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Autore: verotile    14/02/2013    2 recensioni
San Valentino. Cinque coppie. Un piano. Un fiore. Cosa significa? Lo scoprirete soltanto se la vostra curiosità è così tanta da voler leggere questa schifez...volevo dire questa fanfiction alla quale ho lavorato per un bel po'. Non è un capolavoro, ma spero comunque vi piaccia.
Ah, questa è la mia prima fanfic su Fairy Tail :D
Buona Lettura!
P.S. pubblicherò due capitoli, uno la mattina e uno la sera, tutti e due oggi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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    Evening     
 
Ormai stavano camminando da diverse ore, girando per le miriadi di bancarelle in tutte le vie. Quella mattina non si erano accorti di tutta quella gente in giro. Natsu si fermava a comprare cibo e cibo e ancora cibo, ingurgitò dolci e carni di ogni tipo e grandezza mentre Lucy ammirava estasiata i gioielli che venivano esposti e, siccome aveva pagato l'affitto di quel mese, si concesse qualche regalino. Sembravano due bambini per come erano emozionati, ogni volta si chiamavano per far vedere all'altro le cose che avevano comprato. D'un tratto il dragon slayer si fermò e incominciò a fissare un carretto con la scritta:

Fiori Valentine
           10 jewels a fiore.
 
Non aveva mai sentito parlare di un fiore con questo nome. Magari è nuovo. pensò avvicinandosi. Rimase stupito dalla sua bellezza. I petali lunghi e incurvati verso l'esterno, andavano dal blu scuro al rosso fuoco, e il polline dorato metteva ancora di più in risalto i colori del fiore. Il gambo lungo era di un meraviglioso verde smeraldo ed era ricoperto da spine. Rimase incantato finchè un voce non lo risvegliò dal suo stato di trans. Alzò lo sguardo e davanti a lui vide un ragazzino biondo con un luminoso sorriso in volto, i grandi occhi verdi che lo guardavano. Ricambiò il sorriso.
 
***
 
<< Natsu! >> Lo chiamò Lucy. Uffa, mi ha abbandonata qui, chissà dov'è andato a cacciarsi. Spero solo non stia facendo a botte come suo solito. pensò continuando a cercarlo.
 
***
 
<< Grazie mille. >> Il mago appoggiò una mano sulla testa bionda del ragazzino e gli scompigliò i capelli, per poi sorridergli e andare via. Dopo un paio di minuti, riuscì finalmente ad intravvedere la sua compagna, sospirò sollevato nel vedere che non le era successo niente, aveva provato a sentire il suo odore, ma con tutti i profumi che c'erano, tra cibo, persone e fiori, non era riuscito a riconoscerlo, cosa per il mago molto strana perchè, come sosteneva lui stesso, avrebbe riconosciuto il suo odore sempre, in qualsiasi circostanza, la distanza o le troppe persone non glielo avrebbero impedito. 
Si avvicinò a lei, silenzioso, per poterle fare una sorpresa. Arrivato alle sue spalle, allungò il braccio davanti a lei. La maga sussultò sbattendo la schiena contro il suo petto, alzò la testa e vide il sorriso radioso del ragazzo, riportò l'attenzione sulla mano di Natsu che stringeva un fiore stupendo. Le guance le divennero rosse. 
<< E' per te. >> Le disse all'orecchio facendole venire un brivido lungo la schiena.  Alzò le braccia e con entrambe le mani prese quel fiore mai visto. Nonostante avesse le spine, non si punse. Lo avvicinò al suo viso e inspirò per sentire il profumo. Trovò anch'esso fantastico. 
<< G-grazie. >> Si girò verso il suo compagno e gli sorrise imbarazzata. In pochi secondi si ritrovò il volto di Natsu a pochissimi centimentri dal suo. Il respiro caldo del ragazzo le entrava nella bocca socchiusa. Sentì il viso e le orecchie bruciare, ma non si ritrasse. Lo guardava negli occhi,riuscendo a vedere il riflesso dei suoi, quando egli alzò il braccio sfiorando con le dita la guancia della maga, quest'ultima chiuse gli occhi aspettando di sentire qualcosa di morbido sulle proprie labbra. Aspettò e aspettò ancora, ma non successe niente, tranne una pressione sul naso, aprì lentamente gli occhi e vide il pollice di Natsu che glielo stava stofinando. 
<< Hai del polline sul naso. >> Rise. Il mondo le cadde addosso. In quel momento si sentiva la persona più stupida del mondo. Stupida. Stupida. Stupida. Lucy sei un'idiota. E poi perchè stavi pensando ad una cosa del genere. Natsu non ti avrebbe mai baciata, perchè lui non prova niente nei tuoi confronti. Il petto, mi fa male. si portò una mano sul cuore, stava battendo velocemente, troppo. Oh, andiamo. E' Natsu. Infondo non ci può essere niente tra noi due. Di nuovo la fitta. Che male. Fece una smorfia di dolore della quale il mago si accorse subito. << Lucy, cos'hai? Non stai bene? >> Chiese preoccupato mettendole una mano sulla spalla. Le divenne difficile respirare e un'altra fitta al cuore la colpì, mentre la testa cominciò a farle male.
<< No, stai tranquillo. Stare in mezzo a tutta questa gente è soffocante. Possiamo trovare un posto più isolato? >> Natsu annuì, la prese per mano e si fece spazio tra la folla per far passare lui e Lucy, nuovamente arrossita. 
 
