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Autore: Clawdia    14/02/2013    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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Qualcuno bussò alla porta.
Alzai la testa dalla rivista di moda che pigramente reggevo tra le mani e decisi di alzare il mio culo dal divano per andare ad aprire. Quinn era uscita con Beth per passare qualche giorno da Puck lasciandomi sola dunque era improbabile che fosse lei. Poteva essere solo una persona, e guardando dallo spioncino trovai le mie conferme.
«San sono arrivato appena ho potuto.» mi disse Matt con un sorriso non troppo convinto stampato in viso mentre entrava nel mio appartamento.
«Mandy ha detto qualcosa?» dissi chiudendo la porta.
«Mi hai praticamente scritto che si trattava di vita o di morte. Pensi davvero che mi sarebbe importato di quello che diceva?»
Storsi il naso e lo guardai accomodarsi sul mio bellissimo divano, proprio dove prima avevo scaldato con il mio posteriore un discreto cerchio di stoffa.
«Avete per caso litigato?»
«No ma le cose non vanno benissimo. Sento che mi nasconde qualcosa!»
«Perché non me lo hai detto subito?» urlai balzandogli letteralmente addosso.
Dios, una cosa del genere l'avrei dovuta sapere molto prima.
«Perché lei mi piace San, e quando qualcosa non va nelle mie relazioni solitamente diventi iper protettiva e ti trovo a pedinare le mie ragazze in incognito.»
«Lo avresti fatto anche tu se...»«Ma non l'ho mai fatto!»
Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere nello stesso istante. Si, Matt mi era mancato parecchio e da quando era arrivata Quinn in casa avevo avuto sempre meno occasioni per vederlo. Sembrava come se anche lui avesse paura di starmi vicino. Inizialmente aveva detto che era solo un immaginazione poi però mi aveva confidato che nel primo periodo aveva davvero avuto paura. Ogni volta che mi guardava vedeva il mio corpo privo di vita dentro quella doccia e davvero non riusciva a capacitarsi di quanto avesse sbagliato quella volta. Ora ci sentivamo molto spesso ma vuoi per quel bradipo della Fabray, vuoi per l'arrivo di Mandy le nostre serate si erano dimezzate.
«Ma dimmi, perché siamo qua? Mi hai fatto fare una corsa solo per sentire della mia vita?»
«Nono, ovviamente no. Mettiti comodo.»
Mi raschiai la gola preparandomi per parlare. Sapevo che probabilmente non l'avrebbe presa bene, sapevo che si sarebbe arrabbiato, che avrebbe tentato di dissuadermi ma, non potevo tenerlo ancora per me e volevo aspettare qualche altro giorno prima di dirlo a Quinn.
«Amo Brittany.»
Lui non mosse un muscolo. Restò semplicemente a fissarmi, in silenzio e impassibile.
I suoi occhi si specchiarono nei miei e non potei far a meno di aprire la bocca quasi per esortarlo a parlare anche se, non mi uscì un solo suono. Poi ad un tratto allargò le braccia posandole sui cuscini alti del divano e contro ogni mia aspettativa sorrise.
«Era ora!»
Spalancai gli occhi oltre il possibile. Che cazzo aveva detto?
«COSA?»
Lui per contro ridacchiò in modo buffo e continuò a fissarmi giocondo.
«San so da anni che tu ami Brittany.»
«Non...non è vero. Io non te l'ho mai detto e...»
«Calmati.» mi esortò ridendo mentre mi posava una mano sulla spalla
«Non c'è stato bisogno di dirlo. Era evidente, solo tu non riuscivi a rendertene conto.»
«Ma allora perché...»«Perché non te l'ho mai detto? Perché non ti ho mai incoraggiata?»
Annui senza la possibilità di rispondere, mi avrebbe zittita immediatamente.
