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Autore: emme30    16/02/2013    22 recensioni
Seblaine!McKinley AU
Sebastian e Blaine stanno segretamente insieme da un anno e mezzo, nessuno dei due ha fatto coming out, Blaine per paura della reazione del padre e Sebastian perchè fondamentalmente non gli interessa. Ma è quando Carl Anderson presenta a Blaine la sua nuova fidanzata che le cose si complicano.
[Blaine!Cheerio + Sebastian!Football Player, maneggiare con cura]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scusate il mostruoso ritardo, non era mia intenzione farvi aspettare così tanto, ma prima avevo da fare un esame e poi la mia metà era via e non poteva correggere e quindi vi ho fatto aspettare tipo tantissimo. Ma comunque, se vi state chiedendo perchè sto mettendo le note in cima e non in fondo al capitolo come mio solito... è perchè a fine capitolo credo che sarete troppo occupati a insultarmi per leggere questa robe qui, quindi zac ve la beccate adesso.

Solo... non uccidetemi, ricordatevi che sono carina e coccolosa.

Grazie per continuare a leggermi e per tutto l'amore che mi lasciate, io sono così contenta che questa storia vi piaccia così tanto, non potete capire <3

Ok, la smetto di parlare, vi lascio al capitolo.

Un bacio grandissimo per tutti <3


 

 

7.

 

 

Tante erano le cose che mettevano Blaine in imbarazzo. Di solito c'entravano Sebastian e i suoi modi di fare, ma spesso si trattava solo ed esclusivamente della sua ansia congenita e di tutte le preoccupazioni che si creava dal nulla.

Anche perchè che motivo c'era di sentirsi in imbarazzo ogni volta che si trovava da solo con suo padre? Assolutamente nessuno. Era sempre suo padre, sangue del suo sangue, l'uomo che lo aveva cresciuto e ignorato per tutta la sua vita. Il massimo che poteva esserci poteva essere indifferenza, ma non imbarazzo.

Eppure, negli ultimi tempi, Blaine non faceva altro che sentirsi estremamente a disagio quando era da solo con Carl, circondati dal silenzio o qualche parola frivola per sciogliere l'atmosfera tesa che c'era sempre tra di loro. A dire il vero, Blaine aveva cominciato a preoccuparsi da quando Marie era entrata nella vita familiare, e quindi anche Sebastian. La paura di essere scoperti e che suo padre venisse a sapere della sua omosessualità dalla sua relazione con Sebastian era principalmente il motivo per cui non voleva mai trovarsi da solo con lui.

Per quello Blaine aveva cercato in tutti i modi possibili di non andare alla casa sul lago degli Smythe con suo padre, proponendo in tutte le lingue conosciute di dividere i ragazzi in una macchina e gli adulti in un'altra. Il viaggio durava all'incirca due ore e pensare di stare due ore con suo padre nell'angusto abitacolo del suo SUV lo faceva già soffocare.

Però, ovviamente, all'ultimo momento, Marie aveva avuto bisogno di Sebastian con la macchina e quindi Blaine era rimasto incastrato a fare il viaggio con suo padre. Il bello era che non poteva neanche messaggiare con Sebastian, visto che lui stava guidando.

Era già un'ora che erano in macchina in silenzio, a guardare la strada e fuori dal finestrino, Blaine con i nervi a fior di pelle e il bisogno fisico di Sebastian accanto a lui. Poco importava che non potesse rispondergli, prese il cellulare per l'ottava volta per scrivergli l'ennesimo sms lungo quattro pagine su quanto odiasse quella situazione e odiasse lui per averlo abbandonato al suo triste destino in quella maniera. Forse aveva ragione Sebastian a dire che stava diventando pericolosamente melodrammatico.

...a chi scrivi?”

La domanda da parte di suo padre lo colse completamente di sorpresa, alzò lo sguardo dal cellulare e fece una smorfia.

A... a Sebastian.”

Oh, ma lo vedrai tra meno di un'ora.”

