Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Whooki    13/02/2013    4 recensioni
Kisshu era un narcisista e non avrebbe mai rifiutato una proposta tanto invitante, specie contro un infimo terrestre debole come lui.
-Come preferisci, sarà divertente toglierti di mezzo.- l’alieno volteggiò in aria per un momento, poi improvvisamente si scagliò estraendo i Sai in direzione di Ryo che si mise in posizione di difesa pronto allo scontro.
Non importava se gli avesse frantumato le ossa o lacerato la pelle, ma non si sarebbe arreso.
In un modo o nell’altro sarebbe riuscito a liberarla.
Spostò per un momento lo sguardo in direzione di Ichigo che in lacrime gli urlava di scappare.
No, non sarebbe fuggito. Non questa volta.
L’avrebbe salvata… -a qualsiasi costo- sussurrò Ryo deciso come non mai -a qualsiasi prezzo-.
[Rating Giallo inserito per l'ultimo capitolo]
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dietro ad una maschera



 Premessa: Terza ed ultima parte di questa storia. E' la prima volta che scrivo una parte battle perciò se avete suggerimenti o correzione da farmi, ditemelo pure mi farebbe molto piacere!^^


L’aria fredda sferzava il viso di Ryo mentre correva all’impazzata dietro ad Ichigo, cercando di evitare la folla impazzita che scappava nella direzione opposta al chimero.
Sfilò il cellulare dalla tasca dei jeans cliccando sul tasto di chiamata automatica, non dovette attendere molto per ricevere risposta da Kyle “Pronto?”.
“Kyle abbiamo un chimero nel quinto distretto di Tokyo, manda subito le altre ragazze!”
“Non è possibile…vicino al…Caffè Mew siamo…stati attaccati…ci sono cinque chimeri…non possono divedersi… dovrete cavarvela da soli…” la voce era a scatti, interrotta dal fastidioso rumore d’interferenza,  provocato dalle onde elettromagnetiche emanate dal polpo gigante.
Gli alieni questa volta avevano fatto le cose in grande espandendo gli attacchi per costringerle a combattere separate…e quindi con il rischio di essere più vulnerabili.
“Ricevuto” riagganciò e imprecò tra sé vedendo dei detriti cadere giù dai grattacieli, qualcuno ormai ridotto ad un cumulo di materie e altri su cui si potevano intravedere gli scheletri di ferro.
 
Erano arrivati vicini al mostro ed era davvero enorme: le braccia che avvolgevano qualsiasi cosa gli sbarrasse il cammino accartocciando, come lattine vuote, le macchine abbandonate per strada.
Ichigo richiamò a sé i poteri del DNA felino e un’energia rosa la avvolse per tutto il corpo rivelandone così la guerriera terrestre: Mew Strawberry.
“Fa attenzione” le disse Ryo sperando che riuscisse a tenere testa al chimero fino a che il resto della squadra l’avesse raggiunta.
Ichigo lo guardò facendogli una boccaccia “Guarda che non sono più una principiante” e senza perdere altro tempo si lanciò verso il polipo gigante.
Evitò con agili balzi laterali i tentacoli che si scagliarono su di lei per afferrarla senza successo. I suoi riflessi erano sviluppati a tal punto da sentirne gli spostamenti d’aria causati dai grossolani movimenti del chimero.
La mew mew, nonostante il pericolo, non perse l’andatura veloce e approfittando di alcune braccia del mostro bloccate nell’asfalto per gli attacchi andati a vuoto, atterrò con un salto su uno di essi: corse velocissima arrivando all’altezza della testa, calcolò la distanza e roteando su sé stessa assestò un calcio affondando nella fronte molliccia del polipo.
 Il colpo fu talmente forte da farlo vacillare all’indietro, ma  Mew Strawberry non gli diede il tempo di riprendersi attaccandolo nuovamente, infliggendoli altri calci che portarono il chimero ad arretrare verso un cavo dell’alta tensione.
Prima dell’impatto, la ragazza felina  saltò giù eseguendo un backflip(1) e atterrando sulle punte assistette alla scena del polipo percorso in tutto il corpo da micidiali scosse fino a far saltare la corrente per l’enorme consumo.
Il mostro rimase per un momento immobile e incapace di muovere un solo tentacolo cadde a terra con un tonfo formando un enorme solco sotto di esso.
Ryo rimase a bocca aperta per ciò che aveva visto: non immaginava che la forza di Ichigo fosse arrivato a tali livelli. Aveva ragione…non era più una principiante, la ragazza che aveva di fronte aveva surclassato totalmente quella impacciata che aveva conosciuto il primo giorno quando non sapeva ancora come usare i poteri da gatto selvatico.
Era diventata più forte, più consapevole del suo ruolo e soprattutto una combattente straordinaria.
 