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<< Kyaaaah! >> La donna della pioggia inciampò su un sasso, sarebbe caduta di faccia, se delle forti braccia non l'avessero sostenuta. Alzò la testa e vide Gray che la guardava severo. << G-Gray-sama... >>
<< Stai cadendo ogni tre secondi, puoi stare più attenta? >> La rimproverò. Juvia abbassò lo sguardo per la vergogna.
<< M-mi dispiace. Juvia non cadrà più, te lo prometto Gray-sama. >> Risollevò il viso con un'espressione determinata. Ma al mago del ghiaccio non stupì affatto, anzi sbuffò e si mise una mano sulla faccia.
<< Questo l'hai detto già trecento volte. Sai, a parole sei bravissima, ma con i fatti...>> Si stava comportando in modo freddo, freddo come il ghiaccio, il suo potere magico. Se ne accorse subito e se ne vergognò, ma non voleva che delle persone a lui care, si avvicinassero troppo al suo cuore, perchè ogni volta le venivano strappate via senza poter fare niente per salvarle. Però la ragazza, non lo sapeva e iniziò a pensare che Gray la odiasse, che anche il solo vederla lo infastidisse, ma non riusciva a spiegarsi il perchè avesse accettato il suo invito ad uscire.
Continuarono a camminare, lui guardava il cielo limpido con una smorfia e lei teneva la testa bassa, sia per la tristezza che stava prendendo spazio dentro di se, che per cercare di non inciampare più. Quel giorno era più sbadata del solito, se n'era accorta, il cuore le batteva veloce e tremava, nella sua testa i suoi pensieri si accavallavano facendole venire un gran mal di testa. L'avvicinanza al ragazzo le faceva sempre questo effetto, per questo tendeva a nascondersi dietro pali, alberi o persone per ammirarlo di nascosto. Solo da poco aveva iniziato ad affiancarlo facendole provare sensazioni nuove, mai provate prima, nel suo stomaco sentiva come se delle farfalle volassero intondo e che non si fermavano mai. D'un tratto sbattè la fronte contro qualcosa. Alzò lo sguardo e vide le spalle di un uomo alto il doppio di lei, spalancò gli occhi e la bocca nel guardarlo, appena egli si girò riuscì a vedere i suoi muscoli. Sono enormi. pensò fissando i suoi pettorali che si potevano vedere benissimo nonostante avesse la canottiera. 
<< Fai attenzione tu! >> Le ringhiò contro mettendole paura per poi voltarsi di nuovo. Il cuore con suo grande sollievo, aveva ricominciato a battere e il respiro tornò regolare. Sentì una voce lontana che la chiamava. Una pressione sulla spalla la fece girare. Gray la guardava preoccupato e aveva il fiatone.
<< Stupida! Non devi separarti da me! >> La sgridò. << Quando mi sono accorto che non eri più dietro di me sono venuto subito a cercarti e quando ti ho vista tremare spaventata mi sono preoccupato. Quel tizio ti ha fatto qualcosa? >> Juvia rimase sorpresa dalla reazione del compagno che intanto guardava con una smorfia l'uomo che si stava allontanando sempre di più. Non ricevendo risposta le ripetè la domanda. La maga sussultò e fece velocemente di no con la testa.
<< N-no, non ha fatto niente a Juvia. Juvia era solo colpita dalla grandezza di quell'uomo e sinceramente era un po' spaventata, ma non è successo niente. >> Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, all'improvviso le prese la mano.
<< Così non potrai più allontanarti da me. >> Spiegò dandole le spalle e incominciando a camminare. Il rossore si impossessò del viso di entrambi, mentre un lieve sorriso affiorì sulle labbra del mago. Quel contatto, gli aveva mandato una scarica elettrica che gli percorse tutto il corpo. Se n'era accorto già da qualche tempo. La donna della pioggia gli faceva provare sentimenti per lui nuovi: la rabbia e la preoccupazione nel vederla ferita, la felicità immensa nel sentire la sua pelle sulla sua e il suo sorriso che ogni volta riusciva a sciogliere il muro ghiaccio che lui aveva costruito per così tanti anni, per proteggere se stesso e gli altri. Quando si spogliava senza neanche accorgerse e lei lo chiamava imbarazzata rendendogli i vestiti, una sensazione di felicità si impossessava di lui. Aveva imparato a conoscerla, si imbarazzava spesso per cose anche stupide, diventava allegra solo se le rivolgeva la parola, si adirava quando qualcuno osava parlargli o toccarlo, soprattutto se erano ragazze e la gelosia cominciava a farsi strada dentro di lei, quando diventava triste, cercava sempre di impedire ai suoi occhi di lacrimare. La sua forza di volontà lo stupiva sempre, non si arrendeva mai proprio come il suo migliore amico-rivale Natsu. Li guardava entrambi con ammirazione, ovviamente non facendolo notare a nessuno, se quella testa calda lo avesse scoperto, lo avrebbe preso in giro per tutta la vita, fino alla fine dei suoi giorni, se gli andava bene. Si ritrovò a pensare alla sua tomba e Natsu vecchio che si teneva in piedi con un bastone che indicava la sua lapide e continuava a deriderlo. Senza accorgersene strinse ancora di più la mano della ragazza, che ovviamente fraintendè, il pensiero sul suo compagno lo disgustò. 
I suoi pensieri vennero interrotti quando andò a sbattere contro qualcosa che gli arrivava alla vita. Abbassò lo sguardo e vide un meraviglioso fiore dai lunghi petali che partivano dal blu scuro per poi arrivare al viola e infine sulla punta un rosso acceso. Guardò ancora più in basso e vide un cartello con su scritto:

                                                                                                         Fiori Valentine
           10 jewels a fiore.
 
Il prezzo è molto, molto buono. Pensò ammirandone la bellezza. Un ragazzino biondo e dagli occhi verdi lo chiamò e gli mostrò un grosso sorriso.
<< Wow! Che belli! >> Esclamò estasiata Juvia. Il mago la guardò intenerito nel vederla così felice, all'improvviso gli si accese una lampadina sulla testa. Prese il portafoglio dalla tasca e, senza sciogliere le loro mani, vi frugò dentro. Prese i soldi e gli porse al ragazzino che li salutò continuando a sorridere. Gray sentiva le spine sulla pelle, ma stranamente non gli facevano male.
<< Tieni, è per te. >> Juvia sgranò gli occhi e arrossì prendendo il fiore in mano. Lo ringraziò balbettando e ricominciarono a gironzolare per le bancarelle.
 
