PERDONATEMI per il lunghissimo
ritardo, ma non riuscivo a continuare e non mi piaceva il capitolo, e tutt’ora
non mi piace…ma non mi veniva nulla di meglio…scusatemi…
Gohan non aveva la minima intenzione di perdere Lucya,
lasciò Videl, sconcertata, in casa Son e uscì di corsa, per cercarla. Non era
certamente andata lontano, infatti di lì a poco la trovò sotto un albero,
appoggiata alla corteccia con la schiena e con le mani sul viso. I suoi
singhiozzi gli entravano uno per uno dentro, ferendolo come pugnali. Cercò di
metterle una mano sulla spalla per parlarle, ma lei la spinse via gridandogli:
“Bastardo!”. Gohan si sentì ferito, cercò di giustificarsi dicendole, con una
voce a sua volta rotta dai singhiozzi: “Piccola, lei è la mia ex, perdonami se
non te ne ho mai parlato, ma…”, lei non voleva sentire ragioni: “Ma cosa? MA
COSA? Vattene! Ti odio…”. Gohan ricevette un forte colpo da quelle parole e
disperato cercando di afferrarla le disse fra i singhiozzi che lui, invece,
l’amava. Ma lei si divincolò dalla sua stretta e corse via. Gohan convenne che
avrebbe fatto meglio a lasciarla sola, cadde in ginocchio e pianse. Dopo poco
lo raggiunse Videl, aveva uno sguardo severo e l’aura intorno a lei era
fortissima, carica di rabbia. Si rivolse a Gohan con una voce fredda, che non
le aveva mai sentito: “Chi era quella? E cos’hai da piangere, un sayan come
te…”. Gohan ancora in lacrime balbettò: “Vi-Videl, noi ci eravamo lasciati, e…
io… e noi…”, Videl più arrabbiata che mai gridò aumentando ulteriormente la sua
aura: “Insomma adesso stai con quella lì? O sbaglio? Io per tutti questi mesi
mi sono disperata pensando a te e tu? Ti sei trovato subito un’altra, eh?! Mi
fai schifo!”. Gohan, che credeva di non meritare quelle parole, la prese per le
spalle e scuotendola le disse che si erano lasciati alla sua partenza e che
quindi lui aveva il pieno diritto di stare con chi voleva e che non era colpa
sua se lei si era pianta addosso per tutto quel tempo. La lasciò facendola
cadere e dagli occhi corvini della ragazza iniziarono a sgorgare lacrime, di
tristezza e rabbia. La mollò lì, senza che lei avesse il tempo di ribattere e
corse a casa per rifugiarsi nella sua camera, chiudendo a chiave la porta…
CONTINUA…
Ringrazio tutti, recensitori e non…
Un bacio, Sakura…e scusatemi di nuovo anche per il capitolo breve…