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Autore: maila2741999    15/02/2013    0 recensioni
“Sveglia,cappuccino,tram,scuola,palestra,pizza,dormire.. giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che, alla fine, si assomigliano tutti, persi nel cielo grigio di una metropoli che non sa più sorridere.
Questa è la vita di Hayden, una ragazza che sogna, una che non si è fatta troppe domande,una che è andata incontro agli avvenimenti rimanendo sempre in superficie.
Ma un giorno cambiò tutto, totalmente, era il primo giorno di liceo, prese il tram e incontra uno sconosciuto, e lo ritrova davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora. Per settimane. E cosi,quelle 2 fermate lungo il tragitto per andare a scuola diventano un appuntamento importante della giornata. O meglio l appuntamento. Ma lo sconosciuto ha un destino che lo porta lontano, in un'altra città. E Hayden? Per la prima volta nella vita decide di non rimanere in superficie, di prendersi anche il rischio di diventare ridicola, e parte all’inseguimento del sogno.
L’amore,l amicizia, il viaggio, i dubbi, le scelte, più una dose di gioco e sana incoscienza.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono sicura, nel sonno, di svegliarmi in una casa in riva al mare, dove ho trascorso la giornata con il ragazzo che amo, vivendo dei momenti fantastici. Il rumore delle onde ha accompagnato la prima sveglia.
Mi sveglio invece in una camera di una casa a Londra e, pur sapendo ormai uscire da un sogno, continuo a sentire il delicato profumo delle onde del mare.
 MA A LONDRA NON C è IL MARE!
Di fronte a questa brutta verità, sento crescere i rumori della strada delle grandi metropoli.
Sono le 6.20. La sveglia è puntata alle 6.30, ma mi capita sempre che io mi svegli prima. Forse il vero motivo di questo risveglio anticipato è dovuto all’appuntamento di oggi. Il più importante della mia vita. Non posso sapere cosa realmente accadrà, ma  l emozione che vivo in questo momento e così misteriosamente affascinante.
Suona la sveglia  decido di alzarmi. Mi faccio la doccia e mi vesto. È Dicembre. Esattamente il 19 dicembre, guardando fuori dalla finestra capisco che pioverà. Nella vita, quando ho avuto bisogno di sapere se il tempo sarebbe cambiato, solitamente mi rivolgevo a mia nonna. La sua frase era:”Mi fanno male le gambe, domani piove”. E il giorno dopo pioveva. Apro la finestra e c era maledettamente freddo, mi porto ugualmente il cappotto. Invece di fare colazione preferisco andare uno dei miei posti preferiti,Le pain quotien. Esso è una catena di negozi che si trovano in tutto il mondo. Sono tutti uguali,tutto in legno. Mentre mangi ti senti uno scoiattolo del bosco. Caffellatte,cappuccio, caffè americano tutto viene servito nelle scodelle come faceva mia nonna. Mi metto il cappotto. Adesso fa un po’ freddo. Dall’ altra parte c è Starbuks Cafe con i soliti divanetti e poltrone in vetrina. Quante volte al mondo mi sono seduta a leggere un libro o a scrivere al computer su quelle poltrone. Il mio appuntamento è alle 7. passeggio un po’, dicembre è il mese che amo di più,Mi piacciono quelle stagioni in cui quando passeggi e cerchi la neve. Salgo sull’autobus, e si siede un ragazzo accanto a me e apre un portatile e inizia a scrivere. Capita spesso di vedere persone che scrivono nei bus… Ma i ragazzi sul bus hanno qualcosa di diverso. Non ho mai capito veramente che cosa sia a renderli più belli ai miei occhi.
In quelle poche città dove sono stata c è sempre stato un luogo che diventa “Il mio posto”. Quello dove vado a pensare. Spesso è il primo che trovo quando arrivo in una città nuova. A Londra è Starbuks.
