Buona lettura!
Una donna era in
viaggio da ore, pareva non provasse stanchezza alcuna.
Stava attraversando una foresta; saltava abile da un ramo all’altro,
oltrepassava rovi, ostacoli naturali di qualsiasi genere e tutto senza accorgersene
minimamente. Guardava imperterrita davanti a sé, con espressione tremendamente
seria, quasi incuteva paura tanto era rigida, priva di contentezza e anzi di
una rabbiosa decisione struggente. La sua mente ragionava veloce, come la sua
corsa, e tutta la sua essenza, tutti i suoi pensieri erano concentrati su un
solo obiettivo: Sasuke Uchiha e i suoi ostaggi.
Tre ore prima….
Sakura Haruno si
era recata per un motivo di pratiche mediche dalla sua maestra, quella mattina.
Si trovava fuori dalla porta dell’ufficio dell’Hokage;
sorrideva sentendo la voce forte di questa, in tono di rimprovero,mescolarsi a
quella di Shizune: già s’immaginava che stessero litigando come sempre, ma quel
mezzo sorriso apparitole sul viso scomparve improvvisamente lasciando spazio
ala paura prima e alla rabbia, non appena udì le seguenti parole, pronunciate
da una Shizune preoccupata:
- Sasuke Uchiha
si trova ad una trentina di chilometri da qui dopo la foresta; mi è appena
stato riferito che ha preso prigionieri Kakashi Hatake e Naruto Uzumaki. La
situazione è pericolosa.
- Quando l’hai
saputo?
- Cinque minuti
fa.
La porta si aprì
sbattendo contro il muro, di scatto.
- Sakura!
Gridarono le due donne.
- Maestra,
Shizune… sussurrò la ninja in piedi al centro della stanza con un filo di voce
e il cuore che le rimbombava forte in testa.
- Sakura…
- Naruto e
Kakashi rapiti…
La ragazza
strinse i pugni; gli occhi ridotti a due fessure.
- Mandiamo lì
subito qualcuno, disse in fretta Shizune controllando i registi dei ninja
ancora presenti a Konoha.
- Ci penso io.
Non permetterò che quel bastardo faccia nulla…
La porta venne ribattuta violentemente, dei passi risuonarono nel
corridoio dell’edificio. Nessuno ebbe il tempo di fermare quella furia di donna
che uscì dal Quartiere e si mise a correre follemente fino a scomparire da
Konoha.
E così la donna
correva, correva senza tregua; pareva che se si fosse fermata non avrebbe
trovato più la forza per proseguire. La sua era una corsa contro il tempo, una
ricerca disperata alimentata dall’odio e dalla preoccupazione. Incredibile che
lei, Haruno, provasse quel sentimento negativo verso qualcuno e specialmente
verso di Lui, sì, le cose erano cambiate grandemente da quando
Lui se ne era andato. Il bocciolo di rosa era sbocciato, finalmente, e il
bellissimo fiore che ne era venuto fuori aveva conosciuto la sofferenza: una
sofferenza distruttiva, corrosiva per l’anima. E tutto grazie a Lui. La colpa
era unicamente di quel Lui misterioso e traditore, pena del suo spirito,
dall’ossessionante nome Sasuke Uchiha. Per lei, costui era diventato
l’alimentatore continuo di odio, bastava pensarlo per far scaturire in lei
questo pericoloso sentimento che le faceva compagnia da un lunghissimo anno.
Se le cose fossero andate diversamente io non starei così
male, Lui sarebbe al mio fianco, Naruto, Lui e io ci alleneremmo assieme. Il
team 7 vivrebbe, l’odio non esisterebbe…Quante volte aveva pensato questo? “No, inutile pensare così” si diceva;
“Non serve a nulla”. “Ormai le cose sono andate in un verso: chi sono io per
cambiarlo? Proprio nessuno, un niente” e così, inutile dire, che la
frustrazione aumentava.
Il ricordo di
quell’assurdo giorno in cui Lui se ne era andato era ancora vivo in lei e le
provocava un dolore lancinante.