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<< Gajeel... >> Lo chiamò la scripter sulla sua spalla ormai stanca di dimenarsi e cercare di scendere, si era arresa, aveva capito che non avrebbe mai potuto vincere contro di lui.
<< Che c'è gamberetto? >> Stavano camminando - lui stava camminando - da tutta la mattina tenendola sempre per la vita, senza alcuna intenzione di farla scendere, il fatto che si fosse arresa lo aveva un po' scocciato perchè infastidirla e sentire le sue acute grida dirgli di lasciarla in pace, lo mettevano di buon umore. 
<< Adesso puoi mettermi giu. >> Sbuffò togliendosi i capelli dal viso. Non sapeva se aspettarsi una risposta affermativa o negativa, sperava nella prima, ma puntava tutto sull'ultima. Voleva scendere soprattutto perchè le poche persone che non erano troppo occupate a guardare le bancarelle, li fissavano maliziosi e questo la irritava in un modo assurdo. Levy si era accorta ormai da tempo che, per colpa del dragon slayer, il suo corportamento dolce e timido, si stava trasformando, si adirava per poco e a volte non usava parole molto...eleganti per esprimersi, soprattutto con lui, lasciando i suoi compagni di gilda di stucco.
<< Neanche per sogno. >> Ghignò felice del fatto che non si fosse ancora arresa del tutto. Levy se l'aspettava quella risposta e rilassò i muscoli del corpo. Sentiva gli arti intorpiditi, aveva bisogno di sgranchirsi un po', ma non le era ancora possibile. Le venne un'idea. Prese il libro che stava leggendo qualche ora prima e riniziò la lettura sperando di non essere scoperta, ma il ragazzo, grazie al suo incredibile udito, sentì il leggero sfogliare delle pagine ed incominciò ad irritarsi. Si è arresa. pensò. Adesso, le faccio un bello scherzetto.
<< Gihihihih >> La risata le arrivò all'orecchio e sentì il sangue gelarsi dentro le vene mentre una strana sensazione si impossessava di lei. Le mani incominciarono a tremarle. La stretta alla vita si allargò per poi ritornare a stringerla più forte di prima. Le mani fredde del dragon slayer le presero i fianchi, la alzò dalla sua spalla e la portò davanti al viso. L'espressione terrorizzata della ragazza lo fece ridere di gusto.
<< Buon...VIAGGIOOOOOOOOOO! >> Urlò lanciandola in aria. La scripter urlò così forte da farsi male alla gola. Gajeel si mise una mano sulla fronte per farsi ombra sugli occhi e guardò in alto.  Forse, ho esagerato. pensò sudando freddo vedendo che la sua compagna era diventata solo un puntino nero in quel cielo così limpido.
<< Kyaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! >> Continuava ad urlare stringendo il libro tra le mani, così tanto forte da farsi sbiancare le nocche. Si trovava a più di quaranta metri da terra e continuava a salire. Sentiva il peso dell'aria sulla schiena farsi sempre più forte e quella nei polmoni diminuire sempre più. Quando incominciò a rallentare, iniziò a respirare faticosamente, guardò di sotto e spaventata chiuse gli occhi. Le case si erano fatte piccole come delle formiche, riusciva a vedere tutta Magnolia. Riuscì in qualche modo a girarsi, poi la sua salita si arrestò, deglutì sonoramente per poi ricominciare a gridare mentre scendeva velocemente. 
<< Merda! Merda! >> Urlò Gajeel vedendo quel puntino nero farsi sempre più vicino fino a riuscire a sentire la voce della ragazza. Purtroppo per lui, non era riuscita a lanciarla dritta quindi non stava cadendo su di lui, ma da tutt'altra parte. Iniziò a correre come un pazzò mentre la scripter continuava  scendere, sempre più, di quota. Siccome le strade erano troppo piene di gente ed era difficile passare, saltò da un tetto all'altro. 
Ormai mancavano pochi metri e si sarebbe spiaccicata al suolo, era questo il suo destino? Sarebbe davvero morta così? Per colpa di uno stupido scherzo di uno stupido ragazzo per il quale provava quello stupido sentimento al quale non voleva dare un nome? Le lacrime le sgorgarono dagli occhi, formando delle strisce sospese in aria che luccicavano grazie ai raggi del sole. Sentiva le voci delle persone più vicine. Pochi secondi e avrebbe davvero detto addio a questo mondo. Chiuse gli occhi aspettando l'impatto duro contro l'asfalto, che non arrivò mai. Alzò lentamente le palpebre e davanti a se vide il volto stanco del dragon slayer, le sue muscolose braccia sulla schiena e sotto le ginocchia, il petto espandersi e contrarsi e il respiro caldo e affannato.
<< G-Gajeel... >> Era furiosa con lui, ma non riusciva a lasciare i suoi occhi che la scrutavano. In un attimo la strinse a se lasciandola senza parole.
<< Scusa. >> Continuava a ripetere mentre la stringeva sempre più forte. Gajeel, mi sta chiedendo scusa. Sta chiedendo scusa a me. Fa bene. Ha cercato di uccidermi, però poi mi ha salvata e si è pentito, mi sta chiedendo scusa. No, Levy non devi farti intenerire, ha cercato di uccidert- Shhhh, sta zitta. La sua mente si diviose in due, la parte dolce e gentile che perdonava il mago e quella cattiva e furiosa che voleva prenderlo e ammazzarlo. Vinse la prima e ricambiò l'abbracciò. 
Dopo vari minuti interminabili sciolsero quell'abbraccio, e scesero dal tetto della casa sulla quale erano. Levy, come un koala, si era appoggiata sulla schiena del ragazzo che la sorreggeva per le gambe. Aveva le braccia intorno al suo collo e riusciva a sentire il suo respiro sulla pelle scoperta. Ricominciarono a camminare e la scripter si lasciò cullare dai movimenti del compagno. Aveva la guancia spalmata sulla sua schiena e un sorriso le si formò in volto, incominciò a fantasticare su se stessa e Gajeel. Venne riscossa dai suoi pensieri quando il dragon salyer si fermò di colpo, portò la testa sopra la sua spalla e ci appoggiò il mento, spalancò la bocca nel vedere un fiore favoloso davanti a lei, aveva letto tantissimi libri di botanica e medicina, ma non aveva mai visto un fiore così. Il cartello diceva:
                                                                                                           
                                                                                                               Fiori Valentine
           10 jewels a fiore.
 
Gajeel si accorse dello sguardo della solid scripter e prese una decisione. Abbassò lo sguardo e vide un ragazzino biondo e con degli enormi occhi verdi che gli sorrideva. Dopo pochi secondi teneva in mano il bel fiore dai lunghi petali che partivano dal blu scuro fino ad un rosso fuoco. Glielo mise sul viso facendola starnutire per il polline che le era finito nel naso. 
<< Prendi. >> Le disse soltanto. Lei alzò la mano e prese il fiore, nonostante ci fossero le spine, non si pungeva. Continuava ad ammirarlo estasiata.
<< Grazie Gajeel. >> Il dragon slayer non rispose, in effetti, si sentiva ancora in colpa per prima e non gli sarebbe passata tanto facilmente anche se, a quanto gli sembrava, Levy se n'era già dimenticato. 
 
