Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe
Segui la storia  |       
Autore: Santanico_Pandemonium    14/02/2013    3 recensioni
Dicono che una groupie non svela mai il suo vero nome e nessuno lo conosce veramente. Detto ciò non vorrei cominciare svelandovi il mio proprio ora…
Salve, sono Penny Lane, così mi faccio chiamare, anzi credo che questo sia diventato il mio nome ormai.
Se non l’avete ancora capito, si, sono una groupie.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mick Mars, Nikki Sixx, Tommy Lee, Un po' tutti, Vince Neil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

©

Merry Christmas. Well, that’s what people say at Christmas, right?


26 dicembre 1986

Van Nuys, 3:48
Un assoluto macello. Ecco cos’è. Un macello.
E’ appena passato Jason. Non lo sopporto. Quell’aspetto da James Dean che non gli si addice per niente mi fa vomitare. Quando Jason entra in casa porta solo guai. Non è neanche decente come spacciatore.
Nikki continua a farsi. E con “continua a farsi” intendo proprio che si fa per davvero. Si fa di tutto.
Siamo qui rintanati da non so quanto tempo e ogni volta che lo vedo prendere in mano il telefono capisco che sta per chiamare quello stronzo di Jason perché la voglia di drogarsi torna ad incombere su di lui. Quando avevo deciso di tornare ad essere la sua “ragazza”, che poi non sono la sua fottuta fidanzata o robe simili, pensavo che avrebbe cambiato strada, che si sarebbe ripulito. Invece è andata sempre peggio. Sempre più soldi sono usciti dalle sue tasche e sempre più droga gli è entrata nell’organismo. I soldi non sono un problema, tanto ne guadagna un fottio, ma se li donasse in beneficienza invece di comprare la droga sarebbe sicuramente la cosa migliore.
In ogni caso ho promesso di stargli vicino. Gli ho promesso che non lo avrei più abbandonato e così supereremo questa cosa insieme. Magari sarà dura, ma so che ce la faremo.
 
«Ti prego Nikki, vacci piano. Lo sai che poi vai fuori di testa.» dissi lasciando cadere il capo all’indietro. Mi girava da impazzire e mi faceva male.
Sixx se ne stava seduto ai piedi del divano di casa sua a Van Nuys, nella San Fernando Vally a Los Angeles, e si stava fumando un po’ di freebase che Jason gli aveva appena consegnato insieme ad un altro casino di roba.
«Dovresti farti un tiro anche tu.» fu la sua risposta.
Chiusi gli occhi e sospirai. Era sempre la stessa storia.
«Potremmo passare il tempo in un altro modo…» dissi guardandolo negli occhi.
Lui staccò le labbra dalla pipa e mi osservò socchiudendole e piegandole in un sorriso. Sapevo che aveva capito a cosa stavo pensando.
«Lo so baby, ma ora non ne ho voglia. E poi sai di quanto tempo ho bisogno per eccitarmi. Sarebbe solo un’inutile spreco di energie.» continuò.
Quando l’avevo conosciuto non avrei mai pensato che mi sarei dovuta sforzare così tanto per convincerlo a venire a letto con me.
Lo ignorai e mi alzai dal divano dove ero stesa.
Mi accucciai di fianco a lui, tenendo lo sguardo fisso sui suoi occhi, e gli tolsi la pipa dalla mano. Mi sedetti sopra di lui, attorcigliando le gambe attorno alla sua vita, e lo baciai.
«Fare sesso con me è sicuramente più sano che stare qui a fumarti questa roba per ore.» ansimai.
«Fare sesso con te è sempre stata la mia unica droga, lo sai. Ma questa roba continua ad attirarmi più delle tue splendide curve…» sorrise Nikki.
«Ti attira anche più di noi due sotto le lenzuola? Noi due insieme, senza pensieri… Solo io e te... Non pensare alle mie curve Nikki, pensa a quanto stiamo bene quando siamo insieme.» continuavo a baciarlo, sperando che avrebbe deciso di stare con me e avrebbe lasciato la droga. Era una delle poche carte che potevo giocare per tenerlo distante da quella merda per un po’.
Nel giro di mezzo secondo cambiò idea.
Mi afferrò il sedere con le mani e mi strinse più forte. Si alzò da terra e corse verso la camera da letto.
Sorridevo perché ero riuscita nel mio intendo e nella mia mente si formò l’immagine di me che calpestavo la pipa con la quale il bassista si fumava il freebase. Nikki mi riteneva ancora più importante di quello schifo.
«Sapevo che non mi avresti abbandonata…» ansimai mentre mi teneva premuta con il corpo contro la parete del corridoio.
«Pensavo che ti fidassi di più di me signorina Lane. Te l’ho detto, resti sempre la mia droga preferita. Ora lasciati togliere questa roba di dosso…» rispose, lacerando con le mani la misera canottiera che portavo.
«Mi fido di te, ma quando ti fai quella roba ti perdo. Ti sento lontano, e mi fa male.» sussurrai mentre le sue mani mi entravano  sotto la gonna.
«Ora sono più lucido che mai. Continua a fidarti di me come hai sempre fatto. Ti amo e ti voglio…. Qui, adesso…. Per l’eternità…» concluse baciandomi di nuovo.
Entrò in camera e si chiuse la porta alle spalle.
Cademmo entrambi sul letto e gli sbottonai i pantaloni di pelle mentre lui si occupava della gonna.
Quando vidi riflessa nello specchio l’immagine di noi due nudi e abbracciati, io che mi contorcevo sotto il suo tocco, e sentii la sua pelle contro la mia, ebbi la certezza che per quella notte l’avevo salvato.
 
