo piangendo per le scale "Non lo so, non lo so perchè. Non sono perfetta non lo sono mai stata e non lo voglio essere!" dopo di questo chiusi la porta con una forza che avrebbe potuto rompere un muro. Mi chiusi nella mia camera e mi stesi sul mio letto. Ero stanca, stanca di non poter sbagliare, così decisi che da quella sera sarei dovuta cambiare, se non riuscivano a considerarmi perfetta dopo tutti i miei sacrifici gli avrei fatto capire cosa davvero era l'imperfezione, partendo da una festa. Decisi di andare a quel party, era la scelta più stupida che avessi potuto fare e forse anche quella di cui mi sarei pentita di più, ma non mi importava.

Bleeeh;
Vi starete chiedendo che diamine di parola è 'Bleeeh' e soprattutto che significato ha. Bene, non lo so. E' la scritta che sta sulla mia felpa, mi sembrava carina e ho deciso di usarla come 'Nota dell'autrice'. Ho un'idea, però, di cosa potrebbe essere. Se questo capitolo non vi è piaciuto, per sfogarvi potete gridare 'Bleeeh' (Nel senso di disprezzo). Se vi è piaciuto vi griderete da soli 'Bleeeh' per aver giudicato male il mio capitolo inutilmente. Questo discorso non fa una piega, lo so. Se vi è piaciuto lasciatemi delle recensioni, così so che vale la pena continuare. :)
Ora vado, KISS. ❤
 
Mio account twitter: @superwoman_yeah
Mia pagina facebook: ~ Quei 5 ragazzi in cima alle scale hanno rubato il mio cuore.
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