Bene
bene bene sono tornata.
Dunque dopo aver fatto un po’ di muffa stando su facebook e
ask ora ritorno :D
Vestito?
C’è
Gravidanza?
Tutto ok
E
ora cosa manca? Gli ultimi ritocchi.
Bisogna controllare gli invitati, la prenotazione del ristorante,
controllare
che tutto sia perfetto per quanto riguarda la sicurezza. Non si sa mai
cosa
potrebbe accadere.
E
il tutto senza far
trapelare notizie visto che i paparazzi sono in ogni angolo, pronti a
cercare
lo scoop dell’anno.
49.
Paparazzi
Una
volta a casa trovammo tutti gli uomini
intenti a parlare sommessamente tra di loro.
«Siamo
tornate!» esclamò Simone, facendo
sobbalzare tutti quanti.
Georg
si mise a trafficare con un foglio
poggiato sul tavolo e con un paio di movimenti lo fece sparire.
Notai
che passò di mano in mano un paio di
volte fino a sparire.
«Cosa
state combinando?» chiese Simone
avvicinandosi con fare minaccioso.
«Nulla!»
esclamarono tutti e cinque.
«Bill
Kaulitz, stai per caso mentendo a tua
madre?!?» domandò nuovamente.
Vidi
Bill tremare come una foglia e aprire la
bocca per rispondere.
Subito
Tom e Georg intervennero e lo
portarono al piano di sopra.
Simone
si voltò verso Gustav e Gordon, che
decisero di battere in ritirata a loro volta.
«Chissà
cosa diavolo stanno combinando» disse
Clare.
Io
scrollai le spalle.
«Beh
per il momento non m’importa. Anzi,
meglio che siano scappati, così possiamo portare il vestito
al sicuro senza che
lo vedano!» risposi.
Una
volta sistemato l’abito decidemmo di
cucinare, mentre dal piano superiore arrivavano ancora un vociare
sommesso e
delle risate.
«Chissà
cosa stanno complottando» mormorò
Clare, prima di mettersi il grembiule per cucinare.
Risi,
poi mi misi ai fornelli anche io.
«Per
il viaggio di nozze dove avete pensato
di andare?» chiese Simone, mentre tagliava le verdure.
«Sinceramente
non ci abbiamo proprio pensato.
Michail è ancora troppo piccolo per fare viaggi lunghi, e poi Tom ha degli impegni
con la band» rispose
Clare, prendendo le pentole.
«Come?!?
Per quanto riguarda il bambino ci
possiamo pensare noi, e per quanto riguarda gl’impegni di
Tom, beh credo che
possano rinunciare alla sua presenza per un paio di settimane,
no?» disse
Simone.
«Oh
beh…non è un problema» rispose Clare.
«Certo
che è un problema! È il vostro viaggio
di nozze. Nella vita se ne fa uno
solo e
non vi permetterò di sprecarlo così»
rispose la donna, poi si pulì le mani e
andò fino ai piedi delle scale.
«GORDON!
TOM! Venite qui un secondo!»
strillò.
Un’altra
con l’ugola d’oro a quanto pare.
Sentimmo
dei passi.
«Eccoci»
disse Gordon.
Tutti
e tre ci raggiunsero in cucina.
Tom
cinse la vita di Clare e le diede un
bacio sulle labbra.
«Io
e Clare stavamo parlando del vostro
viaggio di nozze e ho tristemente scoperto che non lo farete.
Cos’è questa
storia?».
Tom
le diede la stessa risposta che l’era
stata data dalla futura nuora.
«Come
ho già detto, a Michail possiamo
pensarci noi e poi David non farà storie se te ne stai per i
fatti tuoi un paio
di settimane!».
«Ma
mamma a noi va bene così…» rispose.
Fu
una frazione di secondo. Simone prese Tom
per una manica e lo trascinò fuori dalla stanza.
Certo che ne aveva di energia!
---
«Non
dire sciocchezze Tom. Io non ho mai
potuto fare il mio viaggio di nozze. Con il vostro vero padre fu un
disastro
perché eravamo senza soldi. Con Gordon non riuscimmo a
partire perché voi eravate
piccoli e c’erano mille cose da fare. All’inizio
nemmeno a me importava di
farlo, ma con il passare degli anni il rimpianto mi è
venuto. Non voglio che
questa cosa succeda anche a voi. Fidati di tua madre e organizza un bel
viaggio
con Clare. Non siete mai stati via da soli e ve lo meritate. Tra sei
mesi
sarete in quattro e la cosa sarà complicata tesoro. Godetevi
un po’ di pace
finché potete» mi disse accarezzandomi il viso.
Rimasi
senza parole, un po’ perché non sapevo
cosa passasse nella mente di mia madre e un po’
perché non l’avevo quasi mai
sentita parlare di mio padre, quello biologico.
Le
sorrisi e l’abbracciai.
«Ok
mamma, mi hai convinto» sorrise, poi andò
a prendere la borsa ed estrasse un depliant di un’agenzia di
viaggi.