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<< UOMO! >> Elfman stava urlando da tutto il giorno e la fata al suo fianco non ne poteva più, se l'avesse detto un'altra volta lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani, per poi ammazzare quei tre idioti dei suoi compagni che l'avevano convinta ad uscire con lui. << Ever, cos'hai? >> 
<< Ancora? Smettila di chiamarmi Ever, non ne hai il diritto e poi te l'ho già detto un milione di volte che cos'ho. >> Sbraitò adiratissima facendo sussultare l'albino. Si rilasso e la sua espressione divenne triste, alzò lo sguardo verso di lui. << Ti prego, smettila di gridare "uomo" o altre cose del genere. >> Lo implorò. Egli divenne rosso guardò da un'altra parte.
<< V-va bene. Dare ascolto ad una donna è da uom...scusa, è la cosa giusta. >> Evergreen nella sua mente stava gioendo e urlava, il suo piano aveva funzionato, doveva solo mostrarsi carina, dolce e triste per poter far calmare il compagno. Le mie doti di attrice sono perfette quando la mia bellezza. Finalmente poteva godersi la passeggiata in santa pace, mise il suo ventaglio nella borsetta, non le sarebbe più servito. 
Elfman ad ogni bancarella nelle quali si dovevano fare giochi, come lanciare la pallina e colpire le lattine per farle cadere, vinse tantissimi pupazzi per la maga, dovettero predere un enorme carrello e metterli tutti li sopra. In tutto vinse: dieci rane, venti fate, tre tigri e un orso gigante, grande quanto lui. 
<< Non credevo fossi così bravo. >> Elfman si voltò stupito verso di lei, gli stava facendo dei complimenti, sorrise e strinse di più la maniglia del carrello che si stava trascinando dietro. 
<< Beh, quando ero piccolo, insieme a Mira-nee-chan e Lisanna, andavamo sempre alle fiere. Vedevo Nee-chan vincere sempre e allora ci volevo provare anch'io e alla fine ho imparato. >> Un'espressione malinconica si formò sul suo viso, Evergreen la vide subito e cercò di cambiare discorso. Indicò a gran voce un'altra bancarella e si avvicinarono. Dietro al proprietario c'erano delle carte attaccate ad un macchinario, che si muovevano lentamente e andavano in tutte le direzioni, sù, giù, sinistra, destra, avanti e indietro. L'uomo li vide interessati e cominciò a spiegare le regole:
<< Signore lei adesso dovra lanciare cinque freccette e dovrà tentare di colpire le carte, più il valore della carta e alto, più punti prende. Allora, vuole giocare? >>
Elfman accettò immediatamente. Prese una delle freccette, troppo piccole per la sua mano, ma non gli importò molto. Guardò tutte le carte ed individuò il K che si stava spostando verso sinistra, lanciò la freccetta, ma la carta si spostò giù all'ultimo secondo. 
<< Che peccato. Forza, ha altri quattro tentativi. >> Lo incoraggiò il proprietario. Per Evergreen c'era qualcosa di sbagliato in quel gioco, non si fidava di quell'uomo. E' possibile che sappia usare la telecinesi, in questo caso, può spostare le carte quando vuole lui in modo tale che nessuno possa vincere. pensò guardando il compagno, si stava chiedendo se se ne fosse accorto, ma scartò subito questa possibilità. Poi posò lo sguardo sul proprietario della bancarella per cercare di individuare ogni movimento sospetto.
Elfman prese di nuovo la mira e tirò la freccetta sul K, ma anche questa volta si spostò, però verso l'alto. Beccato. La maga era riuscita a vedere la mano dell'uomo che si spostava dalla stessa parte dove andava la carta. "Devo trovare un modo per distrarlo." Le venne subito in mente un'idea. Si avvicinò all'orecchio dell'albino e gli sussurrò cosa aveva scoperto e anche il suo piano, lui annuì e si riconcentrò sul gioco.
<< Scusi. >> Evergreen si era appoggiata al bancone di legno mettendosi le braccia sotto il petto in modo tale da far risaltare il seno. L'attenzione dell'uomo si posò sulla generosa scollatura del vestito verde della ragazza. Che pervetito pensò disgustata. << Non è che ha un po' di acqua? Vede, ho tanto, tanto caldo. >> Disse con voce suadente.
<< C-certo signorina. >> Abboccato. Forza Elfman, vinci e fatti valer- Arrestò il suo pensiero quando notò che il ragazzo la stava guardando rosso in viso. Le salì il nervoso e mimò il gesto di tagliargli la gola se non avesse continuato a giocare. Egli sussultò spaventato e lanciò il suo terzo tentativo, che questa volta centrò la carta.
<< Tredici punti! >> Urlò felice. Il proprietario se ne accorse ed imprecò. Evergreen prese il bicchiere tra le mani e se lo portò alla bocca, prima facendo cadere un goccia sul petto che andò ad infilarsi tra i seni. 
<< Ah, molto meglio! >> Esclamò bevendo fino all'ultima goccia, l'uomo era così tanto preso da lei che non si accorse degli altri due tiri.
<< Trentasei punti! Siiii! >>L'uomo che era stato imbrogliato per bene, dovette far vedere ai due ragazzi i premi. Evergreen adocchiò dei biglietti delle terme per ventisette punti, e li presero, e con i punti rimasti presero una penna da due punti e un portachiavi da sette punti. 
<< Ce l'abbiamo fatta. Così impara a imbrogliarci. >> La maga era felice, non era più arrabbiata e aveva un bellissimo sorriso sulle labbra. Elfman la guardava come rapito. Quando l'aveva sentita parlare in modo così sensuale, il suo cuore aveva cominciato a battere forte. Da lontano vide una piccola bancarella e si avvicinò. C'era un cartello davanti: 
 
 Fiori Valentine
           10 jewels a fiore.
 
I due maghi rimasero incantati da quella immensa bellezza davanti ai loro occhi. Un ragazzino li chiamò e loro alzarono lo sguardo, egli era biondo e aveva degli occhi verdi bellissimi. Elfman diede i soldi al ragazzino che ringraziò, il fiore nella sua mano aveva dei bellissimi petali che verso il centro erano blu scuro e sulla punta vi era un rosso acceso. Lo porse a Evergreen che lo prese delicatamente quasi temesse di rovinarlo, le spine non le pungevano la pelle e di questo ne rimase sorpresa.
<< Un meraviglioso fiore per una meravigliosa ragazza. >> Disse l'albino dolcemente facendo arrossire non poco la ragazza che strinse al petto il fiore, sentiva il cuore batterle forte e il viso diventare caldo.
<< E-Elfman. >> Riuscì solo a dire imbarazzata, sorrise ed egli ricambiò per poi alzare le braccia in aria.
<< Dire cose così sdolcinate da far venire il diabete è da veri UOMINI!!!!! >> Il mondo le cadde addosso in quel preciso istante. Il ragazzo era riuscita a rovinare tutto con quell'inutile frase che si sarebbe potuto risparmiare. L'ira e il nervosismo presero possesso di lei e con gesto veloce della mano, aprì la borsetta, prese il ventaglio, chiuse la borsetta e diede un colpo fortissimo in testa ad Elfman.
<< IDIOTA! >> Gli urlò contro lasciandolo indietro a massaggiarsi il punto colpito per poi raggiungerla insieme al carrello coi premi.
 
