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Autore: AkaRen    14/02/2013    0 recensioni
Corri lungo il corridoio buio, cerchi di scappare da lui. I segni delle sue mani sul tuo corpo sono ancora presenti. Le tue lacrime scivolano sul tuo viso velocemente. I suoi passi ti inseguono da sempre. Ti fanno paura. Urli, cercando di avvisare qualcuno di questo maltrattamento, ma nessuno ti sente. Così stasera decidi di lasciarlo fare, di non resistere alla sua furia, e da quel momento non senti più niente. Non sai quanto tempo è passato.
“Che bel sorriso che hai…” è la voce sconosciuta di un uomo.
“Tu chi sei?”
“Sono il tuo angelo, venuto a salvarti”.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wounds Red Saved By White Wings





Corri lungo il corridoio buio, cerchi di scappare da lui.
I segni delle sue mani sul tuo corpo sono ancora presenti, come i lividi alle gambe che cerchi ostinatamente di nascondere.
Le tue lacrime scivolano sul tuo viso velocemente, tutte insieme, quasi andando allo stesso ritmo del tuo passo affrettato.
I suoi, di passi, ti inseguono da sempre. Ormai hai imparato a scorgere il loro più minimo segnale. Ti fanno paura.
Vorresti solo non averlo mai conosciuto, pensi mentre la tua gonna svolazza al vento, creato dalla velocità con la quale stai scappando, percorrendo il corridoio che ritrovi ogni giorno, alla stessa ora.
Subito dopo aver formulato questo pensiero, lui ti prende la maglietta e ti costringe a voltarti, a guardarlo.
Di nuovo un altro sonoro schiaffo irrompe nell’aria, mentre la tua guancia si colora di un rosso innaturale.
Piangi ancora più velocemente, le lacrime scappano dai tuoi occhi, forse cercando di fuggire a quel dolore immenso. Lui, però, non sembra farci caso.
Ti chiedi come sia potuto cambiare così tanto, perché non sia rimasto il ragazzo dolce di cui ti eri follemente innamorata.
Urli, cercando di avvisare qualcuno di questo maltrattamento, ma nessuno ti sente.
Come ogni sera, la storia si ripete.
Nessuno pensa mai a fermare questo supplizio, né tantomeno tu lo racconti a qualcuno.
Sospiri, accasciandoti a terra mentre altri segni rossi si fanno largo sul tuo corpo, macchiandolo.
Ti ricordi che i tuoi genitori ti avevano avvisato: mai farsi ingannare dalle persone. Li avresti dovuti ascoltare, quel pomeriggio, invece di essere distratta. Avresti dovuto farci maggiore attenzione, mettere quelle parole sul giusto piano, rifletterci. Ma non l’avevi fatto, ingenua come sei, ed avevi continuato a parlare amorosamente con quello che credevi sarebbe stato il tuo angelo timido per sempre.
Ma quell’angelo, ora te ne accorgevi, si era trasformato in un mostro. Un demone.
Ti aveva divorata tra le sue fiamme d’inferno con la stessa rapidità con la quale ti aveva presa e lasciata sospesa nel cielo, nelle nuvole bianche e nelle sue ali celesti.
Un solo anello era servito a scatenare tutto questo, un solo oggetto splendente regalato in un giorno che credevi fosse speciale, non solo per te, ma anche per lui.
Cerchi di riprendere fiato, ma il tuo respiro è interrotto dalle tue urla e dai tuoi pianti, mentre lui ti sovrasta e tu lo guardi, impotente.
Decidi di chiudere gli occhi, forse morire è la scelta migliore, dopo tutte quelle sere. Così stasera decidi di lasciarlo fare, di non resistere alla sua furia, e da quel momento non senti più niente.
Nessun dolore, nessun rumore di passi o di urla, perché smetti di gridare al cielo la tua presenza.
Non sai quanto tempo è passato e sorridi, pensando che probabilmente i tuoi sensi sono attutiti per colpa della tua morte, che probabilmente il tuo corpo ha smesso di lottare ed è stato vinto dalle troppe ferite.
Fino a che una voce ti giunge all’orecchio, informandoti della tua vita.
“Che bel sorriso che hai…” è la voce sconosciuta di un uomo.
Ti corrucci e decidi di aprire gli occhi, lentamente, per capire di chi sia stato quel suono meraviglioso.
Alla fine noti che ti trovi tra le braccia muscolose di un uomo.
Ti discosti leggermente e lo guardi in viso, rimanendo incantata dalla propria delicatezza, che non ha niente a che fare con la muscolatura.
Ti rivolge un sorriso, fermandosi chissà dove nel corridoio e dedicandoti la sua totale attenzione.
“Tu chi sei?” pronunci alla fine, la tua voce è roca, rotta dal pianto, e ti accorgi solo in quel momento di stare tremando. Certo, ormai ci hai fatto l’abitudine, ma è diverso vedere il tuo corpo muoversi convulsamente ora, tra le braccia di questo sconosciuto.
“Sono il tuo angelo, venuto a salvarti” risponde lui, dedicandoti un sorriso diverso dall’altro, che ti lascia totalmente senza fiato.
In quei denti bianchi, riesci a scorgere la pace, che ti saluta, mentre, ai lati delle sue braccia, osservi delle ali trasparenti, dal contorno leggermente marcato.
Sorridi e decidi di credergli. Il tuo angelo è venuto a salvarti. Lo sapevi, alla fine la giustizia esiste. Ti lasci andare tra quelle braccia, affidandoti a lui, che sai ti proteggerà.


Angolo dell'autrice

Oggi è la giornata della NON violenza sulle donne, almeno quanto sentito dalla mia prof. di italiano.
Così ho deciso di scrivere una fanfiction incentrata su questo tema.
Spero vi sia piaciuta.
Se non vi costa troppo, lasciate un commentino, fa sempre piacere :D
AkaRen
   
 
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