Mew Strawberry ansimò per lo sforzo fatto in quegli istanti, il chimero era KO, ma sapeva che se gli avesse concesso pochi minuti sarebbe ritornato in forze per attaccarla ancora.
Approfittando di quel momento di debolezza prese lo Strawberry Bell pronta a dargli il colpo di grazia, ma improvvisamente qualcosa le circondò le spalle.
“Ciao micetta, non vorrai interrompere lo spettacolo proprio sul più bello” era impossibile non riconoscere la voce calda di Kisshu che le sussurrava malizioso nell’orecchio…aveva sfruttato della sua disattenzione per bloccarla con entrambe le braccia…una presa che impediva ad Ichigo di sottrarsi a quell’abbraccio.
L’alieno affondò la testa nei suoi capelli rosa e tra quelle ciocche sorrise soddisfatto “deve essere il mio giorno fortunato, non ci sono nemmeno le altre ad interferire tra noi due”.
La sollevò in aria divertendosi a vederla dimenarsi inutilmente nel tentativo di colpirlo “sai avevo organizzato questo attacco con lo scopo di liberarmi di te una volta per tutte, ma ho cambiato idea!” si leccò il labbro superiore e compiaciuto appoggiò il mento nell’incavo della spalla “sarebbe uno spreco eliminarti con le potenzialità che hai… io e te insieme potremo fare grandi cose…vieni via con me Ichigo, accetta la mia offerta!”.
“Scordatelo!! Non ti seguirò mai!! Lasciami andare!” rispose Mew Strawberry digrignando i denti per la rabbia di essersi lasciata catturare così facilmente.
Kisshu non si meravigliò di quel rifiuto, ormai ci era abituato, ma la verità è che più si ostinava a non obbedirgli e più aumentava il suo desiderio di averla sua.
Fece comparire dalla seconda dimensione degli spessi vetri che, circondandoli, si saldarono formandone una teca verticale.
Lasciò andare la ragazza tele-trasportandosi fuori  “come vuoi micetta, ma indipendentemente dalla tua scelta ti porterò comunque via con me”.
 
Ryo serrò la mascella mentre dovette assistere a quella scena, la teca era sospesa a mezz’aria e lui non poteva fare nulla per raggiungerla.
 
I tentativi di Ichigo nell’usare lo Strawberry Bell per rompere quell’involucro era inutile: per quanto si sforzasse non era riuscita nemmeno a scalfirla di un millimetro.
Frustrata si lasciò cadere a terra sulla ginocchia guardando con odio l’alieno che, a braccia incrociate, rise divertito “è tutto inutile bambolina, non riuscirai mai a distruggerla con quella patetica arma che ti ritrovi”.
Ad un tratto, con orrore della mew mew, un liquido denso e grigio cominciò a cadere dal soffitto arrivandole alle caviglie, spaventata si alzò sentendosi opprimere al petto.
Vedendola in quelle condizioni Kisshu si appoggiò con le mani all’altezza di quegli occhi rosa persi nel vuoto “non ti preoccupare micetta, non ti accadrà nulla di male…è un liquido speciale sperimentato da Pai che ti indurrà presto ad uno stato di sonno profondo” lisciò con un dito il vetro come per toccarla e aggiunse socchiudendo gli occhi beffardo “in questo modo potrò portarti nel nostro laboratorio e cancellarti quel tanto di memoria da renderti finalmente mia!”.
 
