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Autore: Hasya    14/02/2013    2 recensioni
Lei è Alessandra una ragazza un po' particolare che ha sempre odiato festeggiare il giorno di San Valentino, ma forse il suo ragazzo Harry Styles riuscirà a farle cambiare idea.
Dal testo:
Salve a tutti, sono Alessandra e mi sono lasciata ingannare dal mio ragazzo, Harry Styles ed oggi quattordici febbraio, festeggerò per la prima volta nei miei sedici, quasi diciassette, anni di vita il giorno che più di tutti, a mio parere, è inutile, San Valentino.
.....
“-Tra due giorni è San Valentino, piccola.- disse lui al telefono con voce dolce
-Si, lo so e tu sai anche che non mi piace festeggiarlo.-
......
Harry.
Buon giorno piccola, avevo preparato un magnifico messaggio per oggi, ma poi ho pensato che è meglio conservare le sdolcinatezze per stasera.

Buon San Valentino :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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-Let me love you, now.



Salve a tutti, sono Alessandra e mi sono lasciata ingannare dal mio ragazzo, Harry Styles ed oggi quattordici febbraio, festeggerò per la prima volta nei miei sedici, quasi diciassette, anni di vita il giorno che più di tutti, a mio parere, è inutile, San Valentino.
 
Due giorni prima.

“-Tra due giorni è San Valentino, piccola.- disse lui al telefono con voce dolce
-Si, lo so e tu sai anche che non mi piace festeggiarlo.-
-Non ti piace festeggiarlo bla, bla,bla.- mi fece il verso
-Che bimbo infantile che sei!- esclamai ridendo
-Io sono l’infantile? Dimmi cos’è che ti ha fatto il giorno di San Valentino per essere così odiato da te?- chiese in modo sarcastico
-Nulla, semplicemente penso che se una coppia si ama veramente non è costretta ad aspettare un giorno in particolare per dimostrarlo.-
-Ho una fidanzata poetessa.-  constato ridendo
-Non prendermi in giro!-  dissi mettendo un broncio che lui ovviamente non poteva vedere
-Va bene, non lo faccio più.-
-Ecco bravo, stupido.-
-Quindi niente festeggiamenti del giorno di San Valentino?-
-No.- esclamai sicura di me stessa e del mio pensiero
-Quindi è inutile che io prenda un aereo per arrivare da te o viceversa, tanto non vuoi festeggiare, giusto?-
-Io, cioè, non lo so, verresti qui?- tintinnai un po’, aveva giocato una carta falsa
-Si certo sarei venuto senza pensarci due volte, ma tu non vuoi festeggiare.-
-No, non voglio festeggiare, però potresti venire lo stesso qui.- proposi entusiasta
-Prendi il pacchetto completo.-
-Ah?- chiesi non capendo ciò che aveva detto
-Io vengo se festeggiamo San Valentino, il pacchetto completo.-
-Non puoi ricattarmi però!-
-Vedilo come un accordo e non come un ricatto.-
-Sei ingiusto!-
-Che faccio allora, prenoto si o no?-
-Si.- pronunciai, mi ero lasciata abbindolare , ancora
-Lo sapevo, avevo già prenotato, sono perspicace io, Alessya.-
-Vedi solo di non dimenticarti di nuovo il passaporto, Styles.-
-Non potrei mai dimenticarlo.-
-Mh, poco ci credo.- dissi sbadigliando
-Hai sonno Ale?- mi chiese premuroso
-Un po’.-
-Allora vai a dormire, buona notte piccola.-
-Buona notte.-“
 

14/02, ore 7:30.

La sveglia suona, ma io sono già sveglia da più di dieci minuti.
Come tutte le mattine dovevo andare a scuola, ma questo era un giorno speciale, non perché è San Valentino, anzi questo probabilmente è il particolare che renderà la giornata un po’ meno entusiasmante, ma perché oggi arriva Harry da Londra.
Fa strano dirlo, Harry Styles il mio ragazzo e pure stranamente era rimasto colpito a primo impatto dalla mia bellezza, che tengo a precisare vede solo e soltanto lui, e poi dalla mia personalità e dal mio carattere.

Cosa ho capito dopo quattro mesi passati insieme?
Styles è pazzo, ma pazzo forte,eh.

