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Autore: pollama    14/02/2013    2 recensioni
I fratelli Winchester sono alle prese con una serie di delitti ad opera di Ammit che, secondo la tradizione Egizia, mangia i cuori dei defunti condannati a passare l'eternità nel regno degli inferi.
Quello che devono scoprire è perché uccide e non si nutre più dei cuori dei morti?
Dean, nel frattempo, cerca di tenere a banda alcuni ricordi, non molto felici, che vedono come protagonista qualcuno a cui voleva bene.
Genere: Azione, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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La casa di Sivka altro non era che un ombra in mezzo alla boscaglia.
C’era solo una piccola luce traballante che si vedeva oltre il vetro opaco della soffitta.
Sam lanciò un occhiata a Dean e a Bobby che appena scese dalla macchina fu fatto sparire con uno schiocco di dita.
«Cosa hai fatto?» Dean si portò avanti stringendo le mani sulle spalle della ragazza.
«Tranquillo… l’ho fatto tornare a casa»
Dean scostò le mani dalla pelle nuda di lei.
Sivka indossava un vestito di seta nero, che le arrivava fin sotto i piedi.
 «Ora dovete venire con me.»
Sam prese il coltello da sotto la giacca, mentre Dean strinse il calcio della Colt che era accuratamente infilata nei jeans e sperò con tutto sé stesso che Bobby fosse realmente a casa e forse avrebbe aiutato Castiel a liberarsi dal cerchio di fuoco.
I tre ragazzi si avvicinarono alla piccola casa, la porta si spalancò, mentre il fuoco nel camino si accese con un’unica vampata potente.
Dean seguiva attento ogni movimento di Sivka. Ma c’era qualcosa in lei che gli ricordava qualcuno.
«Perché la stai fissando in quel modo?» chiese Sam avvicinandosi all’orecchio del fratello.
«Non ti sembra qualcuno che già conosciamo?»
Sam inarcò le sopracciglia prima di scuotere la testa.
“Sarà una mia impressione… In questi giorni non sono molto affidabile.”, pensò Dean, continuando a guardare i movimenti fluidi con cui si muoveva Sivka.
Una volta salite le scale, si ritrovarono ai piedi di un’ esile scaletta che li avrebbe poi condotti in soffitta.
«Vi prego… Seguitemi.» disse con un sussurro Sivka, fissando sempre con i suoi occhi azzurri Dean.
Sam fu il primo a salire nella stanza che non sembrava affatto una soffitta , ma l’interno di una piramide.
Al centro della camera c’era un divanetto ricoperto di stoffa d’orata e lucente, su di esso c’era distesa una donna dai lunghi capelli scuri e la pelle color ambra.
«Siete giunti qui alla fine!» esclamò la donna, con una voce sottile e provocante.
Sivka si inchinò, facendo scivolare lo strascico dell’abito sotto i suoi piedi.
«Grazie cara, ma ora puoi andare.»
«No, io rimango qui.»
«Io sono Ammit, la Divoratrice… Quindi fai ciò che ti dico!» gridò la donna, facendo ricoprire di scaglie la pelle che prima sembrava morbida e delicata, mentre gli occhi si fecero neri come il petrolio.
«Ho detto che rimango qui e non me ne vado fino a quando Dean e suo fratello non tornano a casa.»
La donna rise rocamente, mentre faceva ricadere sulle spalle i capelli e, guardando i due fratelli, si avvicinò alla ragazza.
«E va bene. Se vuoi restare… Resta pure.» indicò un punto indefinito della parete dalla quale fuoriuscirono delle braccia verdognole che afferrarono Sivka e la bloccarono alla parete.
«Dean!» gridò lei, ma inutilmente perché Ammit la guardò adirata, facendole segno di stare in silenzio, poi iniziò a parlare, richiamando l’attenzione di Sam e Dean.
«Per fortuna che il vostro amico angelo è stato trattenuto per un po’… Altrimenti la festa sarebbe finita presto. Grazie a lui ho dovuto rimandare i miei piani. E dopo un anno eccomi qui.»
«Cosa vuoi dire?» Dean arricciò il naso appena sentì la solita puzza di marcio invadere la stanza. La donna si stava avvicinando a loro di nuovo e dopo poco afferrò le braccia di Sam e lo baciò sulle labbra.
Il ragazzo si pulì la bocca con la manica della giacca e disse: «Ma cosa…?»
«La tua anima è deliziosa… un po’ mal ridotta, ma deliziosa.»
«Che vuoi dire?» Dean ringhiò quelle parole, portando una mano sulla spalla del fratello.
«Voglio dire che è da un po’ che mi sto cibando di tuo fratello, poi gli mangerò il cuore. Con te l’avrebbe dovuto fare Nefertum, ma non è riuscito a portare a termine il suo obbiettivo.»
Dean guardava con aria interrogativa e irritata la donna che sorridente continuò a parlare.
