Capitolo uno: 

" This is my fucking life "

Chiusi gli occhi e premetti per l'ennesima volta quella lametta sul mio polso, ormai pieno di cicatrici alcune più vecchie altre più recenti, fino a quando  il sangue iniziò a scorrere lentamente sul mio braccio. Sorrisi involontariamente, un sorriso pieno di tristezza e solitudine. Era strano, ma in quel momento stavo bene, portare il dolore da dentro a fuori, vedere il sangue scorrere sul mio braccio, mi faceva sentire libera, mi faceva sentire felice. 
Ripulii tutto, abbassai la manica del maglione e senza neanche salutare mia madre mi incamminai verso quello che aveva le sembianze di un college, ma che per me era l'inferno.
Ancora con le cuffiette negli orecchi arrivai davanti al cancello, presi un respiro profonodo e l'oltrepassai. < Bensons ancora viva? > non risposi e alzai il volume della musica in modo da non sentire tutti quei commenti orribili e le risatine di quelle ochette su di me, ma fu inevitabile, fui raggiunta da lui, Gary Smith insieme al suo gruppo di amichetti, e credetemi se quel college era l'inferno quel ragazzo era sicuramente il diavolo. < Ti ho fatto una domanda, Benson, devi rispondermi > abbassai lo sguardo senza dire una parola < che cazzo fai Benson, non parli? Cos'è il gatto ti ha mangiato la lingua? > mi ostinai a non rispondere < parla troia! > il suo tono di voce si fece ancora più alto < TI HO DETTO PARLA > mi scaraventò al suolo e iniziò a prendermi a calci sotto gli sguardi e le risate di tutti.
Scoppiai in lacrime, quel " rito " ormai si ripeteva quasi tutte le mattine, da tre anni. < Cosa fai Benson, adesso piangi? >  continuavo a ripetermi che lui non ce l'aveva con me, che aveva solo voglia di sfogarsi ed io ero la prima persona con la quale ne aveva avuta la possibilità.

Perchè Amy Benson era così, non odiava, non riusciva ad odiare neppure i bulli che la maltrattavano. Amy Benson perdonava, perdonava sempre tutto e tutti. " Tutti hanno una stora, nessuno agisce senza un motivo e tu non puoi odiare una persona senza conoscerla veramente " ecco quello che ripeteva Amy, forse anche Gary aveva una storia, e forse lui agiva in quel modo con lei proprio per quello. 

Presi le ultime forze che mi erano rimaste e mi alzai correndo, affrettandomi a raggiungere l'edificio, almeno lì non avrebbero potuto farmi del male, o almeno non fisicamente. 
Andai in bagno per sistemarmi il trucco che era calato, e per aggiustarmi un po' in generale. Fu lì che incontrai Lindsay Logan, la " queen " del college, anche lei frequentava il terzo anno, come me, solo che a differenza mia era stata bocciata due volte. < Benson >, < Logan > a lei non avevo paura di rispondere perchè non mi avrebbe mai fatto del male fisicamente, ma psicologicamente anche solo la vista di quel suo corpo così dannatamente perfetto mi uccideva. < Ti hanno pestato anche oggi, vedo > < cosa ti importa, a te piace se io vengo pestata > < oh si, è vero, ci offri sempre un bello spettacolo > si avvicinò a me facendomi sentire come una formica che sta per essere schiacciata da un gigante < sai Benson, potresti scomparire dalla faccia della terra e non importerebbe a nessuno, anzi saremmo tutti più contenti > rise di gusto e se ne andò. 

E' vero, Amy Benson non odiava, non odiava nessuno a parte Lindsay Logan e se stessa. 

" potresti scomparire dalla faccia della terra e non importerebbe a nessno, anzi saremmo tutti più contenti " non riuscivo a togliermi quelle parole dalla testa, rimbombavano sempre più forti dentro di me. Mi appoggiai al lavandino e rimasi ad ,osservare per qualche minuto la figura che così tanto odiavo riflessa nello specchio. < Sai... > mi dissi < ... la vecchia Amy, la Amy dell' High School, la Amy felice, la Amy a cui non importava dell'aspetto fisico, la Amy forte, quella di un tempo, non si sarebbe lasciata abbattere così, si sarebbe rialzata da terra come un grattacielo, avrebbe tirato fuori le unghie e avrebbe lottato per far ricredere quella puttanella, ma la nuova Amy, quella che sei diventata, la Amy di adesso, la Amy distrutta, è convinta di quelle parole. Devi smetterla Amy, devi smetterla di farti del male da sola, devi smetterla di lasciare che gli altri ti faccino del male, devi tornare la Amy di una volta, la Amy indistruttibile. >.

Sapete, sarebbe stato un bellissimo discorso, se solo fato ad un' altra persona, perchè Amy non riuscì a convincersi neppure 'sta volta, la sua vita li faceva troppo schifo per smettere di soffrire.

Cercai di autoconvincermi ma a quanto pare non ci riuscii visto che qualche secondo dopo ero accasciata a terra mentre le lacrime non avevano nessuna intenzione di cessare. " è vero, è tutto vero, a nessuno importerebbe se io me ne andassi, se io morissi sarebbero tutti più contenti, la mia vita fa schifo, io faccio così dannatamente schifo, che cosa faccio ancora qui? perchè non metto fine a tutto? " La vocina acida nella mia testa mi stava uccidendo, dentro, cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Già, cosa aveva fatto Amy Benson per meritarsi tutto questo? perchè le stava accadendo ciò? perchè tutti la odiavano? chi le dava la forza di vivere ancora? Queste domande se le faceva spesso, ma mai aveva trovato na risposta ad esse.