ATTENZIONE QUESTA ONE-SHOT CONTIENE GRANDISSIMI
SPOILER SULL’EPILOGO DI HP7!
L’inaspettato desiderio di Ron
Quella mattina il sole rivelò la sua presenza
dolcemente, inondando di luce la camera da letto di due persone che da poco più
di un anno si erano giurate amore eterno dinanzi i loro parenti e più cari
amici.
Illuminò la già lucente chioma rossa di un ragazzo,
ormai uomo. sui venticinque, che aprì gli occhi pigramente. La prima cosa che
vide fu una massa di ricci castani sul suo petto.
Sorrise, accarezzandoli delicatamente.
Quanto amava sua moglie! Ogni mattina pensava la
stessa cosa, anche durante il giorno ovviamente, ma era così bello svegliarsi e
trovarla lì, abbracciata a lui… Si sentiva rinascere, oltre a capire di essere
l’uomo più fortunato della terra.
Rimase così, ad accarezzarle i capelli. Era sabato,
il loro giorno libero dal lavoro al Ministero. Avrebbe potuto rimanere così
quanto gli pareva e poi avrebbero potuto fare colazione a letto.
Dopo qualche minuto la donna si svegliò, e gli
sorrise.
“Ron…” disse, stringendosi ancora più forte a lui.
“Buongiorno, amore”. Ricambiò l’abbraccio, poi dopo
un po’ lei si sedette con la schiena appoggiata al cuscino.
“Ho una fame!” dichiarò Hermione, e non appena finì
di pronunciare quella frase suo marito fece comparire con un solo colpo di
bacchetta un vassoio carico di cornetti, brioches, cappuccino e biscotti.
Si sorrisero ed iniziarono a mangiare.
“Hermione, dopo andiamo a fare un giro per la
città?” chiese Ron speranzoso. Amava andare in giro per i negozi mano nella
mano con lei, come due ragazzini. Adorava la città Babbana ed imparare sempre
cose nuove sulle modernità che i Babbani inventavano,forse perché era cresciuto
in una sorta di campagna.
Hermione a quelle parole ebbe una piccola scossa e
sospirò.
“Oh, Ron, scusami, ho dimenticato di dirtelo! Ho
promesso Ginny che l’avrei accompagnata dal ginecologo, sai Harry è impegnato
con i turni dopo le ferie che si è preso per la nascita del piccolo James…”
disse, per poi avvinghiarsi al suo collo e baciandolo per farsi perdonare.
Ron ricambiò il bacio, poi disse: “Uffa! Potrebbe
andarci mia madre…”
“Ron, lo sai che tua madre ogni sabato va a trovare
Fleur per fare un po’ di compagnia a lei e a Victoire…”. E lo baciò di nuovo,
questa volta con più intensità.
Controvoglia Ron si staccò.
“Mannaggia a mia sorella ed Harry! Insomma, James è
molto piccolo, avrebbero potuto aspettare per avere un altro figlio… Insomma,
mi sa che Ginny supererà nostra madre se va avanti così….”
Hermione rise.
“Dai! Oh, sono in ritardo, tra mezz’ora Ginny sarà
qui! Meglio se mi muovo…” E corse in bagno, lasciando suo marito ancora deluso
a letto.
Puntualmente, mezz’ora dopo la riccia si stava
aggiustando velocemente il rossetto, sua cognata era già nel salotto ad
aspettarla. Poi si sentì la voce di suo marito aumentare di volume. Posò il rossetto e corse in salotto, per
vedere cosa fossa successo.
Ron era all’impiedi, rosso in viso, e Ginny era
seduta sul divano con in braccio il primogenito.
“Insomma, sii ragionevole se ci tieni alla vita di
tuo figlio…” stava dicendo.
“Ehi, ma cosa succede?”
“Ginny mi ha
chiesto, cioè imposto, se posso badare a James durante la vostra assenza!”
Ginny annuì, ed Hermione non potè trattenere una
risata.
Prese il piccolo in braccio con grande abilità, il
bambino iniziò a giocare con il suo dito.
“Dai, tesoro, cosa vuoi che sia! Tra massimo due ore
saremo di ritorno…” esclamò, cercando di convincerlo.
Ron scosse il capo. “Ma sei pazza?”
Ginny si alzò. “Bene, è meraviglioso vedere come mio
fratello ci tenga a farmi un piacere…” inizò, assomigliando tremendamente a sua
madre.
Hermione gli lanciò un’occhiata maligna.