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<< Wow, quelle torte erano davvero buonissime. Sono piena. >> Erza aveva un sorriso enorme sul viso mentre si teneva lo stomaco gonfio per i troppi dolci. Stava camminando piano piano al fianco del ragazzo che rideva vedendola comportarsi così. Il viso della maga divenne rosso come i suoi capelli scarlati e schiarendosi la voce si ricompose. 
<< Già, erano deliziose. >> Erano usciti dalla pasticceria da un decina di minuti, dopo che la maga di Fairy Tail aveva potuto gustare più di duecento tipi di torta e cioccolatini diversi, mentre Gerard ne mangiò una ventina. Per tutto il tempo aveva guardato la ragazza che si rimpizzava e gioiva come una bambina ogni volta che metteva in bocca un nuovo pezzo di dolce. Vedere il suo sorriso lo aveva contagiato e per un attimo gli aveva fatto dimenticare il suo passato, mettendo al centro dei suoi pensieri la donna che gli aveva rubato il cuore, ma alla fine gli tornarono in mente tutte le cose orribili che aveva fatto ferendo Erza. 
<< Sarà meglio che ritorni alla gilda, si sta facendo tard- >> Non riuscì a terminare la frase perchè Gerard la interruppe.
<< NO! >> Urlò stupendola, lo guardò come fosse pazzo ed egli arrossì, grattandosi nervosamente la testa e scompigliandosi i capelli, cercò una scusa. << Vedi, vorrei parlare ancora un po' con te, passeggiando e dimenticandoci del resto. Se ti va, altrimenti, fa niente. >> 
<< N-no, non c'è n-nessun problema. >> Rispose la maga scuotendo la testa velocemente, facendo svolazzare i capelli lisci e scarlatti da una parte all'altra. Rise imbarazzata. << I miei compagni, p-possono aspettare. >> Si guardarono e si sorrisero per poi continuare la loro passeggiata e incominciarono a chiacchierare, cercando sempre di non dire qualcosa di troppo riguardante il loro triste passato. Passarono davanti a molte bancarelle e a volte si fermavano a guardare la merce. La ragazza si comprò un paio di orecchini rossi e Gerard degli occhiali neri, troppo larghi per lui, e un cappello, "per completare il travestimento" aveva detto, per la verità si era accorto delle ragazze che lo guardavano adoranti incuranti delle lamentele dei loro fidanzati e ad una certa persona dava fastidio, così se li era comprati. Dopo qualche minuto un bracciale attirò la sua attenzione, aveva una gemma bianca e rossa a forma di goccia con una catenina dorata e affianco ad esso, ce n'era un altro della stessa forma ma di colore bianco e blu con la catenina argentata, il mercante gli disse che serviva per sapere le condizioni della persona amata, anche se lontani migliaia di chilometri, perchè la gemma appena messa al polso brilla e se uno dei due amanti è in pericolo di vita esso perde lucentezza e se alla fine, la persona muore, la pietra diventa completamente nera. Gerard volle comprarli assolutamente nonostante Erza gli dicesse che non ce n'era alcun bisogno, appena se li misero al polso, lei la gemma blu e lui quella rossa, esse incominciarono a brillare. Il venditore li guardò malizioso mentre i due maghi diventavano sempre più bordeaux e continuò ad osservarli mentre andavano via finchè non la folla non si mise in mezzo.
<< Allora, c'è un posto in particolare in cui vuoi andare? >> Le chiese dolcemente, lei alzò la testa e gli rispose di no. Stavano camminando da un paio d'ore e solo in quel momento si accorse che stavano girando in tondo. Cosa faccio? Dove la porto? Perchè non ho chiesto a Mira qualche altro consiglio, lei mi ha detto di portarla alla pasticceria e poi di fare una LUNGA passeggiata e parlare, ma non so più cosa dirle.
<< Che c'è? >> Sussultò appena sentì la voce della maga, il suo viso serio vicinissimo al suo. << Cosa c'è che non va? Avevi una faccia strana. >> Rise nervoso e si diede dello stupido. Sono un idiota, la mia "poker face" fa pena. Erza sembrava intenzionata a non spostare lo sguardo nemmeno un secondo, facendosi sempre più vicina, fino a sentire il respiro caldo l'uno sull'altro. Dischiuse le labbra, Gerard pensò fino all'ultimo secondo che l'avrebbe baciato...ma si sbagliava. << Ti conosco bene, Gerard, stai pensando a qualcosa di spiacevole. Per caso riguarda la nostra infanzia? >> Sussultò di nuovo al suono di quella frase. Aveva cercato tutto il giorno di tenere lontano quel discorso per non far ritornare a galla il dolore prevato, e lei aveva reso quel grandissimo sforzo vano. Un triste ombra attraversò gli occhi del ragazzo, della quale la maga si accorse subito senza sapere che la sua espressione era diventata triste, mentre gli occhi le pizzicavano. 
<< Cavolo, non volevo che la nostra infanzia ci rovinasse tutto, anche se, in effetti penso solo a quello da mattina a sera, giorno e notte. Il dolore provato in quegli anni è stato immenso, il venire usati per scopi altrui. Dannazione, eravamo solo dei bambini. Poi penso anche al fatto che anche io, vi ho usati. Ho usato te, Simon, Miriana, Shou e Wally e vi ho fatto male, vi recato così tanto dolore, per colpa mia Simon è morto e- >> Gli mancò il fiato per colpa di un forte colpo al petto e abbassando lo sguardo vide Erza che lo abbracciava, forte, stringendo sempre di più la stretta. Gli occhiali da sole erano volati via per il colpo.
<< Non è colpa tua! Sei stato manipolato, tu non volevi farci del male. Quindi non è colpa tua. La tua anima è stata ingannata, non devi sentirti in colpa. Tu sei ancora il ragazzo gentile e allegro di una volta, quindi sorridi e cerca di andare avanti, fallo per Simon che non c'è più, per te stesso e...>> Alzò il viso e incatenò i suoi occhi castani a quelli di lui che, anche con le lenti scure, riusciva a vedere. << ...per me! >> Il cuore di Gerard sussultò per colpa delle parole e dello sguardo che quella ragazza gli stava regalando. Ma i cattivi pensieri gli annebbiarono di nuovo la mente e si alzando il volto per non far vedere la sua espressione, si portò una mano sulla fronte. Sospirò sollevato del fatto che nonostante tutto, il calore emanato dal corpo della maga che lo abbracciava, gli diede la forza di sorridere. Mise il palmo della mano sulla testa di lei e le scompigliò i capelli scarlatti mentre sul suo viso splendeva un bellissimo sorriso. Erza ricambiò. Quest'ultima sussultò quando sentì uno strano calore alla mano, se la guardò e il viso le divenne rosso: Gerard aveva intrecciato le dita della mano con le sue e lei, anzichè interrompere quel contatto, strinse ancora di più la stretta. Sciolse l'abbraccio e continuarono la loro passeggiata, finchè non arrivarono davanti ad un carretto sul quale era appeso un cartello:
 
 Fiori Valentine
           10 jewels a fiore.
 