Era in trappola e non c’era nulla che Ryo potesse fare per aiutarla...strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nella pelle sentendosi impotente mentre vedeva quel liquido aumentare ogni secondo che passava.
Doveva fare qualcosa, ma cosa poteva fare senza poteri o armi con sé?
Eppure nonostante quell’evidenza, mentre vedeva Ichigo rinchiusa la dentro, sentiva crescere dentro di lui una forza inspiegabile…un’energia che si scontrava contro il suo tormento di non essere abbastanza forte: non l’avrebbe lasciata andare.
Lo Strawberry Bell era stato progettato per eliminare i chimeri influendo sul DNA per metà terrestre, ma  a quanto pare era inefficace contro i macchinari costruiti puramente con materiali alieni.
Gli occhi di Ryo si posarono su Kisshu, un’arma umana non avrebbe distrutto la teca, ma forse usando i suoi Sai era possibile. In ogni caso valeva la pena tentare, specie se c’era in gioco la vita di Ichigo.
Doveva solo trovare un modo per attirare la sua attenzione e riuscire ad avvicinarlo in modo da rubargli le armi.
“Hey tu! E’ facile fare il gradasso quando una persona non può difendersi non è vero? Perché non scendi a terra e non mi affronti se hai il coraggio?!” gli urlò contro seguendo il suo istinto e sperando di ottenere l’effetto desiderato.
L’alieno visibilmente infastidito di essere stato interrotto in un momento così importante guardò in basso nella sua direzione e Ryo fissandolo ostinatamente sperò che abboccasse alla sua provocazione.
 
D’altra parte Kisshu era un narcisista e non avrebbe mai rifiutato una proposta tanto invitante, specie contro un infimo terrestre debole come lui.
“Come preferisci, sarà divertente toglierti di mezzo.” l’alieno volteggiò in aria studiandolo per un momento, poi si scagliò improvvisamente estraendo i Sai in direzione di Ryo che si mise in posizione di difesa pronto allo scontro.
Non importava se gli avesse frantumato le ossa o lacerato la pelle, ma non si sarebbe arreso. In un modo o nell’ altro sarebbe riuscito a liberarla.
Spostò per un momento lo sguardo in direzione di Ichigo che in lacrime gli urlava di scappare.
No, non sarebbe fuggito. Non questa volta.
L’avrebbe salvata… “a qualsiasi costo” sussurrò Ryo deciso come non mai “ a qualsiasi prezzo”.
 
Si protesse il viso con le braccia mentre il primo colpo arrivò a segno trascinandolo con violenza indietro per alcuni metri…dovette fare forza sulle punte per riuscire a fermarsi.
Vide tra le fessure degli arti, gli occhi ambrati di Kisshu brillare di euforia per la voglia di combattere…lo stava sottovalutando e questo lo mandava in bestia.
Ryo lo spinse in avanti per poi cercare di sferrargli un pugno allo stomaco, ma l’alieno scomparve, ricomparendo subito dopo alle sue spalle.
 Non fece in tempo a voltarsi che Kisshu lo aveva già preso per un braccio e facendolo roteare più volte in aria lo scagliò a terra, facendolo rimbalzare pesantemente a contatto con il suolo.
Anche se quel ragazzino era magro come un chiodo, aveva capacità tecniche notevoli, doveva ammetterlo.
Si girò su un fianco premendosi una mano sulla costola dolorante per la brutta caduta, cercò di rialzarsi e tra i ciuffi biondi cascati disordinatamente sugli occhi, vide l’alieno avanzare lentamente verso di lui con un sorriso sghembo che gli incorniciava il viso.
 
Mew Strawberry picchiò ancora una volta i pugni sulla teca “vattene! Lascia perdere” urlò disperata rivolgendosi a Ryo che in quel momento si era alzato in piedi sistemandosi i capelli indietro.
 