Sapevo
che aveva già pensato a tutto.
Tornammo
in cucina.
---
«Ecco
qui! Visto che non conosco molto i
vostri gusti, ho spulciato un po’ di offerte e ho trovato
delle cose molto
allettanti» disse aprendo il depliant sul tavolo della cucina.
Io
e Clare ci guardammo.
«Dunque,
non pensate che vi voglia
programmare il viaggio. Vorrei solo proporvi alcune
possibilità che a me
sembravano carine, poi scegliete pure voi. Di offerte veramente belle
per il
mare ho trovato l’Isola di Naladhu alle Maldive, Ko Samui in
Thailandia, La
Digue alle Seychelles, le isole Palau in Micronesia e Bora Bora in
Polinesia.
Per quanto riguarda la montagna o quanto meno località con
un clima più rigido,
ho trovato una bella offerta per le Isole Faroe in Danimarca. Poi
ovviamente
siete voi a dover decidere».
Eravamo
senza parole.
Mia
madre ci guardò, speranzosa.
«Beh,
certo che le Seychelles non sono
affatto male…» borbottò Clare.
«E
poi il clima adesso non è troppo caldo.
Anzi. Le temperature variano dai 20 ai 24 gradi» rispose mia
madre.
S’era
studiata tutto il depliant a memoria?!?
«Grazie
mamma, ci penseremo» risposi
sorridendole.
«No
no. Non ci dovete pensare, dovete
decidere! Anche perché il vostro viaggio di nozze
sarà un regalo da parte mia e
di Gordon!» esclamò.
«Mamma
non esagerare. Non voglio che tu
spenda tutti quei soldi. Non ti preoccupare».
«Tom
Kaulitz, sai che non puoi assolutamente
dire di no alla tua mamma! E poi ho già parlato con la
ragazza in agenzia,
aspetta solo il mio ok per prenotare» mi rispose.
Ero
allibito. Aveva complottato con quelli
dell’agenzia di viaggi.
«Ma…»
provai a dire.
«Niente
ma! Ora torna a borbottare con tuo
fratello su di sopra, a meno che non abbiate finito e vogliate darci
una mano a
preparare la tavola».
«Torniamo
su, tranquilla» disse Gordon
portandomi via dalla cucina.
Non
ero ancora fuori dalla porta che sentii
parlare mia madre al telefono.
«Karen,
sì buon giorno sono Simone. Sì, le
confermo la prenotazione per le Seychelles. Sì, massima
discrezione grazie
mille. Perfetto, passerò domattina allora.
Arrivederci».
Ok,
ora avevamo anche un viaggio di nozze.
---
La
serata trascorse tranquillamente, finché…
«Sarà
un addio al celibato meraviglioso!»
sussurrò Bill a Gustav.
«COSA?!?»
strillò Lydia.
I
ragazzi impallidirono.
Io
stavo dando a Michail una delle sue prime
pappine e mi misi a ridere. Ero proprio curiosa di sapere come
sarebbero usciti
da quella situazione.
«No…io
non volevo dire…cioè…ragazzi
scusatemi» balbettò Bill chinando il capo.
«Hey
che c’è di male? Stiamo solamente
organizzando l’addio al celibato per Tom» rispose
Gustav cercando di tirare
fuori dall’impiccio i suoi amici.
«Ok
e allora perché avete fatto tutto di
nascosto? Avete in mente qualcosa di perverso di sicuro!»
rispose Lydia.
A
quel punto scoppiai a ridere.
«Dai
Lydia lasciali stare. In fondo che cosa
vuoi che combinino? Qualsiasi cosa faranno saranno circondati da
fotografi e
quant’altro. Non possono fare disastri perché poi
lo verremmo a sapere in meno
di ventiquattr’ore e poi mi fido di loro» dissi.
Rimasero
tutti zitti.
«Questo
sì che è lo spirito giusto» disse
Gordon alzando il bicchiere.
«A
Clare, che si è rivelata essere la futura
sposa più tranquilla del pianeta» aggiunse.
Tutti
alzarono il bicchiere, e caso volle che
anche Michail, in spirito d’imitazione alzasse la sua tazzina
con l’acqua.
---
La
mattina seguente Bill e Tom si dileguarono
con Gordon, Gustav e Georg, mentre noi donne avevamo appuntamento
dall’estetista e all’agenzia di viaggi per ritirare
i biglietti.
«Amore,
posso lasciarvi Michail per oggi?»
chiesi a Tom appena svegli.
«Certo
mia dolce mogliettina. Per noi sarà
una giornata tranquilla. Penso che per mezzogiorno saremo
già di ritorno»
rispose abbracciandomi e baciandomi.
Una
volta accertatami che Michail fosse
tranquillo e in buone mani lasciai uscire i ragazzi.
«Buona
giornata» disse Simone, salutandoli.
Dieci
minuti dopo eravamo tutte e tre in
macchina, dirette verso il salone di bellezza.
