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Autore: njrvanha    16/02/2013    2 recensioni
Louis Tomlinson ha un nome francese, un cognome tedesco e una voce inglese.
Julie è innamorata di lui da praticamente la prima volta che l'ha visto passare nel corridoio dell'università, libro in mano e occhiali con una montatura fine e nera.
Hey There Delilah by Plain White T's. Per un'amica. Love you, Francy xx
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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it's what you do to me

 


 

Hey there Delilah
what's it like in New York city?
I'm a 1000 miles away
but girl tonight you look so pretty
yes, you do
Time Square can't shine as bright as you
I swear it's true


" E dai, Julie, non fare la rompipalle!" la riprese Jacqueline, mentre scattava foto a tutto ciò che le si parava di fronte:
aveva persino fotografato un bidone dell'immondizia, con la scusa che -testuali parole- i bidoni di New York non
sono bidoni qualunque!
, che a Julie aveva fatto un pò ridere.
Ma non era bastato questo a risollevarle il morale. Certo, la Grande Mela era sempre stata una delle sue mete più
ambite, e anche se si trovava lì per una vacanza-studio era comunque un'occasione di assaporare la vita newyorkes
che l'aveva sempre affascinata.
Peccato per un piccolo particolare.
Chiariamo subito: Julie è parigina, ha quell'inflessione francese che i ragazzi trovano dolce e in qualche modo
ammaliante, ha il tipico fascino francese con fisico minuto e tratti delicati; per lei trovarsi a New York è un sogno,
anche perchè la sua vita a Parigi è talmente noiosa -per quanto si possa definire noiosa Parigi- che ha accolto
subito questa proposta dall'università di fare questo viaggio.
Ma a Parigi c'è anche l'unica cosa che Julie non aveva mai reputato noiosa o monotona.
L'unica cosa che da sola poteva brillare più di Time Square, se solo fosse stata lì.

 

Hey there Delilah
don't you worry about the distance
I'm right there
If you get lonely, give this song another listen
Close your eyes
Listen to my voice, it's my disguise
I'm by your side


Louis Tomlinson ha un nome francese, un cognome tedesco e una voce inglese.
Julie è innamorata di lui da praticamente la prima volta che l'ha visto passare nel corridoio dell'università, libro in
mano e occhiali con una montatura fine e nera.
E' innamorata di lui da quando lo ha trovato nella biblioteca a sorseggiare un tea e sfogliare le pagine di un tomo
di letteratura non ben identificato, da quando lui ha alzato lo sguardo e le ha sorriso.
Jacqueline gliel'ha detto più volte di parlargli, di farsi avanti, di almeno rivolgergli la parola per un 'buongiorno
' e un 'buonasera, ma Julie proprio non ce la fa: è timida, forse troppo, e l'ha visto passare per il corridoio senza gli
occhiali con la montatura nera e fine.
Julie, se prima era cotta, si era innamorata definitivamente, perchè gli occhi di Louis Tomlinson le avevano dato il
colpo finale. O, meglio, il colpo finale gliel'aveva dato la sua voce quando l'aveva sentito strimpellare nell'aula di
musica insieme ad un alunno di origini irlandesi ed aveva realizzato quanto fosse inglese nel modo di pronunciare le
parole, malgrado vivesse a Parigi -per quanto ne sapeva lei- praticamente da sempre.
E a Julie manca un ragazzo che magari neanche sa che lei esiste, che ha dedicato una canzone a una certa Delilah
e lei vorrebbe tanto chiamarsi così.

 

Oh, it's what you do to me
oh, it's what you do to me
Oh, it's what you do to me
oh, it's what you do to me
what you do to me...


Se lo ricorda ancora che effetto che ha fatto sentire la sua voce.
Era assurdamente delicato il modo in cui cantava per essere di un maschio, eppure il timbro non era femminile,
e in alcune parti le sembrava quasi si stesse per spezzare quando in realtà era sempre forte come prima.
Ci aveva passato le lezioni a pensare alla sua voce, persino Jacqueline dopo un pò le aveva detto parli solo di
questo, ti sei fissata!
e Julie non aveva potuto fare a meno di arrossire e pensare che non si era accorta di aver
parlato con al sua amica sempre della voce di Louis Tomlinson da quando l'aveva sentita.