Sì ma...” per quale motivo non aveva mentito? “Mi sono dimenticato a casa il caricabatterie del cellulare e volevo sapere se poteva prestarmi il suo.”

Carl annuì, tornando a guardare la strada, e Blaine pensò che fosse molto più saggio riporre il cellulare da qualche parte. Magari sarebbe riuscito ad addormentarsi e svegliarsi una volta arrivato, odiava sempre dormire in macchina.

Ti sta bene che lui sia così?”

Uhm?”

Parlo di Sebastian, ti sta bene che sia così?”

Blaine alzò un sopracciglio. “Così come?”

Gay.”

Blaine deglutì. Ecco perchè non gli piaceva stare con suo padre. “Certo, perchè non dovrebbe andarmi bene?”

Perchè... beh perchè è gay.”

Non è una malattia, papà.”

Non è neanche una cosa normale. Io... non mi piace tanto quel ragazzo.”

Perchè è gay?”

Perchè è arrogante, è maleducato, si comporta male con Marie e ed è estremamente irriconoscente nei suoi confronti. Non capisco perchè lei non gli dica mai nulla, fosse mio figlio non si comporterebbe così.”

Avrà i suoi motivi per non dirgli nulla.”

Oh sì? E quali? Quel ragazzo ha sempre avuto tutto quello che desiderava, e adesso se ne esce con questa storia dell'essere gay giusto per puro dispetto.”

Non puoi sapere queste cose, non hai idea di cosa ci sia tra loro.” Blaine cercò di non perdere il controllo, ma fu molto difficile. “E non credo che Sebastian sia gay per dispetto, non è una cosa che puoi scegliere, è qualcosa di-”

Oh ma per favore! Non farmi questi discorsi, queste sono solo stronzate.”

Blaine si zittì, mordendosi il labbro e ripetendosi mentalmente di stare calmo, di non agitarsi, che mancavano solo pochi mesi a New York.

E poi non mi dire che ti metti dalla sua parte, dai. Per fortuna io ho due figli sani.

Sebastian è sano. Sei tu che hai qualche problema in testa.”

Adesso mi rispondi male pure tu? Sei diventato maleducato come lui?”

Ti rispondo male se dici cazzate. Oh, e Marie lo sa quello che pensi di suo figlio?”

Non c'è bisogno che sappia niente, è lei che io amo, non la sua arrogante prole che entro un paio di mesi se ne sarà andata di casa e tanti saluti.”

Blaine guardò disgustato il padre scuotendo la testa.

Io veramente non so come fai a dire queste cose.”

Sei ancora troppo piccolo per capire certi discorsi, quando arriverai alla mia età ti ricorderai di questo momento e penserai che avevo ragione. Ti pentirai di averla pensata diversamente dal tuo vecchio.”

Spero proprio di no,” mormorò Blaine tra sé e sé in collera.

Non ci tengo a diventare una persona orribile come te.

Non si scambiarono altre parole per tutto il resto del viaggio, aumentando la tensione all'interno dell'abitacolo della macchina, fino a quando finalmente non arrivarono a destinazione e la meravigliosa casa sul lago non comparve davanti ai loro occhi.

Blaine adorava quel posto e i ricordi dell'estate precedente legati a quella casa, il luogo in cui Sebastian gli aveva detto per la prima volta che lo amava.

Scese dalla macchina con un paio di borse per entrare in casa, accolto da Marie che gli fece fare un giro veloce e lasciandogli posare le borse in salotto. Sebastian però non si era ancora fatto vedere.

...Sebastian?” domandò Blaine guardandosi intorno con una smorfia. Dire che aveva bisogno di lui era un eufemismo.

Uhm, deve essere in cucina!”

Blaine annuì, ignorando lo sguardo del padre, e uscì dal salotto, fino a che non intravide la figura di Sebastian accanto al frigo che controllava il cellulare.

Ehi,” attirò la sua attenzione Blaine. Sebastian alzò il capo e gli sorrise.

