Primo capitolo
Mi faceva male ogni mio muscolo, ogni mia parte del corpo. Cercai di alzarmi per la seconda volta e non ci riuscì, di nuovo. Ero fregato, chiusi gli occhi e aspettai al prossimo calcio che arrivò senza pietà, cercai di sopportare il dolore ma era impossibile.Pregai a Dio che Silver finisse.
"Ti prego fallo allora, non aspettare altro." pensai
«Ma, ucciderti sarebbe troppo facile,orfano, e poi vederti soffrire è divertente mi fa sentire vivo e altamente potente nei tuoi confronti»
"Uccidimi Silver" pensai ancora una volta.
Mi tirò un pugno nel occhio destro, ormai era diventato il suo preferito.
«Guardati, sei così,così altamente strano, brutto, stupido e -mi tirò un altro calcio- così solo, che i tuoi occhi non fanno altro che urlare sofferenza e dolore, so che vuoi che ti uccida Harry, ma non ti regalerò questo piacere, devi guadagnartelo» Vedevo nei suoi occhi tutto l'odio che provava verso il mondo, vedevo come mi usava per sfogarsi.
«Facciamo una cosa, Brown, Se tu riesci a battermi in una rissa corpo a corpo tra un paio di settimane, prometto che ti lascierò in pace,per sempre questa volta, ma se perdi, ti uccido» Cominciò a ridere, mi gelai a solo sentire quella risata così stronza.
Non era una buona cosa ma non avevo scelte, Silver non mi avrebbe mai fatto sceglire. Mi passò un idea che considerai "geniale" per la testa: Mi sarei ucciso prima che lui lo facesse, era molto meglio che morire nelle mani di quello stronzo di Silver.
Sospirai, o almeno cercai di farlo, perché per quanto cercassi di respirare non ci riuscivo, e non potevo presentarmi da un medico, semplicemente non potevo, so la gravità della mia situazione ma non voglio aiuto.
A cosa mi sarebbe servito aiuto? Non volevo finire in uno ospedale per pazzi e l'attenzione di tanta gente su di me sarebbe stato strano, nessuno mi aveva aiutato o semplicemente notato in questi ultimi anni, se mi notavano era solamente per picchiarmi, ho una vita di merda ne sono al corrente, ma presto questa vita di merda avrebbe avuto una fine, sarei andato da mamma e papà come avevo promesso. Io mantengo e devo mantenere le poche promesse che ho fatto alla gente.
Apparte quella che avevo fatto a mia nonna prima che morisse
''Sii felice''
Mi disse.
Ma era impossibile essere felici con una vita come la mia, lo sapeva lei e lo sapevo io, non ci sarei mai riuscito.
Silver mi salutò tirandomi un'ultimo calcio, e sparì lasciandomi solo.
Il dolore si fece sempre più insoportabile, cominciai a piangere. Urlai per tutte quelle volte che non l'avevo fatto, piansi per tutte quelle volte che non l'avevo fatto.
"La gente non piange perché è debole, ma piange perché è dovuta essere forte per troppo tempo"
Mi disse mia madre una sera, solo ora, dopo anni ho capito il significato di quelle parole.
Mi addormentai pensando a mia madre e mio padre, le uniche due persone che erano miei amici, ripensai a tutti i momenti che avevo passato con loro, tutte le loro carezze, tutto il loro amore. Quanto avrei dato per sentire ancora una volta il profumo e il calore di mia madre o ricevere -per l'ultima volta- un abraccio da mio padre.