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Autore: katystylinson    14/02/2013    6 recensioni
La situazione complicata di una ragazza,pronta a farla finita da un momento all'altro.
Un viaggio che le farà riscoprire le bellezze del mondo.
Un incontro che le cambierà la vita.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buttati,cogliona,non ti succederà niente.
Ma guardatela,se la sta facendo sotto.
Bè,allora ci penserò io.
Il vuoto. Il dolore. La paura di non sopravvivere.
 
L'assordante suono della sveglia sul comodino,mi liberò da quel bruttissimo incubo. Avevo un rapporto amore/odio con quell'oggetto,ma negli ultimi tempi mi era tanto servito per scacciare via i brutti pensieri. Incubo. Mmh,non sapevo nemmeno se chiamarlo tale,dal momento che mi era realmente successo.
Aprii gli occhi,mi sedetti sul letto e avvicinai quella maledettissima sedia a rotelle su cui ero costretta a stare. Non perchè avessi qualcosa di grave,ma il dottore mi aveva suggerito di sforzarmi il meno possibile per non peggiorare le cose. Con le mani accompagnai le gambe e,una volta seduta,feci un respiro profondo,con la speranza che mi potesse aiutare a superare un altro giorno di vita.
Mi sciacquai il viso con acqua gelata,cercai di infilarmi con cautela una t-shirt e un paio di jeans e poi andai in cucina,a vedere cosa stessero facendo gli altri.
- Tesoro,buongiorno. Sono le 7 e sei già sveglia! Ti ricordo che non puoi andare a scuola,ne abbiamo già parlato. Devi rimanere a riposo!- Oh,le mamme. Così apprensive,dolci,affettuose e...rompiballe? Non che non amassi mia madre,ma mi sorprendeva assai il suo modo di reagire ad ogni nuovo giorno. Alle 6.30 del mattino,era già sveglia e pimpante,con il suo sorriso smagliante,i capelli castani perfettamente in ordine e quella voglia di fare pazzesca,alle volte eccessiva. Non per niente il suo nome è Valerie,che in italiano significa 'forza'.
- Ma lo sai che ormai ci sono abituata! Fa niente,farò qualcosa-sbottai per farla tacere.
- Ecco,se proprio vuoi qualcosa da fare,va' a svegliare tuo padre e tua sorella,anche se immagino sarà un'ardua impresa!-
Obbedii agli ordini e mi diressi nella camera dei miei. Per quanto riguarda mio padre,bastava solo solleticargli i piedi per fa sì che si alzasse...Era con mia sorella che arrivava la parte difficile!
Appena varcai la soglia della sua camera,un senso d'angoscia si impossessò del mio corpo e la puzza d'alcool dello stomaco. Le diedi qualche spintone,provai a maneggiarle il telefono (il suo oggetto sacro),ma niente,sembrava fosse in coma.
Coma,conoscevo benissimo quella parola grazie a mia sorella. E poi...Sorella? Si poteva chiamare così una persona che aveva tentato più volte di farmi fuori,che mi faceva sentire un essere inutile sull'intero universo e che mi gettava continuamente del male,anche solo fiatando? Mi odiava,era ovvio.
Spesso rimanevo a fissarla,a ripercorrere tutto ciò che mi aveva fatto,a fare i conti col dolore. Non avrei mai e poi mai potuto dimenticare quella splendida giornata di aprile,il 22 per essere esatti,il giorno del mio compleanno,al mare,quando venni spinta da uno scoglio di quasi sei metri e caddi,sbattendo violentemente la testa e le ginocchia agli spigoli della roccia e arrivando di pancia in acqua. Orribile. Di quegli attimi,ricordavo soltanto i miei amici che urlavano frasi a me incomprensibili,e poi il buio più totale.
Ne uscii,se così si può dire,dopo una settimana in ospedale,drogata di antidolorifici e una voglia irrefrenabile di farla finita. E penso proprio che,se mi avessero lasciata un momento in pace,ci sarei riuscita.
- Ohi,svegliati altrimenti farai tardi!-
Non vedendo nessuna reazione da parte sua,mi recai nuovamente in cucina e mi munii dei migliori coperchi del corredo di pentole di mia nonna. Col tempo,anche se non ne ero il tipo,mi sarei dovuta vendicare,no? Iniziai così a percuoterle l'una con l'altra a ritmo di 'Who Said' dei Planet Funk,i suoi cantanti preferiti,persone che odiavo con tutta l'anima,ma che conoscevo benissimo dal momento che li avevo dovuti subire per gli interi 18 anni della mia fottutissima esistenza...e chissà ancora per quanto altro tempo.
- Ma vaffanculo! Va' a farti fottere,stronza mestruata!-
- Come se fossi l'unica donna col ciclo. Alzati,cretina! Lo faccio per il tuo bene.-
- Per il mio bene? Eclissati,brutto errore!-