Neanche io avrei avuto il coraggio di rimanere cosi a lungo con me stessa, se ne avessi l’occasione scapperei; alcune volte so essere molto, come dire, poco socievole e tendo ad arrabbiarmi molto in fretta, sono permalosa, acida con le persone che mi sono antipatiche, poco romantica e chi più ne ha più ne metta, ma il mio difetto peggiore è che mi affeziono troppo in fretta alle persone e dono il cuore a persone che invece meriterebbero solo un calcio nel didietro.


Scuoto la testa spensierata e velocemente afferrò i vestiti dalla sedia recandomi subito dopo in bagno.
Velocemente mi preparo, do una sistemata ai capelli e contorno i miei occhi con un po’ di matita, dopo di che afferro il cellulare tra le mani.

Harry.
Buon giorno piccola, avevo preparato un magnifico messaggio per oggi, ma poi ho pensato che è meglio conservare le sdolcinatezze per stasera. Buon S. Valentino e passa una buona mattinata, un bacio.

Un sorriso spontaneo nasce sul mio viso mentre leggo il suo messaggio.

Alessandra.
Buon giorno a te, niente messaggi smielati, ti prego. Già non so se riuscirò a resistere a questa serata. Buon festa dei cretini anche a te, ti amo.

Premetti invio e aspettai il caricamento, dopodiché mi reco nella mia stanza, preparo lo zaino e scendo giù dalle scale per arrivare in cucina dove trovo i miei genitori in atteggiamenti poco consoni e vietati ai minori di diciotto anni.

-Per favore, avete una stanza, non fatelo in pubblico!- dissi contrariata da quella strana visione
-Alessandra, smettila!- esclamò con un tono di rimprovero
-Ok, la smetto. Vado a scuola, ciao ma’ e ciao pa’.-
-Ciao piccola.- dissero in coro mia madre e mio padre salutandomi

Usci di casa, misi le cuffiette, premetti ‘play’ sul display del mio cellulare e iniziai a camminare.

Dopo cinque minuti di cammino arrivai d’avanti all’edificio della scuola. Come pensavo, ogni due metri c’erano delle coppiette occupate a baciarsi e scambiarsi coccole. A passo svelto mi recai dalle mie amiche.

-Buon giorno ragazze.- dissi scocciata da tutte quelle coppiette
-Buon giorno Ale.- ricambiarono loro
-Allora cosa fate oggi tu ed Harry?- mi chiese Ludovica, la mia migliore amica
-Niente Ludo, lo sai che odio questo giorno.- dissi sovrappensiero
-Pensavo che quest’anno dato che avevi Harry avresti fatto un agevolazione e avresti festeggiato questo giorno.-
-Bhe’, ti sbagli, lo odio sempre.- dissi ridendo e afferrandola per il braccio la trascinai su per le scale

Arrivammo in classe e la professoressa già aveva iniziato a fare l’appello, fantastico, anche oggi in ritardo, pensai.

-Signorine a che ora iniziano le lezioni?- chiese l’arpia di italiano
-Prof lo sappiamo a che ora iniziano.- disse Ludo
-E allora perché arrivate sempre in ritardo?-
-Questioni di punti di vista professoressa.- la misi a tacere io facendomi spazio tra i miei amici, arrivando al mio banco

Prime due ore italiano, terza ora religione, quarta ora fisica, quinta e sesta ora matematica uguale giornata di merda!

Per fortuna quelle sei ore passarono e al suonare dell’ultima campanella di quella giornata, scappammo tutti a casa.

-Io vengo con te Ale.- disse Ludo
-Va bene, però scappiamo perché non ho intenzione di vedere altre coppiette in effusione.-

Ci incamminammo verso casa mia quando senti il cellulare vibrare.

Harry.
L’aereo è appena atterrato, ma ci vediamo direttamente questa sera, ti vengo a prendere alle otto sotto casa tua, per favore si puntuale e non fare aspettare un ragazzo super sexy, ti amo anche io.

Leggendo quel messaggio risi.

-Che tenero.- esclamò con sguardo sognante Ludo
-Sei una romanticona di merda!- dissi ridendo
-Sei tu che sei troppo poco romantica, comunque avevi detto che non lo festeggiavi S. Valentino, hai cambiato idea?- chiese ridendo
-Mi ha ricattato, aspetta lo rispondo e ti spiego per bene.- dissi ridendo

Alessandra.
Come mai direttamente stasera? Comunque ti prego non organizzare nulla di eccessivo. Non ti farò aspettare troppo, promesso :)

La risposta non tardò ad arrivare.

