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Autore: Najara    14/02/2013    5 recensioni
"Questa donna fiera e coraggiosa però nascondeva un segreto, una sconfitta, una ferita che non aveva mai raccontato a nessuno, se non forse ai suoi fedeli compagni, capitani di vascello come lei. A Santana Lopez avevano spezzato il cuore." Dal testo. Una rivisitazione Brittana del romanzo Persuasione di Jane Austen.
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mini capitolo… ma entriamo nella storia! ;-)

Buona lettura!

 

 

Primo capitolo: Uppercross e i nuovi abitanti di Kellynch Hall

 

Brittany osservava i camerieri spostare bauli e stendere teli. Stavano lasciando la loro casa, la casa in cui era cresciuta, in cui aveva conosciuto l’amore di sua madre. La lasciavano perché il titolo di cui suo padre amava tanto fregiarsi non portava loro un centesimo, anzi, aveva reso l’uomo vanesio e scialacquatore. Brittany aveva tentato di sanare i loro debiti con un’attenta gestione del patrimonio, ma le mani del padre erano bucate, così come quelle di Elizabeth che lo incitava e lo aiutava nello sperpero. Era rimasta solo una cosa da fare, lasciare la propria casa e affittarla. Quando aveva finalmente fatto accettare l’idea al padre aveva proposto alcune possibilità per una più modesta e meno dispendiosa residenza, ma Elizabeth aveva proposto Bath e gli occhi del padre avevano brillato. Brittany sapeva quando perdeva una battaglia, le perdeva tutte, infatti fu deciso per Bath, una città che era dispendiosa per sua stessa esistenza. Luogo termale di villeggiatura per la buona società. Così Kellynch Hall era stata affittata ad un generale in pensione.

Il rumore di carrozze la distrasse dai suoi pensieri, raggiunse l’esterno dove i valletti stavano caricando i numerosi bagagli di Elizabeth e del loro padre.

Brittany, per favore, porta i nostri saluti a tutto il vicinato. Sono così dispiaciuta di non poterlo fare di persona, ma di certo non possiamo arrivare tardi a Bath, siamo già stati invitati a numerose cene!” Le disse Elizabeth salendo sulla carrozza,

“Oh, Elizabeth cara” Rise suo padre, “Di certo non potremmo comunque partecipare a tutte!” Era chiara la sua eccitazione, amava essere atteso e ricercato. Fecero appena un cenno di saluto a lei mentre se ne andavano.

Brittany avrebbe raggiunto Rachel ad Uppercross per passarvi alcune settimane. Aveva accettato con gioia quella possibilità, non amava Bath, le sue feste noiose, il protocollo, gli inviti.

Quando anche le sue valigie, molto più modeste, furono pronte venne un calessino a prenderla per portarla fin dalla sorella.

Il cottage in cui abitavano Rachel e la sua famiglia era più modesto della residenza abitata dai suoceri ad Uppercross, e decisamente non sontuosa quanto Kellynch Hill, ma a Brittany piaceva molto. Con un sospiro pensò che avrebbe potuto essere casa sua se avesse accettato la mano di Finn Hudson, ma non aveva potuto, quel gentile ragazzo non meritava di essere solo apprezzato e non amato e Brittany sapeva che cosa fosse l’amore. Sua sorella Rachel aveva avuto meno scrupoli, aveva acconsentito con buona grazia e ora si ritrovava con due figli e una certa agiatezza, anche se a lei non sembrava bastare visto le continue pressioni che faceva al marito affinché chiedesse denaro ai genitori. Brittany sapeva bene quanto sua sorella fosse ambiziosa e forse quel matrimonio con il tranquillo Finn non era stato il più indicato.

Entrò nel cottage e trovò sua sorella sdraiata sul divano, la coperta tirata su fin sotto il mento e un panno umido sulla fronte,

“Oh, Brittany… sei arrivata finalmente, credo di stare davvero male!” Brittany le si avvicinò, conosceva sua sorella a sufficienza da sapere quanto amasse essere melodrammatica, probabilmente era sana come un pesce,

“Mi dispiace… credi di riuscire ad alzarti e fare due passi? Così magari andiamo a trovare i tuoi suoceri…”, La donna abbassò il panno con fare teatrale, era bravissima in quello,

“Sai forse due passi non mi farebbero male…”

“Certo che no, anzi, ti tornerebbe un po’ del tuo naturale colorito.”