 

Hey there Delilah
I know times are getting hard
But just believe me, girl,
someday I'll pay the bills with this guitar
We'll have it good
We'll have the life we knew we would,
my word is good


Aveva persino parlato con l'irlandese amico di Louis Tomlinson, che aveva scoperto avere un corso di storia
della letteratura con lei: era un ragazzetto dai lineamenti non ancora formati, le guancie sempre rosse come
se avesse corso e i capelli da cui si potevano notare delle ricrescite castane.
Ci aveva scambiato due parole con la scusa degli appunti di una lezione scorsa a cui aveva mentito dicendo
di esser mancata, e lui si era dimostrato gentile ed espansivo.
" Certo che ti do gli appunti, sempre se riesci a leggerli! " le aveva sorriso, le guancie meno rosse del solito
e l'aria allegra. Julie aveva ricambiato il sorriso.
" Grazie mille " e poi, azzardando " Ma tu suoni, vero? " aveva chiesto.
Il tipo irlandese l'aveva guardata lievemente sorpreso per una frazione di secondo, per poi annuire con foga
e con un sorriso più grande del primo.
" Sì, la chitarra! Il mio amico Louis ogni tanto canta con me! " aveva risposto, e Julie aveva dovuto cercare di
non arrossire con tutte le sue forze al sentire quel nome.
" Sai, lui ha scritto una canzone per una ragazza! Ma non mi ha detto chi è " aveva continuato a parlare
l'irlandese, dando fondamenta ai dubbi di Julie, che si era ritrovata ad annuire, convincendosi già di non avere
speranze.
" E se ce la facciamo, vogliamo mettere su una band! " un attimo di pausa, evidentemente il tipo aveva visto
qualcuno " Scusa, ma mi chiamano! Gli appunti me li riporti Giovedì? " e senza neanche aspettare la risposta si
era volatilizzato.

Julie ci ripensava e si diceva che sì, lei, se fosse stata la ragazza di Louis Tomlinson, lo avrebbe incoraggiato a
cantare, perchè avrebbe voluto sentire quella voce ogni volta, ogni momento, alla radio quando tornava a casa
con la sua auto e alla televisione mentre affettava i pomodori da mettere nel panino di Jacqueline.

 

Hey there Delilah
I got so much left to say
If every simple song I wrote to you
take your breath away I'd write it all
Even more in love with me you'd fall
We'd have it all


" Non ci credo che vai ancora dietro a quel tipo" sbuffò Jacqueline, ma Julie non ci fece caso: l'amica non era mai
stata innamorata, era ovvio che trovasse strano il suo comportamento.
Ma la cosa che le dava davvero da pensare era che alla fine era partita senza dire nulla, e Louis -ormai cercava di
farci l'abitudine a chiamarlo solo per nome almeno nei suoi pensieri- non sapeva neanche il suo nome, forse. Sperò
che la loquacità di Niall Horan, l'irlandese, avesse almeno riportato una volta il suo nome all'amico. Anche se,
riflettendoci, anche se l'avesse fatto era alquanto improbabile che Louis se lo ricordasse.
Oltretutto non era stata l'unica volta che aveva parlato con Horan, perchè quel fatidico Giovedì che avrebbe dovuto
restituirgli gli appunti mai letti l'irlandese le chiese se aveva per caso letto a fine del quaderno qualche strofa di una
canzone che Louis aveva appuntato lì - Neanche un pò di carta ha, quel Tomlinson! aveva scherzato, riprendendosi
il quadernino.
Allora Julie ci era rimasta davvero male, perchè avrebbe voluto veramente leggere quello che la scrittura -com'era
la scrittura di Louis Tomlinson?- di Louis aveva segnato tra le pagine di quel quaderno. Magari, si diceva, avrebbe
saputo chi era la ragazza a cui aveva dedicato la canzone che continuava a risuonarle in testa.
Era certa che chiunque l'avesse ascoltata, se era innamorata di Louis quanto lo era lei, l'avrebbe amato ancora di più.
Già lei lo faceva, pur non sapendo ancora tutto e avendo solo una melodia indistinta e qualche parola smorzata.

 

Oh, it's what you do to me
oh, it's what you do to me
Oh, it's what you do to me
oh, it's what you do to me
what you do to me...


" E' l'effetto che mi fa" aveva cercato di spiegare Julie.
Jacqueline l'aveva guardata, lì per lì interdetta, poi non sapendo che dire aveva fatto spallucce ed aveva continuato
la sua ricerca di un paio di scarpe che, a detta sua, erano favolose.

 

A thousand miles seems pretty far
but they've got planes and trains and cars
I'd walk to you if I had no other way
Our friends would all make fun of us
and we'll just laugh along
Because we know that none of them have felt this way


Julie neanche ci aveva fatto caso, pensando che era normale: Jacqueline non sapeva nulla dell'amore ancora, ed era
giusto così, come era giusto che lei fosse innamorata.
Non che lei ne sapesse poi qualcosa dell'amore in sè, ma provandolo forse qualcosa stava imparando.
E pensava, mentre osservava la neve cadere ad imbiancare le cime dei grattacieli newyorkesi, che forse lei e Louis
Tomlinson erano lontani, ma c'erano gli arei e i treni e le macchine. E se prima forse le ci sarebbero voluti solo tre
passi per raggiungere l'aula dove Louis seguiva le lezioni, l'aeroporto stava lì vicino e mancavano tre giorni all'anno
nuovo.
Magari Jacqueline avrebbe riso di questa sua pazzia, avrebbe riso del fatto che proprio lei, Julie, lei che era sempre
stata così timida e tranquilla, voleva fare questa follia. Ma, si disse, mentre prendeva il cappotto e la valigia ancora
da fare, che aveva da perdere?