Harry.
L’attesa aumenta la voglia. Non sarà nulla di eccessivo, tranquilla.
 
-Lo sapevi?- domandai sarcastica a Ludo
-Cosa?-
-Io non sto con Harry Styles, io sto con Shakespeare.- dissi ridendo seguita subito dopo dalla mia amica

Arrivammo a casa e trovammo mia madre ad aspettarci a tavola.

Alessandra.
Se lo dici tu, Shakespeare, ti credo. A dopo.

Harry.
Quanto sei spiritosa, a dopo piccola.
 

Lessi la risposta e mi accomodai a tavola. Come sempre mia madre e Maria iniziarono a parlare. Dopo mangiato io e Ludovica togliemmo la tavola e mentre mia madre si occupava di togliere la tavola noi ci recammo al piano superiore.

-Dai raccontami com’è che ha fatto a convincerti.- disse

Così iniziammo a parlare, le raccontai della conversazione telefonica e di quello che ci eravamo detti e ad ogni mia parola lei faceva gli occhi a cuoricino e rispondeva con un ‘Oh, che dolce.’

Dopo aver parlato per ben due ore, si fecero le sei meno venti.

-Oddio, è tardissimo, tu ti devi preparare!- esclamò Ludo
-Insomma è ancora presto.- mi difesi io
-Non è vero, andiamo forza!-

Mi trascino con se nel mio bagno, mi fece entrare con forza nella doccia mentre lei si occupava di scegliermi l’abbigliamento.
Mi feci lo shampoo, mi insaponai e velocemente mi risciacquai.
Quando usci dalla cabina della doccia trovai Maria con una faccia serissima.

-Sono le sei, ci hai messo venti minuti per lavarti, ti rendi conto?!- disse arrabbiata
-Ho riflettuto sotto la doccia.-

Mi giustificai io andando nella stanza dove trovai un vestitino magnifico che non ricordavo nemmeno di avere, infatti non era mio.

-E’ un vecchio vestito di tua madre, stranamente sono riuscita a convincerla e te lo ha prestato.-
-E’ bellissimo.-
-Forza, pensiamo prima ai capelli, poi metti il vestito, poi mi occupo del trucco, poi metti le scarpe ed esci con il tuo principe.-
-Che stupida che sei.- dissi ridendo

Mi afferrò per un braccio, mi asciugò i capelli, poi me li piastro prima lisci e poi fece dei boccoli alle punte.

-I capelli sono a posto, metti il vestito.-
-Va bene.- acconsenti io

Tolsi la maglia lunga che avevo messo in precedenza e infilai il vestito.

-Adesso pensiamo al trucco.-

E quella fu la parte più complicata. Mi preoccupai per tutto il tempo.
Dopo mezz’ora passata a truccarmi, riuscì a convincere Maria a lasciarmi andare, dato che mancavano cinque minuti alle otto.

-Ammira la mia opera d’arte.-

Avevo timore di guardami allo specchio, lentamente alzai gli occhi e mi ammirai.
Uau.
Era un make-up magnifico, non aveva esagerato con i colori e tutto era al proprio posto.

-Allora, ti piace?- mi chiese
-Si, è stupendo Mery, grazie.- dissi abbracciandola
-Di nulla, baby.- esclamò ed io scoppiai a ridere
-Mancano solo la collana, un paio di orecchini e le scarpe, coraggio.- continuò

Presi la collana che mi aveva preparato dalla scrivania e la indossai.

Harry.
Uomo sexy sotto al tuo palazzo che ti aspetta, scendi donna sexy.

-E’ arrivato!- esclamai entrando nel panico
-Forza, che sei stupenda, metti gli orecchini, le scarpe, prendi il telefono e vai.-

Feci come disse lei, presi il giacchino di pelle e lo indossai.

-Io vado, augurami buona fortuna.-
-Sei con Harry Styles, non ti serva la buona fortuna.-

Risi e varcai la porta, scesi le scale del palazzo e apri il portone, trovandolo vicino alla sua macchina.

