Mini capitolo… ma entriamo nella storia! ;-)
Buona lettura!
Primo capitolo: Uppercross e i nuovi abitanti di Kellynch
Hall
Brittany osservava i camerieri spostare bauli
e stendere teli. Stavano lasciando la loro casa, la casa in cui era cresciuta,
in cui aveva conosciuto l’amore di sua madre. La lasciavano perché il titolo di
cui suo padre amava tanto fregiarsi non portava loro un centesimo, anzi, aveva
reso l’uomo vanesio e scialacquatore. Brittany aveva
tentato di sanare i loro debiti con un’attenta gestione del patrimonio, ma le
mani del padre erano bucate, così come quelle di Elizabeth
che lo incitava e lo aiutava nello sperpero. Era rimasta solo una cosa da fare,
lasciare la propria casa e affittarla. Quando aveva finalmente fatto accettare
l’idea al padre aveva proposto alcune possibilità per una più modesta e meno
dispendiosa residenza, ma Elizabeth aveva proposto Bath
e gli occhi del padre avevano brillato. Brittany
sapeva quando perdeva una battaglia, le perdeva tutte, infatti fu deciso per
Bath, una città che era dispendiosa per sua stessa esistenza. Luogo termale di
villeggiatura per la buona società. Così Kellynch
Hall era stata affittata ad un generale in pensione.
Il rumore di carrozze la distrasse dai suoi pensieri,
raggiunse l’esterno dove i valletti stavano caricando i numerosi bagagli di Elizabeth e del loro padre.
“Brittany, per favore, porta i nostri
saluti a tutto il vicinato. Sono così dispiaciuta di non poterlo fare di
persona, ma di certo non possiamo arrivare tardi a Bath, siamo già stati
invitati a numerose cene!” Le disse Elizabeth salendo
sulla carrozza,
“Oh, Elizabeth cara” Rise suo
padre, “Di certo non potremmo comunque partecipare a tutte!” Era chiara la sua
eccitazione, amava essere atteso e ricercato. Fecero appena un cenno di saluto
a lei mentre se ne andavano.
Brittany avrebbe raggiunto Rachel ad Uppercross per passarvi
alcune settimane. Aveva accettato con gioia quella possibilità, non amava Bath,
le sue feste noiose, il protocollo, gli inviti.
Quando anche le sue valigie, molto più modeste, furono pronte
venne un calessino a prenderla per portarla fin dalla sorella.
Il cottage in cui abitavano Rachel
e la sua famiglia era più modesto della residenza abitata dai suoceri ad Uppercross, e decisamente non sontuosa quanto Kellynch Hill, ma a Brittany
piaceva molto. Con un sospiro pensò che avrebbe potuto essere casa sua se
avesse accettato la mano di Finn Hudson, ma non aveva
potuto, quel gentile ragazzo non meritava di essere solo apprezzato e non amato
e Brittany sapeva che cosa fosse l’amore. Sua sorella
Rachel aveva avuto meno scrupoli, aveva acconsentito
con buona grazia e ora si ritrovava con due figli e una certa agiatezza, anche
se a lei non sembrava bastare visto le continue pressioni che faceva al marito
affinché chiedesse denaro ai genitori. Brittany
sapeva bene quanto sua sorella fosse ambiziosa e forse quel matrimonio con il
tranquillo Finn non era stato il più indicato.
Entrò nel cottage e trovò sua sorella sdraiata sul divano, la
coperta tirata su fin sotto il mento e un panno umido sulla fronte,
“Oh, Brittany… sei arrivata
finalmente, credo di stare davvero male!” Brittany le
si avvicinò, conosceva sua sorella a sufficienza da sapere quanto amasse essere
melodrammatica, probabilmente era sana come un pesce,
“Mi dispiace… credi di riuscire ad alzarti e fare due passi?
Così magari andiamo a trovare i tuoi suoceri…”, La donna abbassò il panno con
fare teatrale, era bravissima in quello,
“Sai forse due passi non mi farebbero male…”
“Certo che no, anzi, ti tornerebbe un po’ del tuo naturale
colorito.”
