Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: nals    16/02/2013    4 recensioni
Che poi ha quelle mani grandi che tu potresti raccoglierti dentro e sussurrare ‘tienimi qua, che sto bene così. Sto bene così. Non voglio più capirne del mondo’.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Che poi.
 

 



 

 
 
 
 
 
Che poi ha quelle mani grandi che tu potresti raccoglierti dentro e sussurrare ‘tienimi qua, che sto bene così. Sto bene così. Non voglio più capirne del mondo’.
 
Il mondo, che è un po’ come quello Zanni lì: il tipo che è due persone in una stessa maschera.
Due persone... due, in una stessa maschera.
Ed io non capisco e sono stanca. Non riesco mai a corrergli dietro.
Come faccio a volerne capire qualcosa se lui sputa sul francese scolastico che so biascicare a memoria, mettendosi a ciarlare in verlan?
Sonia è già stanca. E lei ha pochi anni in meno di me e sa parlare – mi prende per i fondelli che è una bellezza – in altre tre lingue, ma lo fa con convinzione ed io non sono in grado, non riesco proprio a soffiare su quel meraviglioso castello di carta.
(So giocare a briscola e a tresette, ma non vinco mai.)
La consapevolezza – quella che riesci a cogliere fissando il tuo sguardo nel loro sguardo – mi frega sempre. Me ne innamoro sempre. La vorrei io. No?
Dicevo, il mio sogno è finito all’improvviso con un salto nel vuoto senza la solita voragine che ti si apre in pancia. Avevo un tentacolo di piovra tra le dita della mano destra, ma in realtà ero mutilata come il tizio senza bulbi de “I fiumi di Porpora”.
Ero senza mani e la mia mano destra stringeva il tentacolo viscido, e lo sentivo umido e molle tra le dita, ma ero mutilata. Capisci?
Dicono che chi abbia subito un’amputazione riesca a sentire quella parte di sé, andata persa, reagire agli impulsi, prudere, fare male. È come osservare muoversi l’invisibile. Non riuscire a farsene un’idea.
Ecco, è così: io non riesco a farmene un’idea.
Saper con certezza cosa si desidera, riuscire a dare un senso a quel tentacolo viscido tra le dita, che non sono più tue... fanno parte di quelle cose che io non capirò mai, come non capirò mai la logica e le linee di quei disegni.
Un briciolo di quello che c’è dietro è già un po’ mio, però.
Forse sto gettando via quello che vorrei, ma che non so di volere.
Io non so mai cosa volere, sai? Ed è come impazzire e soffocare tra la neve gelida del labirinto assieme a Jack Nicholson.
Credo che mi farò spiegare come infilare quella convinzione lì sull’iride assieme alle lenti. Smetterei di arrossire, no?
 
 
Che poi ha quelle mani grandi che tu potresti raccoglierti dentro e sussurrare ‘tienimi qua, che sto bene così. Sto bene così.’
E lasciamo fuori il mondo, che complica tutto e non mi va di perder tempo a dargli retta.
Tienimi qua, invece, che sto bene così.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
La notte nals dorme. Sì.
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: nals