-Harry!- esclamai correndolo in contro, per modo di dire, avevo dei tacchi al piede che sembravano trampoli
-Piccola.- disse venendomi in contro
-Mi sei mancato.- dissi abbracciandolo
-Anche tu, non sai quanto.- mi sussurrò all’orecchio, alzandomi il mento e baciandomi dolcemente
-Dove andiamo?- chiesi quando ci staccammo
-Sorpresa .- disse ridendo
-Uffy .- borbottai mettendo il broncio
-Andiamo su, questa sera mi hai superato alla grande, sei una bomba.- disse mentre mi ammirava
-G-grazie.- mormorai arrossendo
-Prego.- disse ridendo

Entrammo in macchina e dopo mezz’ora di tragitto occupato a parlare , finalmente arrivammo.
Eravamo ad un porto.

-Che ci facciamo in un porto?- domandai quando scendemmo dalla macchina
-Tra un po’ lo scoprirai.- mi disse, avvolgendomi un braccio al collo e tirandomi a se mentre mi stampava un bacio sulla fronte

Un tizio ci venne in contro.

-Prego?- disse, volendo sapere chi eravamo

Harry tolse gli occhiali e il tizio che ci era venuto in contro sorrise.

-Ah Signor Styles, è tutto pronto. Signorina..- disse sorridendomi
-Bene, grazie!- esclamò Harry

Mi afferrò la mano e mi trascinò letteralmente su uno yacht a dir poco meraviglioso. Salimmo a bordo e prima di entrare all’interno dello yacht si abbasso e si tolse le scarpe.

-Togli anche tu le scarpe.- mi disse sorridendo

Lentamente e stando attenta a non cadere, tolsi le scarpe.

-Ho fatto.- sussurrai
-Adesso sei di nuovo la mia nana.- disse ridendo
-Non fa ridere!-
-Andiamo, dai.-

Mi riafferrò la mano ed insieme entrammo.
Era a dir poco stupendo, c’era un tavolo per due apparecchiato di fronte ad un mega schermo con un riflettore.

-E’ meraviglioso Harry, grazie.- sussurrai emozionata
-Non è ancora nulla, mangiamo prima e poi ti porto a fare un giro dello yacht.- mi sorrise dolcemente

Avanzammo verso il tavolo e lui da vero gentiluomo mi sposto la sedia per farmi accomodare.

-Prego, signorina.-

In altre situazioni lo avrei di certo ammazzato perché questi comportamenti mi imbarazzano, ma in questo caso stetti zitta e mi accomodai pronunciando un ‘grazie’ e sorridendogli.
Si sedette anche lui e apri uno dei tanti vassoi.

Ostriche, bene menu a base di pesce.

-Buon appetito.- disse mostrandomi le sue adorate fossette
-Anche a te.- ricambiai afferrando un ostrica
-Mi passi il limone?- gli chiesi
-Il limone? Sull’ostrica?- domando esterrefatto
-No, lo metto sulla pasta che dici?- la buttai sul ridere io
-L’ostrica devi mangiarla cosi, al naturale, senza limone, altrimenti non sa di ostrica ma di limone.-
-Io l’ho sempre mangiata con il limone, ma va bene, facciamo come hai detto tu.- dissi togliendo l’ostrica dal suo guscio con la forchetta
-Ed hai sempre sbagliato.- disse prima di mangiare la sua di ostrica

 All’improvviso il mega schermo si accese facendo partire la sigla iniziale di un film che amavo, Titanic.

-Oddio, ci vediamo Titanic?- chiesi entusiasta
-Si, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere.-
-E non hai sbagliato, solo che quando questa sera tornerò a casa con il trucco scambiato, Maria mi ucciderà.- dissi ridendo
-Se e quando tornerai a casa.- sussurrò in modo malizioso facendomi arrossire

La cena continuò cosi tra battutine maliziose da parte sua e ramanzine da parte mia che volevo continuare a vedere il film.
Mancavano venti minuti a mezza notte, ora in cui io sarei dovuta ritornare a casa e visto che il film ancora non doveva arrivare alla parte dove Jack fa il ritratto a Rose, decisi di mandare un messaggio a Maria.

Alessya.
Siamo ancora a zero, riesci a coprirmi con mia madre? Ti prego.

Maria.
Andate con comodo, tua madre è andata a dormire, cerca solo di tornare prima delle sei altrimenti il piano salta. Domani mattina mi racconti tutto, buona notte o meglio buoni fuochi d’artificio.