Stupida, stupida, stupida, era stata soltanto a credere si
poterlo fermare quella notte fatidica.
Sciocca, sciocca, sciocca era stata nei due anni successivi
a quella notte, a cercare di farlo tornare indietro con le buone, di farlo
tornare da lei, a Konoha, sorridendogli e amandolo da lontano dolcemente e
stancamente.
Si era detta una
sera di Dicembre di un anno addietro.
“Inizio flash back”
Una ragazza era distesa
sul suo letto, a pancia in sù. Stava pensando, riflettendo. Il mondo che aveva
visto fino a quel momento con i suoi occhi le pareva in quel momento totalmente
diverso: stava velocemente cambiando la sua filosofia di vita. Era come se una
lampadina si fosse accesa in lei, come se d’improvviso un’altra se stessa
stesse emergendo da lei.
Si sentiva
diversa, provava dell’altro anche guardando quella foto del
team 7 appoggiata sul comodino di camera sua. Solitamente mentre
contemplava il volto di Sasuke provava un sentimento di dolce malinconia e una
gran dolce tristezza s’impadroniva di lei. Ma non riusciva più a vederla in
quel modo, si spaventò di sé stessa: provava rabbia e quasi schifo a guardare
gli occhi duri dell’Uchiha. Aveva voglia di buttare via la foto, di farla
andare in mille pezzi. Era incazzata con il mondo intero, come mai lo era
stata. Si alzò velocemente dal letto, e bisognosa
d’aria uscì fuori, nelle strade buie di notte a Konoha. Respirò profondamente ma non c’era nulla da fare: i sentimenti
rabbiosi non cambiavano. Si diresse dal suo amico Naruto, aveva bisogno di dire
cosa provava a qualcuno, questi l’accolse come sempre felice e pimpante con un
sorriso dipinto sulle labbra che a lei diede fastidio, quasi.
- Non sorridermi
sempre. Non serve.
- Oh scusa,
Sakura…
Il biondo la
fissò stranito, la vide diversa, non la riconosceva in quella voce fredda e
bassa. Ebbe paura, per un attimo, un brivido lo
percorse tutto.
- Naruto, dimmi
la verità, pensi davvero che Sasuke tornerà da noi?
- Ma certo! Prima
o poi lo riavremo, stanne certa! Esclamò l’amico con il suo solito tono deciso
e positivo che per la prima volta suonò tremendamente fuori luogo alla ninja medico.
- Non rincuorarci
sempre. Perché
I loro sguardi
s’incrociarono: quello duro di una nuova Sakura contro quello
puro e preoccupato di Uzumaki Naruto; fu quest’ultimo ad abbassarlo per primo,
impressionato da tanta rigidezza. Nessuno disse nulla per minuti e minuti:
forse per la prima volta da quando si conoscevano, non si capirono, la stessa
Sakura non riusciva a comprendersi, fu Lei a parlare per prima, cercando di
farlo con calma.
- Scusami…sto
passando un periodo orribile…sussurrò, sedendosi stancamente su una sedia e
mettendo il viso tra le mani.
- Non serve che
ti scusi…lo so.
- Non sei tu la
causa della mia improvvisa cattiveria.
- Cattiva? Tu non
lo sei mai stata.
- Non sei tu la
causa del mio odio. La fonte da odiare.
- Odio?
- Sto cominciando
a provarlo, me ne sono resa conto solo ora.
- …
- Proprio come
lui. Mi sento strana, voglio combattere, voglio trovarlo, voglio fargliela
pagare a quel dannato Sasuke. Voglio riempirlo di botte fino allo stremo.
Naruto sussultò a
quelle parole.
- Non ti
riconosco più…mormorò andandole vicino e inginocchiandosi davanti a lei.
- Neanche io… Ma
mi sento meglio, credimi. Mi sento fortissima.
- Sakura che ti
sta succedendo?
- Non
preoccuparti per me. E’ tutto tremendamente giusto… Ora capisco. Sono stata una
sciocca in passato. Lui non merita la nostra fatica, non merita di tornare da
noi due. E’ stato troppo cattivo…
- Dimmi che è
soltanto un brutto sogno.
