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Autore: Zomi    16/02/2013    4 recensioni
Il cuore è una strana natura.
Zoro non l’aveva mai saputo comprendere.
Non riusciva a dare un preciso significato a quel muscolo involontario che batteva nel suo grande petto.
Lui, che suonava con tutti quei suoi battiti diversi per suono e forza a seconda dei casi…
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HEARTBEAT

 

Il cuore è una strana natura.
Zoro non l’aveva mai saputo comprendere.
Non riusciva a dare un preciso significato a quel muscolo involontario che batteva nel suo grande petto.
Lui, che suonava con tutti quei suoi battiti diversi per suono e forza a seconda dei casi…
Cercava di capirlo, ascoltandolo e concentrandosi su di lui, ma non riusciva mai a tradurre del tutto la sua lingua.
Come in quel momento.
Ecco, in quel momento, il cuore dello spadaccino batteva a mille, pompando aria e sangue in tutto il suo corpo, scaldandolo dai brividi che lo percorrevano dopo l’amplesso, mentre una gran voglia di ricominciare a muoversi in lei lo assaliva.
Deglutì, sentendo la pelle bruciare lenta sotto il sudore che lo imperlava, scivolando come gocce di lava tra le pieghe del suo fisico, macchiando le lenzuola del letto di lei di un qualcosa ben diverso dal mero sesso.
Un qualcosa che si mischiava non solo alle coperte, ma anche alla sua pelle, al suono del suo cuore.
Ansimando, posò il capo sul cuscino, rilassando i muscoli e abbandonando le braccia lungo il corpo, chiudendo gli occhi e ascoltandolo attentamente.
Martellava, indemoniato, frenetico, impossessato…
Batteva così forte da togliergli il sonno, così dannatamente forte da far rimbalzare il suo suono per tutto il suo cranio e dentro le vene, rimbombando fragoroso in ogni suo anfratto.
Non capiva.
Non capiva perché facesse così.
Era un bussare diverso dalle altre volte in cui era stato con una donna.
Le altre volte, il suo battere risultava affaticato, a volte annoiato, ma mai, mai gli era successo di sentirselo dentro al petto con così tanta energia e vigore.
Deglutì nuovamente, sentendo il respiro sempre più profondo e bisognoso d’aria, richiesta dal suo cuore per quei battiti accelerati.
Nemmeno in battaglia rombava in quella maniera, costringendolo ad annaspare a bocca aperta, bramando ossigeno più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sentiva il petto in fiamme, quasi dovesse esplodere da lì a pochi attimi. Le costole si espandevano sempre di più, incanalando ossigeno nei polmoni e spingendolo poi verso il muscolo cardiaco, che martellava senza alcun cedimento di forze.
“Che mi vuoi dire? Che mi vuoi dire?” lo interrogava lo spadaccino, sordo al respiro affannato della compagna stesa accanto a lui.
Si mise in ascolto con attenzione, cocciuto a voler capire che cavolo volesse dirgli il suo cuore. Mantenendo gli occhi chiusi, si posò una mano sul pettorale sinistro, spostandola leggermente al centro del torace, inspirando pesantemente dal naso e concentrandosi su di esso.
Lo ascoltò.
Tum tum tum..
Batteva colpi su colpi, sempre più veloci e forti contro le sue costole, quasi volesse evadere da quella gabbia toracica che lo imprigionava, scappando altrove.
Tum tum tum…
Lo sentiva stranamente armonico, come se stesse suonando una serenata, nonostante la velocità dei colpi.
C’era una grazia naturale ma incomprensibile nel suo suonare, quasi stesse rievocando una canzone antica che da sempre viveva in lui, ma che per la prima volta osava canzonare e che eseguendola malamente, con eccessiva forza, stonandola totalmente.
Tum tum tum…
Storse le labbra, rabbioso nel non comprendere il significato di quel battito.
Per la miseria!!!
Era il suo cuore!!! Doveva pur spere che cavolo voleva dirgli, no?!?