Quindici sms Blaine? Era davvero necessario? Mi hai flippato il telefono.”

Blaine fece una smorfia. “Beh, diciamo che le cose si sono complicate quando mio padre ha iniziato a insultarti a caso perchè sei gay.”

Uhm... vedo...” commentò, scorrendo distratto i messaggi sul cellulare.

E' stato orribile,” continuò Blaine con un sussurro.

Fregatene, lo sai che non mi interessa di cosa pensa di me. E' soltanto un idiota.”

Sì, ma a me interessa cosa mio padre pensa di te.”

Non dovrebbe perchè ehi! E' solo un idiota!

Blaine stava per dire qualcosa quando fu interrotto da Marie e Carl che entravano in cucina. “Avete fame ragazzi, metto su qualcosa da mangiare?”

Io sono a posto,” rispose Blaine con un mezzo sorriso, appoggiandosi al muro accanto all'uscita.

Io vado per un po' di frutta,” alzò le spalle Sebastian, mettendosi a frugare in una borsa appoggiata sul tavolo.

Bene, quindi faccio qualcosa solo per noi. Oh e Blaine, ho saputo che ti hanno preso alla Tisch! Congratulazioni!”

Blaine arrossì imbarazzato a quel commento, portandosi una mano a grattarsi il retro del collo.

Beh, grazie.”

Hai già deciso per quella?”

Non ancora, devono arrivarmi le risposte da un paio di altri college, ma sono contentissimo, è un grandissimo traguardo.”

Ci volle solo un attimo perchè Blaine e Sebastian si scambiassero uno sguardo e un sorriso.

Ci credo! Che bellissima soddisfazione, Sebastian non ha ancora ricevuto nessuna risposta, ma sono sicura che nemmeno per lui ci saranno problemi.”

Sebastian non rispose all'affermazione della madre, si limitò ad alzare le spalle e a sbucciare una banana che aveva ripescato in fondo alla borsa, sfilandosi prima il maglione scuro che aveva indosso.

Sebastian hai... hai un livido sul collo? Ti sei fatto male agli allenamenti?” chiese Carl dopo un attimo di silenzio. Blaine portò gli occhi sul collo del suo ragazzo e quasi sbiancò nel vedere il gigantesco succhiotto esattamente sotto il mento che gli aveva fatto il giorno prima. Cavolo, non se lo ricordava così visibile... perchè quell'idiota non si era tenuto il maglione?

Oh no, non è un livido. E' un succhiotto.”

Blaine a momenti si strozzò con la sua stessa saliva.

Scusami?

Un succhiotto Carl, mai visto uno? Il mio ragazzo era particolarmente disinibito ieri e non mi sembrava il caso di impedirgli di fare certe cose.”

Blaine si morse al labbro al pensiero di quanto fossero vere le parole di Sebastian, tornando con la mente al pomeriggio precedente e al sesso sfrenato che avevano fatto per festeggiare l'ammissione di Blaine alla Tisch. In effetti disinibito era il termine giusto, ma Blaine se lo tenne per sé, continuando a fissare divertito Sebastian con un sorriso che mangiava la sua banana di fronte allo sguardo sbigottito di Carl.

L'avesse mangiata come una persona normale, almeno. Perchè ficcarsi in bocca mezzo frutto per poi mangiarne solo la punta e facendo scorrere le labbra per tutta la lunghezza della polpa bianca non rientrava nei canoni di come mangiare una banana in pubblico.

E a Blaine quell'atto stava anche facendo venire in mente altre cose, che non potevano assolutamente succedere in una cucina affollata.

Sebastian... mi fai vedere la mia camera?

Sebastian lanciò uno sguardo divertito a Blaine, per poi infilarsi mezzo frutto in bocca e mangiarlo in un boccone solo, davanti agli sguardi sbigottiti dei due adulti, zittiti dalle azioni del giovane.

Certo, seguimi.”

Blaine sperava solo che la sua camera avesse una serratura con una chiave funzionante.