Scattò in avanti in direzione di Kisshu che lo imitò senza troppi ripensamenti, in pochi passi erano vicinissimi  e ognuno poteva vedere nell’altro la furia cieca: uno si batteva per portare via la sua gattina, l’altro per farla rimanere con lui…per  rivederla ancora sorridere.
Alzarono il braccio caricandolo al massimo e con un pugno si colpirono a vicenda, facendo esplodere il mondo in mille luci colorate.
Ryo indietreggiò per un momento scuotendo il capo per snebbiarsi la vista e sorrise nel vedere l’alieno massaggiarsi la guancia arrossata...aveva sentito il peso delle nocche affondare nella sua pelle fredda e a giudicare dall’ematoma gli si sarebbe gonfiata nel giro di poche ore.
Quando perse entrambi i genitori, si fece sottoporre da Kyle ad un durissimo addestramento ed ora poteva vederne con immenso piacere i frutti.
“Non male per un terrestre…” gli concesse Kisshu osservandolo dall’alto in basso “…ma non è abbastanza!” usò di nuovo la tecnica del tele-trasporto per sferrargli un pugno, a sorpresa nello stomaco, lasciando Ryo senza fiato che si piegò in due per il dolore.
 
Ichigo guardò inerme la scena, il liquido era arrivato ormai all’altezza del ventre e si sentiva sempre più debole sentendo il corpo intorpidito che a fatica riusciva a muovere.
 
L’avversario diede un calcio a Ryo facendolo cadere a terra sulla schiena, tossì facendo scorrere un rivolo di sangue lateralmente dalla bocca.
Inclinò sfinito la testa indietro e vide Mew Strawberry ormai al limite delle forze…
 
“Cosa credevi di fare eh?” gridò Kisshu avvicinandosi ansimando, ma ancora sprezzante verso il ragazzo…era ora di finire i conti una volta per tutte.
 
…gli occhi rosa che incrociarono quelli blu cobalto dei suoi…
 
L’alieno lo prese per il colletto, con una mano lo alzò da terra e con l’altra impugnò un Sai deciso a conficcarlo nel collo dell’altro “mi spiace, ma il gioco è bello finché dura poco”.
 
…non poteva finire così…non in questo modo… - voglio che tu sappia che ci sono e puoi contare sempre su di me- ripensò alle parole di Ichigo e in un flash di ricordi rivide quella ragazza spensierata che nonostante i loro battibecchi…nonostante lui la trattasse male, lei era sempre li…pronta a tendergli la mano per sostenerlo.
Ed era per questo che non poteva arrendersi!
Riaprì gli occhi fissando quelli ambrati di Kisshu sorpresi di quello sguardo improvvisamente deciso…richiamò a sé le ultime forze rimaste e afferrandogli la punta del Sai lo attirò verso di lui dandogli una forte testata al setto nasale.
L’alieno lo lasciò andare cacciando un urlo di dolore portandosi le mani al viso, ormai diventata una maschera di sangue e indietreggiando cercò disperatamente di interromperne il flusso dal naso.
 
Ryo agì impulsivamente, impugnando uno dei tridenti abbandonato a terra…prese la mira e lanciandola in direzione della teca centrò affondandolo di due centimetri.
Nel punto in cui si era conficcata cominciarono a sprigionarsi lampi di luce formando piccole crepe che unendosi fecero spaccare la teca in mille pezzi.
Un lampo di cristalli circondò il corpo di Mew Strawberry, che priva di sensi, precipitava inesorabilmente a terra.
 Il tempo si fermò improvvisamente… Ryo con un colpo di reni prese la rincorsa approfittando dell’adrenalina, che pompando nelle vene, gli dava una momentanea potenza: si diede slancio sul cofano di una macchina afferrando al  volo la ragazza e roteando su sé stesso, tenendole la testa vicino al suo petto per proteggerla, si lasciò cadere sulla schiena tra le schegge e i resti del liquido alieno.
 
