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Autore: terrastoria    03/09/2007    7 recensioni
"Una donna era in viaggio da ore... Guardava imperterrita davanti a sè con espressione tremendamente seria...La sua mente ragionava veloce e tutta la sua essenza, tutti i suoi pensieri erano concentrati su di un solo obiettivo: Sasuke Uchiha e i suo ostaggi." Sakura è sbocciata (senza di lui). Sakura è cambiata (a causa sua). Sasu/Saku
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una donna era in viaggio da ore, pareva non provasse stanchezza alcuna

Buona lettura!

 

Una donna era in viaggio da ore, pareva non provasse stanchezza alcuna. Stava attraversando una foresta; saltava abile da un ramo all’altro, oltrepassava rovi, ostacoli naturali di qualsiasi genere e tutto senza accorgersene minimamente. Guardava imperterrita davanti a sé, con espressione tremendamente seria, quasi incuteva paura tanto era rigida, priva di contentezza e anzi di una rabbiosa decisione struggente. La sua mente ragionava veloce, come la sua corsa, e tutta la sua essenza, tutti i suoi pensieri erano concentrati su un solo obiettivo: Sasuke Uchiha e i suoi ostaggi.

 

Tre ore prima….

 

Sakura Haruno si era recata per un motivo di pratiche mediche dalla sua maestra, quella mattina. Si trovava fuori dalla porta dell’ufficio dell’Hokage; sorrideva sentendo la voce forte di questa, in tono di rimprovero,mescolarsi a quella di Shizune: già s’immaginava che stessero litigando come sempre, ma quel mezzo sorriso apparitole sul viso scomparve improvvisamente lasciando spazio ala paura prima e alla rabbia, non appena udì le seguenti parole, pronunciate da una Shizune preoccupata:

- Sasuke Uchiha si trova ad una trentina di chilometri da qui dopo la foresta; mi è appena stato riferito che ha preso prigionieri Kakashi Hatake e Naruto Uzumaki. La situazione è pericolosa.

- Quando l’hai saputo?

- Cinque minuti fa.

La porta si aprì sbattendo contro il muro, di scatto.

- Sakura! Gridarono le due donne.

- Maestra, Shizune… sussurrò la ninja in piedi al centro della stanza con un filo di voce e il cuore che le rimbombava forte in testa.

La Quinta Hokage osservò con compassione e tristezza la sua allieva.

- Sakura…

- Naruto e Kakashi rapiti…

La ragazza strinse i pugni; gli occhi ridotti a due fessure.

- Mandiamo lì subito qualcuno, disse in fretta Shizune controllando i registi dei ninja ancora presenti a Konoha.

- Ci penso io. Non permetterò che quel bastardo faccia nulla…

La porta venne ribattuta violentemente, dei passi risuonarono nel corridoio dell’edificio. Nessuno ebbe il tempo di fermare quella furia di donna che uscì dal Quartiere e si mise a correre follemente fino a scomparire da Konoha.

 

 

 

E così la donna correva, correva senza tregua; pareva che se si fosse fermata non avrebbe trovato più la forza per proseguire. La sua era una corsa contro il tempo, una ricerca disperata alimentata dall’odio e dalla preoccupazione. Incredibile che lei, Haruno, provasse quel sentimento negativo verso qualcuno e specialmente verso di Lui, sì, le cose erano cambiate grandemente da quando Lui se ne era andato. Il bocciolo di rosa era sbocciato, finalmente, e il bellissimo fiore che ne era venuto fuori aveva conosciuto la sofferenza: una sofferenza distruttiva, corrosiva per l’anima. E tutto grazie a Lui. La colpa era unicamente di quel Lui misterioso e traditore, pena del suo spirito, dall’ossessionante nome Sasuke Uchiha. Per lei, costui era diventato l’alimentatore continuo di odio, bastava pensarlo per far scaturire in lei questo pericoloso sentimento che le faceva compagnia da un lunghissimo anno.

Se le cose fossero andate diversamente io non starei così male, Lui sarebbe al mio fianco, Naruto, Lui e io ci alleneremmo assieme. Il team 7 vivrebbe, l’odio non esisterebbe…Quante volte aveva pensato questo? “No, inutile pensare così” si diceva; “Non serve a nulla”. “Ormai le cose sono andate in un verso: chi sono io per cambiarlo? Proprio nessuno, un niente” e così, inutile dire, che la frustrazione aumentava.