 

Delilah I can promise you
that by the time that we get through
the world will never ever be the same
And you're to blame


Forse ce l'avrebbe fatta, forse questa promessa fatta lì su due piedi poteva resistere alle ore di volo e di macchina
che si sarebbe trovata davanti, che ce l'avrebbe fatta e che nulla sarebbe stato più lo stesso, bene o male che fosse
, e che per una volta poteva darsi la colpa delle sue azioni.

 

Hey there Delilah
you be good and don't you miss me
Two more years and you'll be done with school
and I'll be makin history like I do
You know it's all because of you
We can do whatever we want to


Si sorprese a vedere Parigi, perchè non pensava che la sua noiosa realtà francese potesse mancarle in qualche modo.
Eppure si sentì il cuore pieno a vedere in lontananza le luci della Torre Eiffel, le fila di addobbi innevati nelle strade
principali, la Senna che scorreva romantica e fredda.
Era arrivata un'ora prima che le lezioni terminassero davanti all'Università, e pregò che Louis si trattenesse per leggere
qualcosa nella biblioteca, perchè si sentiva il cuore rimbombarle nel petto e nella testa mentre camminava per i
corridoi, cercando tutte le classi.
Pensò, forse per alleggerire il nervosismo e l'emozione che le facevano tremare le mani, che questo sarebbe stato
l'ultimo anno per Louis, dato che era più grande di lei e Horan le aveva detto che voleva provare a mettere su questa
fantomatica band.
Lei ne avrebbe avuto ancora per un altro pò, e si sentì triste pensando che avrebbe passato il prossimo anno universitario
senza poterlo neanche vedere ogni tanto per i corridoi o spiarlo in biblioteca.
La campanella suonò e fu sommersa da studenti che passavano in direzioni diverse per il corridoio, finchè non si sentì
prendere una mano.
" Sei Julie, vero?" una voce fin troppo familiare, pensò.
Si girò, cercando di spintonare un pò di gruppetti rimasti lì a riempire il passaggio, e si sentì male nel vedere gli occh
i di Louis Tomlinson senza occhiali neri e fini che la guardavano come se la conoscesse già e non fosse una figura nuova
per lui.
Annuì debolmente, sentendosi le guancie bruciare, tutto per colpa di Louis che ora la sovrastava un pò in altezza -non
eccessivamente, per fortuna, altrimenti Julie si sarebbe sentita ancora più nervosa- e la guardava con un sorriso indefinito
appena accennato sulla bocca fine e rosa.

 

Hey there Delilah
here's to you
this one's for you


" La canzone" le sussurrò Louis, una volta che si furono rifugiati nella biblioteca scolastica, ormai vuota poichè le vacanze di
Natale ormai prossime distoglievano gli studenti dal passare più tempo sullo studio " l'ho scritta per te"

 

Oh, it's what you do to me
oh, it's what you do to me
Oh, it's what you do to me
oh, it's what you do to me
what you do to me...


Julie giurò che si stava per sentire male da quanto le faceva male il petto, e che aveva bisogno di cure mediche, di un
tranquillante o qualcosa di simile.
" Tu sapevi che esistevo?" chiese quasi senza volerlo.
" Certo, avevamo il corso di francese in comune l'anno scorso" rispose con dolcezza mista ad una punta di sottile
divertimento, che però Julie non volle notare, troppo presa a fare ragionamenti su ragionamenti.
" E perchè...tu..." avrebbe voluto chiedere un sacco di cose, ma pensò solo a chiamare l'ospedale quando Louis Tomlinson
-nome francese, cognome tedesco e voce inglese- le soffiò un bacio sulle labbra.
" E' l'effetto che mi fai, Julie" spiegò, accennandole un sorriso.











{notes
Allora, questa è per la mia Francy, la mia sistah, l'amico con cui
parlo delle cose più stupide e delle cose più importanti su Skype, nonostante
penso che siamo le uniche che usavano ancora Messenger.
Louis Tomlinson, il tuo amore platonico, tutto tuo per questa one-shot.
Julie, perdonami, non sapevo proprio come chiamarla.
Canzone: Hey There Delilah, neanche a chiederlo. Canzone speciale
persona speciale, e, spero, fanfiction speciale.
Che dire: se recensite bene, se non lo fate sopravvivrò, l'importante
è che sia lei a leggerla perchè è a lei che è dedicata.
For you Bithday, with love xx -anche se parecchio in anticipo, ma vabè,
mi sentivo ispirata.

A_S

  
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