-Con chi messaggi?- mi chiese curioso
-Nessuno.- gli sorrisi io
-Mh- sussurrò lui

Arrivò anche il dessert ed io stavo per scoppiare.
Il cameriere afferrò uno dei due muffin al cioccolato e lo pose d’avanti a me.
Ero davvero gonfia, ma come si può rifiutare un muffin al cioccolato?
Semplice, non si può.

-Grazie mille.- ringraziai il cameriere
-Di nulla signorina, torno dopo signore?- chiese ad Harry
-No, non preoccuparti, ce ne occuperemo noi, grazie.-
-E’ il mio lavoro signore.- gli disse cordiale il cameriere
-Sono gonfissima.- dissi osservando il muffin
-Come puoi, tu, rifiutare un muffin al cioccolato?- chiese stranito
-Infatti non lo faccio.- gli sorrisi

Afferrai il muffin e lo addentai.

-Allora com’è?- chiese
-E’ buonissimo, complimenti al cuoco.- dissi ridendo
-Grazie.-
-Lo hai fatto tu?-
-Si, ti sembra così strano?-
-No, assolutamente.-

Finimmo di mangiare il muffin e ci alzammo dalle sedie. Harry prese un telecomando e premette un tasto facendo si che il mega schermo si muovesse e premendone un altro fece si che il piccolo divano della stanza diventasse un letto.

Ma per caso ero sullo yacht del presidente d’America e non lo sapevo?

-Vieni.- disse solo, prendendomi per mano e facendomi stendere su quel letto improvvisato

Quando ci fummo sdraiati e posizionati continuammo a vedere il film che nel frattempo era arrivato alla parte in cui Jack fa il ritratto a Rose.

-Vuoi anche tu un bel ritratto?- sussurrò malizioso
-Non ci tengo, passo.-
-Come passi? Non vuoi un ritratto fatto da Harry Styles?-
-Non sei nemmeno in grado di disegnare un sole vorresti fare un ritratto?-
-In effetti.- disse in modo pensieroso
-Ecco.- confermai io
-Però noi potremmo fare altro, che ne dici?-
-Tipo cosa?-
-Lascia che ti stupisca.-
-Lo hai già fatto alla grande, te lo assicuro.- lo ringraziai sorridendo
-Questo ed altro per la mia ragazza.-
-Come fai ad essere cosi dolce?-
-Mh, dote naturale.- disse intento a baciarmi il collo, gongolando
-Che presuntuoso che sei!- esclamai ridendo
-Questa sera mi stai facendo impazzire.- mi sussurrò all’orecchio, dolce ma allo stesso tempo incredibilmente provocante

Mi inizio a baciare.
Labbra.
Collo.

Mentre le nostre lingue continuavano a intrecciarsi, gli presi il viso tra le mani e gli stampai un bacio sulla guancia, mentre lui mi distendeva completamente sul letto. 

-Odio il tuo vestito.- tentava inutilmente di togliermelo
-E’ cosi brutto?- gli chiesi abbassando io la cerniera
-No, è solo che non vedo l’ora di essere dentro di te.- disse con una non calanche unica facendomi arrossire di colpo

Mi tolse completamente il vestitino facendomi rimanere in biancheria intima.
Lo allontanai un po’ e iniziai a sbottonargli la camicia che indossava, lentamente glie la sfilai completamente scoprendo i suoi addominali.
Inizia ad accarezzai il suo petto, con la punta delle dita quasi sfiorandolo, disegnandoci cuori o cose astratte.
Scesi giù con le dita, fino ad arrivare al bottone dei suoi jeans.
Glie li sbottonai, abbassando la cerniera, le mie mani erano praticamente a contatto con la sua intimità.
Timidamente cercai di togliergli i jeans ma da sola non riuscì a fare un buon lavoro e quindi mi aiutò.