C’era riuscito e se non fosse stato troppo stanco, avrebbe sicuramente ballato una danza della vittoria, ma non era ancora il momento di festeggiare visto che il chimero dava segni di ripresa: infatti dei tentacoli si attorcigliarono lungo due edifici e facendo forza sulle ventose, il polipo riuscì a rialzarsi.
Notò dai suoi movimenti che era ancora intontito per la tremenda scarica elettrica ricevuta…dovevano ultimare il lavoro prima che il chimero si accorgesse di loro.
Ryo si sollevò a fatica, lamentandosi del peso della ragazza svenuta sopra di lui e sostenendola con un braccio provò a scuoterla “Ichigo svegliati! Apri gli occhi!!”.
La mew mew aprì stancamente gli occhi, guardandosi attorno confusa non sapendo dove si trovasse “d-dove mi trovo?” balbettò appena sentendosi la bocca impastata, fissando il viso preoccupato di Ryo.
“Non c’è tempo, devi usare lo Strawberry Bell!” cercò di alzarla, ma era troppo debole per stare in piedi da sola… quel liquido le aveva assorbito gran parte delle energie e le gambe non rispondevano ai suoi comandi.
“N-non ce la faccio!” si lamentò la ragazza con in mano l’arma appena invocata, aggrappandosi alla spalla di lui… capendo in che stato si trovasse, Ryo la sostenne lasciando che si appoggiasse al suo petto e prendendole entrambe le braccia, mirando al chimero, la incitò “forza Ichigo, ora o mai più!”.
 
Mew Strawberry fissò il polipo gigante a pochi metri di distanza da loro, finalmente li aveva visti ed era pronto ad aggredirli… sentì il calore che le trasmetteva il corpo di Ryo a contatto con il suo che la rassicurava; non facendola sentire sola in quella disperata impresa.
Deglutì stringendo tra le dita lo Strawberry Bell e invocando gli ultimi poteri rimasti gridò “Ribbon Strawberry Check!”.
Una luce partì dall’arma schiantandosi contro il chimero che sopraffatto da quel potere si dissolse nell’aria, lasciando volteggiare, come ricordo, la medusa infettiva aliena.
 
L’incubo era finito.
Entrambi sorrisero rendendosi conto di avercela fatta e quella consapevolezza contagiò le loro gambe che cedettero per lo sforzo fatto finora, facendoli crollarono a terra sfiniti.
Fianco a fianco si guardarono per un momento senza dire nulla…i capelli rosa intrecciati a quelli biondi…fu Ichigo a spezzare a il silenzio “perché l’hai fatto? Perché hai rischiato così tanto per salvarmi?”.
Era ingenua e Ryo sapeva che non ci sarebbe mai arrivata da sola sui suoi sentimenti…quei folli pensieri che gli avevano dato energia agendo come non aveva  mai fatto per una persona.
Le sorrise “ perché sono il tuo capo ed ho giurato di proteggervi a costo della mia vita in questa missione. Siamo una squadra, ricordi? Ci occupiamo l’uno dell’altro, battendoci non solo in quello che crediamo, ma per le persone a noi vicine…”.
Lo guardò confusa di quella risposta, non essendo sicura che fosse totalmente la verità, ma d’altronde era per quella sua innocenza che si era innamorato di lei.
Avrebbe pazientato, rimanendole accanto, sperando che un giorno lo capisse da sola senza che cascasse dalle nuvole da una sua dichiarazione.
Magari riducendo l’attesa, giocando sporco contro quel fesso di Aoyama.
Rise sotto i baffi immaginando la scena, facendo alzare Ichigo che rimase interdetta da quella strana reazione, preoccupata specialmente se non fosse l’effetto di una brutta botta in testa “perché cavolo ridi adesso?”.
Lui la imitò e colpendola leggermente con un dito in fronte sghignazzò “oh niente d’importante, mi chiedevo se tra i miei ruoli del bravo baby sitter fosse anche compreso la lavanderia”.
Ichigo seguì il suo sguardo divertito verso la divisa rosa da mew mew: era lurida!
La gonna, gli stivali e persino i suoi capelli erano ricoperti di quel disgustoso liquido grigio!
Allargò le braccia disgustata e la sua espressione contrariata provocò altre risate a Ryo facendola alterare di più “Piantala di ridere! Non c’è niente di divertente!! Hai provato a darti un’occhiata? Sei sporco quanto me!!”.
 