Il ricordo di quell’assurdo giorno in cui Lui se ne era andato era ancora vivo in lei e le provocava un dolore lancinante.

Stupida, stupida, stupida, era stata soltanto a credere si poterlo fermare quella notte fatidica.

Sciocca, sciocca, sciocca era stata nei due anni successivi a quella notte, a cercare di farlo tornare indietro con le buone, di farlo tornare da lei, a Konoha, sorridendogli e amandolo da lontano dolcemente e stancamente.

Si era detta una sera di Dicembre di un anno addietro.

 

“Inizio flash back”

 

Una ragazza era distesa sul suo letto, a pancia in sù. Stava pensando, riflettendo. Il mondo che aveva visto fino a quel momento con i suoi occhi le pareva in quel momento totalmente diverso: stava velocemente cambiando la sua filosofia di vita. Era come se una lampadina si fosse accesa in lei, come se d’improvviso un’altra se stessa stesse emergendo da lei.

Si sentiva diversa, provava dell’altro anche guardando quella foto del team 7 appoggiata sul comodino di camera sua. Solitamente mentre contemplava il volto di Sasuke provava un sentimento di dolce malinconia e una gran dolce tristezza s’impadroniva di lei. Ma non riusciva più a vederla in quel modo, si spaventò di sé stessa: provava rabbia e quasi schifo a guardare gli occhi duri dell’Uchiha. Aveva voglia di buttare via la foto, di farla andare in mille pezzi. Era incazzata con il mondo intero, come mai lo era stata. Si alzò velocemente dal letto, e bisognosa d’aria uscì fuori, nelle strade buie di notte a Konoha. Respirò profondamente ma non c’era nulla da fare: i sentimenti rabbiosi non cambiavano. Si diresse dal suo amico Naruto, aveva bisogno di dire cosa provava a qualcuno, questi l’accolse come sempre felice e pimpante con un sorriso dipinto sulle labbra che a lei diede fastidio, quasi.

- Non sorridermi sempre. Non serve.

- Oh scusa, Sakura…

Il biondo la fissò stranito, la vide diversa, non la riconosceva in quella voce fredda e bassa. Ebbe paura, per un attimo, un brivido lo percorse tutto.

- Naruto, dimmi la verità, pensi davvero che Sasuke tornerà da noi?

- Ma certo! Prima o poi lo riavremo, stanne certa! Esclamò l’amico con il suo solito tono deciso e positivo che per la prima volta suonò tremendamente fuori luogo alla ninja medico.

- Non rincuorarci sempre. Perché mai Lui dovrebbe tornare da due sciocchi come noi?

I loro sguardi s’incrociarono: quello duro di una nuova Sakura contro quello puro e preoccupato di Uzumaki Naruto; fu quest’ultimo ad abbassarlo per primo, impressionato da tanta rigidezza. Nessuno disse nulla per minuti e minuti: forse per la prima volta da quando si conoscevano, non si capirono, la stessa Sakura non riusciva a comprendersi, fu Lei a parlare per prima, cercando di farlo con calma.

- Scusami…sto passando un periodo orribile…sussurrò, sedendosi stancamente su una sedia e mettendo il viso tra le mani.

- Non serve che ti scusi…lo so.

- Non sei tu la causa della mia improvvisa cattiveria.

- Cattiva? Tu non lo sei mai stata.

- Non sei tu la causa del mio odio. La fonte da odiare.

- Odio?

- Sto cominciando a provarlo, me ne sono resa conto solo ora.

- …

- Proprio come lui. Mi sento strana, voglio combattere, voglio trovarlo, voglio fargliela pagare a quel dannato Sasuke. Voglio riempirlo di botte fino allo stremo.

Naruto sussultò a quelle parole.

- Non ti riconosco più…mormorò andandole vicino e inginocchiandosi davanti a lei.

- Neanche io… Ma mi sento meglio, credimi. Mi sento fortissima.

- Sakura che ti sta succedendo?