 

*

 

 

Trascorsero la serata assieme a Marie, guardando uno dei DVD che aveva portato Sebastian, mentre Carl discuteva al telefono con un suo collaboratore per delle faccende riguardanti il lavoro. Il realtà fu tutto molto piacevole, rilassante e a tratti divertente. Blaine rimase seduto vicino a Sebastian per tutta la durata del film, e grazie alla coperta che aveva agguantato con la scusa di avere freddo, era persino riuscito a intrecciare le dita con le sue sotto il pile pesante che copriva loro le gambe. Forse quel week end non sarebbe stato così disastroso come entrambi si erano immaginati.

Sfortunatamente, la sua camera e quella di Sebastian erano ai poli opposti del primo piano, il che voleva dire che in mezzo c'era la stanza dei loro genitori. Non riuscirono a salutarsi per andare a dormire come facevano di solito dato che c'era Marie con loro, ma Blaine era abbastanza sicuro che, una volta chiusa la porta della sua stanza, si sarebbe attaccato al cellulare con Sebastian e si sarebbero addormentati come facevano sempre.

Rimase molto interdetto quando lesse l'sms di buonanotte di Sebastian, ma non disse nulla, si sistemò a letto e aspettò di addormentarsi, pensando a cosa avrebbero potuto fare il giorno dopo. Stava quasi per appisolarsi completamente quando sentì lo scricchiolio di una porta e un paio di passi leggeri sul tappeto.

Sbattè le palpebre, cercando di scacciare il sonno e la stanchezza, ma attorno a lui c'era solo il buio. Poi sentì le coperte sollevarsi, uno spiffero freddo nella schiena mezza scoperta e, un attimo dopo, il corpo caldo del suo ragazzo premuto contro il suo.

Blaine sorrise e chiuse gli occhi, sistemandosi meglio nel letto per farci stare anche Sebastian, che aveva iniziato a lasciargli una serie di baci dietro al collo, alternati a piccoli morsi e leccate.

Ehi,” sussurrò Blaine, intrecciando le dita con le sue adagiate sul suo petto. “Pensavo fossi andato a dormire.”

Sebastian non rispose, lo strinse più forte a sé e cominciò a baciargli il collo con più urgenza, mordicchiandogli l'orecchio e tracciando con le labbra il contorno della sua mascella.

Blaine deglutì, sentendo l'eccitazione crescere in fondo allo stomaco; i baci di Sebastian in quel buio pesto, il suo ansimare leggero e la consapevolezza che i loro genitori stessero dormendo a una stanza di distanza contribuirono vertiginosamente ad abbattere tutte le barriere a cui riusciva anche solo a pensare.

Per quel motivo non protestò quando Sebastian lo fece di stendere sulla schiena e si posizionò in mezzo alle sue gambe, aderendo completamente a lui per baciargli il collo e leccarlo piano. Blaine faceva fatica ormai a respirare e si trattenne dal lasciarsi scappare versi più o meno pronunciati, camuffandoli in sospiri, mordendosi il labbro e portando le mani tra i capelli morbidi e spettinati del suo ragazzo.

Ebbe un attimo di tregua nel momento in cui Sebastian si alzò da lui per rimuovergli la maglia leggera del pigiama; nel buio della camera Blaine non riusciva neanche a distinguere i suoi contorni, lo sentiva respirare pesante e che trafficava con i loro indumenti. Gli carezzò una coscia e un attimo dopo Sebastian era di nuovo spalmato su di lui, la pelle nuda del petto calda a contatto con la sua, la sua eccitazione adagiata semplicemente contro quella di Blaine sotto il pigiama e le sue labbra a esattamente un centimetro dalle sue. Sentiva il suo respiro caldo scaldargli il volto: dentifricio alla menta e la sua crema per la pelle leggermente dolciastra mischiata all'odore di Sebastian era quasi intossicante e Blaine stava davvero per perdere la testa. Provò a catturare le sue labbra in un bacio, ma Sebastian si scostò un attimo prima che potesse sfiorarlo e Blaine avrebbe potuto scommettere quello che voleva che in quel momento stesse sorridendo, il bastardo. Rimase fermo, in attesa, fino a quando non lo sentì di nuovo avvicinarsi, baciargli piano il mento, indugiando ogni singola volta che lo sfiorava, lasciando tracce di saliva mentre si avvicinava alla sua bocca. Blaine deglutì e dischiuse la labbra, pronto per un bacio che non arrivò, visto che Sebastian scese sul suo collo e cominciò a baciargli i pettorali, mentre con una mano gli accarezzava piano il fianco nudo, facendolo rabbrividire.