Van Nuys, 10:32
Una luce fioca filtrava attraverso le tende impolverate della camera da letto di Nikki. Ero stesa sul materasso floscio e vecchio e Sixx era appoggiato su di me, appena sotto ai miei seni, i capelli arruffati e impregnati dell’odore della lacca.
Lo accarezzai dolcemente e lo sentii sospirare. Si mosse leggermente ma non si svegliò. Così fissai il soffitto ammuffito e lievemente annerito a causa del fumo di sigaretta, lasciando che una serie infinita di immagini e bei ricordi mi invadesse la testa.
Quel momento era così perfetto che mi tornò in mente il 1982 e la prima notte che avevo trascorso con Nikki. Ripensai a me, che gironzolavo per la stanza dell’hotel con la videocamera tra le mani, mentre cercavo inutilmente di riprendere il bassista che non ne voleva sapere di alzarsi dal letto. Mi lasciai sfuggire un sorriso e guardai in direzione dello specchio. L’immagine che rifletteva era bellissima. Vedevo la schiena nuda di Sixx e il lenzuolo che gli copriva appena il sedere lasciando le gambe scoperte. Io avevo i capelli arruffati come quelli del bassista ed ero coperta per la maggior parte dal suo corpo caldo. La sua mano destra era appoggiata sulle mie gambe mentre quella sinistra era vicino al mio viso, le dita che mi sfioravano. Le baciai.
Nikki si mosse e girò la testa verso di me.
«Ciao.» disse sorridendo.
Il suo sorriso mi fece quasi piangere. Sembrava un bambino. Aveva dormito tutta la notte, senza quegli incubi che normalmente gli tormentavano il sonno.
E’ in questi momenti, quando lo vedo così spensierato, che mi convinco che riuscirò a portarlo fuori da questo tunnel.
«Ciao.» risposi, sorridendo a mia volta.
«Non voglio alzarmi.» continuò con una smorfia.
«Non sei obbligato ad alzarti se non vuoi. Possiamo stare qui tutto il giorno e anche di più.». Sapevo che se si fosse alzato avrebbe passato l’intera giornata a drogarsi e a chiamare Jason perché gli portasse altra roba.
Rimase fermo a guardarmi, come se mi stesse leggendo nel pensiero.
«Lo so che non vuoi che mi alzi dal letto. Lo so Penny, lo so…» mugolò spingendo il viso più forte contro la mia pelle. Pianse.
«Nikki…» sentii le lacrime che mi invadevano gli occhi.
Mi sollevai in modo che si alzasse a sua volta e mi sistemai di fronte a lui. Teneva il capo basso a fissare le lenzuola e mi ritrovai davanti la sua nuvola soffice di capelli neri.
«Nikki…» ripetei dolcemente alzandogli il viso con la mano, cercando di trattenere le lacrime.
Non appena ebbi i suoi occhi verdi davanti, lucidi per via del pianto, il cuore mi si riempì di tenerezza. Una tenerezza comparabile a quella di una madre per il figlio appena caduto dalla bicicletta. Quell’uomo che mi stava davanti, ormai ventottenne, era la persona più bisognosa d’affetto che io avessi mai visto. Aveva ogni cosa, una bella villa a Los Angeles, soldi e fama. Ma ciò che più gli mancava, la cosa di cui aveva più bisogno in assoluto era l’amore, e io ero una delle poche persone, forse l’unica, che poteva darglielo incondizionatamente.
«Guardami Nikki… Ce la farai. Ce la faremo, insieme. Sono qui, sarò sempre qui. Ti amo…» le parole mi uscivano come una cascata. Lo abbracciai, forte. Lo tenni stretto a me con le braccia, attorcigliando pure le gambe al suo corpo.
Sprofondò il viso sulla mia spalla e io gli afferrai la nuca, intrecciando le dita ai suoi capelli aggrovigliati, e lo spinsi ancora più vicino a me.
Quello fu uno di quegli abbracci che ti capitano raramente. Quegli abbracci che senti da dentro, quelli che creano tutt’attorno una barriera impenetrabile, uno scudo per proteggerti dal mondo. Uno di quegli abbracci che vorresti non finissero mai.
«Quella roba mi sta uccidendo…» pianse muovendo le labbra contro la mia pelle.
Almeno ne era consapevole. Lo tenni stretto.
«Lo so…» risposi.
«Ma non puoi lasciare che la droga ti vinca Nikki. Devi uscirne, ti aiuterò io. Non hai bisogno di quella merda…» non riuscii più a trattenere le lacrime. Piansi insieme a lui.
«Ti amo anche io…» disse.
Eravamo come due fili annodati insieme. Avrei voluto fermare il tempo, bloccarlo per sempre. Sapevo che chiuso in quell’abbraccio il mio Nikki era al sicuro, protetto.
Dopo alcuni minuti che parvero interminabili, Sixx sollevò la testa dalla mia spalla e mi strinse il viso tra le mani. Non disse niente, sorrise e mi baciò forte.
Poi si alzò, si infilò le mutande e scomparve dalla camera.
Mi asciugai le guance umide con il dorso della mano e mi alzai a mia volta dal letto, avvolgendomi con il lenzuolo.
Superai la soglia della porta e non appena mi ritrovai in corridoio le lacrime tornarono ad invadermi gli occhi. Le ginocchia si piegarono e appoggiai la fronte addosso al muro battendo i pugni contro la parete, mentre singhiozzi di rabbia mi uscivano dalla gola.
Nikki era seduto per terra, tra il tavolino del soggiorno e il divano. Non si era voltato a guardami anche se sapeva che piangevo e perché piangevo.
Si stava preparando una striscia di cocaina.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe / Vai alla pagina dell'autore: Santanico_Pandemonium