“Esatto e poi sono tornati Quinn e Kurt, di sicuro avranno
voglia di salutarmi.”
Quinn e Kurt erano i due figli minori dei signori Hudson, di
età più vicina rispetto al fratello maggiore Finn,
erano vivaci e pieni dell’esuberanza dei giovani, oltre al fatto che erano
appena tornati da Londra pieni di entusiasmo per tutto ciò che avevano visto e
fatto.
Non appena le videro giungere i due giovani si precipitarono
fuori di casa accogliendo sicuramente con maggiore enfasi Brittany
che la loro parente Rachel.
“Miss Brittany! Quanto rimarrete ad
Uppercross? Oh vi prego ditemi che sarà a lungo” Le
chiese Kurt,
“Pensavo due mesi… poi dovrò raggiungere mio padre a Bath”
“Due mesi! Ma è così poco.” Protestò il giovane mentre le
accompagnavano all’interno della Casa Grande, dove fu accolta con affetto anche
dai genitori dei ragazzi.
I giorni trascorsero con velocità e serenità per la giovane,
che sapeva come gestire le follie da diva della sorella e che era benvoluta da
tutti gli abitanti della casa. Un giorno però mentre sorseggiavano un the
chiacchierando fu sollevato un argomento che era alquanto penoso per la
ragazza,
“Oggi dovrebbero arrivare gli affittuari di Kellynch Hall, dico bene cara?”
“Sì… oggi.” Disse lei abbassando lo sguardo,
“Sarà penoso per te, vero piccola?”
“Non molto, in fondo è un eroe di guerra e sono sicura che
saprà gestire la casa nel modo migliore…”
“Un eroe di guerra?” Chiese subito interessata Quinn, “Sapete
il suo nome?”
“No in verità non ho voluto saperlo… una sciocca e inutile
remora.” Brittany sorrise e la signora Hudson che
aveva intavolato l’argomento disse,
“Domani Mr Hudson andrà a trovarli,
sapete: i doveri di un buon vicino, vi dirà subito se sono persone degne della
vostra meravigliosa casa.” Brittany gli annuì e la
donna sorrise. L’argomento fu archiviato con nient’altro che un po’ di
dispiacere.
Ma l’indomani, mentre Brittany
passeggiava con Rachel furono raggiunte da un Kurt
alquanto sovraeccitato,
“Papà è tornato, abbiamo un invito per una cena dal generale
Lopez!” Il cuore di Brittany si fermò. Divenne
pallida e dovette stringersi con forza al braccio di Rachel
che troppo presa dalla notizia scambiava frasi con Kurt, lei non ne udì neppure
una. Lopez, perché proprio quella famiglia? Perché non poteva essere altri che
la sua. Quanti Lopez erano generali? L’avrebbe rivista? Avrebbe incrociato di
nuovo i suoi occhi? Cosa avrebbe provato?
Era tornata al cottage con l’animo in subbuglio, incapace
anche soltanto di parlare. Rachel era a Londra per
completare gli studi l’estate in cui lei aveva conosciuto Santana, quel nome
per lei non significava nulla.
“Sei pallida Brittany… non ti senti
bene?”
“No… andrò a riposare in camera mia…”
“Ma come? Stanno per raggiungerci Quinn e Mr
Hudson, ci racconteranno tutto del generale Lopez e di sua moglie!”
“Porgi loro le mie scuse.” Le disse solo allontanandosi in
fretta.
Otto anni, era passato così tanto tempo, non una lettera, non
una parola tra loro due, Brittany aveva seguito i
suoi successi sulle gazzette della marina, sussultando ogni volta nel leggere
il suo nome.
E ora… l’avrebbe rivista. Perché Brittany
lo sapeva, se i suoi genitori erano venuti ad abitare a Kellynch
Hall lei vi sarebbe venuta per forza. Si ricordava ancora di quell’estate
passate nel Sommerset? Si ricordava di lei?
Note
Si incontreranno dunque… o almeno così sembra credere Miss Brittany. Ma Santana la ricorda ancora? Secondo voi?? ;-)))
Al prossimo capitolo e grazie mille!