Sebastian,” un sussurrò gli uscì dalle labbra secche, ma un attimo dopo fu zittito dal palmo della mano del suo ragazzo, giusto in tempo per camuffare il piccolo gemito che gli uscì dalle labbra nell'esatto momento in cui Sebastian gli morse un capezzolo, scendendo poi verso il basso fino a far scivolare la lingua nell'ombelico e stuzzicare l'elastico dei suoi boxer.

Sebmmhf-” provò di nuovo a richiamarlo Blaine, ma fu nuovamente zittito dal palmo premuto contro la sua bocca e una piccola risata.

Lo sentì percorrere con la bocca tutto il suo petto fino a tornare a vezzeggiargli il collo. Lo percepì sorridere quando finalmente rimosse la mano dalla sua bocca, leccandogli l'orecchio e mordicchiandolo piano.

Shhhhh.

 

*

 

 

Blaine si svegliò sabato mattina in un letto vuoto ma tiepido. Si stropicciò gli occhi e nella penombra si guardò intorno, constatando che fosse da solo in camera. Un po' stordito, si mise in fretta una tuta per stare in casa e in punta di piedi raggiunse la camera di Sebastian, per poi trovarla vuota.

Sorrise e senza farsi altre domande scese al piano di sotto, sicuro che avrebbe trovato il suo ragazzo ai fornelli. Raramente riuscivano a passare la notte insieme, le poche volte che uno dei due aveva la casa libera o che erano in vacanza da qualche parte Sebastian si alzava sempre prima di lui e preparava la colazione per entrambi: pancakes, french toast o dei semplicissimi cereali con il latte quando proprio non avevano voglia di andare a fare la spesa.

Era una delle tante piccole cose solo loro, una delle bellissime abitudini a cui nessuno dei due avrebbe mai potuto rinunciare.

Blaine entrò in cucina con un sorriso alla visione di Sebastian in tuta intento a rimescolare la pastella in una ciotola. Oh i pancakes, quanto erano buoni i suoi pancakes.

Non disse nulla, si sedette al tavolo della cucina e lo osservò in silenzio fino a che non si voltò e lo notò. Era incredibile come fosse assolutamente bellissimo pure la mattina appena sveglio, con i capelli scompigliati, un filo di barba sul mento e ancora gli occhi pieni di sonno.

Buongiorno,” lo salutò Blaine mordendosi il labbro, incantato come suo solito.

Sebastian inclinò la testa, portandosi la ciotola contro la pancia e continuando a rimescolare, appoggiando il fondoschiena contro il ripiano della cucina. “Decisamente un buongiorno.”

Blaine rise, scuotendo la testa. “Dormito bene?”

Qualcuno mi ha riempito di calci e si è rubato persino la coperta in più che mi sono portato da camera mia.”

Oh, senti! Sei tu che ti sei intrufolato nel mio letto.”

Non mi sembra di aver detto che ho dormito male.”

Bastò il sorriso sulle labbra di Sebastian per fare innamorare Blaine giusto quel poco in più, e quanto avrebbe voluto alzarsi da quella sedia e andare a baciarlo e fargli bruciare tutti i pancakes perchè avevano cose più importanti da fare.

Ma rimase seduto al suo posto, scusandosi con uno sguardo mentre lo osservava preparare la colazione e chiacchierando del più e del meno e del programma della giornata.