E allora perchè non lo capiva? Perchè non riusciva a decifrare il suo suono tremante ed eccitato, così veloce da sembrare impazzito, e forte da spezzargli le ossa?
Tum, tum, tum, tum, tum…
Sempre più forte, sempre più forte…
Cosa? Cosa?
Cos’era che lo ravvivava tanto?
Cosa lo riempiva di vita fino a quel punto?
Cosa?
Tum, tum, tum, tum, tum…
Digrignò i denti, facendogli scricchiolare tra loro mentre si graffiava il petto.
Maledizione!!!!
Sapeva governare il suo Haki Demoniaco, ma non riusciva a comprendere il battito indemoniato del suo cuore. Perché? Perché?
Forse lo ascoltava nel modo sbagliato, forse non con la dovuta attenzione…
Forse non c’era un modo per ascoltarlo nel modo giusto…
Tum, tum, tum, tum, tum…
Strinse le dita attorno al letto del cuore, deciso a sradicarselo dal petto pur di venir a capo di quella dannatissima serenata di martellanti colpi.
Stava per picchiarsi il torace, per zittire il tuonante bussare del cuore, quando la sua piccola e candida manina si posò sopra alla sua grande e scura, accarezzandogli con la punta dei polpastrelli la pelle tesa del petto.
-Va tutto bene…- gli sussurrò, accarezzandogli la zazzera verde -… va tutto bene…-
Deglutì spalancando l’occhio serrato fino a quel momento, puntandolo su di lei.
Nella sua esile e morbida figura, si stringeva al suo braccio sinistro, strusciando dolcemente il capo ramato contro la sua spalla mentre gli accarezzava il cuore.
-Va tutto bene…- sussurrò ancora a occhi chiusi, biascicando sulla pelle del suo braccio -… va tutto bene buzzurro mio…-
Tum… tum… tum…
A ritmo con le sussurrate parole di Nami, il cuore dello spadaccino iniziò a rallentare i battiti, prendendo una cadenza più docile e calma.
Tum… tum… tum…
Piano, il suo martellare accelerato, si tramutò da serenata tuonante, in una ninna nanna armonica e dolce, riuscendo a rilassare i muscoli tesi del verde.
Tum… tum… tum…
Zoro sbattè le palpebre piacevolmente estasiato, sospirando contro i crini di fuoco della navigatrice. Si addossò a lei, respirando piano seguendo il ritmo del suo di cuore, che dolcemente batteva contro il suo petto, sicuro e forte.
-Nami…- ansimò, stringendosi a lei e abbassandosi fino a posare il capo tra i suoi seni.
Non era un gesto malizioso, di lussuria, ma semplicemente una richiesta d’ascolto: voleva ascoltare il suo cuore.
Era calmo il suo battere, sicuro e armonioso, come lo sciabordare delle onde del mare, o il frusciare delle chiome dei suoi mandarini. La strinse a se, concentrandosi a copiare, col suo cuore, il suono di quello della ramata, e, cavolo, fu facile, perchè il suo muscolo cardiaco iniziò da subito ad intonarsi con esso, accompagnandolo in un tamburellare leggero e dolce.
Ghignò, alzando l’occhio su di lei, e trovandola a fissarlo con sguardo amorevole.
E finalmente capì.
Finalmente riuscì a comprendere il perchè, il motivo per cui il suo cuore batteva tanto.
Lei, era lei.
Era lei che riusciva a rianimare il suo cuore, a riempirlo di vita, a farlo battere in modo accelerato e in frenabile.
Era lei la chiave di lettura del suo cuore.
Le sorrise debolmente, sul punto di essere soprafatto dalla stanchezza, ma ebbe ancora le forze per allungarsi e baciarla castamente sulle labbra, stringendola ancor di più al petto.
-Ti amo… cuor mio…- biasciò, cadendogli tra le braccia addormentato.
Nami sorrise, abbracciandolo con forza al petto, infossando il viso tra i suoi capelli corti.
-Anch’io…- sussurrò, prima che l’unico suono che restasse a riempire la stanza fosse solamente il battere unito dei loro cuori.
 



ANGOLO DELL’AUTORE:
One Shot per lo Zonami Day (anche se in spaventoso ritardo!!!).
Scusate l’assenza zonamiste, ma ho avuto alcuni problemi.
Comunque sia: buon Zonami Day a tutti, perché ZoroxNami fanno bene tutto l’anno, ma soprattutto il 13 Febbraio!!!!!!

Zomi

   
 
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