Kisshu sospeso in aria, nascosto all’ombra di un grattacielo, guardava in disparte quella bizzarra scenetta: nonostante li avesse messi seriamente in difficoltà e addirittura in pericolo di vita, quei due bisticciavano e ridevano come nulla fosse successo.
Voltò appena lo sguardo intravedendo le altre mew mew correre in lontananza nella loro direzione…nelle sue condizioni era inutile tentare un contrattacco ed era meglio per lui battere in ritirata.
Si tolse un grumo di sangue all’angolo della bocca “vi è andata bene, ma non sarete così fortunati la prossima volta” e prima di sparire nella seconda dimensione aggiunse socchiudendo gli occhi “ci vediamo, gattina”.
 
“Ragazziii state bene?!” il richiamo di Purin li fece voltare nella sua direzione, seguita a ruota dalla restante squadra.
Li accerchiarono travolgendoli di domande su ciò che era successo, ma Ryo se né tirò subito fuori lasciando Ichigo alla loro mercé.
Si diresse con calma verso Kyle che li aveva appena raggiunti in macchina con tutta l’attrezzatura…sperò che avesse con sé il kit medico per alleviare il dolore agli ematomi sparsi su tutto il corpo.
Il suo amico allargò stupefatto gli occhi nel vederlo conciato in quel modo “Mio Dio, ma che diavolo ti è successo?”.
“E’ una lunga storia… ti spiegherò tutto più tardi… intanto è meglio se ci diamo da fare a raccogliere un po’ di campioni per analizzarli in laboratorio.”
 
Zakuro circondò con un braccio la vita di Ichigo per sorreggerla e farla camminare verso la macchina di Kyle.
Ci sarebbe voluto del tempo prima che la leader recuperasse totalmente le forze e ogni passo doveva essere mosso con cautela per non farle perdere stabilità.
 La fecero adagiare delicatamente sul sedile in pelle marrone della Jeep e assicurandosi che stesse bene andarono ad aiutare i ragazzi per finire gli ultimi lavori di ispezione.
 
Ichigo guardò la volta azzurra del cielo dipingersi di sfumature rosa e violetto segno che la giornata era terminata… era incredibile la calma che si respirava nell’aria  nonostante Tokyo fosse stata attaccata gravemente dai chimeri, per quanto quella guerra sembrava interminabile.
 Il mondo non si era fermato e continuava a girare intorno alle loro vite come una partita a scacchi… con l’unica differenza di non conoscere la prossima mossa, passando di casella in casella alla cieca nella speranza di una vittoria.
Mash, il suo piccolo robottino, le si parò davanti agli occhi terminando quel flusso di pensieri che l’aveva avvolta “Ichigo come stai?” le disse con quel suono meccanico che lo contraddistingueva.
Si mise a sedere aiutandosi con il gomito e nel vedere Mash continuare a svolazzarle intorno insistentemente lo afferrò con entrambe le mani per stringerlo al petto.
Sorrise ascoltando i bip sconnessi di quel suo strambo compagno d’avventura che non l’aveva mai abbandonata…come del resto anche tutti gli altri.
Appoggiò la testa allo schienale guardandoli mentre lavoravano il più velocemente possibile prima che arrivassero giornalisti e i servizi segreti a ficcare il naso sul luogo del disastro.
 