Lui sbuffò. “ E va bene! Ma non voglio essere
colpevolizzato se questo bambino farà una brutta fine…!” iniziò, poi suo moglie
gli posò il piccolo in braccio.
Lui rimase stupito. Non lo aveva mai preso in
braccio per la paura.
“Ehi, è… è facile!” disse, sorpreso.
Le risate delle due ancora eccheggiavano
nell’ingresso quando lui rimase da solo, con il neonato tra le braccia.
“A noi due, malandrino…!”
Hermione e Ginny salirono nell’auto di quest’ultima,
ancora scosse da una serie di risate.
“Quando si è incinte non è permesso
smaterializzarsi, è pericoloso” sbuffò la rossa, prendendo tra le mani il
volante.
Hermione annuì, poi fu assalita da un dubbio.
“Ginny… Com’è aspettare un bambino? Come ci si
sente?” chiese, con un filo di voce.
Ginny mise in moto. La guardò.
“E’… strano, ma allo stesso tempo meraviglioso…
Perché?” aggiunse poi, sospettosa.
La cognata scrollò le spalle, un po’ indecisa.
Decise di parlare.
“Senti, Ginny… Ho un dubbio…”
Ormai era mezzogiorno passato quando le due
cognatine ritornarono a casa Weasley.
“Secondo me mio fratello starà dando di matto… Ci
abbiamo messo due ore e mezza….” Sghignazzò Ginny.
Hermione, piuttosto silenziosa, aprì la porta di
casa ed entrarono. Rimasero meravigliate.
Nel salotto c’era un Ron tutto tranquillo seduto
comodamente sulla poltrona con James tra le braccia che dormiva beato, i
capelli scuri scompigliati come quelli del padre.
Hermione e Ginny rimasero immobili. Al contrario,
Ron sembrava emozionato.
“Non potete capire! Ha iniziato a piangere, l’ho
cullato un po’ e subito ha smesso… Poi gli ho dato la bottiglina di latte ed ha
mangiato silenziosamente… E poi…” indicò il bambino addormentato.
Ginny prese James pianissimo, per non farlo
svegliare, poi Hermione abbracciò suo marito, mormorando un “Bravissimo!”.
“Io vado, Harry mi starà aspettando” disse la rossa,
salutando Hermione con un bacio sulla guancia e dando una pacca a suo fratello
sulla schiena. Prima di uscire fece l’occhiolino, che Hermione intercettò.
Quando la porta si richiuse, Ron era ancora tutto
preso, raccontava quell’evento quasi con gli stessi amorevoli particolari con
cui raccontò le sue parate a lei ed Harry alla fine del quinto anno.
“E’ stato… Meraviglioso, stupendo… Mi sono sentito
responsabile… e sai che succede raramente” aggiunse. Sua moglie si lasciò
scappare un sorriso.
“Mi piacerebbe essere un padre” aggiunse,
pensieroso, mentre sua moglie gli si sedeva vicino, accarezzandolo.
A queste parole, Hermione sorrise timidamente.
“Beh, allora non ci sono problemi” disse.
Ci volle un po’ prima che il rosso registrasse
quelle parole.
“Cosa vuoi dire?” chiese, con gli occhi spalancati.
Hermione sospirò e si fece coraggio. Insomma, cosa
le ci voleva per dirlo?
“Ron, vuol dire che tra nove mesi il tuo desiderio
si avvererà…” iniziò, e notando l’espressione del marito tra il sorpreso, il
confuso e il contento, aggiunse: “Sono incinta! Avevo un dubbio, così mi sono
fatta visitare dalla ginecologa di Ginny….”
Gli sorrise. Poi suo marito, dopo una decina di
secondi,giusto il tempo di riprendersi dalla straordinaria notizia, l’abbracciò.
“Oh Dio, non ci posso credere! Diventerò padre!
Saremo genitori…” pronunciò questa frase assaporando ogni parola.
“Si, sarà fantastico… Un bambino tutto nostro…”
disse sua moglie, ancora stretta a lui.
Rimasero così, abbracciati, iniziando a parlare di
come sarebbe stato il loro futuro figlio/a, del suo carattere, dei suoi occhi…
Poi…
“Hermione?”
“Si, amore?”
“Però i pannolini glieli cambi tu, eh…”
Così questa è una delle mie solite one-shot. L’ho scritta così, mi chiedo spesso in che
modo Hermione abbia detto a Ron di aspettare Rose, così la mia fantasia ha
iniziato a galoppare… Cosa ne pensate? Fatemi sapere, aspetto tanti commentini,
anche monosillabi! Grazie infinite! La
vostra milly92.