Guardarono come rapiti da quella immensa bellezza i fiori che avevano davanti, i lunghi petali che partivano dal blu scuro fino ad arrivare al rosso fuoco, avevano il potere di fargli dimenticare di tutto il resto, c'erano solo loro e i fiori, finchè una voce squillante non li richiamò ottenendo la loro attenzione. I due maghi alzarono distolsero lo sguardo dai fiori e lo posarono su un ragazzino dagli occhi verdi, i capelli biondi ed un sorriso meraviglioso in volto. Gerard, riguardò il prezzo e sorridente, gli diede i soldi e prese il fiore tra le mani per poi porgerlo ad Erza che, accettò imbarazzata.
<< Questo è per te! >> Le aveva detto. Lei annuì con le guance imporporate e stringendo ancora di più la presa sulla sua mano. Gerard trattenne una smorfia di dolore e continuò a sorridere. Erza rimase stupita del fatto che le spine non la pungessero e rincominciò a camminare trascinandosi il ragazzo dietro che si morse il labbro ripetendosi: Non pensare al dolore. Non pensare al dolore. 
 
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<< Natsu, manca ancora molto? >> Chiese Lucy mentre veniva trascinata dal compagno che tentava di portarla fuori dalle vie, inutilmente. 
Il ragazzo sbuffò. << Lucy, stai calma. Tra poco riuscirò a trovare una via per uscire da qui. >>
<< Questo l'hai detto già almeno una ventina di volte. >> Si lamentò, lui si fermò e la ragazza pensò di averlo offeso, sentendosi in colpa. << Natsu, scusa. E' solo che mi fa molto male la testa e non sono molto socievole adesso. >> Il dragon slayer sussultò e si voltò verso l'amica che aveva la testa bassa. Sorridendo le alzò il viso mettendole due dita sotto il mento stringendole la mano per fargli sentire ancora di più il suo calore, ma non troppo per non farle male. Aveva gli occhi lucidi e un'espressione sofferente in volto.
<< Ehi, stai tranquilla. Non mi sono mica offeso. Solo che mi da fastidio il fatto che non riesco a portarti via di qui e sapere che stai male, fa stare male pure me. >> Le accarezzò una guancia delicatamente. << Però ti ho fatto una promessa e lo sai che mantengo sempre le promesse. >> La maga annuì e strinse tutte e due le mani, sia quella che stringeva quella di Natsu, che quella con il fiore Valentine. Il dragon slayer del fuoco alzò lo sguardo, doveva pensare ad un modo per portarla via e, come la maggior parte delle persone che lo conoscono, anche solo di nome, sanno che pensare non è una delle cose preferite dal mago di Fairy Tail, perchè di solito avrebbe agito seguendo l'istinto, ma un suo compagno stava male e non poteva permetterselo, soprattutto perchè si trattava di Lucy.
 
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<< Juvia! >> I pensieri della donna della pioggia vennero interrotti da una persona che lei conosceva bene e che era sempre al centro delle sue attenzioni, come un secondo prima.
<< S-si, Gray-sama. >>
<< Finalmente ti sei accorta di me, è quasi un quarto d'ora che ti chiamo e tu non rispondevi. Avevi un sorriso ebete in faccia e a volte ti mettevi a ridacchiare. >> Spiegò il mago del ghiaccio sbuffando mentre lei sorrise di nuovo e arrossendo un po', si portò due dita davanti agli occhi e cominciò a giocherellare con gli indici.
<< Stavo solo pensando al matrimonio di Juvia e Gray-sama e stavamo tagliando la torta quando un dinosauro è entrato nella chiesa rapendo Juvia e portandola via. Gray-sama è corso subito a salvare Juvia e poi... >> Non continuò rendendosi conto di quello che stava dicendo, alzò lo sguardo imbarazzata e vide Gray rossissimo in viso mentre le orecchie gli fumavano. Un matrimonio tra me e Juvia. Io e Juvia che ci sposiamo. << Gray-sama! >> Lo chiamò preoccupata stringendogli di più la mano. 
<< Juvia, andiamo avanti. Prima ho sentito dire da qualcuno che più avanti vendono del cioccolato buonissimo. Andiamo a prenderlo. >> Il calore dentro di sè stava avendo il sopravvento, lui, un mago del ghiaccio stava ardendo dentro. Il cuore gli batteva veloce e non aveva intenzione di rallentare.
<< V-va bene Gray-saMAA! >> Urlò prima di finirgli addosso. Gray, sentì qualcosa di morbido sul viso che lo stava soffocando, appena aprì gli occhi si ritrovò davanti del tessuto blu. << Kyaaaaaaaaaaaa! >> Urlò la maga dell'acqua mentre sentì qualcosa premerle contro un seno. Il ragazzo infatti, curioso aveva allungato la mano per cercare di capire cosa non o facesse respirare, solo dopo capì cosa stava tenendo in mano. Sgranò gli occhi e iniziò a dire parole senza senso mentre si alzavano. Juvia con un braccio si teneva il petto e con l'altra mano raccolse il fiore Valentine che le era caduto, mentre il viso era completamente rossa.
<< Scusa, io...io non volevo...non sapevo che quello fosse....cioè insomma, stavo soffocando e...>> Non riusciva a concludere una sola frase per quanto era imbarazzato. Si guardò la mano nella quale riusciva ancora a sentire il morbido seno della compagna. 
<< A Juvia dispiace, Gray-sama. Juvia è caduta sopra Gray-sama e lo stava soffocando. Juvia è così dispiaciuta. >> Rimase a fissarla mentre le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi e, prendendo coraggio, le appoggiò la mano sulla spalla. A quel tocco la maga sussultò e abbassò lo sguardo imbarazzata. Gray prese un respiro profondo.
<< Non è colpa tua Juvia, sei caduta e basta. Quindi sorridi. >> La donna alzò il viso, gli occhi rossi per il pianto che non riusciva a fermare e le guance rosse, poi stirò i lati della bocca per formare prima un piccolo sorriso, timido, che si trasformò in pochissimi istanti in uno radioso che fece perdere un battito al mago del ghiaccio. Per non farsi vedere si girò dall'altra parte e le prese la mano trascinandola via.
 