Marie e Carl scesero quando loro avevano già finito di mangiare e stavano per uscire, per fortuna che nessuno dei due era solito dormire fino a tardi, e riuscirono a svignarsela e fare una passeggiata per conto loro.

Era una bellissima mattina di fine gennaio ma non faceva eccessivamente freddo nonostante la loro dimora fosse immersa nella natura e davvero a pochissimi passi dal lago su quale si affacciava Cleveland, giusto a un quarto d'ora di macchina. Si inoltrarono in un sentiero familiare, discutendo della Tisch, della settimana seguente a scuola, dei campionati nazionali di cheerleading e della squadra di football. Riuscirono a prendersi per mano e camminare più vicini quando furono sicuri di essere lontani abbastanza da casa, immergendosi nel silenzio e la tranquillità di quel poco di natura.

Tornarono a casa giusto per pranzo, e a Blaine quasi fece male al cuore dover lasciare la mano di Sebastian che aveva stretto per quasi tutta la mattinata, ed era sicuro di non essere l'unico, nonostante il sorriso beffardo che albergava sempre sulle labbra del suo ragazzo.

Quanto avrebbe voluto che le cose fossero state più semplici.

Dopo essersi abbuffati dell'ottima cucina di Marie – Blaine davvero stava iniziando ad apprezzarla – si trascinarono sul divano in salotto a sonnecchiare davanti a un noioso documentario, per poi essere riportati alla realtà alla richiesta dei genitori che chiedevano se volessero andare con loro fino a Cleveland a fare un giro.

Sicuri di non voler venire? Dovrebbe esserci il mercatino sul lago, è davvero molto carino.”

Mamma, per la quindicesima volta, no.”

Grazie Marie, ma io passo.”

Ma Cleveland è molto caratteristica e-”

Mamma, ve ne andate?

Marie sbuffò, infilandosi un paio di guanti di pelle rossa e afferrando la borsa dalla poltrona, raggiungendo Carl che era già sulla porta della sala. “Se vi viene fame c'è la torta di mele, non frugatemi nella dispensa che ho messo a posto stamattina. Torneremo tra un paio d'ore.”

A più tardi!”

Ma siete ancora qui?

Blaine ridacchiò al gesto sbrigativo che fece Sebastian ai due adulti sulla porta, che alzarono gli occhi al cielo e uscirono dalla stanza chiacchierando.

Fu quando sentirono la porta di casa chiudersi che Blaine sorrise divertito, visto che sentì accanto a lui Sebastian avvicinarsi. Fece finta di niente per un poco, focalizzando la sua attenzione sul programma in televisione, almeno fino a quando non si ritrovò le gambe di Sebastian in grembo e il suo naso scivolare contro il suo collo.

Alzò il braccio, lasciando che Sebastian si avvicinasse di più a lui e gli baciasse il pomo d'Adamo. Ridacchiò contento, lasciando che il suo ragazzo facesse scorrere le labbra per il suo collo.

Sai,” sussurrò un paio di attimo dopo Sebastian. “Potremmo anche ricavare qualche vantaggio da questo matrimonio...”

Uhm?” Blaine chiuse gli occhi, abbandonando la testa contro il divano e lasciando che la lingua di Sebastian lo facesse sospirare.

Potremmo dormire insieme tutte le notti...”

Mhh...” Blaine rabbrividì al sussurro di Sebastian sul suo collo bagnato.

Non ti piacerebbe che mi intrufolassi nel tuo letto tutte le notti?”

Mhhh...”

Blaine ridacchiò quando Sebastian gli mordicchiò il collo, alzando ancora di più il mento.

Che voglia ho di farti un succhiotto,” sospirò mordendolo di nuovo. “E dire a tuo padre che sono stato io a farlo.”

Non credo sia una buona idea... Sai, per via quel piccolo particolare che sia chiama la mia presunta eterosessualità.”

Sebastian rise, per poi prenderlo per il mento e avvicinarlo al suo viso. “Che peccato.”

