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Autore: SeriousThings    16/02/2013    4 recensioni
“Cara mamma, un giorno diverrò anch’io come te, una mamma, e darò a mia figlia il tuo nome.”
Il suo dolce e spontaneo sorriso bianco si inarcò sul suo viso: “Promesso?”
“Promesso.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Prologo.


 

“Ti va di vederci oggi? Sai, per una passeggiata da amiche, così..” una voce piuttosto gentile riprese a parlare dall’altra parte del telefono.
“Mi dispiace, devo studiare.” Rispose l’altra concentrata sul foglio bianco, dinanzi ai suoi occhi.
“Sai cosa? E’ un anno intero che continuo ad essere tua amica.-esitò come ad aspettare una risposta, ma vana, ricominciò- non so’ più nemmeno perché io continua a farlo. Rosa aveva ragione. Addio.”
La chiamata si interruppe.
La ragazza ,silenziosa, si avvicinò al fuoco del caminetto, e lascio bruciarci dentro il foglio bianco che pochi istanti prima era sulla sua scrivania.
Il fuoco, colui che deformava ogni cosa che potesse essere vivente o non vivente, la grande “vacanza”.
Il rumore del foglio, che lentamente bruciava, riportò alla mente di Natascha, un vago ricordo tra i tanti che le facevano visita sempre in quella piccola mente.

“Cara mamma, un giorno diverrò anch’io come te, una mamma, e darò a mia figlia il tuo nome.”
Il suo dolce e spontaneo sorriso bianco si inarcò sul suo viso: “Promesso?”
“Promesso.”


Probabilmente, il le scese rapidamente una lacrima, o forse era sudore per il caldo del grande camino, quasi enorme rispetto a lei.
Avevo un corpo minuto, piccolo: forse troppo per la sua età. Forse era per la sua inedia*, quella che portava a farla sentire tanto debole fisicamente, ma migliore internamente. Le credenze piene, cibo sprecato. Che sia una forma d’arte?
Chi la vedeva al supermercato, la poteva notare con carrelli stracolmi, da fare invidia a chiunque.
“Che tutto quel cibo sia per una festa?” si domandava sgranando gli occhi al suo aspetto.
Ma perché faceva realmente tutto questo?

“Natascha sei troppo magra, perché non mangi?”
Loro non vedevano tutto come lo vedeva lei, per niente. Loro non sapevano nulla, non dovevano parlare.
“Un temperino.”-chiedeva. “Ecco a te.” Sorrideva il cartolaio, magari divertito da quanti temperini abbia “perso” in un mese.
“Grazie.” Rispondeva educata lei, allontanandosi e scomparendo tra l’enorme folla di giovani, che tornava a casa da scuola, mentre lei si preparava ad andare a lavoro.

Avrebbe dovuto studiare a quell’età.

Eccolo, quello era il suo capo, quello di turno.
In quel lavoro tutti i capi cambiavano ogni istante. Strano.
Ma chissà perché nessuno sapeva il suo reale lavoro.
A chi poteva interessare? Nessuno glielo aveva mai chiesto.

Tutti la conoscevano, senza nemmeno sapere il suo Paese natale.

*inedia: sinonimo di anoressia.

-

Ciao, ragazzi. 
Questo è il (breve)prologo della mia nuova fan fiction.
Molte scene verranno riprese dal libro, che io amo tanto, "Partitura d'addio".
Se avete voglio di farmi sapere se siete incuriositi o meno da questo piccolo prologo, lasciate una recensione.
Grazie mille per la pazienza.



AVVERTENZE: Questa fan fiction è stata ripresa dalla vera storia di Natascha Kampusch, da cui il libro '3096 tage', anche in versione italiana. (vi sono state apportate modifiche)
   
 
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