-Sei così dannatamente perfetta.-

Baciava il mio collo mentre gemiti strozzati avvolgevano i nostri corpi, le sue mani erano praticamente incollate sul mio corpo, o meglio sul mio fondoschiena.
Scendeva pian piano assaporando ogni centimetro della mia pelle, arrivando al mio seno.
Mi sganciò il reggiseno, facendolo volare chissà in quale angolo remoto della stanza, arrivando con le labbra anche al seno.
Inizio a baciarlo, inumidendolo con la lingua.
Mentre lui si occupava del mio seno, io iniziavo a gemere fregandomene del film e di chiunque possa sentirci.
Continuò la sua avanzata di baci bollenti, passando la pancia e arrivando alle cosce. Lentamente mi tolse la brasiliana, che Maria mi aveva costretto a mettere, e iniziò lentamente ad accarezzarmi.
Ero arrivata al limite, stavo per scoppiare e dall’evidente rigonfiamento dei suoi boxer anche lui era arrivato al limite.
Continuava ad accarezzarmi ed io continuavo a gemere sempre con più vigore, quando ad un certo punto si fermò.

-Mi dispiace Ale, ma non resisto più.- sussurrò abbassandosi i boxer e afferrando la protezione dalla tasca destra dei suoi pantaloni

Lentamente si fece strada in me.
Iniziò a muoversi prima lentamente e successivamente aumentando sempre di più il movimento ma non perdendo mai quella dolcezza che lo caratterizzava.
Alternava delle spinte più vigoroso a delle spinte invece estremamente dolci.
Continuammo per un bel po’, ma quando lui capì che ero arrivata al limite, inizio a spingere con più vigore.

-Sei soltanto mia.- disse tra i gemiti
-Si, solo tua!- esclamai arrivando al limite e scoppiando

Dopo pochi secondi anche lui si accasciò nell’incavo del mio collo, lasciandomi un bacio.

-E’ stato magnifico.- disse riprendendo fiato
-E’ stato magico.- sussurrai io, nascondendo il viso
-Il sesso più bello di tutta la mia vita!- esclamò soddisfatto
-Harry, ma insomma!-
-Hei, sono stato sincero.- rise lui

Appoggiai il viso sulla sua spalla, mentre lui mi coccolava.

-Ohi, ma tu dovevi portarmi il giro dello yacht.- gli ricordai io
-Proprio adesso?- disse stanco
-E quando allora?- domandai io
-Quando vuoi, possiamo anche venire qualche altra volta e vederlo.-
-Guarda che non comandi tu.- gli feci notare
-E invece io dico che le cose che sono mie io le comando.-
-Si, ma lo yacht non è tuo.- dissi mentre lui mi guardava con uno sguardo a tipo ‘tira un po’ tu le conclusioni’
-Aspetta un attimo, non lo avrai mica comprato?- borbottai
-Ehm sorpresa.- disse sorridendo
-Ma avevamo detto niente regali per San Valentino, però.-
-Infatti non lo comprato oggi, diciamo solo che aspettavo l’occasione giusta per fartelo vedere.-
-Si, ma…-
-Quanto parli.- disse ridendo e buttandosi letteralmente su di me
-Aspetta vediamoci la fine del film.-
-Il film puoi vederlo quando vuoi, adesso lascia che ti ami.-

E cosi mentre il Titanic toccava il fondo dell’oceano, noi ci amavamo.


 

Angolo autrice :)

Salve a tutte ^_^
Ecco qui una bella OS su Harry per San Valentino.
La protagonista, Alessya, da come avete potuto capire non ama particolarmente questo giorno, spero che il suo pensiero sia stato chiaro.
Non so neanche io da dove sia uscita questa one short, diciamo solo che con le recensioni che mi avete lasciato a quella precedente, ho acquistato un po' di fiducia in e stessa e ho deciso di provare a scirvere qualche altra cosa. 
Ho qualche mezza idea per delle altre one short sempre con sfondo questo strambo giorno dedicate a Niall, Liam, Louis e Zayn, devo solo mettere in paratica le idee che ho, ma non penso che riuscirò a postarle tutte e quattro oggi, ma cercherò comunque di scriverle :)

Bene, colgo l'occasione per menzionarvi le altre mie storie:

One short sempre su Harry ambientata dopo il giorno del suo compleanno.
"I love you so much, baby" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1585071&i=1)
Fan fiction a genere romantico ambientata ai tempi dell'Italia Nazista
"Il soldato tedesco." (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1567418&i=1)
Fan fiction sempre a genere romantico.
"Diventerà un 'amore' impossibile se non lottiamo." (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1564432&i=1 )
Fan fiction sui One Direction.
"Hai rivoluzionato la mia vita." (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1516808&i=1)


Spero lasciate una piccola recensione con il vostro parere e Buon San Valentino.
Alla prossima, Ale :)

 

   
 
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