«Eri orgogliosa. Eri troppo orgogliosa per ammetterlo e costringerti a farlo non ti avrebbe aiutata in alcun modo. Probabilmente mi sarei solo beccato qualche insulto e nulla più. Ho aspettato anni che tu lo ammettessi e alla fine è successo proprio ora.»
«Già, ora che è troppo tardi.» sbuffai quasi innervosita da quella situazione. Non ero arrabiata con Brittany, come avrei potuto? E non lo ero nemmeno con quel verme di Wren, non aveva fatto nulla di sbagliato. Ero solamente incazzata con me stessa, per il mio ritardo.
«Troppo tardi?» disse lui sorridendo. «Tardi per cosa?»
«Per averla Matt. Son stata così stupida!» continuai io sbattendomi una mano sulla fronte.
«Oh si, sei stata tremendamente stupida ma non mi sembra che sia troppo tardi.»
Lo guardai tenendo gli occhi spalancati e con un espressione che verosimilmente equivaleva a un "che cazzo stai dicendo?".
«A quanto mi risulta non è stato celebrato ancora nessun matrimonio. Brittany non ha una fede al dito ne ha firmato alcun contratto che le impedisca di cambiare idea.»
Lo disse con così tanta naturalezza che per un istante quasi dimenticai di aver di fronte Matt. Il ragazzo che mi aveva sconsigliato di riavvicinarmi, che ogni volta che mi si accostava mi sussurrava di allontanarmi il più possibile o mi chiedeva come stessi. Lui che avrebbe fatto di tutto per separarci e per evitare che provassi dolore ora mi diceva quelle cose?
La mia faccia probabilmente lo esortò a continuare o quanto meno a spiegarsi.
«San sappiamo entrambi che Brittany ti ha rovinata. Ti ha portata a fare cose che non avrei mai immaginato e ti ha, per certi versi, cambiata ma...non possiamo nemmeno negare che il suo amore sia puro  e che tu lo ricambi totalmente. Io voglio il meglio per te, così come tu lo vuoi per lei. E io so che al tempo, lei non era ciò di cui avevi bisogno. Tu non eri pronta, non avresti mai ammesso i tuoi sentimenti e la stessa situazione si è ripresentata mesi fa. Ora invece, sei matura, sei diversa. Sei cresciuta in così poco tempo che perfino io stento a crederc,i ma tu sei fatta così. La passione ti consuma e brucia veloce, così è stato il tuo cambiamento.»
Le sue mani si allacciarono intorno al mio collo e la mia guancia presto si ritrovò sulla sua spalla. Non mi ero nemmeno accorta che mi stesse sussurrando quelle cose a una distanza tanto ravvicinata che potevo sentire il suo respiro sulla pelle. 
«Matt, lei è felice. Wren la rende felice. Io non voglio rischiare di mettere in pericolo la sua felicità.» trattenevo con difficoltà le lacrime. Non mi ero mai resa conto di quanto il mio amico riuscisse a capirmi così internamente. Mi aveva compresa più lui di me stessa.
Era il mio angelo custode, era la mia anima gemella. Se non fossi stata lesbica si intende.
«No San. Lei crede di essere felice, lei pensa che quella sia felicità!»
Mi allontanai per poterlo fissare. Cosa stava tentando di dirmi ancora?
«Wren la rende felice, è vero. Ma lei si accontenta di un livello di felicità che resta nella media, quello per cui tutti si accontentano. Tu eri la sua kriptonite ma ora equivali alla felicità allo stato puro. Tu sei passione e sei amore Santana. Lei sa bene queste cose, ma le ignora perché sa bene che negando i tuoi sentimenti non riuscireste mai a costruire una famiglia.»
«Io voglio una famiglia. Io voglio lei, lei sarà la mia famiglia.»
«Allora devi dirglielo! Lei lo deve sapere, deve conoscere tutte le sue opzioni prima di sposarsi. Se sapesse quanto la ami le sue certezze crollerebbero.»