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<< Allora, mi puoi mettere giù adesso. Non mi sento più le gambe. >> Levy non ne poteva più di essere appoggiata alla schiena del dragon slayer, aveva le gambe che le facevano male perchè erano state per troppo tempo a penzoloni e aveva cercato di muoverle, ma il dolore e il formicolio non sparivano. Gajeel senza dire niente, piegò le gambe per poter far scendere la scripter che sorrise e appena toccato il suolo si stiracchiò. << Grazie. >> 
<< Allora? >> Levy sbattè più volte le palpebre e piegò la testa da una parte. Che sta dicendo? pensò fissandolo. << Allora? Dove vuoi andare? >> Continuò senza guardarla negli occhi, cercando in tutti i modi di non incontrarli. La ragazza sbuffò e alzò le spalle, poi le venne un idea.
<< Possiamo andare a vedere se ci sono bancarelle dove vendono libri, sono sicura ce ne saranno di int- >> Prima di finire la frase, venne interrotta dalla voce del compagno che si lamentò.
<< Ancora libri? Ma non ti stanchi mai? Cavolo, gamberetto, sei proprio un topo di biblioteca. >> Levy gonfiò le guance offesa.
<< Guarda che forse ce ne sono anche sui draghi. >> Un brivido percorse il ragazzo e lei se ne accorse. << E se vuoi ti compro del ferro. >> A quella frase, sentì una forte stretta alla vita e si ritrovò - di nuovo - a mezz'aria. Questa volta però era appoggiata al suo fianco. 
<< Forza, andiamo! >> Esclamò contento mentre la ragazza cercava in tutti i modi di liberarsi, ma era una battaglia persa già in partenza. Si deve togliere questo vizio di prendermi come una bambina. Sbuffò, poi guardò il fiore Valentine che teneva in mano e sorrise dolcemente.
 
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<< Ever, fermati! >> Urlava l'albino cercando di raggiungere la compagna che aumentava il passo ogni volta che veniva chiamata per poi rallentare e riaccellerare di nuovo. Stringeva nella mano il fiore Valentine che lui le aveva regalato stupendosi ancora di più del fatto che tutte quelle spine, che le avrebbero dovuto fare del male, pungendola fino a farla sanguinare per la forte stretta, non le stessero facendo niente. << Ever! Questo comportamento non è da uomo! Però la tua velocità è da vero UOMO! >> 
<< NON SONO UN UOMO! >> Gli strillò contro con tutta la voce fino a farle male alla gola, si voltò a guardarlo. Ormai l'aveva raggiunta. Lui alzò il braccio avvicinando la mano al viso di lei, ma la maga indietreggiò. Chiuse gli occhi, ma li riaprì subito sentendo una leggera pressione sulla testa. Li aprì e davanti al suo volto, c'era quello sorridente del ragazzo. 
<< Scusa. >> Disse scompigliandole leggermente i capelli mentre lei arrossiva. Il mago le prese una mano e la strinse con la sua, si aspettava che Evergreen gli avrebbe dato il suo ventaglio prima sulla mano e poi sulla testa, ma la ragazza lo stupì, stringendogli ancora di più la mano. Rincominciarono a camminare, le loro guance rosse e il cuore che batteva forte nel petto.
 
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Erza si portò il fiore Valentine al naso e lo odorò, assaporando quel dolce profumo che emanava. << Che buono. >> 
<< Già. >> Solo in quel momento si accorse che anche Gerard lo stava odorando e avevano i visi vicinissimi l'uno all'altra. I loro occhi si incontrarono e sentivono il cuore che accellerava sempre di più. Sta per scoppiare pensarono entrambi arrossendo e allontanandosi. Le loro mani erano ancora intrecciate e non avevano intenzione di lasciarle. Quel semplice contatto li rendeva felici e il dolore era quasi scomparso. << Erza, vuoi un altro pezzo di torta? >> Il viso della ragazza si illuminò e annuì energicamente mentre lui rise di gusto. Aveva sentito da qualcuno che in una bancarella si stavano regalando fette di torta di tutti i tipi e voleva portarla là. << A quanto pare qualcuno ne sta regalando e tutti i ragazzi ci stanno andando perchè sono buonissime. >> Si incamminarono, lei che si agitava come un cane quando ha voglia di giocare col proprio padrone e lui rideva della scena, ma soprattutto dalla buffa faccia della maga.
 
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<< Dannazione, c'è troppa gente e non riesco a sentire niente. >> Natsu era furioso perchè non riusciva ad uscire da quelle vie troppo piene di gente. Se li incenerisco tutti, riuscirei a- Ma i suoi pensieri vennero interrotti da una voce alle sue spalle.
<< Natsu, non pensarci neanche. >> Cazzo, mi ha letto nel pensiero Ormai la maga aveva imparato a capire tutto del dragon slayer. << Non ti ho letto nel pensiero, solo che conoscendoti... >> Lasciò la frase in sospeso perchè poteva anche non finirla. Una smorfia di dolore si formò sul suo viso per colpa di una forte fitta alla testa e il mago se ne accorse subito, le mise una mano sulla spalla, visibilmente preoccupato. << Scusa, ti sto rovinando la giornata. >> Rimase colpito da quelle parole e sentì il fuoco che gli bruciava all'altezza dello stomaco. Una lacrima le solcò la guancia e il cuore del dragon slayer perse un battito, si diede dello stupido e ricominciò a camminare portandosi dietro la maga. Però, dopo un pò, spalancò bocca e occhi guardando davanti a se, seguito da Lucy.
 
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<< A Juvia dispiace. >> Gray si mise una mano sulla fronte, erano almeno dieci minuti che si stava scusando. Il mago del ghiaccio prese un profondo respiro.
<< Ti ho già detto che non è colpa tua. Sei inciampata. Quindi smettila di scusarti. >> Finalmente lo aveva detto, ma non ottenne il risultato sperato perchè adesso Juvia stava chiedendo perdono perchè aveva fatto innervosire Gray.
<< A Juvia dispiace, non voleva far adirare Gray-sama. >> E lui sbuffò non aggiungendo niente, pregando perchè alla fine la ragazza si stancasse. Si fermò di colpo facendo sbattere il naso della donna sulla sua schiena. Juvia si massaggiò la parte dolorante e guardò dove stava guardando pure lui e rimase senza parole.
 
