San Valentino è una festa sopravvalutata

San Valentino era una festa sopravvalutata. Carl non la festeggiava mai, nemmeno quando le relazioni che aveva erano serie e non solo avventure di qualche notte.
Di solito lasciava il compagno di turno con la scusa del lavoro e se ne stava a casa a guardare film horror o d’azione.
Tutti i suoi amici continuavano a dirgli che non era normale, che anche se non credeva in San Valentino, si sarebbe dovuto sforzare un minimo per renderlo più magico.
Ma niente!
La verità era che Carl non sentiva mai quella scintilla, qual calore che lo faceva emozionare.
Quel San Valentino non era stato diverso dagli altri. Si era barricato in casa con una birra e una pizza e stava guardando A-Team.
Si era perso ad ammirare Bradley Cooper scollegando per un momento il cervello, tanto che all’inizio nemmeno sentì il campanello che aveva suonato.
Andò ad aprire alla porta, era Liam.
«So che passi San Valentino da solo ma… mi annoiavo così ho pensato che magari potevamo guardare un film tra amici»
«D’accordo» Carl si spostò per lasciarlo entrare con il sorriso sulle labbra.
«Ho portato un film io» disse l’amico «Non voglio nemmeno immaginare che cosa stavi guardando»
«Niente horror, giuro» fece Carl, sapendo quanto Liam li odiasse.
Si sedettero vicini sul divano, mentre Carl inseriva il DVD e andava a prendere un’altra birra per Liam.
«Le parole che non ti ho detto» sbuffò quando rientrò in salotto «Mi prendi in giro, per caso?»
«Non lamentarti e vieni a sederti»
 
Alla fine del film, Carl si asciugò una piccola lacrima solitaria che scendeva sulla sua guancia. Sperò che Liam non l’avesse visto, o l’avrebbe preso in giro a vita.
Si voltò verso di lui solo per notare che Liam si era profondamente addormentato. Con un sorriso intenerito, andò a prendere la coperta per mettergliela addosso. Non voleva che prendesse freddo.
Ripose le birre nel lavello e i resti della pizza nel forno. Prima di andare a mettersi il pigiama, osservò di nuovo Liam che dormiva pacifico sul suo divano.
Liam si era svegliato nemmeno due ore dopo, ma non voleva andare a casa. Il divano di Carl era scomodo, ma il letto del ragazzo appariva così accogliente con il suo piumone grigio.
Senza fare rumore, si infilò vicino all’amico e si accoccolò dietro alla sua schiena.
«Se ti azzardi a mettermi un braccio attorno al fianco, giuro che ti tiro un calcio» sentì dire dalla voce di Carl.
Liam ridacchiò.
«Tranquillo, non ho intenzione di abusare di te, tutto quello che mi interessa è il tuo piumone caldo»
«Dovrei sentirmi offeso»
Risero insieme, prima di piombare nuovamente nel mondo dei sogni.
La mattina dopo, quando Carl si svegliò con Liam accanto e si alzò per preparargli la colazione, sentì che forse, per la prima volta nella vita, aveva capito cosa c’era di bello nel trascorrere San Valentino con una persona a cui si voleva bene.
Magari, l’anno prossimo, avrebbe tentato di nuovo l’esperimento.
Magari con Liam stesso.