Oh,mi ero assolutamente scordata di questo particolare! "Errore" era il nomignolo che Jennifer mi aveva dolcemente appioppato il giorno del mio battesimo. Tutta la famiglia ricorda che quando fui battezzata e il prete chiese come i genitori avessero voluto chiamare la loro figliuola,lei aveva ancora un anno e mezzo e disse chiaramente davanti ai cristiani in Chiesa che ero uno strano scherzo della natura,e che quindi dovevo essere denominata tale. Avevo il dvd di quell'evento,ma non ebbi mai il coraggio di guardarlo.
Mi avvicinai alla finestra e tirai ai lati le tende viola della sua stanza,facendo entrare i raggi del caldo sole di maggio (eh già,era quasi passato un mese dal giorno dell'"incidente") e,quando mi voltai,trovai il letto vuoto e sottosopra. -Missione compiuta,Watson!- esclamai tra me e me.
Ero in procinto di andare a lavarmi i denti,quando sentii la rumorosa e contagiosa risata di Niall,la parlata senza fine di Liam e la voce roca di Harry,i miei cari amici d'infanzia. Con tutta la forza di cui ero dotata,mi affrettai a raggiungerli.
Niall James Horan: 171 centimetri di pura dolcezza e simpatia. Irlandese trasferito a Londra,biondo tinto,gran mangione,assiduo frequentatore di Nando's e incredibile donatore di abbracci: quando ne avevi bisogno,bastava fargli un fischio.
Liam James Payne: fan sfegatato di Toy Story,sorriso travolgente e capelli castano chiaro soffici come ovatta. Anche lui dolce,tanto dolce,forse troppo per essere stato con quell'arpia di mia sorella.
E per finire,ultimo ma non ultimo,il riccioluto Harry Edward Styles: gran bel ragazzo (come tutti gli altri,d'altronde),occhi verde smeraldo,adorabili fossette, il più piccolo del gruppo,della mia stessa età per esattezza.
Non appena mi videro,mi vennero incontro.
- Ciao bella,lei dov'è?-
- Si è appena alzata e si sta preparando. Se non vi scoccia molto aspettare...-
- Rimanete qui per colazione,dai!- incitò mia madre,sorridendo loro. Ormai erano di famiglia: passavano ogni giorno a prendere Jennifer per poi andare a scuola,sebbene a lei importasse pochissimo. Non era proprio portata per frequentarla,ma se c'era qualcosa in cui era incredibilmente competente,bè...si trattava del sesso,ma non quello normale. Qualcosa mi diceva che nei suoi armadi (a cui non potevo nemmeno rivolgere lo sguardo) fossero nascosti oggetti a tale proposito,vale a dire frustini,vestitini sexy e catene,senza escludere i manuali,dai quali sicuramente aveva appreso il tutto. E mi sorprendevo di come agli occhi di mio padre continuasse a risultare una buona,casta e ancora vergine ragazza.
I miei pensieri furono interrotti nuovamente dallo sventolare di un foglio nelle mani nel biondo.
- Che cos'è quello?-domandai,indicandolo.
- Oh,me ne ero scordato. Lupacchiotta,è per te. È la richiesta della borsa di studio per il viaggio in Italia!- annunciò entusiasto. Alzai il sopracciglio: erano sì delle parole ben comprensibili,ma non avevo comunque capito. - Grazie a questo e alla tua buonissima media,potremmo vincere un bel viaggio di un mese gratis nella tua città natale. Non desidero altra cosa al mondo...La patria della pizza,Dio!-
- L-la patria della pizza...- gli sussurrai con gli occhi serrati e lui si limitò ad annuire. - Niall,l'Italia non è soltanto la patria della pizza! Ci sono tantissime altre cose da vedere e poi,sì,si mangia benissimo.-
-Andiamoci,ti prego! Tutti noi abbiamo già fatto richiesta,manchi soltanto tu. Ed io non andrò da nessuna parte senza di te.-
- Evita di farmi quegli occhioni dolci color cielo...Non lo so. Tu lascialo,poi vedremo.-
- Avanti,Summer! Abbiamo bisogno di te-aggiunsero Harry e Liam. Come fare a resistere a persone del genere? Di risposta sorrisi,giusto per rassicurarli.
 
Usciti tutti da casa,chi per scuola chi per lavoro,afferrai quel modulo e lo lessi attentamente.
Italia. Mi sarebbe piaciuto ritornarci e visitare Roma,l'unica città che non avevo mai visto. E la domanda sarebbe scaduta a breve.
 
Cosa fare,passare l'estate nella merda con quell'odioso individuo o divertirmi con quegli splendidi ragazzi?

SUMMER PARKER
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JENNIFER PARKER
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NIALL HORAN
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LIAM PAYNE
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HARRY STYLES  photo adorable-harry-harry-edward-harry-edward-style-harry-styles-Favimcom-460501.jpg
  
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