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Autore: BloodyMoon    04/09/2007    1 recensioni
Modi di dire, modi di amare: Diverse storie per raccontare di amori ed emozioni attraverso proverbi e modi di dire. Dopotutto, omnia vincit amor. O quasi...
#03: Una di quelle storie in cui l’amore non vince su tutto…
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ringrazio la divina Elizabeth George per i suoi libri così avvincenti, perché, sebbene trattino di omicidi e simili, è comunque una maestra anche nel descrivere emozioni intense.
A Bree, per i fantastici momenti di degenero avuti ieri (scusa, non voglio deprimerti con questo genere di cose… Ma lo sai, il tragico è in noi).
E mi scuso con Hendora: non sono cento parole ma non è molto più lunga, purtroppo… Spero però di essere riuscita nel mio intento, cioè dare immagini nette e senza aver tolto niente (non credo avrebbe potuto essere più lunga =D). Il risultato non mi dispiace, ma è stato un po’ strano scrivere in questo modo ^^
Ringrazio anche Eneri_Mess per i gentili commenti che mi lascia (uh, credimi, la faccia di Sirius sarebbe stata uno spettacolo xD Ma a te scegliere cosa avrebbe risposto!) ^^
E, badate, non sono affatto triste, anche se il genere di fanfic potrebbe dire il contrario…
Ma la risata di Harry la sento ancora dentro di me…




Contre la mort il n’y a point d’appel
(La morte non riceve alcuna scusa)

“Prima i migliori e lascia stare i rei.”
(Petrarca, Cant. I. S. 190)




La risata riempie il luogo – un fitto fumo soffocante.
I suoi occhi brillano – la pazzia si avvicina, sta bussando alla tua porta – e le sue mani tremano – una carezza di arrivederci.
L’eco della risata si ripete ancora e ancora – una nenia di morte come un uragano che avvolge ogni cosa.
Ma lui non piange.

E poi, improvvisamente, si ferma – ghiaccio contro il vetro di un bicchiere – ma il sorriso è ancora lì – aleggia sopra di voi.
Plic plic.
Le gocce ticchettano dalla mano alla terra – come un urlo nelle tue orecchie – e lui le segue con lo sguardo, come affascinato, perché non c’è altro da vedere lì, se non sangue.
Il suo corpo è ancora caldo – un burattino vicino al fuoco – e lui gli prende una mano tra le sue. Tra i gemiti sconvolti degli spettatori – ipocrisia, solo quello – piega dolcemente tutte le dita, fino a lasciare solo l’indice alzato.
Se lo punta addosso – sospettato, accetti tutte le accuse? Sei tu stesso che ti denunci reo confesso?
Si chiede come ha fatto a non accorgersi di quello che stava succedendo – eri impegnato a combattere la Morte, tesoro – ad essere arrivato tardi.
Ma non piange

Riprende a ridere – unghie affilate su una lavagna – mentre con le mani percorre la ferita. Ecco il perché del sangue, non è stata un’Avada – ma forse sarebbe stato meglio, vero? La risata si fa più forte, perché la ferita è quasi identica a quella che gli aveva inferto lui anni prima.
Le mani si portano a coprire il viso, che diventa una maschera rossa – la colpa ricade su di te, la disperazione non ti aiuterà.
Vorrebbe fare qualcosa, qualsiasi cosa, per raggiungere Draco. Ma proprio per questo non lo fa. Vuole ripagare la sua colpa.
E vivere una vita senza di lui è il sacrificio più grande che abbia mai fatto – persino più grande di batterti per il mondo.
Labbra contro labbra, il bacio d’addio nel tocco di una farfalla – e la rugiada bagna le foglie.


  
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