Blaine sorrise nel bacio, accogliendo Sebastian sedersi a cavalcioni sulle sue gambe e prendergli il volto tra le mani, facendo scorrere i palmi per la sua schiena coperta dalla maglietta e fino al suo sedere, infilando le mani sotto i pantaloni per stringerlo da sopra l'intimo.

Che ne dici se andiamo a chiuderci in camera? Tua mamma ha detto che abbiamo un paio d'ore.”

Sebastian si allontanò da lui e ghignò. “Oh sì, inoltre... devo darti un regalo.”

Un regalo? Che regalo? Non è mica il mio compleanno!”

Sebastian si alzò dalle sue gambe e lo prese per mano, trascinandolo su per le scale senza dire nulla nonostante Blaine continuasse a chiedergli di che regalo si trattasse.

Guarda che se è un regalo come lo scorso Natale che ti sei infiocchettato il-”

No, genio. E' un regalo serio,” Sebastian lo fece sedere sul letto. “Aspetta che vado a recuperarlo in camera mia non muoverti. E comunque mi sembra di ricordare che il regalo di Natale ti sia piaciuto tantissimo.”

Touchè. Muoviti che voglio il mio regalo.”

Sebastian uscì dalla camera ridacchiando, lasciando Blaine curioso a sedersi a gambe incrociate sul letto. Tornò un minuto dopo, le mani nascoste dietro la schiena e il suo solito ghigno diabolico sulle labbra.

Si sedette a gambe incrociate sul letto esattamente di fronte a Blaine.

Destra o sinistra?”

Seriamente, Sebastian?”

E dai, scegli.”

Blaine scosse la testa ma sorrise. “Destra.”

Sebastian portò la mano destra davanti a Blaine, per poi aprirla e rivelare una chiave di acciaio.

Una chiave?”

No, perchè, non vedi che è un frullatore?”

Perchè mi stai regalando una chiave? Oddio, è uno di quei regali super romantici che mi dici che ho la chiave del tuo cuore o qualcosa di simile?”

Sebastian gli lanciò un'occhiataccia. “Oh mio Dio. Io lo sapevo che non dovevo regalarti tutti quei libri di Sparks per Natale.”

E allora perchè mi regali una chiave? Cosa apre se non il tuo cuore pieno di amore per me?”

Ew, potresti cortesemente piantarla? Sei disgustoso.”

Dai, dimmi cosa apre!”

Un appartamento.”

Blaine sgranò gli occhi, scioccato. Rimase immobile per qualche istante, fissando gli occhi di Sebastian per capire se stesse scherzando, ma lui era davvero serio.

Decise allora di prendere la chiave che era ancora nel palmo del suo ragazzo per rigirarsela tra le mani.

Non capisco,” disse sincero sperando in una spiegazione immediata.

Sebastian sorrise per poi portare anche il braccio sinistro davanti a lui, rivelando un foglio piegato a metà.

A ottobre ho fatto domanda alla New York Law School.”

Blaine sgranò gli occhi e spalancò la bocca. “Oh Dio, non lo hai fatto davvero.”

Una settimana dopo aver mandato i documenti ho ricevuto una telefonata che non mi sarei mai aspettato.” Fece un attimo di pausa. “Mi ha chiamato mio padre.”

Oh.

Già. Mi ha detto che aveva saputo da un suo amico che mi iscrivevo alla NYLS e ha voluto chiamarmi per avere la conferma. E beh... cioè, era molto contento. Mi ha praticamente assicurato un lavoro non appena mi laureo il che è fantastico, ma la cosa più importante... mi ha chiesto se avevo già pensato all'alloggio.”

Blaine trattenne il fiato, portandosi una mano davanti alla bocca, non credendo a una sola parola di cioè che il suo ragazzo gli stesse dicendo.

E io gli ho detto di no, perchè aspettavo la conferma che il mio ragazzo fosse stato preso alla Tisch e-”

No, no, no calma. Tu hai detto a tuo padre... di noi?”

Certo.”