- Non preoccuparti per me. E’ tutto tremendamente giusto… Ora capisco. Sono stata una sciocca in passato. Lui non merita la nostra fatica, non merita di tornare da noi due. E’ stato troppo cattivo…

- Dimmi che è soltanto un brutto sogno.

- No…Non essere spaventato, No…

Lei si alzò e s’incamminò alla porta.

Il ninja si alzò veloce e la circondò in un abbraccio da dietro.

- Non commettere atti di cui potresti pentirtene. Tu devi restare la mia amica… La mia compagna di Squadra per sempre…

- Certo, Naruto. Saremo amici fino alla fine dei nostri giorni. E’ una promessa. Fidati di me.

E Lei sciolse l’abbraccio e s’allontanò ritornando sui suoi passi, con un altro modo di vedere la vita, altri pensieri, altre convinzioni molto più forti di prima.

 

“Fine flash back”

 

E così era passato un anno, la donna non aveva compiuto nulla di cui pentirsene, ancora. Naruto aveva imparato a convivere pazientemente con la nuova Sakura, anche se non dimenticava mai quella “Vecchia” follemente innamorata di Sasuke. Nonostante tutto non gli dispiaceva per lei, la vedeva davvero più sicura e forte, meno vulnerabile, capace di tutto. Ma in quel momento Naruto era lontano, non affianco a lei, preso in ostaggio dal suo migliore amico,e tutto perché aveva voluto andare per l’ennesima volta a cercarlo. “Dannato impulsivo Naruto…potevi parlarmene, eh? Potevi avvertirmi della tua partenza?” Stava pensando rabbiosamente la donna, giunta alla fine della foresta.

Gli alberi diminuivano gradualmente, la visuale si faceva più aperta, la luce più potente. Era quasi arrivata. Si trovava in una radura, in uno spiazzo pulito di prato verde compreso tra due foreste: un angolo pacifico di natura.

Gli occhi di Lei cercarono attentamente un qualsiasi segno di vita, andavano da una parte all’altra dello spiazzo grande che si estendeva di fronte a lei. Aveva diminuito la corsa. Tutti i suoi sensi erano allerta per captare ogni singolo minimo rumore o cosa che potesse ricondurla ad un accampamento. Corse ancora e ancora instancabilmente, giunse in breve tempo alla fine della radura, all’inizio di una nuova cupa foresta.

Lì si fermò. Lo sguardo fisso su due tende di un bianco sporco piazzate a pochi metri da lei. Ansimava per lo sforzo ma pareva non accorgersene.

La sua espressione era quasi folle, per un istante addirittura si potè vedere un barlume di luce rossa illuminarle gli occhi di furia: era fuori di sé.

Riprese a camminare fino a che giunse davanti alla tenda principale, quella del Capo, ovvero quella del suo obiettivo: Sasuke Uchiha. E lì prese con mani un limbo di stoffa resistente della tenda e con tutte le sue forze tirò.

Ci fu un rumore assordante. Decine di cose volarono per aria. La tenda fu sbattuta lontano.

Solo nel prato, comparve Lui.

Lei lo guardò con odio ma non vero e puro, c’era qualcos’altro in quello sguardo…un amore tenuto nascosto, represso.

Lui la guardò non puramente e veramente impassibile, non come al solito, non come guardava chi conosceva poco. In modo diverso…

- Sasuke Uchiha, finalmente ci rivediamo…disse lei rigida.

- Sakura Haruno a cosa devo questa improvvisa visita?

 

 

CONTINUA….

 

 

 

 

 

 

Salve gente! Eccomi qua con una nuova fan fic. Doveva essere un one shot, ma durante la stesura l’ho tramutata in un inizio di storia a più capitoli (non ne verranno molti, ma non lo so dire per certo ancora…) perché mi sono venute un sacco di idee.

Che dire? (Se non lo sai tu! Nd tutti). Qui Sakura, Naruto e Sasuke hanno diciassette anni. La fan fic è una struggente romantica Sasu/Saku: la dedico ai fan di questa coppia!

 

Vi saluto dandovi appuntamento al secondo capitolo (che non so ancora quando riuscirò a scrivere) e sperando in vostri (numerosi) commenti.

 

Ciao

Terrastoria

   
 
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