Camminare fin qui mi ha fatto bene. Mi ha aiutato a scaricare la tensione che sto accumulando a ogni minuto che passa e che mi avvicina all’appuntamento. Sono in agitazione. Forse è solamente paura. Sembra che fossi in grado di padroneggiare quest’emozione. Questa cosa nuova .. che cresce e diventa quasi indominabile. Sono sempre stata malinconica ma con la cosa di essere una persona solare e allegra. Credo che chiunque di voi comprendeste la mia emozione , se questo appuntamento andrà come credo, cambierà la mia vita.
Ogni volta che ho visto un ragazzo che mi piaceva ho sempre sognato di conoscerlo, ma l importante era che ero una sua amica e perché no, anche la sua ragazza. Sono pochissimi quelli che mi piacevano sul serio e che ho lasciato stare. Perché avrei dovuto?
Il ragazzo del tram era uno di questo. Non è stata una scelta, è andata così. Per circa 3 mesi ci siamo incontrati sul tram tutte le mattine. Era un appuntamento fisso.
Io sono una studentessa, come James il mio migliore amico. Studiamo architettura insieme e a volte ci prendiamo a schiaffi, per dirla tutta è un coglione, ma le voglio bene lo stesso.
Io ho 17 anni e lui 18, è più grande perché è stato bocciato una volta al 1 anno, deficiente. E poi ci siamo incontrati, credo era destino che io lo incontrassi e viceversa. Qualche giorno fa  abbiamo fatto una promessa, se lui non si sarebbe sposato entro i 25 anni e io neanche, ci sposeremo. Vedremo.
Qui a Londra ho imparato ad andare a scuola con i mezzi pubblici.
 L incontro quotidiano con il ragazzo del tram era una delle cose più emozionanti delle mie giornate. Il resto scorreva come sempre. Nessuna persona che facesse parte della mia vita, o semplicemente della rubrica del mio telefono, aveva la possibilità di emozionarmi più di lui.
Mi capitava spesso durante il giorno di fantasticare su di lui, ma soprattutto su di noi. E bello avere una persona sulla quale fare fantasie durante il giorno. Anche se è una sconosciuta. Non so perché, ma quando penso a lui i miei pensieri non avevano mai il punto. Solo virgole. Erano una valanga di parole e immagini senza punteggiatura.
Scendeva e andava dall’ altra parte della strada.. avvolte ho avuto la tentazione di seguirlo, per scoprire dove andava, ma non l ho mai fatto. Non ho nemmeno il coraggio di sedermi accanto a lui, figuriamoci seguirlo. Restavo di stante ma non troppo.
Avvolte il tram si riempiva, e io non riuscivo a vederlo, e quelli erano i momenti in cui volevo spaccare tutto.
Il posto migliore era quello accanto all’ uscita cosi che quando lui doveva scendere veniva verso di me e mi salutava sempre con un sorriso. Se non c era nessun posto libero e rimanevo in piedi era ancora meglio: in quel caso stavamo vicini, l uno a fianco all’ altra, per qualche secondo.
Messaggiava, lo faceva spesso. Anch’ io d'altronde. Chissà con chi massaggiava, con la sua ragazza? Questo pensiero mi distruggeva.
Il ragazzo del tram era bello. Mi piaceva il suo viso, i suoi capelli,scuri. Ma la cosa che mi attirava di più erano i suoi occhi, quello che si vedeva dentro, incrociandoli anche solo per un istante. Chiari profondi, inevitabili.
E poi pensavo:” Ci si può  innamorare di una persona che non si conosce, ma che  si vede solamente nel  tragitto di un tram?”
Due volte la settimana aveva la borsa della palestra, quasi sempre il martedì e il giovedì. “dovrei fare anch’ io così” pensavo. Ma  ogni volta ritorno a casa preparo la borsa ma mi prendo di pigrizia e non ci vado più. Sono fatta così che posso farci? Entro in casa dopo una lunga giornata di lavoro e l’idea di uscire di nuovo per affrontare fatiche fisiche è una battaglia troppo grande. La sera semmai vado ogni tanto a fare  un po’ di boxs ma nient’altro.
Del ragazzo del tram gliel’ho raccontato a James  si è messo a ridere, però non mi ha presa per pazza.
  
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