Manicure,
pedicure, massaggio, depilazione.
Restammo
dentro per quasi quattro ore, ma una
volta uscite eravamo donne nuove.
«Ok,
adesso direi di mangiare qualcosa e poi
di andare dritte dritte in agenzia, che ne dite?» propose
Simone.
Annuimmo
sorridenti.
«Ah
Clare, per quando hai la prova dal
parrucchiere?» mi chiese.
«LA
PROVA?!? Me n’ero completamente scordata.
È per oggi pomeriggio alle 17» risposi sentendomi
in colpa.
«Tranquilla,
abbiamo tutto il tempo. Ora
andiamo. Ho lo stomaco che protesta» disse la mia futura
suocera dopo aver
pagato.
Ci
ritirammo a mangiare in un piccolo bar poco affollato e ordinammo tre
panini e
tre bibite.
Stavamo
scherzando tranquillamente tra di
noi, quando sentii un rumore familiare.
Mi
voltai e vidi l’obiettivo di una macchina
fotografica sparire sotto un tavolo.
Mi
alzai e mi avvicinai a quel tipo che
cercava inutilmente di passare inosservato.
Mi
guardò.
«Mi
scusi, posso chiederle perché ci stava
fotografando?» domandai.
Lui
si finse, pateticamente, stupito.
«Non
so di cosa sta parlando» rispose.
«Io
si, e credo che anche la macchina
fotografica che sta cercando di nascondere sotto il tavolo mi
darà ragione.
Quindi ora mi dica, perché ci stava fotografando?».
«Beh,
ecco io…»
«Lei?»
«Oh
insomma, è la futura moglie di Tom
Kaulitz santo cielo, non si stupisca se la fotografano».
«Non
mi stupisco affatto. Solo che credo che
sia io sia il mio futuro marito abbiamo il diritto di trascorrere
serenamente
il nostro matrimonio, senza fotografi in mezzo ai piedi. Senza che vi
danniate
a dare la caccia al luogo del nostro matrimonio, o del nostro pranzo o
di
quant’altro. Siamo esseri umani anche noi e vogliamo poter
trascorrere un
momento così bello con le nostre famiglie, non con
voi!» esclamai, poi tornai a
sedermi.
Lydia
e Simone mi guardarono mentre il
paparazzo batteva in ritirata.
Sapevo
che non sarei riuscita a sbarazzarmi
di loro, ma in quel momento potevamo stare tranquille.
«Brava
Clare! Però guarda qui» disse Lydia
porgendomi uno squallido giornaletto di pettegolezzi.
Eccomi,
in copertina. Ero stata fotografata
all’uscita della clinica ginecologica. Il vento mi stava
scompigliando i
capelli e sopra di me regnava la scritta.
«La
futura signora Kaulitz in balia del vento
all’uscita da una clinica ginecologica. Che ci sia
già un erede in arrivo?».
Ero
allibita.
Sfogliai
la rivista finché non trovai
l’articolo.
«Dalle
immagini pare confermata l’ipotesi di
un piccolo Kaulitz in arrivo, ma al momento non è stata
rilasciata alcuna
dichiarazione. Per quanto riguarda invece le nozze dell’anno
siamo tutti in
attesa di novità. Pare che la coppia si sposerà
il 30 maggio. È ancora incerto
il luogo dove verrà svolta la funzione e le fan di tutto il
mondo ammorbano il
web con ogni tipo di domanda. Stando ai rumor di internet alcune
credono che si
sposeranno in comune, in quanto non pensano che Clare Smyth sia
religiosa, per
altre invece la cerimonia verrà celebrata nella Cattedrale
di Berlino. Rimane
incerta anche la meta del viaggio di nozze dei novelli sposi.
Cercheranno la
pace al mare o si rifugeranno in montagna?»
E
sotto l’articolo ecco una bella immagine di
me e Tom in macchina mentre lui mi toccava la pancia, appena uscita
dalla
visita.
«Maledetti…vi
prego, ditemi che il resto
della mia vita non sarà così»
sussurrai, tremando per la rabbia.
Eccoci
qui, alla fine. Se non
si fosse capito, odio i paparazzi. Proprio come genere di persone.
Anche se “grazie”
a loro magari riusciamo a scoprire notizie succose. Rimango
dell’idea che
ognuno di noi, famoso o meno, abbia il diritto di farsi i cazzi suoi
ogni
tanto.
Passo
a spiegarvi il titolo?
Dubito ce ne sia bisogno. È la prima canzone di Lady Gaga
che io abbia mai
sentito (grazie Gaga per aver fatto una canzone con questo titolo! Mi
hai
salvato la ff). Ok ora vado che oggi è una giornata piena
pienissima.
Memy
scusa se non ho
aggiornato ieri come promesso, ma alla fine ero a cortissimo di idee e
poi ci
ho messo una vita a trovare delle mete turistiche fighe :)
Un abbraccio!