Fanfic su artisti musicali > Take That
Segui la storia  |       
Autore: jasonhugsme    14/02/2013    3 recensioni
-Non che volessimo fare chissà che cosa, ma a me piaceva dormire insieme ad Howard.
Sentire il suo respiro, il suo profumo, il suo cuore battere mi rendeva immensamente
felice e poi quando mi avvolgeva con le sue potenti braccia mi sentivo al sicuro, al
sicuro da tutto e da tutti-.
*è la mia prima fanfiction, spero vi piaccia*.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Howard Donald, Jason Orange , Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Take That and Party

 
 

*sabato sera a casa Williams*

 
Eravamo tutti e cinque lì, seduti per terra, su quel freddo pavimento di marmo formando un cerchio.
Robbie aveva deciso di invitarci a casa sua, così, per conoscerci un po’ di più.
Ognuno di noi raccontava qualcosa, qualcosa che gli altri non sapevano perché era successo prima ancora di leggere quell’annuncio sul giornale, prima di presentarci a quell’audizione, prima di diventare i Take That.
Robbie era il protagonista, raccontava le sue disavventure facendoci ridere tutti. Il modo in cui ti racconta le cose, anche le più banali è fantastico. E’ un vero intrattenitore.
Al centro del nostro cerchio c’era un grande contenitore pieno di popcorn, ormai freddi, fatti dalla madre del padrone di casa qualche ora prima.
La mezzanotte era passata già un da un bel pezzo, ma noi eravamo ancora lì a divertirci.
Io, tra le braccia di Howard, che ogni tanto mi baciava il collo o la testa, alla mia destra Mark, non smetteva un attimo di sorridere. Lanciava delle occhiatine a Gary, che troppo impegnato a mangiare, non se ne rendeva conto.
Alla mia sinistra c’era il biondo, l’unico ancora interessato ai popcorn, ogni tanto ne afferrava una manciata, li poggiava in grembo e iniziava a sgranocchiarseli uno ad uno con gusto.
E infine proprio di fronte a me c’era Robbie, l’anima della serata che non stava zitto un attimo.
Eravamo nella soffitta di casa Williams, l’unico luogo in cui la madre di Robbie si sentiva sicura di lasciare cinque ragazzi nel pieno della loro adolescenza. Almeno qui non potevamo rompere niente!
Il padre del più giovane ci aveva rimediato quattro materassi, di cui uno matrimoniale, del quale io ed Howard ci eravamo impossessati subito tra le risatine di Robbie.
Non che volessimo fare chissà che cosa, ma a me piaceva dormire insieme ad Howard. Sentire il suo respiro, il suo profumo, il suo cuore battere mi rendeva immensamente felice e poi quando mi avvolgeva con le sue potenti braccia mi sentivo al sicuro, al sicuro da tutto e da tutti.
Il nostro materasso era nascosto dietro ad una pila di scatoloni in cui la famiglia Williams aveva raccolto gli oggetti che non utilizzava più, su uno c’era scritto ‘Football’ e probabilmente conteneva tutti i trofei vinti da Robbie quando era ancora un bambino.
Quel luogo mi piaceva, io ed Howard saremmo stati più intimi.
Gli atri tre si erano sistemati lungo tutto il resto della stanza. Robbie si era messo sotto la grande finestra circolare in fondo alla soffitta, diceva che li avrebbe dormito meglio perché sarebbe stato protetto dalla luna…’teoria Williams’.
Mark e Gary si erano sistemati in un angolino buio, avevano unito i letti con la scusa di voler parlare tra di loro senza disturbare chi stava dormendo, ma tutti noi sappiamo che non è così.
-Jay, andiamo a letto?- mi sussurra Howard in un orecchio sfiorandomi con il naso.
Annuisco e lui mi aiuta ad alzarmi.
-Aspettate, prima di andare. Ho una cosa da darvi- estrae dalla tasca un preservativo e lo lancia ad Howard, che sbuffa e lo lascia cadere.
Io faccio una smorfia e seguo Howard dietro gli scatoloni.
-Se succede qualcosa, io non ho colpa!- urla Robbie scoppiando poi i una fragorosa risata.
-ZITTO!- ringhia il più grande sdraiandosi sul grande materasso.
Con la mano picchietta lo spazio vuoto vicino a se e io mi sdraio vicino a lui, guardandolo negli occhi.
Inizia a baciarmi il collo, ma io lo fermo allontanandolo da me –Che hai intenzione di fare?-.
-Voglio solamente dormire con il mio ragazzo, però prima volevo un po’ di coccole- sorride.
Gli bacio la guancia –Howard, dormiamo abbracciati?-.
Annuisce –Si piccolino, vieni qui- allarga le sue grandi braccia e io mi ci intrufolo dentro, appoggiando la testa contro il suo petto.
Potevo percepire il suo torace che si alzava e si abbassava regolarmente.
Mi baciò la fronte sussurrandomi ‘buonanotte Jay’ e poi mi addormentai, cullato dai suoi respiri.
 
Gli altri continuarono a parlare ancora a lungo, fino a quando Mark riuscì ad incontrare lo sguardo del biondo e facendogli un piccolo gesto con la testa lo invitò a seguirlo al suo letto.
Qui i due parlarono, si raccontarono molte cose l’uno dell’altro conoscendosi sempre di più e piacendosi anche sempre di più. Mark adorava sentire Gary parlare, lo guardava ammaliato perdendosi nell’ammirare i tratti perfetti del cantante. Il piccoletto sorrideva, facendo morire Gary, aveva amato quel sorriso sin dalla prima volta che l’aveva visto.
Continuarono per molto, fino a quando gli occhi di Mark iniziarono a chiudersi seguiti da quelli di Gary. Si addormentarono così, con le dita della loro mani intrecciate e i loro visi così vicini che quasi potevano toccarsi.
 

 
 
 
 
Ed eccomi di nuovo qui. Spero vi piaccia questo capitolo!
Ho inserito un piccolo riferimento Barlowen :) so che ne siete felici ;)
Ringrazio chi ha recensito (Cause i m thatter e CheNeSo_) e anche tutte le persone che hanno letto e non hanno recensito, vi voglio bene XD
Fatemi zapere coza ne penzate :)
l’Orangee
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Take That / Vai alla pagina dell'autore: jasonhugsme