... perchè lo avresti fatto? Sei pazzo?”

In realtà non vede l'ora di conoscerti.”

... Sebastian ti ricordi quella volta che ti ho detto quanto mi infastidisce quando mi prendi per il culo in modo palese? Non farmi arrabbiare.”

Non ti sto prendendo per il culo. Non era sorpreso di sapere che fossi gay, anzi, credo lo abbia sempre saputo, anche se l'ho visto qualcosa come tre volte in vita mia.”

Oh.”

E lo sai che lui e mamma non si parlano da tipo una decina d'anni, non cominceranno a farlo per il mio college. Comunque, niente, mi ha comprato casa a New York.”

...Scusami?

Sai, dovresti proprio venire a vivere con me.”

Blaine sbattè le palpebre incredulo almeno una decina di volte, scuotendo la testa, la bocca socchiusa e un'espressione scioccata sul volto, mentre davanti a lui Sebastian lo guardava con aspettativa mordendosi il labbro.

Sei serio?” chiese cercando di rallentare il cuore che gli martellava nel petto a una velocità allucinante, chiaramente intenzionato a scoppiare nel giro di un paio di secondi.

Sebastian gli prese una mano, quasi a disagio. “Blaine, dimmi di sì, per favore.”

Blaine non rispose, gli saltò addosso direttamente, atterrandolo sulla schiena e baciandolo sulle labbra.

Si staccò dopo un bacio particolarmente intenso, ansimando. “Sì, ovvio che sì! Però come... come facciamo con i nostri genitori e tuo padre... e la casa e... possiedi davvero un appartamento a New York?”

Nell'Upper West side.”

Oh Cristo. Non ci credo. Cioè tuo padre ti compra un appartamento a New York che... che non sapevi neanche se ti prendevano alla NYLS?”

Mi ha detto che era comunque un buon investimento quando glielo ho fatto notare.”

E con... come facciamo con... con tua madre e mio padre?”

Diciamo la verità, ovvero, non guardarmi così, che papà mi ha comprato questo appartamento a New York e che ci sembra una buona idea andare a starci assieme così da ammortizzare i costi. Non faranno storie, ci pensano buoni amici e fratellastri. E poi come si dice... lontano dagli occhi, lontano dal cuore, vero?”

Sto combattendo con l'impulso di prenderti a sberle per non avermi detto nulla prima e quello di fare l'amore con te in questo preciso istante.”

Sebastian rise, portandogli una mano ad accarezzargli la guancia. “Baciami.”

Blaine decise che lo avrebbe preso a sberle dopo.

Lo baciò con passione, mordendogli le labbra e ridendo con lui, apprezzando di buon grado le sue mani che si intrufolavano sotto i vestiti alla ricerca della sua pelle calda.

Lasciò che Sebastian gli sfilasse la maglia e fece lo stesso con lui, andando a baciargli le spalle, il collo, la bocca, semplicemente ovunque. Si sistemò comodo in mezzo alle sue gambe dedicandosi a quei baci e al calore delle mani di Sebastian lungo la sua schiena.

Non riusciva a smettere di pensare a quell'autunno, a loro due che vivevano insieme, che presto l'incubo dei loro genitori sarebbe terminato, che non avrebbe dovuto neanche fare coming out con suo padre in un prossimo futuro. Aveva un ragazzo meraviglioso che amava più di chiunque altro al mondo, aveva un futuro pieno di sorprese davanti e non aveva davvero bisogno di altro.

Furono quei pensieri a rovinare tutto.

Quei pensieri così pieni indipendenza, che avevano il sapore della libertà dalle catene a cui era costretto tutti i santi giorni.

Perchè sarebbe bastato così poco, sarebbe bastato un minimo di cognizione del presente da parte di uno dei due, troppo occupati a pensare al futuro.

Sarebbe bastato il giro di chiave nella serratura della camera di Blaine.

Ragazzi ha cominciato a piovere, io e Marie siamo al piano di-

 

 

 

   
 
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