Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Natalie__    15/02/2013    5 recensioni
“Non mi hai ancora detto chi sei.” Chiede ancora, già che sbadato.
“Sono Justin, il vicino.” Gli porgo la mano, e lei la stringe subito dopo.
“Owh, visto che abiti qui vicino, tornatene a casa, okay?” Mi chiede subito dopo, sorridendo beffarda.
Il mio sorriso si curva in una smorfia di disgusto.
“E già che ci sei, fai finta che io non sia mai venuto qui okay?” Dissi prima di andarmene, perdutamente incazzato, entrando in casa un minuto dopo.
Justin Drew Bieber.
Hayley Chelsea Powell.
Due persone estremamente diverse, con due caratteri uguali da morire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Five.

Dopo una settimana sono già tornato a casa, e vedo più volte Hayley fuori di casa, seduta sui soliti scalini, con la sua sigaretta tra le mani e i capelli legati in una coda, come sempre, daltronde. L'avrei riconosciuta tra mille, perchè lei è bella, bella da vivere. 
Mi si stringe il cuore a vederla da lontano, qualcosa dentro di me mi implora di andare da lei, abbracciarla, chiederle il motivo del suo dolore; ma la mia mente si ostina ad aprirmi gli occhi continuamente, ricordandomi del fatto che non sto vivendo un sogno e che nella realtà Hayley non mi caga di striscio, e che forse..mi odia davvero.

Scosto la tenda della mia camera, e lei è ancora lì, sta piangendo e sta aspirando quella maledetta sigaretta.

"Hayley con queste sigarette ti consumi" Sussurro a denti stretti.

Perchè mi fa questo effetto? Cos'ha lei che le altre non hanno? O forse dovrei soffermarmi su quello che non ha lei, quello che lei ha di diverso dalle altre. Lei ha quel carattere che nessun'altra ha.

Io so che lei non è come si mostra, lo noto dai suoi occhi. Lo vedo dal modo in cui il suo sguardo vorrebbe incontrarsi maledettamente con il mio, ma non lo fa, perchè riesco a spostarmi in tempo. Non voglio essere visto, non dopo averle detto che non doveva cercarmi.

Guardo ancora una volta fuori dalla finestra, fortunatamente è tornata a guardare l'asfalto.
Tiene il viso stretto tra le mani, adesso che finalmente ha finito di aspirare veleno.
Riesco  a sentire il suo dolore, trasformarsi in brividi sulla mia pelle.

Guardo l'orologio più volte nel giro di due minuti, adesso sono le 23.54.

Sento che ha bisogno di me.

Indosso qualcosa a caso e un minuto dopo sono dietro la porta, cercando di capire se sto facendo la cosa giusta.
Dopo neanche due secondi, mando a fanculo tutte le mie paranoie, apro la porta  e la chiudo velocemente alle mie spalle, maledicendomi del fatto che non avevo preso le chiavi di casa.
Dimentico anche quest'ultimo pensiero, e mi dirigo verso il mio obbiettivo. Lei.
Avanzo lungo la strada, attraversandola del tutto.
Sono davanti il suo vialetto, quando finalmente si accorge di me: con fare impacciato si asciuga le ultime lacrime, e alzandosi indietreggia di qualche passo. Cerca di allontanarsi da me, ma la raggiungo in tempo, e l'abbraccio.

Lei sbatte i pugni sul mio petto, mugugnando qualcosa di inconcepibile, e io la stringo più forte a me, baciandole la nuca e accarezzandole i capelli.
Si arrende, e stringe le sue braccia attorno a me, bagnando la mia maglia, con le sue lacrime.

Mi sento bene, adesso.
Mi sento...amato? Impossibile.

"Ci sono io adesso" Le dico in un sussurro, senza lasciarla.
"Portami via da qui, ti prego" Dice tra i singhiozzi e faccio come mi dice, trascinandola per le vie di quel paese ormai buio e desolato, e fermandomi subito dopo nella casetta abbandonata, dove io e mio cugino ci divertivamo a portarci le ragazze.

"Siediti" Le dico indicandogli il divano, una volta entrati.
"Dove siamo?" Mi chiede, una volta seduta.
"Due isolati da casa, io e mio cugino portavamo le ragazze qui, per qualche capriccio.." Mi gratto la nuca imbarazzato, e accendo la luce.
Poi mi accomodo accanto a lei.

"Justin, volevo chiederti scusa..io non volevo dirti quelle cose, non ho mai voluto, sono solo una stupida" Comincia a dire, senza fermarsi un secondo.

Abbasso lo sguardo di colpo, ricominciando a vivere ogni singolo momento, ogni singolo 'Ti odio', ogni singolo insulto.
Provo una grande rabbia, ma non appena alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi, tutto passa. Come ogni volta.

"Non fa niente" Dico, e si intrufola tra le mie braccia, come se avesse bisogno del mio calore per essere felice.

E mi sentivo tremendamente bene anch'io, ogni secondo cominciava a sembrarmi un'eternità, e quest'eternità cominciava ad essere troppo poco, a non bastarmi.
Perchè da quando l'ho vista, da quando mi ha trattato male, ho capito che forse non era davvero tanto forte come diceva di essere.
E come lei credeva di essere.
Avevo dimenticato tutto, avevo cancellato ogni cosa brutta dalla mia mente. Hayley aveva questo potere.
Sapeva farsi perdonare con un solo sguardo, solo a guardarla negli occhi mi sentivo completo.

Era semplicemente tutto quello che avrei voluto.
Ma che forse, non avrei mai avuto.

Dopo qualche minuto alza lo sguardo verso di me.

"Justin, ci sono troppe cose che vorrei dirti, ma non posso..." Sussurra.

"Chi sei veramente, Hayley?" 

Dajeee, oggi sono in vena di dolcezza.
Ma come sempre ho voluto mettere in questo capitolo un pò di suspance, OuO
Spero che queesto capitolo vi piaccia, e scusate se ci sono errori.. ma non ho il tempo di rileggere!

Ultima cosa da dire: recensite, recensite, recensite. AUEEEEEEEH



   
 
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