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<< Gajeel. >> Lo chiamò per la trentesima volta, ma lui non l'ascoltava, perchè il suo obbiettivo era quello di arrivare alla bancarella dove vendevano i libri, peccato che l'avessero superato da tempo e il dragon slayer non se ne fosse neanche accorto. Levy, adirata, gli morse il fianco.
<< Ehi, gamberetto che fai? >> Gli chiese stringendo ancora di più la presa intorno alla sua vita. 
<< IDIOTA! >> Urlò. << Abbiamo superato da un pezzo la bancarella! >> Gajeel si sentì un perfetto idiota e fece per voltarsi, ma l'irrigidirsi della scripter gli fece alzare lo sguardo e non riuscì più a muovere un muscolo.
 
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<< Ever, vuoi che ti prenda qualche altro pupazzo? >> Chiese Elfman sempre guardando davanti. 
<< No, non ce n'è bisogno. >> Rispose solo lei. UOMO.UOMO. UOMO. Elfman, sì un UOMO e non gridare...
<< UOMO! >> Non c'era riuscito, si stava trattenendo da troppo tempo. Sentì la stretta della maga farsi più forte fino a stritolargli le dita, provocandogli un dolore atroce, ma ebbe presto fine. Guardò la maga che aveva un'espressione stupita in volto. Si voltò cercando di individuare cosa le avesse scatenato quella reazione e subito dopo assunse la sua stessa espressione.
 
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<< Gerard, secondo te quanto manca? >> Chiese impaziente pensando alla torta che presto sarebbe finita nel suo stomaco. 
<< Non lo so. Dovremmo essere vicini. >> Ma come fa a farci stare tutti quei dolci? si chiese squadrando il corpo snello della ragazza che camminava affianco a lui. Poi la maga si fermò di colpo guardando davanti, Gerard preoccupato guardò anche lui e sentì i muscoli irrigidirsi.
 
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Ad un incrocio, otto ragazzi che si conoscevano molto bene, si incontrarono e tutti loro non riuscirono ne a muovere un dito ne emettere un suono. Natsu, Lucy, Gray, Juvia, Gajeel, Levy, Elfman, Evergreen, Gerard ed Erza si guardavano con occhi e bocca sgranati. Non sentirono nemmeno più, le voci di tutte le persone che in quel momento gli camminavano intorno. Chiusero la bocca e deglutirono sonoramente, tutti nello stesso momento. 
 
<< Noi non ci siamo mai visti. >> 
 
Dissero all'unisono per poi voltarsi e comportarsi come se non fosse successo niente. Natsu che si era stufato, aveva preso in braccio Lucy ed era saltato sui tetti fino ad arrivare in un parco. Gray e Juvia si erano diretti verso una gelateria che vendeva dei gelati dai gusti strani, mentre la donna della pioggia continuava a scusarsi. Gajeel e Levy tornarono indietro fino alla bancarella dei libri, la scripter ne comprò qualcuno e poi andarono a cercare del ferro. Elfman e Evergreen, andarono in giro per le bancarelle dove vendevano i vestiti e la fata mise nel carrello quelli che aveva comprato. Infine, Gerard ed Erza arrivano alla bancarella dove regalavano le torte e, la ragazza, incurante delle persone furibonde dietro di lei, mangiò tutto quello che c'era. La sera passò così, il sole tramontò e si diressero tutti nelle rispettive case, tranne Natsu, che andò da Lucy e si addormentarono.
 
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<< Allora ragazzi? Come sono andata? >> Chiese il primo master di Fairy Tail entrando nella gilda. Tutti applaudirono e le urlarono che era stata bravissima.
<< Primo, è stata grandiosa. >> Disse con le lacrime agli occhi Makarov. Mirajane si avvicinò a lei e le sorrise. In quel momento sciolse l'incantesimo e i suoi capelli biondi, che prima erano corti, ritornarono lunghi e i vestiti si trasformarono in quelli di sempre. 
<< Fortuna che quei ragazzi sono degli idioti facili da ingannare. >> Rise Cana bevendo il suo sakè.
<< Non li abbiamo ingannati. >> Sbuffò Mira tornando al bancone e prendendo un nuovo bicchiere che iniziò ad asciugare.. << Li abbiamo solo aiutati. >> 
<< Prendendoli in giro. >> Si voltarono tutti verso Lily che era in piedi sul tavolo dove vi era seduta pure Cana. Risero tutti. Avevano guardato tutto con una lacryma che adesso era sospesa in aria sopra il bancone. Avevano visto gli appuntamenti di tutti perchè, grazie all'aiuto di Bixlow, che aveva messo a loro disposizione le sue bambole in modo tale che seguissero le cinque coppie e le filmassero con una lacryma speciale che gli avevano installato. 
<< Comunque, i fiori sono meravigliosi! >> Esclamò Mavis sedendosi vicino a Makarov e giocando con la piccola Asuka.
<< Bisogna ringraziare per bene Reedus, è lui che li ha disegnati. >> Mira sorrise pensando a come ringraziarlo. << Spero solo che adesso le cose prendano una buona piega, insomma, voglio che qualcuno si dichiari e magari si sposassero. Organizzerei tutto io. >>
<< Mira, non starai correndo troppo. Lasciagli il tempo. >> Cana era stupita dall'entusiasmo dell'albina. 
<< " L'operazione Cupido " è terminata! >> Esclamarono in coro le due maghe. 
 
FIN
 
Contenti sia finita? AHAHAH...ovvio che lo siete.
OK...è stato difficilissimo fare questa fanfic, veramente. Sono contenta sia finita. Comunque, salve a tutti, mi chiamo True98 e questa è la mia prima ff su Fairy Tail. Amo Fairy Tail e non vedevo l'ora di postare qualcosa, solo per provare, perchè ho così tante idee in testa ma ogni volta che incomincio a scriverle, mi fanno schifo e le cancello. Spero veramente che questo mio lavoro vi sia piaciuto, sono ben accette le critiche perchè così mi aiuterete a migliorare. Scusate se non sono riuscita a rendere molto IC i personaggi. Mi scuso infinitamente se ho fatto uno schifo con la vostra coppia preferita, mi dispiace!!!!!! T^T  Volevo fare uno special con Happy e Charle ma sarebbe uscita una cosa piccolissima e quindi ho deciso che era meglio lasciar stare. 
By the way, ringrazio chi legge e recensisce e chi invece legge e basta, perchè anche la lettura mi va benissimo. Ho capito, sto rompendo le palle, quindi vi lascio. Ciaoooooooo!
 
P.S. Mi scuso ancora per tutta la parte finale, fa schifo, lo so ma non avevo idea di come far finire questa cosa :3 
  
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