«Lo pensi davvero?» chiesi acquistando una certa sicurezza. Poteva avere ragione. Matt doveva avere ragione. Era giusto che sapesse quello che provavo, era giusto che tentassi. Cosa sarebbe potuto andare storto? Mi sarei bruciata? Oh, poco importava dopo aver provato le fiamme dell'inferno. Non avevo nulla da perdere e l'amavo davvero.
«Ne son sicuro!»
Lo guardai. Avevo la sua benedizione!
Questa volta fui io ad abbracciarlo, stringendolo forte a me.
«Allora lotterò per lei!»
 
---
«Questa cazzo di canzone! DIOS!» mi morsi il labbro prima di lasciarmi cadere sul letto.
Diamine non potevo continuare così. Avevo in testa così tante cose che non riuscivo nemmeno a tirarne fuori mezza parole per il testo che avrei dovuto comporre per Mel.
Avevo bisogno di qualcosa con il botto, avevo bisogno di ispirazione!
«Hai detto qualcosa?»
«No. Mi manca la fottuta ispirazione!»
Matt si rigirò dall'altra parte sbadigliando. Avevamo passato l'intera nottata a parlare e anche la mattina successiva. Ora che stava facendo di nuovo buio avevo provato a mettermi a lavorare ma non era uscito nulla dalla mia testa.
«Vuoi trovare l'ispirazione?» mugugnò lui sommessamente.
Io gli strinsi le mano e lo pregai quasi in ginocchio.
«Si ti prego. Portami l'ispirazione!»
«Dammi un attimo.» si sporse da un lato e recuperò il suo cellulare dal comodino. Lo vidi trafficare e poi portarselo all'orecchio. Fece due squilli prima di attaccare a parlare.
«Pronto. Ciao bella, si son Matt. Senti ti andrebbe di venire al solito locale stanotte? Si, giusto per prendere qualcosa e festeggiare il tuo imminente matrimonio.»
Quella parola fece scattare qualcosa dentro di me, ma fu troppo tardi. Matt mi respinse e impedii al mio assalto di chiudere la chiamata così riuscii a dare un orario e salutarla dolcemente. Salutare Brittany.
«CHE CAZZO FAI?» gli urlai contro mettendomi a cavalcioni sopra di lui.
«Hai detto di voler lottare per lei no? E hai anche detto di voler l'ispirazione! Io ti sto servendo la tua occasione su un piatto d'argento. Come dicono gli italiani, due piccioni con una fava.»
«Te la do io la fava, in testa!»
Cercai di lanciargli il cuscino ma lui fu abile ad evitarlo. Cominciammo un inseguimento che si concluse in salotto e alla fine restammo sul divano mezzo nudi a parlare. Più passavano le ore più sentivo l'ansia salire e il sangue ribollire nella mia mente. Non avrei mai potuto superare questa cosa. Non avrei.
E invece mi ritrovai fuori senza nemmeno accorgermene. Dei jeans attillati e una maglietta a fasciarmi completamente. Dei tacchi non esagerati ai piedi e una borsa di marca al braccio.
Matt mi camminava di lato e sorrideva divertito. Sapeva a cosa saremmo andati incontro ma non aveva paura. Lui sapeva che avrei davvero lottato e non solo per la mia ispirazione.
Avrei davvero lottato per Brittany quella sera? Ci avrei provato con tutte le mie forze!

Angolo dell'Autrice
Si, son molto cattiva ad aver diviso il Capitolo ma sarebbe venuto fuori qualcosa di infitamente grande per cui ho deciso di suddividerlo e fidatevi di me è venuto molto bene :) Come promesso ecco 2 capitoli in un giorni, mi sento molto ispirata, sarà perché son totalmente presa da questa storia e voglio sapere cosa ne pensate su come sta andando avanti :) Detto questo Matt mi è mancato molto, a voi? Il prossimo Capitolo sarà una bomba e se avrò tempo potrei postarlo domani, ma non ne ho idea, vedremo. Sino ad allora ciao :)
  
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