Minto si rifiutava categoricamente di lavorare ribadendo che “quello schifo io non lo tocco manco morta!!”, ma quando Purin la centrò in testa con la sostanza viscida grigia, si infuriò talmente tanto da rincorrerla costringendola ad arrampicarsi su un palo della luce per difendersi.
Era quella leggerezza che la faceva andare avanti…le alleggeriva il cuore il modo in cui le ragazze riuscivano a far passare, per un momento, in secondo piano la guerra … un’amicizia che le univa più dei loro poteri e del loro scopo comune di ristabilire la pace.
Posò lo sguardo su Ryo che in quel momento stava aggiornando sul computer portatile i nuovi dati dettati da Kyle…nonostante avesse riportato delle ferite non aveva perso di vista il suo compito.
Quel giorno l’aveva protetta in tutti i modi che una persona potesse essere protetta(2): lottando con tutto sé stesso per liberarla, infondendole coraggio per l’attacco finale e la sua determinazione le aveva dato la forza di non cedere alla trappola di Kisshu.
Anche se erano completamente diversi, sapeva che qualcosa tra loro due era cambiato…era riuscita ad avvicinarsi a lui, superando quella barriera misteriosa che lui aveva imposto fin dal primo giorno.
Qualunque cosa fosse accaduto d’ora in poi, sentiva che avrebbe potuto contare su di lui
e questa sensazione le procurava un rasserenante calore nel petto che la fece arrossire.
“Ichigo, sei rossa! Stai male?” Mash interruppe ancora una volta i suoi pensieri e guardandosi nello specchietto retrovisore si accorse che aveva pure ragione.
 Lo lasciò andare bruscamente “è colpa tua che ti surriscaldi facilmente e diventi bollente!” disse cercando di giustificarsi… anche se non riuscì a capire il perché si inventò una scusa per una domanda così banale e del tutto innocente.
Cacciò con un mano il robottino che riuscì prontamente ad evitare la manata…si allontanò impaurito in cerca di protezione da Kyle.
Era perplesso di quel repentino cambio d’umore della sua amica, ma non poteva sapere che, per un momento, era riuscito a scorgere un nuovo spiraglio nato nel cuore di Ichigo.
 

 
***

 
Passarono tre giorni dopo quell’attacco e Ichigo era riuscita a ristabilirsi completamente; seduta sul divano guardava sonnacchiosa l’ennesima pubblicità in tv prima di sentire suonare il campanello.
Forse era Aoyama che aveva dimenticato l’ombrello a casa sua dopo essere venuta a trovarla!
Balzò in piedi e, contenta di quella prospettiva, andò ad aprire con un enorme sorriso la porta,  felicità che si spense subito non appena si accorse di avere davanti un barbuto corriere svogliato “mi scusi, ci sarebbe un pacco per la signorina Momoya Ichigo”.
Firmò la ricevuta e posando il pacco sul tavolino in vetro del salotto si chiese chi glielo avesse, curiosità che mise da parte, aprendolo con l’emozione di un bambino svelandone un altro pacchetto, ma stavolta incartato con un delizioso fiocco rosa.
Notò una scritta in rilievi gotici Yumiko Hanamichi…rimase senza fiato quando aprendolo scorse tra la carta velina lo splendido abito nero che aveva provato insieme a Ryo.
C’era un biglietto vicino alla scollatura a cuore su cui conteneva un breve messaggio:
 

 
Stavi talmente bene con questo vestito che per fare un favore alla comunità ho pensato di regalartelo per toglierti l’aria da maschiaccio che ti ritrovi.
 
Torna presto al Caffè.
 
Ryo
 
Appallottolò furente il biglietto scagliandolo dall’altra parte della stanza “glielo faccio vedere io chi è il maschiaccio!! Razza di…” imprecò dirigendosi spedita nell’entrata per mettersi le scarpe.
Si era illusa che fosse maturato da non prenderla più in giro, ma non era cambiato proprio per niente!
Salutò la madre che, dallo stipite della cucina, la guardava divertita…era proprio una testa calda come suo padre e se non fosse uscita così precipitosamente le avrebbe ricordato che se una persona ti fa perdere il controllo…se riesce a confonderti  sbalzandoti tra sensazioni contrastanti e sapori nuovi fino a farti perdere l’equilibrio…
…è una persona che ti ha già inconsapevolmente travolto… ed è quindi un amore che vale la pena essere vissuto.

 


1-    Backfllip è la capriola indietro;
2-    LoL, ho visto di recente il Titanic e non ho resistito nel mettere una citazione leggermente modificata XD.
 
Note di Whooki:Ringrazio chiunque abbia letto fino a qui tutta la mia storia e spero che vi sia piaciuta. ^^
Dedicato a  Raf, Camy, Salice e Silvia che mi hanno dato l’input a scrivere e che ringrazio per la loro gentilezza… ho scelto di non farli baciare con tanto di dichiarazione perché mi dava troppo l’idea da favola alla “vissero felici e contenti”... insomma ho preferito sospendere le cose per il momento. In caso accetto come punizione il lancio dei pomodori marci D:
Nel frattempo Kisshu e Ryo sono bisognosi di cure...via al fandom!!;P
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Whooki