“Esatto e poi sono tornati Quinn e Kurt, di sicuro avranno voglia di salutarmi.”

Quinn e Kurt erano i due figli minori dei signori Hudson, di età più vicina rispetto al fratello maggiore Finn, erano vivaci e pieni dell’esuberanza dei giovani, oltre al fatto che erano appena tornati da Londra pieni di entusiasmo per tutto ciò che avevano visto e fatto.

Non appena le videro giungere i due giovani si precipitarono fuori di casa accogliendo sicuramente con maggiore enfasi Brittany che la loro parente Rachel.

“Miss Brittany! Quanto rimarrete ad Uppercross? Oh vi prego ditemi che sarà a lungo” Le chiese Kurt,

“Pensavo due mesi… poi dovrò raggiungere mio padre a Bath”

“Due mesi! Ma è così poco.” Protestò il giovane mentre le accompagnavano all’interno della Casa Grande, dove fu accolta con affetto anche dai genitori dei ragazzi.

I giorni trascorsero con velocità e serenità per la giovane, che sapeva come gestire le follie da diva della sorella e che era benvoluta da tutti gli abitanti della casa. Un giorno però mentre sorseggiavano un the chiacchierando fu sollevato un argomento che era alquanto penoso per la ragazza,

“Oggi dovrebbero arrivare gli affittuari di Kellynch Hall, dico bene cara?”

“Sì… oggi.” Disse lei abbassando lo sguardo,

“Sarà penoso per te, vero piccola?”

“Non molto, in fondo è un eroe di guerra e sono sicura che saprà gestire la casa nel modo migliore…”

“Un eroe di guerra?” Chiese subito interessata Quinn, “Sapete il suo nome?”

“No in verità non ho voluto saperlo… una sciocca e inutile remora.” Brittany sorrise e la signora Hudson che aveva intavolato l’argomento disse,

“Domani Mr Hudson andrà a trovarli, sapete: i doveri di un buon vicino, vi dirà subito se sono persone degne della vostra meravigliosa casa.” Brittany gli annuì e la donna sorrise. L’argomento fu archiviato con nient’altro che un po’ di dispiacere.

Ma l’indomani, mentre Brittany passeggiava con Rachel furono raggiunte da un Kurt alquanto sovraeccitato,

“Papà è tornato, abbiamo un invito per una cena dal generale Lopez!” Il cuore di Brittany si fermò. Divenne pallida e dovette stringersi con forza al braccio di Rachel che troppo presa dalla notizia scambiava frasi con Kurt, lei non ne udì neppure una. Lopez, perché proprio quella famiglia? Perché non poteva essere altri che la sua. Quanti Lopez erano generali? L’avrebbe rivista? Avrebbe incrociato di nuovo i suoi occhi? Cosa avrebbe provato?

Era tornata al cottage con l’animo in subbuglio, incapace anche soltanto di parlare. Rachel era a Londra per completare gli studi l’estate in cui lei aveva conosciuto Santana, quel nome per lei non significava nulla.

“Sei pallida Brittany… non ti senti bene?”

“No… andrò a riposare in camera mia…”

“Ma come? Stanno per raggiungerci Quinn e Mr Hudson, ci racconteranno tutto del generale Lopez e di sua moglie!”

“Porgi loro le mie scuse.” Le disse solo allontanandosi in fretta.

Otto anni, era passato così tanto tempo, non una lettera, non una parola tra loro due, Brittany aveva seguito i suoi successi sulle gazzette della marina, sussultando ogni volta nel leggere il suo nome.

E ora… l’avrebbe rivista. Perché Brittany lo sapeva, se i suoi genitori erano venuti ad abitare a Kellynch Hall lei vi sarebbe venuta per forza. Si ricordava ancora di quell’estate passate nel Sommerset? Si ricordava di lei?

 

 

Note

Si incontreranno dunque… o almeno così sembra credere Miss Brittany. Ma Santana la ricorda ancora? Secondo voi?? ;-)))

Al prossimo capitolo e grazie mille!

  
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