«Perché il tuo amico angelo è stato più furbo di lui. E lo ha portato via da sotto i vostri occhi… Poveri ingenui, voi umani, pensavate che era un piccolo ragazzino indifeso.» rise facendo ricadere il proprio corpo sul divano d’oro.
Dean guardò Sam che parve assente. “Quindi quel ragazzino non era umano… Castiel non l’ha ucciso… Era una divinità Egizia anche lui!”, pensò Dean sentendosi uno stupido.
La donna riprese a parlare, massaggiandosi i lunghi capelli: «Questa volta i miei piani saranno portati a termine ed io mangerò i vostri cuori da Cacciatore.»
«Non essere così sicura di te.»
Ammit si alzò di scatto e appena incrociò gli occhi azzurri di Castiel sparì in una raffica di vento e sabbia, gridando infuriata.
«Cass!» Dean guardò l’angelo con gli occhi sbarrati, mentre Sam aiutava Sivka a rialzarsi.
«Ora… ora che succederà?»  chiese la ragazza.
«Ora le divinità pagane saranno furiose con noi ed io da solo non riuscirò mai a fronteggiarli tutti.»
Castiel sospirò abbassando lo sguardo deluso, mentre Dean guardò il fratello ancora intontito per via di quell’ ‘assaggio’ di anima da parte di Ammit.
«Stai bene?» gli chiese il fratello maggiore, Sam annuì in silenzio, passandosi una mano tra i capelli.
«E tu? Tu come stai Sivka?» Dean si avvicinò alla ragazza alzandole il viso e cercando il suo sguardo.
«Mi dispiace, ma lei non è chi tu pensi che sia.» Castiel si avvicinò ai due ragazzi ancora vicini.
«Che stai dicendo?»
«Lei non è chi tu pensi che sia.» ripeté l’angelo soffermandosi su ogni parola.
«Puoi essere più esplicito?» disse Dean spazientito.
L’angelo a quel punto stava per poggiare le dita sulla fronte di Sivka, ma ci fu un battito d’ali rapido e assordante, mentre una marea di piume nere iniziarono a cadere nella stanza.
«Che sta succedendo?» disse Sam che pian piano si stava riprendendo.
I due fratelli, Sivka e Castiel si guardarono intorno, per poi soffermarsi su di una piccola figura di fronte a loro.
Una ragazza dai capelli castani ed arruffati li guardava sorridendo.
Dean la osservò quel tanto che bastava a notare nella sua espressione un qualcosa che gli faceva pensare a Castiel le prime volte che si incontravano.
«Kara?»  Castiel ripeté quel nome per almeno cinque volte, poi la ragazza rispose entusiasta e senza distogliere lo sguardo dall’angelo.
«Castiel, da quanto tempo non ti vedevo!»
Dean, Sam e Sivka rimasero in silenzio a guardare i due angeli.
Dean non aveva mai visto il volto di Castiel così sorpreso e severo nello stesso istante.
«Cosa ci fai qui?»
«Io… ho sentito dire che gli umani che proteggi sono riusciti ad eliminare il patto con Raffaele. So che sei in difficoltà e voglio aiutarti.»
La ragazza si avvicinò, ma ad ogni passò sembrava che una folata di vento facesse cadere da un’enorme quantità di piume.
Castiel ne afferrò una, guardandola in silenzio nel suo palmo.
«Kara non eri ancora pronta a scendere sulla Terra. Guarda!» Castiel le pose davanti agli occhi la piuma nera, ma la ragazza continuò a fissarlo e gli disse: «Lo so, mi hai insegnato tante cose, ma non potevo lasciarti solo in questo lavoro.»
«Ok… Ok… Fermi tutti! Non ho capito nulla! Chi è lei?» Dean andò accanto a Castiel massaggiandosi il mento.
«Lei è quasi un angelo.»
«Ah! Quindi esistono dei livelli come nei marines?» disse sbuffando una risata, che fu subito smorzata dall’aria interrogativa che avevano assunto i due angeli.
«Lasciamo perdere.» sussurrò tra sé e sé.
«Non so chi siano questi marines… comunque, lei è un angelo creato in quest’epoca. E’ ancora per metà anima e non è del tutto un angelo… come me.»
«Castiel è stato per un lungo periodo il mio mentore prima di ribellarsi e… lo ammiro per il suo coraggio.» a quelle parole Castiel si imbarazzò, tornando a guardare Sivka.
In pochi istanti, l’angelo si avvicinò alla ragazza e posandogli una mano sulla testa la avvolse in un fascio di luce.
Quando il bagliore intenso svanì Dean e Sam si guardarono sconvolti.
Sivka aveva cambiato fisionomia, prendendo un aspetto completamente differente e Dean conosceva quella ragazza che era di fronte a lui.
Fino ad allora la credeva morta… Era quasi impazzito all’idea di non poterla più rivedere. Lei, l’unica che aveva davvero amato.
Lei, la sua strega.

...TO BE CONTINUED....
  
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