- No…Non essere
spaventato, No…
Lei si alzò e
s’incamminò alla porta.
Il ninja si alzò
veloce e la circondò in un abbraccio da dietro.
- Non commettere
atti di cui potresti pentirtene. Tu devi restare la mia amica… La mia compagna
di Squadra per sempre…
- Certo, Naruto.
Saremo amici fino alla fine dei nostri giorni. E’ una promessa. Fidati di me.
E
Lei sciolse l’abbraccio e s’allontanò ritornando sui suoi passi, con un altro
modo di vedere la vita, altri pensieri, altre convinzioni molto
più forti di prima.
“Fine
flash back”
E
così era passato un anno, la donna non aveva compiuto nulla di cui pentirsene,
ancora. Naruto aveva imparato a convivere pazientemente con la nuova Sakura,
anche se non dimenticava mai quella “Vecchia” follemente innamorata di Sasuke.
Nonostante tutto non gli dispiaceva per lei, la vedeva davvero più sicura e
forte, meno vulnerabile, capace di tutto. Ma in quel momento Naruto era
lontano, non affianco a lei, preso in ostaggio dal suo migliore amico,e tutto perché aveva voluto andare per l’ennesima volta a
cercarlo. “Dannato impulsivo Naruto…potevi parlarmene, eh? Potevi avvertirmi
della tua partenza?” Stava pensando rabbiosamente la donna, giunta alla fine
della foresta.
Gli
alberi diminuivano gradualmente, la visuale si faceva più aperta, la luce più
potente. Era quasi arrivata. Si trovava in una radura, in uno spiazzo pulito di
prato verde compreso tra due foreste: un angolo pacifico
di natura.
Gli
occhi di Lei cercarono attentamente un qualsiasi segno di vita, andavano da una
parte all’altra dello spiazzo grande che si estendeva di fronte a lei. Aveva
diminuito la corsa. Tutti i suoi sensi erano allerta per captare ogni singolo
minimo rumore o cosa che potesse ricondurla ad un
accampamento. Corse ancora e ancora instancabilmente, giunse in breve tempo
alla fine della radura, all’inizio di una nuova cupa foresta.
Lì
si fermò. Lo sguardo fisso su due tende di un bianco sporco
piazzate a pochi metri da lei. Ansimava per lo sforzo ma pareva non
accorgersene.
La
sua espressione era quasi folle, per un istante addirittura si potè vedere un
barlume di luce rossa illuminarle gli occhi di furia: era fuori di sé.
Riprese
a camminare fino a che giunse davanti alla tenda principale, quella del Capo,
ovvero quella del suo obiettivo: Sasuke Uchiha. E lì prese con mani un limbo di
stoffa resistente della tenda e con tutte le sue forze tirò.
Ci
fu un rumore assordante. Decine di cose volarono per aria. La tenda fu sbattuta
lontano.
Solo
nel prato, comparve Lui.
Lei
lo guardò con odio ma non vero e puro, c’era qualcos’altro in quello sguardo…un
amore tenuto nascosto, represso.
Lui
la guardò non puramente e veramente impassibile, non come al
solito, non come guardava chi conosceva poco. In modo diverso…
-
Sasuke Uchiha, finalmente ci rivediamo…disse lei rigida.
-
Sakura Haruno a cosa devo questa improvvisa visita?
CONTINUA….
Salve
gente! Eccomi qua con una nuova fan fic. Doveva essere un one shot, ma durante
la stesura l’ho tramutata in un inizio di storia a più capitoli (non ne
verranno molti, ma non lo so dire per certo ancora…) perché mi sono venute un
sacco di idee.
Che dire? (Se non lo sai tu! Nd tutti). Qui
Sakura, Naruto e Sasuke hanno diciassette anni. La fan fic è una struggente
romantica Sasu/Saku: la
dedico ai fan di questa coppia!
Vi saluto
dandovi appuntamento al secondo capitolo (che non so
ancora quando riuscirò a scrivere) e sperando in vostri (numerosi) commenti.
Ciao
Terrastoria